QUESTION TIME: CHIARIMENTI IN MERITO AL PARCO DI VILLA SPADA
L'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera comunale Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito alle condizioni del parco di Villa Spada:
La domanda della co...
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L'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera comunalePaola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito alle condizioni del parco di Villa Spada:
La domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord):
Visto l'articolo del Corriere di Bologna del 25/06/13 che riporta il degrado e l'incuria in cui è stato lasciato il parco di Villa Spada si chiede al sindaco e alla giunta:
"Questo è un tema che torna spesso sui diversi parchi cittadini però occorre distinguere qual è la situazione dei singoli parchi.
Forse è eccessivo rappresentare il Parco di Villa Spada come degradato, tout court. Sembra eccessivo perché abbiamo un parco che risale le pendici collinari, di ben 7 ettari, e per questo con dei punti anche difficile accesso per persone anziane e per bambini, con ampie aree boscate, dove si possono certo rinvenire nicchie mal usate, questo qui è un parco che ha una sua specialità di conformazione e di gestione come vedremo. Ma mi sento di poter dire che si tratta di nicchie problematiche, anche perché il parco è interessato da livelli manutentivi che sono tra i più alti della città: viene pulito quotidianamente, compresi giorni festivi e prefestivi (365 interventi/anno) e c'è una dotazione di arredi che viene mantenuta, anche questa mattina è stato fatto un sopralluogo e mi sono state inviate le foto e si conferma che dal punto di vista della pulizia del verde viene osservato quello che sono le condizioni di appalto pattuite. Come dicevo, in una situazione di questo tipo e poi per quello che sappiamo da chi quotidianamente segnala i problemi nella città, ci sono alcune criticità puntuali ed in particolare sono riconducibili ad alcuni frequentatori abituali e che, come dicevo prima, l'architettura del parco, caratterizzata da una alternanza di macchie boscate seminaturali e radure prative collegate da diversi sentieri, non facilita la permeabilità visiva ed il controllo da parte delle forze dell'ordine e della Polizia Municipale.
Il nucleo territoriale Saragozza che abbiamo interpellato, ci ha segnalato come problematiche ricorrenti in particolare presso la Biblioteca vi sono spesso presenze di senzatetto (soprattutto in inverno per cercare riparo dal freddo) che, proprio perché segnalati ripetutamente, hanno richiesto un controllo periodico, in particolare però mi vengono segnalate anche delle interessanti evoluzioni in quanto i servizi sociali per esempio si sono presi cura di alcuni di questi abitanti abituali inusuali di alcune parti del parco e per esempio una olandese che viveva da tempo qua sembra che sia stato convinto a tornare in Olanda.
L'altra criticità che ci segnala il nucleo Saragozza è quello della presenza di falò nella parte alta del parco quella meno accessibile per le ragioni topografiche che dicevo prima, mentre invece, a differenza di altri parchi, non ci sono invece problematiche legate ad animali, e questa è un'altra dimensione.
Già lei faceva riferimenti a presenze molto importanti, questo è un parco storico che ha al suo interno alcune presenze assolutamente uniche nella città, oltre alla biblioteca, la Tassinari Clò, che lei frequentava da studentessa, il Museo della Tappezzeria, un rifugio antiaereo, la torre dove si narra abbiano trascorso l'ultima notte prima di essere giustiziati Antonio Livraghi ed Ugo Bassi, il giardino all'italiana e il Monumento alle 128 donne partigiane cadute nella lotta di liberazione (dal 1943 al 1945), quindi è un parco risorgimentale, un parco storico.
Le iniziative. Perché il punto a cui lei ha fatto riferimento perché da molte parti questa consapevolezza di mettere a sistema le iniziative è venute e quali sono queste iniziative? Perché non è vero che non ci sono, è quasi un decennio che il Comitato provinciale per la Resistenza e la lotta di liberazione organizza sempre in collaborazione con la Biblioteca Tassinari.
Si deve a questo comitato non solo un'attenzione per gli aspetti del restauro ma anche recentemente un'iniziativa che è avvenuta proprio quest'anno, il 12 maggio 2013, quando questa associazione ha provveduto con la collaborazione di altre associazioni lavori di restauro, di ripulitura e di completa rivitalizzazione dell'aiola alla base del monumento.
Molte le associazioni coinvolte e questo mi sembra evidentemente un punto di forza che occorre evidentemente potenziare e supportare perché c'è l'associazione Artecittàche ha una convenzione gratuita con il Comune di Bologna, per cui si fanno carico della manutenzione del verde, in questa iniziativa del 12 maggio è stato coinvolto CNGEI - Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, per la ripulitura ed hanno partecipato anche l'Anpi Saragozza, Casetta Rossa, Centro Sociale Due Agosto ed Orti Saragozza), li cito perché questo è il punto principale sul quale dobbiamo lavorare e però abbiamo un punto di forza, il Comitato che è aperto alle collaborazioni e che va supportato anche perché il 2 luglio si svolgerà una cena di autofinanziamento e con i proventi di questa cena si spera di poter acquisire risorse, fra l'altro hanno lavorato anche i nostri settori Ambiente e Lavori pubblici, per poter fare una segnaletica interna ed esterna al Parco.
Siamo consapevoli che il problema della manutenzione c'è anche perché il custode è morto e, nonostante si sia fatta la solita trafila per trovare un'associazione a cui fare una convenzione, questi sette ettari fanno paura, però non è la prima attenzione che lei ci porta, abbiamo consapevolezza della questione e come ho potuto dire ci si sta muovendo e io mi auguro che si possa fare qualcosa nel prossimo futuro".
La domanda della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega Nord):
Visto l'articolo del Corriere di Bologna del 25/06/13 che riporta il degrado e l'incuria in cui è stato lasciato il parco di Villa Spada si chiede al sindaco e alla giunta:
- quali siano le prossime iniziative che intendano attuare per ripulire il parco e renderlo vivibile per la città;
- se non ritengano corretto introdurlo nell'ambito delle zone che possano essere fruite anche dalle libere forme associative che potrebbero, in tale modo, con la loro presenza attirare l'attenzione e le persone all'interno del parco, organizzando anche eventi;
- a chi sia ascrivibile la responsabilità di un tale degrado e sporcizia nel parco cittadino
- infine se non ritengano che i controlli debbano essere più costanti e incisivi.
"Questo è un tema che torna spesso sui diversi parchi cittadini però occorre distinguere qual è la situazione dei singoli parchi.
Forse è eccessivo rappresentare il Parco di Villa Spada come degradato, tout court. Sembra eccessivo perché abbiamo un parco che risale le pendici collinari, di ben 7 ettari, e per questo con dei punti anche difficile accesso per persone anziane e per bambini, con ampie aree boscate, dove si possono certo rinvenire nicchie mal usate, questo qui è un parco che ha una sua specialità di conformazione e di gestione come vedremo. Ma mi sento di poter dire che si tratta di nicchie problematiche, anche perché il parco è interessato da livelli manutentivi che sono tra i più alti della città: viene pulito quotidianamente, compresi giorni festivi e prefestivi (365 interventi/anno) e c'è una dotazione di arredi che viene mantenuta, anche questa mattina è stato fatto un sopralluogo e mi sono state inviate le foto e si conferma che dal punto di vista della pulizia del verde viene osservato quello che sono le condizioni di appalto pattuite. Come dicevo, in una situazione di questo tipo e poi per quello che sappiamo da chi quotidianamente segnala i problemi nella città, ci sono alcune criticità puntuali ed in particolare sono riconducibili ad alcuni frequentatori abituali e che, come dicevo prima, l'architettura del parco, caratterizzata da una alternanza di macchie boscate seminaturali e radure prative collegate da diversi sentieri, non facilita la permeabilità visiva ed il controllo da parte delle forze dell'ordine e della Polizia Municipale.
Il nucleo territoriale Saragozza che abbiamo interpellato, ci ha segnalato come problematiche ricorrenti in particolare presso la Biblioteca vi sono spesso presenze di senzatetto (soprattutto in inverno per cercare riparo dal freddo) che, proprio perché segnalati ripetutamente, hanno richiesto un controllo periodico, in particolare però mi vengono segnalate anche delle interessanti evoluzioni in quanto i servizi sociali per esempio si sono presi cura di alcuni di questi abitanti abituali inusuali di alcune parti del parco e per esempio una olandese che viveva da tempo qua sembra che sia stato convinto a tornare in Olanda.
L'altra criticità che ci segnala il nucleo Saragozza è quello della presenza di falò nella parte alta del parco quella meno accessibile per le ragioni topografiche che dicevo prima, mentre invece, a differenza di altri parchi, non ci sono invece problematiche legate ad animali, e questa è un'altra dimensione.
Già lei faceva riferimenti a presenze molto importanti, questo è un parco storico che ha al suo interno alcune presenze assolutamente uniche nella città, oltre alla biblioteca, la Tassinari Clò, che lei frequentava da studentessa, il Museo della Tappezzeria, un rifugio antiaereo, la torre dove si narra abbiano trascorso l'ultima notte prima di essere giustiziati Antonio Livraghi ed Ugo Bassi, il giardino all'italiana e il Monumento alle 128 donne partigiane cadute nella lotta di liberazione (dal 1943 al 1945), quindi è un parco risorgimentale, un parco storico.
Le iniziative. Perché il punto a cui lei ha fatto riferimento perché da molte parti questa consapevolezza di mettere a sistema le iniziative è venute e quali sono queste iniziative? Perché non è vero che non ci sono, è quasi un decennio che il Comitato provinciale per la Resistenza e la lotta di liberazione organizza sempre in collaborazione con la Biblioteca Tassinari.
Si deve a questo comitato non solo un'attenzione per gli aspetti del restauro ma anche recentemente un'iniziativa che è avvenuta proprio quest'anno, il 12 maggio 2013, quando questa associazione ha provveduto con la collaborazione di altre associazioni lavori di restauro, di ripulitura e di completa rivitalizzazione dell'aiola alla base del monumento.
Molte le associazioni coinvolte e questo mi sembra evidentemente un punto di forza che occorre evidentemente potenziare e supportare perché c'è l'associazione Artecittàche ha una convenzione gratuita con il Comune di Bologna, per cui si fanno carico della manutenzione del verde, in questa iniziativa del 12 maggio è stato coinvolto CNGEI - Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani, per la ripulitura ed hanno partecipato anche l'Anpi Saragozza, Casetta Rossa, Centro Sociale Due Agosto ed Orti Saragozza), li cito perché questo è il punto principale sul quale dobbiamo lavorare e però abbiamo un punto di forza, il Comitato che è aperto alle collaborazioni e che va supportato anche perché il 2 luglio si svolgerà una cena di autofinanziamento e con i proventi di questa cena si spera di poter acquisire risorse, fra l'altro hanno lavorato anche i nostri settori Ambiente e Lavori pubblici, per poter fare una segnaletica interna ed esterna al Parco.
Siamo consapevoli che il problema della manutenzione c'è anche perché il custode è morto e, nonostante si sia fatta la solita trafila per trovare un'associazione a cui fare una convenzione, questi sette ettari fanno paura, però non è la prima attenzione che lei ci porta, abbiamo consapevolezza della questione e come ho potuto dire ci si sta muovendo e io mi auguro che si possa fare qualcosa nel prossimo futuro".
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Piazza Maggiore, 6