QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AL DECRETO SUI SERVIZI EDUCATIVI
L'assessore alla scuola Marilena Pillati ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda del consigliere comunale Marco Piazza (M5S), in merito al decreto sui Servizi Educativi.
La domanda del consigliere Marco Piazza (M5S):
"Il comun...
Descrizione
La domanda del consigliereMarco Piazza (M5S):
"Il comunicato della Presidenza del consiglio dei ministri del 26 agosto 2013 informa dell’approvazione di un decreto legge recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
Nel comunicato si legge tra le altre cose: "Viene esteso alle scuole d’infanzia e agli asili nido il regime attualmente previsto per il comparto delle scuole statali. Si estende l’esclusione dell’assoggettamento al patto di stabilità interno anche ai servizi scolastici e per l’infanzia."
All'articolo 4, Il decreto espande l'articolo 114 del TUEL e modifica il Decreto legislativo 368/2001 estendendo le deroghe in esso contenute (art 10) anche al personale educativo e scolastico degli enti gestiti dai Comuni per assicurare il diritto all'educazione negli asili nidi e nelle scuole dell'infanzia.
All'articolo 3 vengono introdotte misure relative alla mobilità del personale nel pubblico impiego. Su questi punti si chiede alla giunta:
- una valutazione dell'impatto di questo Decreto sui servizi Educativi e Scolastici del nostro Comune anche in relazione al progetto di creazione di un ASP dedicata ai servizi educativi.
- Se nel Comune di Bologna ci sono situazioni per cui si possa prevedere il ricorso alle procedure previste dall'articolo 3".
La risposta dell'assessore alla scuola, Marilena Pillati:
"Il Decreto legge 101 che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 agosto 2013, e che ha ad oggetto “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”, effettivamente contiene delle novità rilevanti per l'ambito educativo e scolastico, in quanto finalmente estende alle scuole e ai nidi d'infanzia che sono gestiti dagli egli locali la deroga concessa alle scuole statali, ma in materia di supplenze.
Più precisamente, riconosce la possibilità di reiterare oltre i 36 mesi quei contratti a tempo determinato che sono volti a garantire la sostituzione del personale assente temporaneamente, se pure, come scritto nel decreto, nei limiti del patto di stabilità e dei vincoli finanziari che limitano la spesa di personale degli enti locali. Si riconoscono pero, in questo modo, una specificità dei servizi educativi e scolastici, e quindi del personale che vi opera, con particolare riferimento alla necessità di essere sostituito, a prescindere dal soggetto pubblico che gestisce questi servizi.
Analogamente, il decreto equipara i servizi educativi e quelli scolastici, per quanto riguarda alle deroghe concesse in materia di assunzioni alle aziende speciali e alle istituzioni.
Queste modifiche normative rappresentano indubbiamente degli elementi positivi per la gestione dei servizi educativi e scolastici, ma non risolvono le forti criticità che spesso li caratterizzano e non modificano quello che è lo scenario complessivo in cui si inserisce la collaborazione dell'Amministrazione comunale con ASP IRIDES.
Infine, il riferimento all'art. 3 del medesimo Decreto legge che si occupa di “Misure urgenti in materia di mobilità nel pubblico impiego e nelle società partecipate”, come è possibile rilevare dalla lettura del testo, al comma 1 dell'articolo, ci dice che viene consentita, fino al 31 12 2014, la possibilità di passaggio di personale dalle amministrazioni dello Stato che presentano situazioni di eccedenza al Ministero della giustizia, per ricoprire i posti vacanti degli uffici giudiziari e, quindi, per sopperire alle gravi carenze individuate in quel particolare settore della Pubblica Amministrazione. La norma, pertanto, non è applicabile agli enti locali.
I commi successivi dello stesso art 3 dispongono sulla mobilità di personale tra società controllate dalla medesima pubblica amministrazione e, quindi, non si tratta di mobilità nell'ambito del pubblico impiego in generale e di misure quindi applicabili nel Comune di Bologna".
Il consigliere Marco Piazza si è dichiarato soddisfatto.