QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AL CHIOSCO ABUSIVO AL PARCO DEI NOCI
L'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini, ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla donmanda di attualità del consigliere comunale Massimo Bugani (M5S)
La domanda del consigliere Massimo Bugani (M5S):
Letta sulla stampa (BolognaToday ...
Descrizione
La domanda del consigliere Massimo Bugani (M5S):
Letta sulla stampa (BolognaToday 04/09/2013) la situazione che si è venuta a creare al Parco dei Noci attorno al chiosco che vende crescentine, chiede alla giunta:
- Quali sono i tempi e le modalità per il ripristino della legalità;
- Come si intende procedere per mettere in sicurezza la bombola del gas;
- Da chi sarà pagato l’eventuale ripristino del parco;
- Se esiste il permesso paesaggistico e chi doveva richiederlo;
- Chi era il soggetto responsabile dei controlli;
- Cosa ne pensa della situazione che si è venuta a creare;
- Se è intenzionata a predisporre un piano straordinario di controllo del territorio al fine di verificare l’eventuale esistenza di altre situazioni di abusivismo ed illegalità.
La risposta dell'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini:
"Risponderò alle domande che lei ha formalizzato nelle sue richieste perché questo consente di essere puntuale e non dare una risposta generale rispetto ad una faccenda che è complicata come si capirà anche da quello che vado a dire.
Si è rilevato con il verbale della Polizia municipale del 20 giugno 2012 l'ampliamento di 86 metri quadri del manufatto chiosco, eseguito senza titolo abilitativo edilizio, e senza autorizzazione paesaggistica presumibilmente nel 2005. Il titolo era decaduto per mancato ritiro dell'atto che era stato fatto nel 2003. In seguito a questo verbale della Polizia municipale è stata emessa come previsto dalla normativa vigente un'ordinanza di remissione in pristino, è la dizione tecnica per dire che occorre demolire e ripristinare la situazione com'era prima dell'abuso. L'ordinanza è del 2 novembre 2012. Tra le parti rilevate come abuso dalla PM vi sono anche la pavimentazione e l'installazione di una bombola interrata per impianto di GPL. Preciso, non è tutto il chiosco abusivo, ma l'ampliamento del chiosco. Quello che per altro, date le sue caratteristiche, ha consentito di chiedere ai gestori la concessione per la somministrazione di cibo e bevande.
Parallelamente all'ordinanza di remissione in pristino, che è una procedura urbanistico-edilizia, è stats revocata la concessione per attività di somministrazione di alimenti e bevande. L'ordinanza è stata impugnata innanzi al TAR dai proprietari del chiosco, con richiesta di sospensiva motivando l'esistenza dei titoli ritenuti invece decaduti dall'Amministrazione. Il TAR si è espresso nel merito in data 9 maggio 2013, ma la sentenza è stata depositata e resa pubblica soltanto il 5 agosto, dichiarando in toto respinto il ricorso della parte. In seguito alla pubblicazione del TAR adesso si può riprendere il corso, dare seguito all'ordinanza, che è efficace e deve essere ottemperata da parte dei destinatari con la rimessa in pristino. In caso di ulteriore non ottemperanza allo scadere dei giorni previsti nell'ordinanza, che sono di norma 45, ovviamente al netto delle sospensive, l'Amministrazione procederà con ordinanza di demolizione rivolta al Settore Patrimonio. Quando un privato non fa quello che deve fare è il Settore Patrimonio che deve intervenire alla rimozione dei manufatti con relativa rivalsa delle spese sul proprietario.
Parte dell'area di cui sita parlando è censita nel foglio 101 del mappale 1.418 e di superficie complessiva di metri quadri 1.246, appartiene al Demanio dello Stato, ed è stata concessa alla società Chiosco Parco dei Noci con contratto di locazione temporanea il 24 luglio 2013, con scadenza il 7 novembre 2013. Quindi in tutto questo periodo c'è stata una richiesta al Demanio di avere una concessione temporanea allo scopo di poter usare questo spazio. In seguito a questa concessione ad uso temporaneo l'Amministrazione ha rimosso nei primi giorni di agosto gli arredi ed i giochi, dato che non era più in nostro potere controllare la situazione.
La società proprietaria del chiosco è ad oggi concessionaria anche del mappale 1.419 con un contratto stipulato con la Regione Emilia-Romagna. Sono infatti due i demanii presenti, uno è quello dello Stato l'altro, quello più prossimo all'acqua, è della Regione Emilia-Romagna. Loro sono tutt'ora concessionari di questa porzione che è quella dove insiste il chiosco piccolo regolare di antica data, e la parte ampliata in maniera abusiva.
Come si intende procedere col gas? La bombola del gas è stata in parte regolarizzata dai Vigili del Fuoco in collaborazione con l'Unità Qualità e coordinamento tecnico, ma essendo in zona di tutela paesistica deve essere rimossa. La rimozione dell'opere abuisive dovremmo pagarle noi se i proprietari non ottemperano, e le risorse comunali che useremo derivano dalle sanzioni edilizie incassate dall'Amministrazione che ammontano ad oltre 1 milione di euro l'anno, e che per legge regionale sono vincolate proprio per la rimozione degli abusi e per la riqualificazione. Faremo questo, assieme ad una più generale sistemazione dell'intera area del Parco dei Noci, secondo quanto verrà definito nel corso di una serie di incontri pubblici volti a valutare alcune proposte che noi abbiamo già predisposto, e che siano sostenibili col profilo dell'impegno finanziario. Per preparare questi incontri sono in corso verifiche e approfondimenti necessari. Abbiamo già chiesto al Demanio di poter diventare concessionari dell'area a partire già dall'8 di novembre, cosa che ci consente di poter poi agire nella disposizione dei nuovi arredi e della sistemazione del parco.
Infine, i soggetti responsabili dei controlli erano lo Sportello unico per l'edilizia, l'Ufficio tutela del paesaggio e il nucleo di vigilanza edilizio della Polizia municipale, ma anche il servizio tecnico bacino Reno per la Regione Emilia-Romagna. Tutta questa operazione ha avuto dei tempi lunghi perché da lato eravamo tutti d'accordo sul ripristino della legalità, ma dall'altro il luogo è delicatissimo per le frequentazioni, molto abitato dai residenti con conflitti tra le parti. Per questo, mentre si sono fatti tutti gli atti per agire, si è portato anche avanti il confronto con tutti, allo scopo di poter governare una situazione indubbiamente complessa. Questo è stato fatto dall'Amministrazione comunale con tutti i suoi Settori coinvolti, assieme al Quartiere, cercando appunto di contemperare legalità e situazione obiettivamente complicata con i cittadini".