QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AL CASO DELLA BICICLETTA MULTATA
L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto oggi in sede di Queston Time alle domandi di attualità dei consiglieri comunali Daniele Carella, e Michele Facci del gruppo consiliare Forza Italia, in merito al caso della bicicletta multat...
Pubblicato il:
Descrizione
L'assessore alla Mobilità Andrea Colombo ha risposto oggi in sede di Queston Time alle domandi di attualità dei consiglieri comunali Daniele Carella, e Michele Facci del gruppo consiliare Forza Italia, in merito al caso della bicicletta multata perché essere stata legata ad un palo.
La domanda del consigliere comunale Daniele Carella (Forza Italia)
Il Sottoscritto in merito alla multa con rimozione elevata, così come riportato dalla stampa locale, nei confronti della proprietaria di una bicicletta assicurata a un palo su di un marciapiede, fermo restando che lo scrivente niente ha da rilevare sulla giustezza della multa stessa, chiede all' Amministrazione,
Il Sottoscritto premesso che, apprendiamo dalla stampa di una bicicletta multata con Euro 84 per essere stata legata ad un palo sul marciapiede;
ciò premesso chiede
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo
"Credo sia utile ricostruire quanto accaduto nel caso specifico, anche rispetto ad un'altra domanda di attualità a cui rispondeva poco fa la mia collega Patrizia Gabellini, come sempre fa molto più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Oggettivamente questo caso è balzato agli onori della cronaca ma è fortemente isolato rispetto ai dati che dopo vi fornirò. Il caso è molto semplice, la bicicletta è stata sanzionata per divieto di sosta sul marciapiede com'è previsto dall'art. 158 comma 1, lettera H, del Codice della Strada. E lo è stata non per autonoma iniziativa della Polizia municipale che non ha indicazioni in tal senso da parte dell'Amministrazione, bensì a seguito di una precisa chiamata e richiesta di intervento da parte di alcuni cittadini che lamentavano la difficoltà di fruire di quel tratto di marciapiede. Un caso esemplificativo del fatto che non c'è alcuna direttiva da parte dell'Amministrazione comunale nei confronti della Polizia municipale che preveda un sanzionamento generalizzato di situazione di sosta, di intralcio da parte delle biciclette. Ma è esemplificativo anche del fatto che riteniamo ci siano situazioni minime di sicurezza e fruibilità che, quando in particolare oggetto di segnalazione di cittadini debbano essere assicurate. Quindi nessuna campagna generalizzata del Comune per rimuovere biciclette, che sarebbe in contrasto con le politiche di promozione dell'uso delle due ruote che stiamo convintamente portando avanti ma semplicemente singoli e piuttosto sporadici interventi quando vi siano situazioni di effettivo intralci che ci vengono segnalati come particolarmente critiche da cittadini e in particolare da persone disabili. Tra l'altro mi risulta che nel caso specifico, proprio che in quel punto, il fenomeno era presente già da tempo e vi erano state lamentele da parte di cittadini la Polizia municipale di quartiere aveva proceduto anche a fare opera di sensibilizzazione, di comunicazione invitando i ciclisti della zona a non parcheggiare in quel particolare punto, molto di intralcio per le persone disabili, senza procedere direttamente a sanzioni. Solo di fronte al perdurare di questa specifica e puntuale situazione problematica nonostante i preavvisi che erano stati dati, a fronte della nuova segnalazione, richiesta di intervento, ovviamente la Polizia municipale si è trovata a dover procedere. Ribadisco:non si tratta in alcun modo di misure di carattere generalizzato. La Polizia municipale mi rappresenta che le rimozioni di biciclette vengono fatte o quando si trovano in stato di abbandono, previo tagliando di preavviso lasciato per almeno dieci giorni, quando si presumono che siano biciclette abbandonate che poi vengono rimmesse nel circuito delle bici usate con una convenzione che abbiamo con Piazza Grande, oppure l'altro caso in cui vengono rimosse è per motivi di ordine pubblico, ad esempio nel caso di manifestazioni o di visite da parte di persone a rischio per la loro incolumità e si fa “pulizia” di tutti i veicoli a motore e non parcheggiati in alcune zone sensibili, come – ad esempio – la stazione ferroviaria.
Il terzo e ultimo caso è quello delle rimozioni per motivo di intralcio è del tutto limitato e circoscritto ai casi che ci viene segnalato, con una specifica richiesta di intervento, come in questo caso, a fronte di migliaia di bici che girano in città e che sono in costante aumento.
Per evitare il problema delle bici attaccate a pali, segnaletica ed altri elementi di arredo urbano la cosa decisiva ed essenziale sia fornire una valida alternativa ai ciclisti e in particolare aumentare la dotazione di rastrelliere che consentano una sosta ordinata e sicura delle biciclette. Sosta ordinata in maniera tale da evitare il parcheggio dove capita, e sicura perché è ovvio che nelle rastrelliere la bici può essere assicurata in modo migliore contro i furti e contro i ladri. Da questo punto di vista, parallelamente al forte trend di crescita dei ciclisti +34% negli ultimi quattro anni che abbiamo constatato con studi fatti assieme all'Università di Bologna, stiamo portando avanti un piano di potenziamento delle rastrelliere porta biciclette a partire, in particolare, dal centro storico. Da questo punto di vista il nuovo contratto per la gestione dei servizi della sosta e dei servizi complementari – attualmente in fase di stipula – prevede per la sua intera durata, tre anni, la fornitura e l'installazione di nuove rastrelliere per un totale di 1.500. Inoltre è stato fatto un lavoro molto importante nella primavera scorsa, un lavoro di monitoraggio fotografico in tutto il centro storico in cui sono state fotografate le situazioni dove c'era maggiore domanda di sosta ciclabile insoddisfatta, ossia dove c'era una maggiore concentrazione di bici parcheggiate a pali e ad altri elementi di arredo urbano per l'insufficienza delle rastrelliere. Proprio a partire da questo monitoraggio fotografico sono state individuate le priorità per l'installazione, in una prima fase, di 400 nuovi posti bici di cui 100 sono già stati installati negli ultimi mesi, e gli altri 300 previsti lo saranno nei prossimi mesi, appena subentrerà il nuovo gestore della sosta e dei servizi complementari.
Voglio cogliere l'occasione per ricordare un'altra azione fondamentale e innovativa che stiamo mettendo in campo. Infatti abbiamo verificato che, come accade anche per le macchine, anche nel caso della sosta delle biciclette ci sono percentuali rilevanti di sosta stanziale: bici lasciate su suolo pubblico in maniera sistematica, ad esempio residenti nelle abitazioni che danno sulle strade. Il tentativo che stiamo facendo è favorire il parcheggio delle biciclette dei residenti dentro gli spazi comuni dei condomini in cui abitano. Questo vogliamo farlo in particolare con due azioni, la prima è l'introduzioni dei regolamenti comunali – sulla scorta di quanto già avviene a Roma, Milano e Torino – dell'obbligo di consentire la sosta nei cortili condominiali ma dall'altro lato vogliamo agire in una logica di azioni positive e di incentivo di accogliere biciclette negli spazi condominiali, mettendo in piedi un servizio di fornitura e consegna gratuita di rastrelliere per i privati condomini che ne facciano richiesta. E' in corso in queste settimane la gara che individuerà il soggetto gestore di questo servizio di fornitura e consegna, completamente gratuita e senza costi per i condomini, di rastrelliere da installare negli spazi condominiali privati, spazi comuni come i cortili, per consentire che la sosta degli abitanti avvenga anziché fuori, sulla strada pubblica, negli spazi interni. Ciò consente di liberare spazi nelle rastrelliere pubbliche in favore della sosta a rotazione. Questa gara prevederà anche una compagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta in particolare agli amministrazione condominiali per favorire al massimo la fruizione di questo servizio.
L'impegno sul potenziamento del numero di rastrelliere in città è partito dal 2004 con un aumento significativo di posti calcolato in circa 3.800 nuove rastrelliere in questi dieci anni, nei prossimi tre anni contiamo di metterne almeno 1.500 nuovo. E' un lavoro di inseguimento continuo perché i ciclisti, ed è una notizia positiva, crescono ogni giorno di più, gli spazi soprattutto in centro storico sono molto limitati, le risorse anche, ma ce la stiamo mettendo tutta per questo piano straordinario di potenziamento delle rastrelliere a partire dal centro storico, poi via via in tutti i quartieri della città. Ci siamo dati inoltre come input che ogni nuovo intervento di realizzazione di piste ciclabili o di zone 30 comporti e comporterà sempre la previsione nel capitolato del progetto l'installazione di nuove rastrelliere".
La domanda del consigliere comunale Daniele Carella (Forza Italia)
Il Sottoscritto in merito alla multa con rimozione elevata, così come riportato dalla stampa locale, nei confronti della proprietaria di una bicicletta assicurata a un palo su di un marciapiede, fermo restando che lo scrivente niente ha da rilevare sulla giustezza della multa stessa, chiede all' Amministrazione,
- quale sia la ratio generale applicata in tutto il territorio cittadino, su questi specifici casi. Ovvero, poiché questa abitudine è in uso ovunque, quali disposizioni sono state impartite al corpo di PM, ammesso lo siano state, di intervenire solo su chiamata e nei casi specifici o di operare abitualmente a fronte di questa infrazione?
- Quante di queste "azioni", (sanzione più rimozione), vengono predisposte ed effettuate annualmente nei confronti di biciclette "parcheggiate in modo incongruo? Partendo dal presupposto, di cui comunque si chiede conferma, che il marciapiede in cui è avvenuto il fatto sia di pubblica proprietà, quale è l'articolo che prevede la rimozione oltre alla sanzione per "divieto di sosta"?
- Non pensa inoltre l'amministrazione, che si dovrebbe comunque incrementare il numero delle rastrelliere presenti su tutto il territorio cittadino?
- Nel caso, cosa sta facendo e farà sul tema rastrelliere per le bici?
- Infine chiede quante e dove sono installate attualmente le rastrelliere a uso pubblico e per quanti posti complessivi, sull'intero territorio cittadino.
Il Sottoscritto premesso che, apprendiamo dalla stampa di una bicicletta multata con Euro 84 per essere stata legata ad un palo sul marciapiede;
ciò premesso chiede
- se l'amministrazione comunale ritenga che tale sanzione sia necessaria a fronte di un fenomeno largamente diffuso (quello del legare le biciclette ai pali stradali sui marciapiedi), e comunque indotto dalla insufficienza degli stalli pubblici disponibili ai cicli in generale;
- quale sia l'orientamento della Giunta in ordine al fatto segnalato, e quindi, se la stessa sanzione sia da ritenersi opportuna dal punto di vista delle politiche della mobilità "sostenibile".
La risposta dell'assessore alla Mobilità Andrea Colombo
"Credo sia utile ricostruire quanto accaduto nel caso specifico, anche rispetto ad un'altra domanda di attualità a cui rispondeva poco fa la mia collega Patrizia Gabellini, come sempre fa molto più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Oggettivamente questo caso è balzato agli onori della cronaca ma è fortemente isolato rispetto ai dati che dopo vi fornirò. Il caso è molto semplice, la bicicletta è stata sanzionata per divieto di sosta sul marciapiede com'è previsto dall'art. 158 comma 1, lettera H, del Codice della Strada. E lo è stata non per autonoma iniziativa della Polizia municipale che non ha indicazioni in tal senso da parte dell'Amministrazione, bensì a seguito di una precisa chiamata e richiesta di intervento da parte di alcuni cittadini che lamentavano la difficoltà di fruire di quel tratto di marciapiede. Un caso esemplificativo del fatto che non c'è alcuna direttiva da parte dell'Amministrazione comunale nei confronti della Polizia municipale che preveda un sanzionamento generalizzato di situazione di sosta, di intralcio da parte delle biciclette. Ma è esemplificativo anche del fatto che riteniamo ci siano situazioni minime di sicurezza e fruibilità che, quando in particolare oggetto di segnalazione di cittadini debbano essere assicurate. Quindi nessuna campagna generalizzata del Comune per rimuovere biciclette, che sarebbe in contrasto con le politiche di promozione dell'uso delle due ruote che stiamo convintamente portando avanti ma semplicemente singoli e piuttosto sporadici interventi quando vi siano situazioni di effettivo intralci che ci vengono segnalati come particolarmente critiche da cittadini e in particolare da persone disabili. Tra l'altro mi risulta che nel caso specifico, proprio che in quel punto, il fenomeno era presente già da tempo e vi erano state lamentele da parte di cittadini la Polizia municipale di quartiere aveva proceduto anche a fare opera di sensibilizzazione, di comunicazione invitando i ciclisti della zona a non parcheggiare in quel particolare punto, molto di intralcio per le persone disabili, senza procedere direttamente a sanzioni. Solo di fronte al perdurare di questa specifica e puntuale situazione problematica nonostante i preavvisi che erano stati dati, a fronte della nuova segnalazione, richiesta di intervento, ovviamente la Polizia municipale si è trovata a dover procedere. Ribadisco:non si tratta in alcun modo di misure di carattere generalizzato. La Polizia municipale mi rappresenta che le rimozioni di biciclette vengono fatte o quando si trovano in stato di abbandono, previo tagliando di preavviso lasciato per almeno dieci giorni, quando si presumono che siano biciclette abbandonate che poi vengono rimmesse nel circuito delle bici usate con una convenzione che abbiamo con Piazza Grande, oppure l'altro caso in cui vengono rimosse è per motivi di ordine pubblico, ad esempio nel caso di manifestazioni o di visite da parte di persone a rischio per la loro incolumità e si fa “pulizia” di tutti i veicoli a motore e non parcheggiati in alcune zone sensibili, come – ad esempio – la stazione ferroviaria.
Il terzo e ultimo caso è quello delle rimozioni per motivo di intralcio è del tutto limitato e circoscritto ai casi che ci viene segnalato, con una specifica richiesta di intervento, come in questo caso, a fronte di migliaia di bici che girano in città e che sono in costante aumento.
Per evitare il problema delle bici attaccate a pali, segnaletica ed altri elementi di arredo urbano la cosa decisiva ed essenziale sia fornire una valida alternativa ai ciclisti e in particolare aumentare la dotazione di rastrelliere che consentano una sosta ordinata e sicura delle biciclette. Sosta ordinata in maniera tale da evitare il parcheggio dove capita, e sicura perché è ovvio che nelle rastrelliere la bici può essere assicurata in modo migliore contro i furti e contro i ladri. Da questo punto di vista, parallelamente al forte trend di crescita dei ciclisti +34% negli ultimi quattro anni che abbiamo constatato con studi fatti assieme all'Università di Bologna, stiamo portando avanti un piano di potenziamento delle rastrelliere porta biciclette a partire, in particolare, dal centro storico. Da questo punto di vista il nuovo contratto per la gestione dei servizi della sosta e dei servizi complementari – attualmente in fase di stipula – prevede per la sua intera durata, tre anni, la fornitura e l'installazione di nuove rastrelliere per un totale di 1.500. Inoltre è stato fatto un lavoro molto importante nella primavera scorsa, un lavoro di monitoraggio fotografico in tutto il centro storico in cui sono state fotografate le situazioni dove c'era maggiore domanda di sosta ciclabile insoddisfatta, ossia dove c'era una maggiore concentrazione di bici parcheggiate a pali e ad altri elementi di arredo urbano per l'insufficienza delle rastrelliere. Proprio a partire da questo monitoraggio fotografico sono state individuate le priorità per l'installazione, in una prima fase, di 400 nuovi posti bici di cui 100 sono già stati installati negli ultimi mesi, e gli altri 300 previsti lo saranno nei prossimi mesi, appena subentrerà il nuovo gestore della sosta e dei servizi complementari.
Voglio cogliere l'occasione per ricordare un'altra azione fondamentale e innovativa che stiamo mettendo in campo. Infatti abbiamo verificato che, come accade anche per le macchine, anche nel caso della sosta delle biciclette ci sono percentuali rilevanti di sosta stanziale: bici lasciate su suolo pubblico in maniera sistematica, ad esempio residenti nelle abitazioni che danno sulle strade. Il tentativo che stiamo facendo è favorire il parcheggio delle biciclette dei residenti dentro gli spazi comuni dei condomini in cui abitano. Questo vogliamo farlo in particolare con due azioni, la prima è l'introduzioni dei regolamenti comunali – sulla scorta di quanto già avviene a Roma, Milano e Torino – dell'obbligo di consentire la sosta nei cortili condominiali ma dall'altro lato vogliamo agire in una logica di azioni positive e di incentivo di accogliere biciclette negli spazi condominiali, mettendo in piedi un servizio di fornitura e consegna gratuita di rastrelliere per i privati condomini che ne facciano richiesta. E' in corso in queste settimane la gara che individuerà il soggetto gestore di questo servizio di fornitura e consegna, completamente gratuita e senza costi per i condomini, di rastrelliere da installare negli spazi condominiali privati, spazi comuni come i cortili, per consentire che la sosta degli abitanti avvenga anziché fuori, sulla strada pubblica, negli spazi interni. Ciò consente di liberare spazi nelle rastrelliere pubbliche in favore della sosta a rotazione. Questa gara prevederà anche una compagna di comunicazione e sensibilizzazione rivolta in particolare agli amministrazione condominiali per favorire al massimo la fruizione di questo servizio.
L'impegno sul potenziamento del numero di rastrelliere in città è partito dal 2004 con un aumento significativo di posti calcolato in circa 3.800 nuove rastrelliere in questi dieci anni, nei prossimi tre anni contiamo di metterne almeno 1.500 nuovo. E' un lavoro di inseguimento continuo perché i ciclisti, ed è una notizia positiva, crescono ogni giorno di più, gli spazi soprattutto in centro storico sono molto limitati, le risorse anche, ma ce la stiamo mettendo tutta per questo piano straordinario di potenziamento delle rastrelliere a partire dal centro storico, poi via via in tutti i quartieri della città. Ci siamo dati inoltre come input che ogni nuovo intervento di realizzazione di piste ciclabili o di zone 30 comporti e comporterà sempre la previsione nel capitolato del progetto l'installazione di nuove rastrelliere".
A cura di
Piazza Maggiore, 6