QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AI VACCINI ANTINFLUENZALI
L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera comunale Mirka Cocconcelli (Lega Nord) in merito ai vaccini antinfluenzali. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Malag...
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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda della consigliera comunale Mirka Cocconcelli (Lega Nord) in merito ai vaccini antinfluenzali. La risposta è stata letta in Aula dall'assessore Malagoli.
La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli:
La stampa (Dire, 18.11.13 ) - riporta la notizia della scarsità dei vaccini, in Bologna e soprattutto in relazione alle persone che sono considerate in fascia di rischio e che, peraltro, avrebbero diritto alla esenzione del pagamento della prestazione; a tale proposito chiedo al sindaco e alla giunta di sapere, come consigliere ma anche come cittadina:
"Gli elenchi di soggetti a rischio da vaccinare prioritariamente, redatti secondo criteri omogenei da tutte le Aziende sanitarie regionali, sono uno strumento orientativo e di mero supporto all’attività vaccinale dei Medici di famiglia. A loro spetta, in base alla conoscenza diretta dei propri assistiti e alla valutazione clinica, l’individuazione delle persone più fragili da vaccinare, anche se non ricomprese negli elenchi, con piena titolarità nell’utilizzo delle risorse disponibili. Gli stessi Medici di medicina generale sono stati invitati a segnalare tempestivamente l’eventuale necessità di integrare il numero di dosi di vaccino, in maniera da garantire per intero, come sempre, la copertura dei propri assistiti. Sono stati sollecitati, allo stesso modo, a segnalare eventuali eccedenze, in maniera da redistribuire le dosi a chi le richiedesse, evitando sprechi.
Il fabbisogno di vaccini viene stimato sulla base della popolazione con più di 65 anni che, a prescindere dalla presenza o meno di patologie croniche, ha diritto alla vaccinazione gratuita sulla base del fattore di rischio “età”. La stima tiene conto, inoltre, delle esenzioni per le patologie indicate dalla Circolare Ministeriale e dell’utilizzo di vaccini nell’anno precedente.
Nel 2012 sono state utilizzate 146.000 dosi di vaccino. Nel 2013 ne sono state ordinate 150.000, con possibilità di estendere l’ordinativo fino 180.000, già annunciata e confermata dalla Azienda, dopo aver valutato l’andamento della campagna vaccinale. L’affermazione, riportata all’interno della domanda di attualità, riguardante l’oggettività e inconfutabilità della assenza di un numero sufficiente di vaccini appare, pertanto, alquanto irrealistica.
L’Azienda valuta adeguato, in relazione ai criteri citati, il numero di vaccini acquisito ed è la prima, per ovvie ed evidenti ragioni, ad essere fortemente interessata a garantire la massima copertura vaccinale possibile per le fasce di popolazione a rischio e per le categorie di lavoratori che svolgono funzioni di pubblica utilità. Qualora fosse necessario reperire ulteriori dosi di vaccino, oltre le 150.000 già acquisite e le ulteriori 30.000 opzionate, farà ricorso al mercato. D’altro canto non risulta che si sia mai verificato, in passato, che fasce di popolazione a rischio non siano state vaccinate per insufficiente approvigionamento di dosi.
Infine, ma non in ordine di importanza, è il caso di sottolineare che l’Azienda, come è giusto che sia, si preoccupa di acquisire il vaccino in quantità adeguate, evitando tanto le carenze, che sarebbero ingiustificabili, che gli eccessi, che causerebbero spiacevoli, e altrettanto ingiustificabili, sprechi di vaccino e risorse.
Per tutte queste ragioni conferma la propria preoccupazione per la diffusione alla opinione pubblica di notizie che possono provocare disinformazione o suscitare allarmi ingiustificati, e che non trovano a tutt’oggi alcun fondamento in elementi oggettivi, tanto meno nella preoccupazione per la salute dei cittadini".
La domanda della consigliera Mirka Cocconcelli:
La stampa (Dire, 18.11.13 ) - riporta la notizia della scarsità dei vaccini, in Bologna e soprattutto in relazione alle persone che sono considerate in fascia di rischio e che, peraltro, avrebbero diritto alla esenzione del pagamento della prestazione; a tale proposito chiedo al sindaco e alla giunta di sapere, come consigliere ma anche come cittadina:
- quale ritengano essere la versione corretta dei fatti, se quella sostenuta dal sindacato dei medici di base che ritiene sia stata fatta una identificazione delle persone a rischio ricorrendo a banche dati insufficienti come quella riguardante l'esenzione per patologia, senza valutare la necessità di coloro affetti da patologie che abbisognano del vaccino ma non sono in esenzione totale;
- come valutino la posizione assunta dai medici di base che rivestono un ruolo fondamentale, visto che conoscono personalmente i pazienti e sanno quali siano le patologie a rischio;
- se ritengano sicuro il sistema del ricorso a una banca dati che si basa sulla sola esenzione per patologia per definire il fabbisogno di vaccini nella città;
- se non ritengano che questo sistema abbia portato un allarme per assenza dei vaccini e debba essere corretto con la presenza di altri indicatori che possano aiutare una previsione più realistica del fabbisogno in città;
- cosa pensino della posizione assunta dall'ASL che si è preoccupata di stigmatizzare la posizione dei medici (per un presunto procurato un allarme a loro dire ingiustificato), mentre l'assenza di un numero sufficiente di vaccini è comunque un dato oggettivo ed inconfutabile.
"Gli elenchi di soggetti a rischio da vaccinare prioritariamente, redatti secondo criteri omogenei da tutte le Aziende sanitarie regionali, sono uno strumento orientativo e di mero supporto all’attività vaccinale dei Medici di famiglia. A loro spetta, in base alla conoscenza diretta dei propri assistiti e alla valutazione clinica, l’individuazione delle persone più fragili da vaccinare, anche se non ricomprese negli elenchi, con piena titolarità nell’utilizzo delle risorse disponibili. Gli stessi Medici di medicina generale sono stati invitati a segnalare tempestivamente l’eventuale necessità di integrare il numero di dosi di vaccino, in maniera da garantire per intero, come sempre, la copertura dei propri assistiti. Sono stati sollecitati, allo stesso modo, a segnalare eventuali eccedenze, in maniera da redistribuire le dosi a chi le richiedesse, evitando sprechi.
Il fabbisogno di vaccini viene stimato sulla base della popolazione con più di 65 anni che, a prescindere dalla presenza o meno di patologie croniche, ha diritto alla vaccinazione gratuita sulla base del fattore di rischio “età”. La stima tiene conto, inoltre, delle esenzioni per le patologie indicate dalla Circolare Ministeriale e dell’utilizzo di vaccini nell’anno precedente.
Nel 2012 sono state utilizzate 146.000 dosi di vaccino. Nel 2013 ne sono state ordinate 150.000, con possibilità di estendere l’ordinativo fino 180.000, già annunciata e confermata dalla Azienda, dopo aver valutato l’andamento della campagna vaccinale. L’affermazione, riportata all’interno della domanda di attualità, riguardante l’oggettività e inconfutabilità della assenza di un numero sufficiente di vaccini appare, pertanto, alquanto irrealistica.
L’Azienda valuta adeguato, in relazione ai criteri citati, il numero di vaccini acquisito ed è la prima, per ovvie ed evidenti ragioni, ad essere fortemente interessata a garantire la massima copertura vaccinale possibile per le fasce di popolazione a rischio e per le categorie di lavoratori che svolgono funzioni di pubblica utilità. Qualora fosse necessario reperire ulteriori dosi di vaccino, oltre le 150.000 già acquisite e le ulteriori 30.000 opzionate, farà ricorso al mercato. D’altro canto non risulta che si sia mai verificato, in passato, che fasce di popolazione a rischio non siano state vaccinate per insufficiente approvigionamento di dosi.
Infine, ma non in ordine di importanza, è il caso di sottolineare che l’Azienda, come è giusto che sia, si preoccupa di acquisire il vaccino in quantità adeguate, evitando tanto le carenze, che sarebbero ingiustificabili, che gli eccessi, che causerebbero spiacevoli, e altrettanto ingiustificabili, sprechi di vaccino e risorse.
Per tutte queste ragioni conferma la propria preoccupazione per la diffusione alla opinione pubblica di notizie che possono provocare disinformazione o suscitare allarmi ingiustificati, e che non trovano a tutt’oggi alcun fondamento in elementi oggettivi, tanto meno nella preoccupazione per la salute dei cittadini".
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Piazza Maggiore, 6