QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO AI DEHOR
L'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini, ha risposto questa mattina in sede di Question Time, alla domanda dei consiglieri Daniele Carella (PDL), Michele Facci (PDL), Lucia Borgonzoni (Lega Nord) E Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in meri...
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L'assessore all'Urbanistica Patrizia Gabellini, ha risposto questa mattina in sede di Question Time, alla domanda dei consiglieri Daniele Carella (PDL), Michele Facci (PDL), Lucia Borgonzoni (Lega Nord) E Paola Francesca Scarano (Lega Nord) in merito alla questione dei Dehor.
La domanda del consigliere Daniele Carella (PDL):
In merito a quanto appare sulla stampa locale a proposito dei Dehors, chiede:
La domanda del consigliere Michele Facci (PDL),
premesso che apprendiamo dalla stampa che numerosi locali commerciali hanno incontrato problemi da parte della Soprintendenza per quanto riguarda l'adeguamento dei dehors, ed hanno richiesto una proroga delle varie scadenze previste nel nuovo regolamento si chiede alla Giunta se non ritenga di dovere concedere a tutti gli esercizi una proroga temporale per l'adeguamento dei dehors, oltre alla necessità di un chiarimento definitivo con la Soprintendenza in ordine alla tempistica per la trattazione delle relative pratiche.
La domanda della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord)
Visto l'articolo di stampa riportato da Il Resto del Carlino Bologna 11 aprile e relativo al Regolamento dehors , si chiede al signor Sindaco:
in merito a quanto appreso dalla stampa locale a proposito dei Dehors e dei problemi insorti sulla gestione del nuovo regolamento votato dal Consiglio lo scorso dicembre si chiede
"Ponete una serie di questioni che ho cercato di mettere in ordine. Comincio dai fatti che mi inducono a dover smentire la Sovrintendente. Io per fortuna tengo verbali, mail scritte e quindi ho la possibilità di ricostruire con assoluta precisione quello che è avvenuto.
Comincio con il dire che benché si tratti di una delibera regolarmente pubblicata e quindi accessibile a tutti, nell'ambito dei corretti rapporti interistituzionali, ho personalmente provveduto a mandare alla Sovrintendente con mail del 21 dicembre 2012, non solo la delibera approvata dal Consiglio comunale ma anche la parte terza relativa alle procedure deliberata dalla Giunta. Peraltro, la Sovrintendente, sempre con una mia mail, è stata tenuta al corrente della discussione. Il 3 dicembre 2012, la informavo che dopo la deliberazione della GIunta, a seguito dei pareri dei Quartieri e dalle osservazioni fatte dalla stessa sovrintendente, dalle associazioni economiche e da confconsumatori, il testo è stato emendato e l'emendamento sarebbe stato sottoposto alla Giunta del giorno successivo, 4 dicembre. Nella stessa e mail, informavo che ancora quella stessa settimana sarebbe stata occupata da un incontro, un'audizione, commissioni consiliari congiunte per chiudere in Consiglio prima della festività. Quindi mi preoccupavo di tenere informata rispetto al fatto che stavamo facendo un percorso impegnativo per riuscire ad avere un Regolamento che tenesse conto delle numerose istanze e degli interessi in gioco. In quella e mail scrivevo testualmente: "sarà mia cura informarti sugli esiti di questo impegnativo lavoro di composizione, inviandoti il testo approvato, anche per costruire un accordo tra amministrazione e sovrintendenza che consenta la gestione del regolamento. Questa è l'e mail del 3 dicembre 2012.
Il 17 dicembre informavo che si era chiuso il percorso di approvazione in Consiglio comunale dei Titoli I e II del regolamento e che, appena disponibile il testo deliberato, sarebbe stata mia cura inviarlo e chiedere la disponibilità di un incontro per impostare le azioni successive. Nella stessa informavo che il 18 dicembre sarebbe andato in Giunta il Titolo III, relativo alle procedure e che lo avrei fatto pervenire assieme ai due titoli approvati in Consiglio. E così ho fatto, come detto prima, perché il 21 dicembre, con due mail distinte, ho inviato sia il testo deliberato in Consiglio che la parte terza deliberata in Giunta. Ma la storia è cominciata molto prima e ci sono state precedenti mail che hanno tenuto costantemente informata la sovrintendente del percorso. Sono del 19 settembre 2012, l'invio della prima stesura; del 24 settembre la richiesta della proroga della scadenza delle concessioni, onde avere il tempo di approvare il nuovo regolamento; l'11 ottobre, per sollecitare le osservazioni a seguito delle preoccupazioni su alcuni punti che mi erano state manifestate in una telefonata, per cui ho chiesto in quella data di avere formalmente le osservazioni circa le preoccupazioni ch emierano state enunciate. E infatti le osservazioni mi sono pervenute il 17 ottobre.
Non si tratta di una mancanza di informazione, ma io penso che si tratti della difficoltà, da parte della Sovrintendenza, ad accettare che l'Amministrazione abbia cercato di ascoltare le ragioni delle diverse componenti e abbia approvato un testo che non raccoglieva in toto le sue richieste, in particolare quella sulla stagionalità, che noi abbiamo interpretato come temporaneità, per cui abbiamo stabilito che le concessioni abbiano durata quinquennale. Altre, quelle che enunciava prima la consigliera Borgonzoni, che non sono le sole e che diventano rilevanti nel momento in cui deve essere rilasciata l'autorizzazione dalla Sovrintendenza.
Vengo alla seconda tranche di incontri. C'è stata dunque una successione di informazioni nel momento caldo, quando stavamo predisponendo il regolamento per il Consiglio, c'era stata una serie di atti precedenti per conoscere a fondo le loro posizioni, ma approvato il Regolamento sono iniziati i contatti per poterci vedere circa la gestione del regolamento. Il primo incontro dopo l'approvazione è stato del 29 gennaio e vi hanno partecipate, con me, gli assessori Colombo e Monti proprio per fare il punto dei diversi argomenti di competenza. L'incontro è stato preceduto anche questo da un amail del 15 gennaio, nel quale indicavamo l'ordine del giorno: al primo posto c'erano i dehors. Avremmo dovuto rivederci il 15 febbraio, secondo agenda gestita dalla mia segreteria, anche con la direttrice regionale, ma poi l'incontro è stato annullato da parte loro, rinviato al 26 marzo e ancora al 15 aprile. Visto il protrarsi dei tempi e una serie di procedure aperte, ho insistito che si potesse anticipare, ed è così che l'incontro è avvenuto l'8 aprile, con oggetto l'accordo per il regolamento. Alcune ipotesi avanzate in quella sede circa il modo di semplificare le procedure non sono sembrate convincentied è così che si è deciso di formulare una proposta da parte nostra e aprire un tavolo, quello a cui la sovrintendente fa riferimento. Questo è lo stato degli incontri, l'agenda e gli argomenti via via trattati.
Vengo a un altro punto, le domande pervenute e la loro specie. Le aziende hanno ricevuto tutte le indicazioni necessarie, anche qui potrei esibire la messa a punto dei diversi fax simile che il settore Attività produttive ha predisposto per accompagnare questo passaggio. In particolare, le procedure della parte terza predisposta dalla Giunta, sono a questo proposito molto chiare. Ve le richiamo: le richieste di nuovi dehors, di coloro che entro il 30 aprile dovrebbero presentare le richieste per i nuovi permessi, hanno le seguenti procedure da seguire, che non abbiamo deciso tutte noi, alcune sono definite dal Codice dei beni storici e altre dal Regolamento per le autorizzazioni peasaggistiche. Vi dico quali sono i tempi che abbiamo stabilito noi , perché riguardano le procedure interne e tempi che sono fissati per legge. Una domanda che sia fuori dal centro storico viene presentata al solo Sportello del settore Attività produttive: novità assoluta, perché fino a ieri le domande andavano ai quartieri. Come voi ricorderete, un punto qualificante del nuovo regolamento è di centralizzare le procedure in modo da poterle meglio governare e monitorare. Quindi il Settore si prende 30 giorni di tempo per poter dare la risposta di autorizzazione o diniego. Se invece, la richiesta riguarda il centro storico, la richiesta viene passata all'Ufficio tutela del centro storico, che si dà 15 giorni per poterla istruire e successivamente mandarla in Sovrintendenza come è obbligo fare. In questo caso le domande possono riguardare aree soggette al Codice per la tutela storica, in tal caso sono fissati 120 giorni di tempo per la risposta della sovrintendenza (e non da noi). Invece che abbia interesse ad installare un dehors in un'area che sia di interesse paesaggistico può attendere fino a 60 giorni, cui si aggiungo no i tempi dei nostri uffici. Sono procedure estremamente chiare e non modificabili da noi se non con l'accordo.
L'accordo è volto a concordare con la Sovrintendenza come si possa snellire la quantità di lavoro e ridurre drasticamente il tempo. Noi abbiamo avanzato alcune ipotesi, che per correttezza non ritengo di anticipare, e che comportano la fiducia della sovrintendente nel nostro lavoro e si basa su un concetto: quali pratiche, benché all'interno di aree di tutela, possano non andare in Sovrintendenza ma esaurire il loro iter all'interno degli Uffici comunali, Noi riteniamo che avendo un regolamento che fissa alcune soluzioni standardizzate, avendo tre tipi di dehor, per cui alcuni sono solo seggiole e tavolini, ci pare che ci siano i margini per poter ridurre in maniera consistente la quantità di richieste che oggi vanno tutte in Sovrintendenza e che domani potrebbero andarci solo quando si tratti di progetti speciali o di situazioni complesse. Questa è la nostra ipotesi, che per poter trovare composizione presuppone un rapporto di fiducia e collaborazione.
Vengo alla situazione di oggi. Parliamo di un patrimonio attuale di dehors censito dalla polizia municipale nel luglio 2012, di 603 dehors esistenti. Ad oggi, sono arrivate 114 richieste di permesso al settore Attività produttive, di queste 104 riguardano aree di tutela storica, ossia aree per le quali noi dobbiamo inoltrarle alla sovrintendenza. Non i privati, una novità di cui vorrei che i consiglieri tutti prendessero atto, è che non è più previsto il fatto che il singolo esercente vada alla sovrintendenza, no, l'interfaccia dell'esercente è l'Amministrazione. Era un modo di fare passato ma per cambiare la prassi bisogna dirlo più volte. Di queste 104 che vanno in sovrintendenza, rispetto alle tre tipologie: A tavolino, seggiole; B tavolino, seggiole, perimetrazione e copertura con ombrellone o tenda a sbraccio; C chiusura non totale, ma con copertura fissa, di cui 51 sono già state consegnate alla Sovrintendenza, le percentuali sono: 55% tipologia A, 40% tipo B e 5 % tipo C. Questa è la situazione ad oggi, a cui si aggiunge la posizione di coloro che hanno la facoltà di dire ai singoli quartieri (entro il 31 gennaio scorso) di tenere la situazione esistente fino al dicembre 2013 e poi decideranno il da farsi. Potranno a quel punto decidere di togliere il dehor, o possono iniziare una procedura per rientrare nel nuovo regolamento. Non sappiamo ancora quanti hanno optato per questa soluzione, perché queste domande sono andate ai quartieri secondo la precedente regolamentazione, i quartieri non hanno sistemi uniformi e in alcuni casi nemmeno informatizzati per tenere un database delle situazioni, per cui una valutazione di questo tipo andrebbe fatta manualmente.
Sarebbe utile avere la quota parte dei 600 che hanno deciso di andare avanti fino a dicembre con il vecchio regolamento, potremmo farlo, ma richiede tempo.
Siamo per ora di fronte a una presentazione di richieste bassa e quindi già autonomamente, a seguito di una situazione che ci è stata rappresentata dagli uffici alla fine di marzo, abbiamo deciso di procedere a una proroga del 30 aprile per consentire di dare maggiori informazioni affinché gli operatori interessati possano scegliere di adeguarsi al nuovo regolamento. La proroga l'avevamo già decisa tra i settori interessati avendo chiara la situazione di ritardo, ed è anche per questo che l'assessore Monti e io abbiamo un incontro già fissato con Ascom e Confesercenti il 19 aprile.
Vengo alla situazione dei dehors oggi in città e alla loro distribuzione, occupazione di suolo e al relativo gettito. Dei 603 dehors regolari (cui si devono aggiungere i 17 che nel censimento fatto sono risultati senza concessione valida) dentro i viali di circonvallazione ce ne sono 272. Tra l'altro sono in centro anche i 17 con concessione non valida. Questi 272 sono stati misurati uno ad uno, perché all'interno del centro storico abbiamo costruito per la prima volta una mappa, una cartografia che ci dia la posizione del dehor e che sarà collegata ai dati del database dell'amministrazione centrale. Misurati a uno a uno occupano circa 5.200 metri quadrati di suolo. In sede di approvazione del regolamento abbiamo deciso come Giunta, non solo di dare concessioni di 5 anni, rimuovendo questo problema della stagionalità e il montaggio e smontaggio, abbiamo fatto al scelta importante, di concedere per due anni il dimezzamento della tassa di occupazione del suolo. In quella circostanza, per prendere la decisione, si fece una stima delle entrate stanti le tariffe attuali ( 74 cent. al mq dentro il centro storico e 31 cent al mq fuori dal centro). La stima, probabilmente sotto dimensionata, portò a valutare 250 mila euro di introiti per il pagamento della Cosap, tassa di occupazione di suolo pubblico e a stimare che anziché di questa cifra, dimezzando avremmo dovuto contare su 125 mila euro in due anni. Riteniamo questo dimezzamento come un supporto per le attività di riqualificazione. Altro che possibile aumento delle tariffe, la decisione è un'altra, quella di dimezzare le tariffe esistenti.
Proroga e revisione del Regolamento. Abbiamo già previsto che il regolamento a regime vada valutato nei suoi effetti. In questo momento cambiare le regole lo riteniamo un ulteriore elemento di confusione. Quindi, salvo la proroga della quale diremo la scadenza a seguito dell'incontro con le associazioni e la pubblicizzeremo ampiamente, riteniamo di dover tenere ferme le scelte fatte e di favorire in tutti i modi la conoscenza delle nuove condizioni.
Mi si chiede se non sia il caso di fare una commissione ad hoc, vista la complessità delle cose: ritengo che se si ritiene necessario sapete bene che in commissione lavoro e lavoro bene e non ho alcun problema a dare risposte in quella sede.
Sulla questione dei rapporti futuri con la Sovrintendenza, è evidente che è un interlocutore di una importanza tale, con il quale dobbiamo trovare assolutamente continuare il dialogo, con la consapevolezza che chi governa la città siamo noi, quindi abbiamo la conoscenza delle molteplici questioni connesse e i quadri delle interferenze, quindi il confronto avverrà con la consapevolezza che noi dobbiamo garantire il funzionamento della città con regole e patti che vengono osservati. Questo comporterà un lavoro che riconosco non essere per nulla facile".
La domanda del consigliere Daniele Carella (PDL):
In merito a quanto appare sulla stampa locale a proposito dei Dehors, chiede:
- se corrisponde al vero che il relativo Nuovo Regolamento Comunale non sia mai stato fornito alla Soprintendenza nella sua versione definitiva, approvata dal Consiglio Comunale,
- di chiarire la questione sugli incontri mai effettuati con la Soprintendente, poiché mai sono stati chiesti dall' Amministrazione e non per "motivi di agende", così come dichiara la Dottoressa Grifoni.
- in quali tempi, a parere dell' Amministrazione, le aziende interessate potranno sapere cosa fare, come fare e rivolgendosi a chi, onde poter installare un proprio Dehor.
- se è a conoscenza di quanti siano i Dehors in città e che gettito complessivo stanno dando alle casse comunali, ovvero quanti metri quadri occupano complessivamente;
- per quanti Dehors risulta siano stati richiesti i relativi permessi, in sintonia col Nuovo Regolamento, al fine di installarli/confermarli nel futuro, ovvero quale tipo di "saldo" si pensa verrà raggiunto per il Comune, in termini di strutture e di conseguente gettito finanziario (sottolineando per chiarezza anche i metri quadri complessivi dacché le tariffe sono aumentate), rispetto a quello attuale.
- In conclusione chiede all' Amministrazione se non ritenga utile e doveroso, venire a riferire sulla intera vicenda nella competente Commissione Consigliare, stante che stiamo parlando di un regolamento, proposto e votato dal Consiglio Comunale che ne è quindi coinvolto e interessato nella sua applicazione e nel suo "governo":
La domanda del consigliere Michele Facci (PDL),
premesso che apprendiamo dalla stampa che numerosi locali commerciali hanno incontrato problemi da parte della Soprintendenza per quanto riguarda l'adeguamento dei dehors, ed hanno richiesto una proroga delle varie scadenze previste nel nuovo regolamento si chiede alla Giunta se non ritenga di dovere concedere a tutti gli esercizi una proroga temporale per l'adeguamento dei dehors, oltre alla necessità di un chiarimento definitivo con la Soprintendenza in ordine alla tempistica per la trattazione delle relative pratiche.
La domanda della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord)
Visto l'articolo di stampa riportato da Il Resto del Carlino Bologna 11 aprile e relativo al Regolamento dehors , si chiede al signor Sindaco:
- se corrisponde al vero che la versione definitiva del regolamento sopra citato non è mai stato mostrato alla soprintendenza;
- visto che gli operatori devono presentare domanda entro il 30 aprile, e non vi è ancora un accordo con la soprintendenza, se non ritenga sia il caso di far slittare tale termine;
- se non ritenga che in un periodo così di difficoltà per tutti, commercianti compresi, non sia il caso di effettuare un censimento dei dehors fissi attualmente esistenti ed in regola sino all'entrata in vigore di questo nuovo regolamento al fine di non costringere coloro che hanno già investito in tale ambito a smantellare per poi riacquistare.
in merito a quanto appreso dalla stampa locale a proposito dei Dehors e dei problemi insorti sulla gestione del nuovo regolamento votato dal Consiglio lo scorso dicembre si chiede
- di chiarire i rapporti dell'Amministrazione con la Sopritendenza e la partecipazione della stessa nella stesura del regolamento e nella valutazione dei progetti presentati o in attesa di presentazione;
- di chiarire il funzionamento dell'ufficio presente presso il settore Attività Produttive per il ricevimento delle domande e la loro valutazione;
- di sapere, anche indicativamente, quante domande sono state già presentate per le categorie prima, seconda e terza;
- di valutare una proroga all'adeguamento fissata al 30 aprile;
- se è intenzione dell'Amministrazione di rimettere in discussione alcuni punti del regolamento stesso in seguito ai problemi insorti e ad un confronto con conseguente partecipazione della Soprintendenza nella valutazione dei progetti.
"Ponete una serie di questioni che ho cercato di mettere in ordine. Comincio dai fatti che mi inducono a dover smentire la Sovrintendente. Io per fortuna tengo verbali, mail scritte e quindi ho la possibilità di ricostruire con assoluta precisione quello che è avvenuto.
Comincio con il dire che benché si tratti di una delibera regolarmente pubblicata e quindi accessibile a tutti, nell'ambito dei corretti rapporti interistituzionali, ho personalmente provveduto a mandare alla Sovrintendente con mail del 21 dicembre 2012, non solo la delibera approvata dal Consiglio comunale ma anche la parte terza relativa alle procedure deliberata dalla Giunta. Peraltro, la Sovrintendente, sempre con una mia mail, è stata tenuta al corrente della discussione. Il 3 dicembre 2012, la informavo che dopo la deliberazione della GIunta, a seguito dei pareri dei Quartieri e dalle osservazioni fatte dalla stessa sovrintendente, dalle associazioni economiche e da confconsumatori, il testo è stato emendato e l'emendamento sarebbe stato sottoposto alla Giunta del giorno successivo, 4 dicembre. Nella stessa e mail, informavo che ancora quella stessa settimana sarebbe stata occupata da un incontro, un'audizione, commissioni consiliari congiunte per chiudere in Consiglio prima della festività. Quindi mi preoccupavo di tenere informata rispetto al fatto che stavamo facendo un percorso impegnativo per riuscire ad avere un Regolamento che tenesse conto delle numerose istanze e degli interessi in gioco. In quella e mail scrivevo testualmente: "sarà mia cura informarti sugli esiti di questo impegnativo lavoro di composizione, inviandoti il testo approvato, anche per costruire un accordo tra amministrazione e sovrintendenza che consenta la gestione del regolamento. Questa è l'e mail del 3 dicembre 2012.
Il 17 dicembre informavo che si era chiuso il percorso di approvazione in Consiglio comunale dei Titoli I e II del regolamento e che, appena disponibile il testo deliberato, sarebbe stata mia cura inviarlo e chiedere la disponibilità di un incontro per impostare le azioni successive. Nella stessa informavo che il 18 dicembre sarebbe andato in Giunta il Titolo III, relativo alle procedure e che lo avrei fatto pervenire assieme ai due titoli approvati in Consiglio. E così ho fatto, come detto prima, perché il 21 dicembre, con due mail distinte, ho inviato sia il testo deliberato in Consiglio che la parte terza deliberata in Giunta. Ma la storia è cominciata molto prima e ci sono state precedenti mail che hanno tenuto costantemente informata la sovrintendente del percorso. Sono del 19 settembre 2012, l'invio della prima stesura; del 24 settembre la richiesta della proroga della scadenza delle concessioni, onde avere il tempo di approvare il nuovo regolamento; l'11 ottobre, per sollecitare le osservazioni a seguito delle preoccupazioni su alcuni punti che mi erano state manifestate in una telefonata, per cui ho chiesto in quella data di avere formalmente le osservazioni circa le preoccupazioni ch emierano state enunciate. E infatti le osservazioni mi sono pervenute il 17 ottobre.
Non si tratta di una mancanza di informazione, ma io penso che si tratti della difficoltà, da parte della Sovrintendenza, ad accettare che l'Amministrazione abbia cercato di ascoltare le ragioni delle diverse componenti e abbia approvato un testo che non raccoglieva in toto le sue richieste, in particolare quella sulla stagionalità, che noi abbiamo interpretato come temporaneità, per cui abbiamo stabilito che le concessioni abbiano durata quinquennale. Altre, quelle che enunciava prima la consigliera Borgonzoni, che non sono le sole e che diventano rilevanti nel momento in cui deve essere rilasciata l'autorizzazione dalla Sovrintendenza.
Vengo alla seconda tranche di incontri. C'è stata dunque una successione di informazioni nel momento caldo, quando stavamo predisponendo il regolamento per il Consiglio, c'era stata una serie di atti precedenti per conoscere a fondo le loro posizioni, ma approvato il Regolamento sono iniziati i contatti per poterci vedere circa la gestione del regolamento. Il primo incontro dopo l'approvazione è stato del 29 gennaio e vi hanno partecipate, con me, gli assessori Colombo e Monti proprio per fare il punto dei diversi argomenti di competenza. L'incontro è stato preceduto anche questo da un amail del 15 gennaio, nel quale indicavamo l'ordine del giorno: al primo posto c'erano i dehors. Avremmo dovuto rivederci il 15 febbraio, secondo agenda gestita dalla mia segreteria, anche con la direttrice regionale, ma poi l'incontro è stato annullato da parte loro, rinviato al 26 marzo e ancora al 15 aprile. Visto il protrarsi dei tempi e una serie di procedure aperte, ho insistito che si potesse anticipare, ed è così che l'incontro è avvenuto l'8 aprile, con oggetto l'accordo per il regolamento. Alcune ipotesi avanzate in quella sede circa il modo di semplificare le procedure non sono sembrate convincentied è così che si è deciso di formulare una proposta da parte nostra e aprire un tavolo, quello a cui la sovrintendente fa riferimento. Questo è lo stato degli incontri, l'agenda e gli argomenti via via trattati.
Vengo a un altro punto, le domande pervenute e la loro specie. Le aziende hanno ricevuto tutte le indicazioni necessarie, anche qui potrei esibire la messa a punto dei diversi fax simile che il settore Attività produttive ha predisposto per accompagnare questo passaggio. In particolare, le procedure della parte terza predisposta dalla Giunta, sono a questo proposito molto chiare. Ve le richiamo: le richieste di nuovi dehors, di coloro che entro il 30 aprile dovrebbero presentare le richieste per i nuovi permessi, hanno le seguenti procedure da seguire, che non abbiamo deciso tutte noi, alcune sono definite dal Codice dei beni storici e altre dal Regolamento per le autorizzazioni peasaggistiche. Vi dico quali sono i tempi che abbiamo stabilito noi , perché riguardano le procedure interne e tempi che sono fissati per legge. Una domanda che sia fuori dal centro storico viene presentata al solo Sportello del settore Attività produttive: novità assoluta, perché fino a ieri le domande andavano ai quartieri. Come voi ricorderete, un punto qualificante del nuovo regolamento è di centralizzare le procedure in modo da poterle meglio governare e monitorare. Quindi il Settore si prende 30 giorni di tempo per poter dare la risposta di autorizzazione o diniego. Se invece, la richiesta riguarda il centro storico, la richiesta viene passata all'Ufficio tutela del centro storico, che si dà 15 giorni per poterla istruire e successivamente mandarla in Sovrintendenza come è obbligo fare. In questo caso le domande possono riguardare aree soggette al Codice per la tutela storica, in tal caso sono fissati 120 giorni di tempo per la risposta della sovrintendenza (e non da noi). Invece che abbia interesse ad installare un dehors in un'area che sia di interesse paesaggistico può attendere fino a 60 giorni, cui si aggiungo no i tempi dei nostri uffici. Sono procedure estremamente chiare e non modificabili da noi se non con l'accordo.
L'accordo è volto a concordare con la Sovrintendenza come si possa snellire la quantità di lavoro e ridurre drasticamente il tempo. Noi abbiamo avanzato alcune ipotesi, che per correttezza non ritengo di anticipare, e che comportano la fiducia della sovrintendente nel nostro lavoro e si basa su un concetto: quali pratiche, benché all'interno di aree di tutela, possano non andare in Sovrintendenza ma esaurire il loro iter all'interno degli Uffici comunali, Noi riteniamo che avendo un regolamento che fissa alcune soluzioni standardizzate, avendo tre tipi di dehor, per cui alcuni sono solo seggiole e tavolini, ci pare che ci siano i margini per poter ridurre in maniera consistente la quantità di richieste che oggi vanno tutte in Sovrintendenza e che domani potrebbero andarci solo quando si tratti di progetti speciali o di situazioni complesse. Questa è la nostra ipotesi, che per poter trovare composizione presuppone un rapporto di fiducia e collaborazione.
Vengo alla situazione di oggi. Parliamo di un patrimonio attuale di dehors censito dalla polizia municipale nel luglio 2012, di 603 dehors esistenti. Ad oggi, sono arrivate 114 richieste di permesso al settore Attività produttive, di queste 104 riguardano aree di tutela storica, ossia aree per le quali noi dobbiamo inoltrarle alla sovrintendenza. Non i privati, una novità di cui vorrei che i consiglieri tutti prendessero atto, è che non è più previsto il fatto che il singolo esercente vada alla sovrintendenza, no, l'interfaccia dell'esercente è l'Amministrazione. Era un modo di fare passato ma per cambiare la prassi bisogna dirlo più volte. Di queste 104 che vanno in sovrintendenza, rispetto alle tre tipologie: A tavolino, seggiole; B tavolino, seggiole, perimetrazione e copertura con ombrellone o tenda a sbraccio; C chiusura non totale, ma con copertura fissa, di cui 51 sono già state consegnate alla Sovrintendenza, le percentuali sono: 55% tipologia A, 40% tipo B e 5 % tipo C. Questa è la situazione ad oggi, a cui si aggiunge la posizione di coloro che hanno la facoltà di dire ai singoli quartieri (entro il 31 gennaio scorso) di tenere la situazione esistente fino al dicembre 2013 e poi decideranno il da farsi. Potranno a quel punto decidere di togliere il dehor, o possono iniziare una procedura per rientrare nel nuovo regolamento. Non sappiamo ancora quanti hanno optato per questa soluzione, perché queste domande sono andate ai quartieri secondo la precedente regolamentazione, i quartieri non hanno sistemi uniformi e in alcuni casi nemmeno informatizzati per tenere un database delle situazioni, per cui una valutazione di questo tipo andrebbe fatta manualmente.
Sarebbe utile avere la quota parte dei 600 che hanno deciso di andare avanti fino a dicembre con il vecchio regolamento, potremmo farlo, ma richiede tempo.
Siamo per ora di fronte a una presentazione di richieste bassa e quindi già autonomamente, a seguito di una situazione che ci è stata rappresentata dagli uffici alla fine di marzo, abbiamo deciso di procedere a una proroga del 30 aprile per consentire di dare maggiori informazioni affinché gli operatori interessati possano scegliere di adeguarsi al nuovo regolamento. La proroga l'avevamo già decisa tra i settori interessati avendo chiara la situazione di ritardo, ed è anche per questo che l'assessore Monti e io abbiamo un incontro già fissato con Ascom e Confesercenti il 19 aprile.
Vengo alla situazione dei dehors oggi in città e alla loro distribuzione, occupazione di suolo e al relativo gettito. Dei 603 dehors regolari (cui si devono aggiungere i 17 che nel censimento fatto sono risultati senza concessione valida) dentro i viali di circonvallazione ce ne sono 272. Tra l'altro sono in centro anche i 17 con concessione non valida. Questi 272 sono stati misurati uno ad uno, perché all'interno del centro storico abbiamo costruito per la prima volta una mappa, una cartografia che ci dia la posizione del dehor e che sarà collegata ai dati del database dell'amministrazione centrale. Misurati a uno a uno occupano circa 5.200 metri quadrati di suolo. In sede di approvazione del regolamento abbiamo deciso come Giunta, non solo di dare concessioni di 5 anni, rimuovendo questo problema della stagionalità e il montaggio e smontaggio, abbiamo fatto al scelta importante, di concedere per due anni il dimezzamento della tassa di occupazione del suolo. In quella circostanza, per prendere la decisione, si fece una stima delle entrate stanti le tariffe attuali ( 74 cent. al mq dentro il centro storico e 31 cent al mq fuori dal centro). La stima, probabilmente sotto dimensionata, portò a valutare 250 mila euro di introiti per il pagamento della Cosap, tassa di occupazione di suolo pubblico e a stimare che anziché di questa cifra, dimezzando avremmo dovuto contare su 125 mila euro in due anni. Riteniamo questo dimezzamento come un supporto per le attività di riqualificazione. Altro che possibile aumento delle tariffe, la decisione è un'altra, quella di dimezzare le tariffe esistenti.
Proroga e revisione del Regolamento. Abbiamo già previsto che il regolamento a regime vada valutato nei suoi effetti. In questo momento cambiare le regole lo riteniamo un ulteriore elemento di confusione. Quindi, salvo la proroga della quale diremo la scadenza a seguito dell'incontro con le associazioni e la pubblicizzeremo ampiamente, riteniamo di dover tenere ferme le scelte fatte e di favorire in tutti i modi la conoscenza delle nuove condizioni.
Mi si chiede se non sia il caso di fare una commissione ad hoc, vista la complessità delle cose: ritengo che se si ritiene necessario sapete bene che in commissione lavoro e lavoro bene e non ho alcun problema a dare risposte in quella sede.
Sulla questione dei rapporti futuri con la Sovrintendenza, è evidente che è un interlocutore di una importanza tale, con il quale dobbiamo trovare assolutamente continuare il dialogo, con la consapevolezza che chi governa la città siamo noi, quindi abbiamo la conoscenza delle molteplici questioni connesse e i quadri delle interferenze, quindi il confronto avverrà con la consapevolezza che noi dobbiamo garantire il funzionamento della città con regole e patti che vengono osservati. Questo comporterà un lavoro che riconosco non essere per nulla facile".
A cura di
Piazza Maggiore, 6