Variante al PUG, l’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani risponde agli Ordini professionali
Descrizione
In merito alla lettera inviata il 15 dicembre dagli Ordini e Collegi professionali sulla Variante al Piano Urbanistico Generale attualmente in discussione, l’assessore all’Urbanistica Raffaele Laudani ha trasmesso una risposta formale che chiarisce puntualmente contenuti, metodo e motivazioni delle scelte dell’Amministrazione comunale.
Nella lettera, inviata oggi, l’assessore esprime “un certo stupore” per una comunicazione definita “a dir poco irrituale per tempi, modi e contenuti” e sottolinea la presenza di “molte imprecisioni e informazioni non vere, a partire dai richiami normativi”.
In particolare, la lettera chiarisce che non esiste alcun obbligo normativo di coinvolgimento formale degli Ordini professionali nella fase attuale della Variante: “da nessuna parte della Legge Regionale è previsto infatti un esplicito obbligo da parte dei comuni di coinvolgere gli Ordini e Collegi professionali”. Inoltre, la Variante in discussione non è una variante generale, ma interviene su questioni specifiche, seppur rilevanti.
Nonostante ciò, l’Amministrazione ha scelto comunque “di avviare un confronto costante dall’inizio dei lavori della prima variante al PUG, attivando un tavolo tecnico permanente”, al quale gli Ordini sono sempre stati invitati e hanno partecipato attivamente.
Anche per la seconda Variante – le cui tempistiche erano note da oltre un anno – gli Ordini sono stati coinvolti. In particolare, durante la riunione del Tavolo tecnico del 25 novembre 2025 “sono stati illustrati i dettagli della Variante (anche in questo caso, i cui contenuti e obiettivi erano stati condivisi e in alcuni casi promossi dagli stessi partecipanti al Tavolo) e comunicate e chiarite le ragioni che portavano l’Amministrazione a chiedere al Consiglio Comunale di apporre la salvaguardia dall’Assunzione della variante”.
Sul tema della salvaguardia, l’assessore ribadisce che si tratta di uno strumento previsto dalla normativa nazionale e regionale, che ha l’obiettivo di tutelare cittadini e interesse generale. La salvaguardia sospende esclusivamente gli interventi non ancora conclusi e non conformi né al piano vigente né a quello assunto, evitando un aumento incontrollato delle pratiche nella fase di discussione della Variante, e il rischio di interventi non adeguatamente verificati. “Il posticipo della salvaguardia - scrive l’assessore Laudani - avrebbe come unico effetto l’aumento significativo delle pratiche presentate, determinando un sovraccarico dell’attività dei nostri Uffici (per di più in un periodo festivo con personale ridotto), già gravati da una grande mole di lavoro, da una crescita esponenziale di accessi agli atti, esposti o simili, con il rischio concreto quindi che gli stessi non siano in grado di controllare le nuove pratiche prima del cosiddetto silenzio/assenso e vedere poi realizzati interventi con pratiche incomplete, difformi alle norme o dissonanti con i contenuti e obiettivi della variante, determinando quindi un danno effettivo ai cittadini e alla città”, ribadendo che “la salvaguardia è uno strumento previsto dalla legge nazionale e regionale per tutelare i cittadini e l’interesse generale”.
Inoltre, la sua mancata applicazione avrebbe comportato il rinvio dell’efficacia di norme fondamentali, in particolare quelle legate alla riduzione del rischio alluvionale, “mettendo a repentaglio la sicurezza e la salute dei cittadini”.
Alla luce di questi elementi, l’assessore respinge con nettezza l’accusa di mancato coinvolgimento: “Parlare quindi di mancato coinvolgimento degli Ordini e dei Collegi è semplicemente falso”, a meno che per partecipazione non si intenda un obbligo per l’Amministrazione di accogliere ogni richiesta avanzata.
L’Amministrazione comunale ribadisce infine la propria disponibilità al confronto nel merito dei contenuti della Variante, in vista della sua approvazione definitiva, confermando l’apertura a osservazioni migliorative coerenti con gli obiettivi della città, ma anche la necessità di esercitare pienamente le proprie prerogative istituzionali: “garantire e proteggere in primo luogo l’interesse generale. Su questo non sono possibili deroghe o sconti”.