QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA PROMOZIONE DEL TEATRO COMUNALE


L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza (M5S) sulla promozione del Teatro comunale.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Alla luce dell'articolo apparso sulla stampa - il C...

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L'assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza (M5S) sulla promozione del Teatro comunale.

Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Alla luce dell'articolo apparso sulla stampa - il Carlino Bologna dell'8 luglio - relativo all’invito, rivolto dal Sindaco al Teatro Comunale, di 'andarsi a cercare pubblico senza accontentarsi degli abbonati fedeli e degli anziani', pone la seguente domanda di attualità:
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se l’attuale gestione del Teatro soddisfa le loro aspettative;
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se ritengono che il Comune abbia fatto tutto quello che poteva fare per promuovere l’attività del Teatro".

Risposta dell'assessore Ronchi
"Capisco, ma quando si estrapola una frase in una conferenza stampa che riguarda un altro argomento, poi ovviamente i consiglieri fanno il loro mestiere. Però intanto precisiamo una cosa, perchè ogni tanto guardare i programmi aiuta, il Teatro Comunale ha già svolto delle attività, quest'estate per il Cinema Ritrovato. Il Cinema Ritrovato è una delle attività più importanti a livello mondiale che fa il Comune di Bologna, certificato non da Alberto Ronchi ma da Martin Scorsese. Quindi leggiamo le dichiarazioni del Sindaco parziali, ma leggiamo anche Martin Scorsese.

Il Teatro Comunale farà il concerto del 2 Agosto, prima lo faceva l'Orchestra Toscanini adesso lo fa il Teatro Comunale. Hanno fatto concerti nei quartieri eccetera Non esiste una realtà produttiva, non esiste realtà produttiva teatrale che si paga con i biglietti. Non esiste. Quindi è inutile che continuiamo a fare questo discorso, inoltre se si fanno i concerti in Piazza, avendo noi scelto di farli gratuiti non ci sarebbero entrate per il Teatro Comunale. Il musical? Facciamo Evita. Vada a vedere i programmi, adesso durante l'estate è in programma grazie a un'associazione, a un gruppo molto bravo che si chiama Bernstein School con cui noi collaboriamo, il Teatro comunale fa il musical Evita. Noi stiamo facendo tutto, il problema del pubblico, che c'è, è un problema di dimensioni nazionali, c'è un tema di come rinnovare dal punto di vista del pubblico l'affetto per una grande tradizione musicale che è quella della lirica. Ma non è un problema del Teatro Comunale di Bologna è un problema nazionale, noi siamo i più bravi in questo, in assoluto, riconosciuti in tutt'Italia. Perchè quando si prende una compagnia come Fanny e Alexander e tutti gli anni si dice 'prendiamo una compagnia teatrale, della regione Emilia Romagna, e li facciamo esordire nella regia dell'opera' si sta andando in quella direzione, allora cerchiamo di tenere i problemi dove stanno.

I problemi che noi abbiamo oggi è che dobbiamo rispettare un piano di risanamento, lo dobbiamo fare attraverso dei meccanismi che vadano a implementare le entrate, senz'altro, ma quelle dei biglietti francamente sono un livello minimo rispetto al bisogno che abbiamo complessivo, lo dobbiamo fare attraverso delle politiche e degli accordi che ci permettano di riqualificare questo Teatro anche dal punto della considerazione complessiva della città e della Regione. Abbiamo ottenuto dei risultati su questo? Sì, abbiamo ottenuto dei risultati anche su questo. Sono sufficienti? No, non sono ancora sufficienti. Stiamo lavorando per portarli a livello di sufficienza? Sì, Stiamo lavorando per portarli a livello di sufficienza. Quali sono i risultati? Abbiamo agganciato dopo molti anni l'imprenditoria privata di questa città, che ha dato, che sta dando un contributo dopo molti anni al funzionamento. Abbiamo già ottenuto un aumento dei fondi da parte della regione Emilia Romagna, dopo molti anni. Quindi siamo nelle condizioni di poter guardare, sempre con molta attenzione e sapendo che non abbiamo mai finito, al nostro obiettivo che è quello di chiudere in pareggio nel 2016. Poi una volta raggiunto questo obiettivo possiamo ragionare su una serie di altre cose? Sì però attenzione, non è che attraverso queste cose noi andiamo a cambiare dei meccanismi, no. Semplicemente possiamo utilizzare maggiormente la capacità del nostro Teatro per offrire, in determinate occasioni, ulteriori iniziative. L'ho già detto, per esempio io credo che l'annosa questione, che non risolve tutto il problema perchè li il problema è complicato, ma l'annosa questione di che cosa fare in Piazza Verdi può essere risolta affidando al Teatro Comunale durante l'estate, anche per la vicinanza, quel tipo di stagione, però per farlo bisogna che ci siano le risorse minime, perchè montare un palco, chiamare degli artisti, far suonare degli artisti costa, bisogna trovare un minimo di risorse, allora proviamo a trovare questo minimo di risorse.

Quando ci siamo insediati stava per chiudere il Teatro Comunale, perchè le cose adesso bisogna cominciare a dirle, stava per chiudere, commissariato, chiuso. Questo oggi è un Teatro Comunale che comunque dopo molti anni ha spesso la recensione sui nazionali su una sua opera, cioè abbiamo riconquistato un livello nazionale e aggiungo internazionale perchè stiamo coproducendo con realtà internazionali opere che verranno a Bologna, abbiamo raggiunto un buon risultato. E' finita? Non è finita, dobbiamo chiudere il 2016 in pareggio.

Ho detto come ci stiamo muovendo, dopodiché le idee son tutte belle però, davvero, proviamo a pensare anche a un'altra cosa. Esistono dei mestieri, lasciamo che i direttori artistici facciano i direttori artistici, il più bravo in assoluto in questo campo è Nicola Sani, è più bravo di Alberto Ronchi, è più bravo dei consiglieri. Facciamo che ognuno faccia il suo mestiere, perché altrimenti anche qui confondiamo sempre i piani. Il mio compito, il nostro compito, è quello di garantire, e lo stiamo facendo e lo abbiamo fatto, che ci sia non soltanto la salvaguardia dell'entità culturale più importante della città, come numero di occupati e come sviluppo delle attività, ma anche dargli un respiro. Abbiamo ottenuto dei risultati, in una situazione che era quasi di chiusura lo abbiamo mantenuto, ci hanno approvato il piano di risanamento, abbiamo risolto tutta una serie di problematiche, tutto questo in accordo coi sindacati, francamente io vorrei che si dicesse, una volta, sì stiamo attenti a dove andiamo però...Ogni tanto diamo a Cesare quel che è di Cesare perchè altrimenti torniamo sempre indietro. Adesso ci sono i fatti che parlano, non le chiacchiere, i fatti".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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