QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI POSTALI
L'assessore alle Relazioni Sindacali Matteo Lepore, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord) sulla riorganizzazione degli uffici postali.
La domanda d'attualità de...
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L'assessore alle Relazioni Sindacali Matteo Lepore, nella seduta odierna di Question Time, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord) sulla riorganizzazione degli uffici postali.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni:
"Visto un articolo di stampa apprendiamo che Poste Italiane ha presentato un piano di riorganizzazione orientato ad una riduzione dei costi, che colpirà nella sola città metropolitana di Bologna 11 realtà, chiedo quale sia il pensiero della Giunta in merito e se non conviene con la scrivente che se tale azione, sarà portata a termine, penalizzerà le fasce più deboli della popolazione quali gli anziani; quali iniziative o azioni il Sindaco Merola stia mettendo in campo sia per non creare danno alle zone montane (in qualità di sindaco metropolitano ) sia perché questi tagli non vengano a pesare sul tessuto cittadino (in qualità di sindaco di Bologna). Chiedo inoltre se - come chiesto dai sindacati - verrà aperto un tavolo in sinergia con tutte le realtà provinciali compresa la nostra. Se si è già attivato in qualità di Sindaco per chiedere quali azioni Roma intenda intraprendere per favorire una concertazione tra la direzione di poste italiane SPA e le amministrazioni locali al fine di scongiurare le chiusure e/o le riduzioni di orari degli sportelli".
La risposta dell'assessore Matteo Lepore:
"Innanzitutto come hanno confermato gli organi di stampa, anche a noi risulta, come alle altre istituzioni del nostro territorio, questa scelta organizzativa di Poste italiane, che a oggi pare avere un impatto negativo sui servizi che i cittadini del nostro territorio metropolitano hanno. Ci risulta anche che il presidente Chiaparino per la Conferenza delle Regioni ha incontrato il management di Poste italiane e proprio in queste ore, per avere un aggiornamento sul piano industriale, e che in quella sede siano state date alcune aperture su possibili revisioni.
Il sindaco Manca, a nome della Città metropolitana, seguendo i tavoli si salvaguardia, in questi giorni ha fatto un incontro con le organizzazioni sindacali con Poste, e confermo che si parla di 11 uffici nel piano previsti in chiusura a partire dal mese di aprile e 5 razionalizzazioni. In particolare ci risulterebbero i comuni di Camugnano, Lizzano, Monterenzio, Molinella, Crevalcore, Casalecchio, Granaglione, Bentivoglio, Budrio, Medicina e Imola. Quindi non uffici sul territorio del comune capoluogo. Non di meno anche noi siamo preoccupati ovviamente per questo tipo di riorganizzazione. Ci risulta che i lavoratori verrebbero comunque tutti ricollocati quindi non ci sarebbe una perdita di posti di lavoro, la vera attenzione è soprattutto su che tipo di disservizi e di allontanamento da le comunità questa decisione di Poste italiane potrebbe comportare. Al tavolo di salvaguardia il sindaco Manca ha ovviamente chiesto a Poste di rivedere questa decisione cercando di mantenere il più possibile dei presidi nelle frazioni e nei comuni, ci risulta che lo stesso impegno in questo momento sia stato richiesto anche da parte della Regione, che ci sia un interessamento degli assessori competenti in questo campo e che sarà convocato un tavolo di salvaguardia a livello regionale. Seguiamo direttamente questa partita anche se come capoluogo al mento non pare saremo coinvolti".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni:
"Visto un articolo di stampa apprendiamo che Poste Italiane ha presentato un piano di riorganizzazione orientato ad una riduzione dei costi, che colpirà nella sola città metropolitana di Bologna 11 realtà, chiedo quale sia il pensiero della Giunta in merito e se non conviene con la scrivente che se tale azione, sarà portata a termine, penalizzerà le fasce più deboli della popolazione quali gli anziani; quali iniziative o azioni il Sindaco Merola stia mettendo in campo sia per non creare danno alle zone montane (in qualità di sindaco metropolitano ) sia perché questi tagli non vengano a pesare sul tessuto cittadino (in qualità di sindaco di Bologna). Chiedo inoltre se - come chiesto dai sindacati - verrà aperto un tavolo in sinergia con tutte le realtà provinciali compresa la nostra. Se si è già attivato in qualità di Sindaco per chiedere quali azioni Roma intenda intraprendere per favorire una concertazione tra la direzione di poste italiane SPA e le amministrazioni locali al fine di scongiurare le chiusure e/o le riduzioni di orari degli sportelli".
La risposta dell'assessore Matteo Lepore:
"Innanzitutto come hanno confermato gli organi di stampa, anche a noi risulta, come alle altre istituzioni del nostro territorio, questa scelta organizzativa di Poste italiane, che a oggi pare avere un impatto negativo sui servizi che i cittadini del nostro territorio metropolitano hanno. Ci risulta anche che il presidente Chiaparino per la Conferenza delle Regioni ha incontrato il management di Poste italiane e proprio in queste ore, per avere un aggiornamento sul piano industriale, e che in quella sede siano state date alcune aperture su possibili revisioni.
Il sindaco Manca, a nome della Città metropolitana, seguendo i tavoli si salvaguardia, in questi giorni ha fatto un incontro con le organizzazioni sindacali con Poste, e confermo che si parla di 11 uffici nel piano previsti in chiusura a partire dal mese di aprile e 5 razionalizzazioni. In particolare ci risulterebbero i comuni di Camugnano, Lizzano, Monterenzio, Molinella, Crevalcore, Casalecchio, Granaglione, Bentivoglio, Budrio, Medicina e Imola. Quindi non uffici sul territorio del comune capoluogo. Non di meno anche noi siamo preoccupati ovviamente per questo tipo di riorganizzazione. Ci risulta che i lavoratori verrebbero comunque tutti ricollocati quindi non ci sarebbe una perdita di posti di lavoro, la vera attenzione è soprattutto su che tipo di disservizi e di allontanamento da le comunità questa decisione di Poste italiane potrebbe comportare. Al tavolo di salvaguardia il sindaco Manca ha ovviamente chiesto a Poste di rivedere questa decisione cercando di mantenere il più possibile dei presidi nelle frazioni e nei comuni, ci risulta che lo stesso impegno in questo momento sia stato richiesto anche da parte della Regione, che ci sia un interessamento degli assessori competenti in questo campo e che sarà convocato un tavolo di salvaguardia a livello regionale. Seguiamo direttamente questa partita anche se come capoluogo al mento non pare saremo coinvolti".
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Piazza Maggiore, 6