QUESTION TIME, CHIARIMENTI IN MERITO ALLE MULTE AI COMMERCIANTI PER LA PUBBLICITA' AFFISSA IN VETRINA
La vice sindaco Silvia Giannini ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande di consiglieri comunali, Marco Piazza(M5S), Paola Francesca Scarano (Lega Nord), Lucia Borgonzoni(Lega Nord) e Michele Facci (Forza Italia)in merito alla questio...
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La vice sindaco Silvia Giannini ha risposto oggi, in sede di Question Time alle domande di consiglieri comunali, Marco Piazza(M5S), Paola Francesca Scarano (Lega Nord), Lucia Borgonzoni(Lega Nord) e Michele Facci (Forza Italia)in merito alla questione delle multe ai commercianti per la pubblicità affissa in vetrina.
La domanda del consigliere comunale Marco Piazza
in merito all'articolo di stampa del Resto del Carlino del 19/02 relativo alle multe alle vetrine si pone la seguente domanda d’attualità al Sindaco e alla Giunta:
La domanda della consigliera comunale Paola Francresca Scarano (Lega Nord)
Alla luce degli articoli di stampa Resto del Carlino del 19/02 e delle numerose segnalazioni che ci arrivano da commercianti si chiede al signor sindaco e alla Giunta
di rivedere la normativa comunale per non gravare ancor più su commercianti tassati e che pagano già all'Amministrazione comunale l'imposta sulle insegne e sulla pubblicità (quando come ad esempio nell'articolo sotto allegato pare che in alcune altre città tale imposta non sia considerata) visto anche che nel 2009 vennero sanzionati commercianti che ad esempio avevano un zerbino con le proprie iniziali; se corrisponde al vero che gli addetti dell'AIPA SpA non hanno comunicato ai commercianti il loro sopralluogo e pertanto se ritiene questo un comportamento corretto nei confronti degli stessi che con questi modi di agire percepiscono l'amministrazione come un "nemico"; se ritiene sia il caso di intervenire per bloccare tutte le sanzioni che verranno inoltrate e se verrà concessa una proroga dei termini di impugnazione per gli accertamenti già notificati. Se ritiene sia utile aprire un tavolo di confronto con le Associazioni di Categoria.
La domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord)
Visto l'articolo di stampa Resto del Carlino del 19/02 relativo a quello che la stampa definisce un "delirium tax" si chiede al signor sindaco e alla Giunta quale sia il loro pensiero nel merito, in particolare si chiede di sapere se tale sanzioni sono state elevate su precisa richiesta dell'amministrazione che sta cercando di reperire il maggior numero di entrate per il bilancio comunale; se ritiene questo modo di agire estremamente dannoso per la nostra economica locale; se pensa di sospendere la notifica dei futuri atti di accertamento.
La domanda del consigliere comunale Michele Facci (Forza Italia)
Premesso che è di questi giorni la notizia che la società concessionaria per la pubblicità sta notificando numerose contestazioni ai pubblici esercizi del nostro Comune, in relazione ai cartellini e biglietti inerenti l'attività commerciale esposti nelle vetrine dell'esercizio.
In tale modo, le attività commerciali vengono a subire un' ulteriore tassazione a livello comunale, in un contesto socio-economico già compromesso dalla crisi economica, tra l' altro senza che vi siano regole precise e chiare circa le esatte disposizioni di legge.
chiede:
La risposta della vice sindaco Silvia Giannini:
"Ci tengo innanzitutto a precisare che i controlli in materia sono effettuati dal concessionario all'accertamento e riscossione dell'imposta comunale di pubblicità che è Aipa Spa, in una ventina di casi anche su segnalazione della Polizia municipale previa elevazione di verbale. Il concessionario applica le norme esistenti e il regolamento esistente, che non sono stati modificati da questa Amministrazione. Voglio rendere chiaro a tutti i consiglieri che non vi è stato nessun input da parte dell'Amministrazione di inasprire i controlli, di accanirsi nei confronti dei commercianti, di fare cassa, assolutamente, quindi normale attività e nessun intento dell'Amministrazione di vessare i contribuenti e di inasprire controlli e sanzioni per fare cassa. ciò di cui stiamo parlando riguarda la normale attività di controllo del concessionario in materia sulla base dei regolamenti vigenti.
Vi do alcuni dati che lo stesso concessionario mi ha fornito. A partire dall'1 novembre 2013, da quando c'è il nuovo concessionario, sono stati emessi 1.620 documenti di accertamento per l'imposta comunale di pubblicità, di cui 287 per omessa o infedele denuncia (di questi 139 sono stati pagati per un importo pari a 130.369 euro). Come sottolinea lo stesso concessionario "nell'applicazione dell'imposta e dell'emissione degli avvisi di accertamento ci siamo attenuti al protocollo del 2009 in merito alla tassabilità delle singole fattispecie". Molti di voi hanno richiamato qualcosa che è successo ormai nel lontano passato e proprio a seguito di alcuni episodi che ci furono allora e che ebbero eco sulla stampa fu siglato con le categorie interessate un protocollo che poi è stato in larga parte recepito nel regolamento. Per esempio nel regolamento, proprio a seguito dei recepimento di quel protocollo, si precisa che i listini prezzi e gli orari che siano da esporre obbligatoriamente per legge non sono assoggettati ad imposta indipendentemente dalla loro dimensioni, adesivi, vetrofanie relativi a carte di credito, buoni pasto, cup ecc.. se bene considerati, gli avvisi al pubblico non sono assoggettati ad imposta se non attengono all'attività svolta dall'azienda o comunque se il singolo avviso non supera il mezzo metro quadro di dimensione, gli avvisi delle agenzie di viaggio, delle agenzie immobiliari, ecc.. non leggo tutto, ma rinvio i consiglieri al regolamento. Fu proprio cambiato per evitare anche alcuni degli episodi paradossali che avete ricordato. E comunque non è cambiato nulla. Se come ha detto il consigliere Facci si ravvisano dei possibili miglioramenti da apportare al regolamento vigente che questa Amministrazione non ha cambiato possiamo discuterne in commissione e valutare se ci sono dei miglioramenti che possono essere introdotti, però ribadisco nessun intento di inasprire questi controlli per far cassa.
Per quanto riguarda il tipo di controlli, sempre il concessionario mi fa sapere che sono stati effettuati complessivamente 24.567 sopralluoghi di cui il 63,58% è risultato conforme (15.620 sono conformi), mentre mezzi abusivi, quindi omessa denuncia ovvero pubblicità di cui tante volte i consiglieri stessi giustamente si sono lamentati perché è molto brutto vedere pubblicità abusive, e molte volte io ho risposto a delle domande che chiedevano di fare controlli proprio per evitare la diffusione di pubblicità abusive. I mezzi abusivi che sono stati rilevati a partire da questi 24.567 sopralluoghi effettuati sono ben 5.184 (omessa denuncia 21.10%). I mezzi difformi invece sono 3.764, qui siamo nel caso dell'infedele denuncia, una percentuale che sui sopralluoghi effettuati è pari al 15,32%.
Tutti i sopralluoghi, eseguiti con tablet, producono geo-referenziazione dei cespiti ed ampia documentazione fotografica. Va tenuto tra l'altro presente che numerose casistiche, circa il 35% degli accertamenti per omessa denuncia si riferiscono a richieste di autorizzazioni denegate o non ritirate. Quindi nel 35% dei casi dell'omessa denuncia siamo nel caso di richieste di autorizzazioni che sono state denegate oppure non ritirate, ma che hanno poi comunque e a prescindere conosciuto l'installazione dei mezzi pubblicitari. Si tratta insomma di attività assolutamente ordinaria di controllo del territorio e di emissione di atti a fronte di infedele o omessa denuncia, peraltro ad oggi, come vi ho detto anche prima, molto contenuta, si tratta di 287 atti dall'1 novembre 2013 ad oggi.
Sottolinea sempre il concessionario che per quanto attiene, la richiesta specifica della consigliera Borgonzoni, in merito alla preventiva segnalazione della presenza del concessionario, perché come dice sempre il concessionario "trattasi non a caso di accertamenti d'ufficio che, comunque, non assumiamo alcun atteggiamento vessatorio anche perché, una volta eseguito il sopralluogo, facciamo informalmente decorrere un 15/20 giorni prima della notifica in maniera tale che, come accaduto, se ci sono azioni pro-attive da parte del contribuente, si evita l'emissione dell'atto". E comunque, specifica ancora il Concessionario, in caso di mancato pagamento, "prima di attivare le procedure di riscossione coattiva passa del tempo, così come da parte nostra c’è sempre stata e sempre ci sarà la massima disponibilità a valutare richieste di rateizzazione". Il concessionario invece ritiene di non potere praticare la strada di bloccare le sanzioni, su quei 139 atti non ancora pagati, però c'è sempre e ribadisce sempre la massima disponibilità a verificare, come peraltro già avviene, con le associazioni di categoria che hanno una corsia preferenziale i singoli casi. Quindi dovessero essere emersi dei casi paradossali c'è la massima disponibilità da parte del concessionario ad andarli a verificare. Finora mi risulta che ci siano stati soltanto due ricorsi presentati. In conclusione, ribadisco che non c'è nessun accanimento da parte dell'Amministrazione, nessun intento di fare cassa per far quadrare il bilancio in questo modo. Siamo di fronte ad una normale attività di accertamento basata su un regolamento che è stato modificato da un protocollo del 2009, che fu fatto proprio per evitare quei casi paradossali che avete ricordato ma che risalgono ormai a 7-8 anni fa. Dopo di che capisco bene che in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando, e con una pressione fiscale elevata, ogni richiesta di pagamento ulteriore contribuisca a creare ulteriori difficoltà. Questo è evidente, vale per i commercianti, vale per le famiglie, vale per tutti noi perché di fatto siamo in una situazione oggettivamente difficile che ben conoscete. Credo anche che la sfiducia da parte dei cittadini soprattutto in un Paese ad elevata evasione come il nostro dovrebbe esserci quando non si fanno rispettare le norme, quando non si fanno i dovuti controlli, quando non si sanziona chi, pur avendo semmai visto denegare un'autorizzazione o senza neppure chiedere autorizzazione semmai espone un cartello pubblicitario e così via. Credo che la sfiducia dipenda più da questo e non dipenda certo invece da quando si fanno osservare le norme esistenti, le regole, che come ho detto non sono state modificate da questa Amministrazione. Credo anzi che questo sia un Paese in cui purtroppo le regole vengano troppo poco rispettate, credo che dovrebbe essere valutata positivamente una Amministrazione che fa rispettare le regole. Dopo ci che siamo qui, i regolamenti li ha approvati questo Consiglio comunale, se ci sono dei miglioramenti da fare al regolamento discutiamone in questo Consiglio".
La domanda del consigliere comunale Marco Piazza
in merito all'articolo di stampa del Resto del Carlino del 19/02 relativo alle multe alle vetrine si pone la seguente domanda d’attualità al Sindaco e alla Giunta:
- per conoscere se è negli intendimenti del Sindaco e della Giunta sanzionare cartelli pubblicitari come da articoli di stampa odierna
- per conoscere chi ha effettuato tali controlli e quali uffici hanno avvallato tali sanzioni
- per conoscere le motivazioni che hanno portato ad effettuare tali sanzioni e se tale iniziativa rientra in una azione di bilancio 2015 al capitolo entrate al fine di incrementarne le stesse anche se solo di qualche migliaia di euro
- per conoscere quali saranno le prossime azioni similari tese a rimpinguare le entrate del Comune di Bologna per il Bilancio 2015 e se saranno nuovamente "interessati" i cittadini e le attività commerciali.
La domanda della consigliera comunale Paola Francresca Scarano (Lega Nord)
Alla luce degli articoli di stampa Resto del Carlino del 19/02 e delle numerose segnalazioni che ci arrivano da commercianti si chiede al signor sindaco e alla Giunta
di rivedere la normativa comunale per non gravare ancor più su commercianti tassati e che pagano già all'Amministrazione comunale l'imposta sulle insegne e sulla pubblicità (quando come ad esempio nell'articolo sotto allegato pare che in alcune altre città tale imposta non sia considerata) visto anche che nel 2009 vennero sanzionati commercianti che ad esempio avevano un zerbino con le proprie iniziali; se corrisponde al vero che gli addetti dell'AIPA SpA non hanno comunicato ai commercianti il loro sopralluogo e pertanto se ritiene questo un comportamento corretto nei confronti degli stessi che con questi modi di agire percepiscono l'amministrazione come un "nemico"; se ritiene sia il caso di intervenire per bloccare tutte le sanzioni che verranno inoltrate e se verrà concessa una proroga dei termini di impugnazione per gli accertamenti già notificati. Se ritiene sia utile aprire un tavolo di confronto con le Associazioni di Categoria.
La domanda della consigliera comunale Lucia Borgonzoni (Lega Nord)
Visto l'articolo di stampa Resto del Carlino del 19/02 relativo a quello che la stampa definisce un "delirium tax" si chiede al signor sindaco e alla Giunta quale sia il loro pensiero nel merito, in particolare si chiede di sapere se tale sanzioni sono state elevate su precisa richiesta dell'amministrazione che sta cercando di reperire il maggior numero di entrate per il bilancio comunale; se ritiene questo modo di agire estremamente dannoso per la nostra economica locale; se pensa di sospendere la notifica dei futuri atti di accertamento.
La domanda del consigliere comunale Michele Facci (Forza Italia)
Premesso che è di questi giorni la notizia che la società concessionaria per la pubblicità sta notificando numerose contestazioni ai pubblici esercizi del nostro Comune, in relazione ai cartellini e biglietti inerenti l'attività commerciale esposti nelle vetrine dell'esercizio.
In tale modo, le attività commerciali vengono a subire un' ulteriore tassazione a livello comunale, in un contesto socio-economico già compromesso dalla crisi economica, tra l' altro senza che vi siano regole precise e chiare circa le esatte disposizioni di legge.
chiede:
- quale sia il pensiero della Giunta in ordine a questa nuova "ondata" di contestazioni agli esercizi commerciali per le affissioni pubblicitarie;
- se non pensa che l'attività di accertamento effettuata, per le modalità adottate, nonchè per il particolare contesto socio-economico di crisi, debba essere improntata a maggior prudenza e cautela.
La risposta della vice sindaco Silvia Giannini:
"Ci tengo innanzitutto a precisare che i controlli in materia sono effettuati dal concessionario all'accertamento e riscossione dell'imposta comunale di pubblicità che è Aipa Spa, in una ventina di casi anche su segnalazione della Polizia municipale previa elevazione di verbale. Il concessionario applica le norme esistenti e il regolamento esistente, che non sono stati modificati da questa Amministrazione. Voglio rendere chiaro a tutti i consiglieri che non vi è stato nessun input da parte dell'Amministrazione di inasprire i controlli, di accanirsi nei confronti dei commercianti, di fare cassa, assolutamente, quindi normale attività e nessun intento dell'Amministrazione di vessare i contribuenti e di inasprire controlli e sanzioni per fare cassa. ciò di cui stiamo parlando riguarda la normale attività di controllo del concessionario in materia sulla base dei regolamenti vigenti.
Vi do alcuni dati che lo stesso concessionario mi ha fornito. A partire dall'1 novembre 2013, da quando c'è il nuovo concessionario, sono stati emessi 1.620 documenti di accertamento per l'imposta comunale di pubblicità, di cui 287 per omessa o infedele denuncia (di questi 139 sono stati pagati per un importo pari a 130.369 euro). Come sottolinea lo stesso concessionario "nell'applicazione dell'imposta e dell'emissione degli avvisi di accertamento ci siamo attenuti al protocollo del 2009 in merito alla tassabilità delle singole fattispecie". Molti di voi hanno richiamato qualcosa che è successo ormai nel lontano passato e proprio a seguito di alcuni episodi che ci furono allora e che ebbero eco sulla stampa fu siglato con le categorie interessate un protocollo che poi è stato in larga parte recepito nel regolamento. Per esempio nel regolamento, proprio a seguito dei recepimento di quel protocollo, si precisa che i listini prezzi e gli orari che siano da esporre obbligatoriamente per legge non sono assoggettati ad imposta indipendentemente dalla loro dimensioni, adesivi, vetrofanie relativi a carte di credito, buoni pasto, cup ecc.. se bene considerati, gli avvisi al pubblico non sono assoggettati ad imposta se non attengono all'attività svolta dall'azienda o comunque se il singolo avviso non supera il mezzo metro quadro di dimensione, gli avvisi delle agenzie di viaggio, delle agenzie immobiliari, ecc.. non leggo tutto, ma rinvio i consiglieri al regolamento. Fu proprio cambiato per evitare anche alcuni degli episodi paradossali che avete ricordato. E comunque non è cambiato nulla. Se come ha detto il consigliere Facci si ravvisano dei possibili miglioramenti da apportare al regolamento vigente che questa Amministrazione non ha cambiato possiamo discuterne in commissione e valutare se ci sono dei miglioramenti che possono essere introdotti, però ribadisco nessun intento di inasprire questi controlli per far cassa.
Per quanto riguarda il tipo di controlli, sempre il concessionario mi fa sapere che sono stati effettuati complessivamente 24.567 sopralluoghi di cui il 63,58% è risultato conforme (15.620 sono conformi), mentre mezzi abusivi, quindi omessa denuncia ovvero pubblicità di cui tante volte i consiglieri stessi giustamente si sono lamentati perché è molto brutto vedere pubblicità abusive, e molte volte io ho risposto a delle domande che chiedevano di fare controlli proprio per evitare la diffusione di pubblicità abusive. I mezzi abusivi che sono stati rilevati a partire da questi 24.567 sopralluoghi effettuati sono ben 5.184 (omessa denuncia 21.10%). I mezzi difformi invece sono 3.764, qui siamo nel caso dell'infedele denuncia, una percentuale che sui sopralluoghi effettuati è pari al 15,32%.
Tutti i sopralluoghi, eseguiti con tablet, producono geo-referenziazione dei cespiti ed ampia documentazione fotografica. Va tenuto tra l'altro presente che numerose casistiche, circa il 35% degli accertamenti per omessa denuncia si riferiscono a richieste di autorizzazioni denegate o non ritirate. Quindi nel 35% dei casi dell'omessa denuncia siamo nel caso di richieste di autorizzazioni che sono state denegate oppure non ritirate, ma che hanno poi comunque e a prescindere conosciuto l'installazione dei mezzi pubblicitari. Si tratta insomma di attività assolutamente ordinaria di controllo del territorio e di emissione di atti a fronte di infedele o omessa denuncia, peraltro ad oggi, come vi ho detto anche prima, molto contenuta, si tratta di 287 atti dall'1 novembre 2013 ad oggi.
Sottolinea sempre il concessionario che per quanto attiene, la richiesta specifica della consigliera Borgonzoni, in merito alla preventiva segnalazione della presenza del concessionario, perché come dice sempre il concessionario "trattasi non a caso di accertamenti d'ufficio che, comunque, non assumiamo alcun atteggiamento vessatorio anche perché, una volta eseguito il sopralluogo, facciamo informalmente decorrere un 15/20 giorni prima della notifica in maniera tale che, come accaduto, se ci sono azioni pro-attive da parte del contribuente, si evita l'emissione dell'atto". E comunque, specifica ancora il Concessionario, in caso di mancato pagamento, "prima di attivare le procedure di riscossione coattiva passa del tempo, così come da parte nostra c’è sempre stata e sempre ci sarà la massima disponibilità a valutare richieste di rateizzazione". Il concessionario invece ritiene di non potere praticare la strada di bloccare le sanzioni, su quei 139 atti non ancora pagati, però c'è sempre e ribadisce sempre la massima disponibilità a verificare, come peraltro già avviene, con le associazioni di categoria che hanno una corsia preferenziale i singoli casi. Quindi dovessero essere emersi dei casi paradossali c'è la massima disponibilità da parte del concessionario ad andarli a verificare. Finora mi risulta che ci siano stati soltanto due ricorsi presentati. In conclusione, ribadisco che non c'è nessun accanimento da parte dell'Amministrazione, nessun intento di fare cassa per far quadrare il bilancio in questo modo. Siamo di fronte ad una normale attività di accertamento basata su un regolamento che è stato modificato da un protocollo del 2009, che fu fatto proprio per evitare quei casi paradossali che avete ricordato ma che risalgono ormai a 7-8 anni fa. Dopo di che capisco bene che in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando, e con una pressione fiscale elevata, ogni richiesta di pagamento ulteriore contribuisca a creare ulteriori difficoltà. Questo è evidente, vale per i commercianti, vale per le famiglie, vale per tutti noi perché di fatto siamo in una situazione oggettivamente difficile che ben conoscete. Credo anche che la sfiducia da parte dei cittadini soprattutto in un Paese ad elevata evasione come il nostro dovrebbe esserci quando non si fanno rispettare le norme, quando non si fanno i dovuti controlli, quando non si sanziona chi, pur avendo semmai visto denegare un'autorizzazione o senza neppure chiedere autorizzazione semmai espone un cartello pubblicitario e così via. Credo che la sfiducia dipenda più da questo e non dipenda certo invece da quando si fanno osservare le norme esistenti, le regole, che come ho detto non sono state modificate da questa Amministrazione. Credo anzi che questo sia un Paese in cui purtroppo le regole vengano troppo poco rispettate, credo che dovrebbe essere valutata positivamente una Amministrazione che fa rispettare le regole. Dopo ci che siamo qui, i regolamenti li ha approvati questo Consiglio comunale, se ci sono dei miglioramenti da fare al regolamento discutiamone in questo Consiglio".
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Piazza Maggiore, 6