QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ASSOCIAZIONE IL CASSERO
L'assessore alla Cultura Alberto Ronchi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (M5S), Lorenzo Tomassini (FI), Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sull'associa...
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L'assessore alla Cultura Alberto Ronchi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Massimo Bugani (M5S), Lorenzo Tomassini (FI), Lucia Borgonzoni e Paola Francesca Scarano (Lega nord) sull'associazione Il Cassero.
La domanda del consigliere Bugani
"Alla luce delle notizie apparse sulla stampa relative alla pubblicazione da parte dell’Associazione il Cassero di alcune fotografie che mostrano gesti osceni con croci e simboli religiosi, pongo la seguente domanda di attualità:
Per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull’evento e le ricadute che questo ha generato;
Per sapere se la Giunta ha valutato o è intenzionata a valutare sanzioni all’Associazioni".
La domanda del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa apparsi sui quotidiani riguardo gli atti di blasfemia e vilipendio commessi da esponenti del Cassero Arcigay di Bologna, chiedo al Sindaco:
1) come intenda reagire rispetto ad intollerabili illegalità;
2) se abbia intenzione di denunciare i responsabili all'Autorità Giudiziaria;
3) se non ritenga di dover agire immediatamente per la revoca delle convenzioni in atto con la predetta associazione;
4) se non ritenga di dover agire contro l'Arcigay per la restituzione di tutte le contribuzioni pubbliche alla stessa erogate;
5) se non reputi opportuno modificare immediatamente le regole dei bandi verso associazioni e, comunque, per la gestione di spazi pubblici, mettendo si d'ora e per sempre criteri fissi ed inderogabili che escludano associazioni che sia siano rese responsabili o commettano atti di offesa alle religioni o pagano in essere atti provocatori".
La domanda della consigliera Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa relativo alla notte "blasfema" che si è tenuta presso i locali del comune di Bologna assegnati all' associazione arcigay, si chiede all'Assessore Ronchi una valutazione politico-amministrativa sulla vicenda in senso generale e più in particolare alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Mons. Cafarra se Ella condivide le parole "inarrivata bassezza e diabolica perfidia". Si chiede altresì all'Assessore Ronchi se ritiene che quanto accaduto possa in qualche modo rappresentare un ostacolo al rinnovo della convenzione e si chiede altresì se a parer Suo la convenzione viene rispettata in ogni sua parte dall'Arcigay o se in realtà le attività svolte all'interno della struttura siano prettamente fonte di reddito economiche e abbia così perso (o forse mai avuto) la finalità per cui tale luogè stato concesso gratuitamente all'associazione. Se non ritenga che dissacrare una religione per rivendicare la propria sessualità sia essa etero o omosessuale sia qualcosa di deprecabile. Se Ella possa definire arte ciò che si è visto nelle foto o sia semplicemente cattivo gusto di chi irride l'altrui credo con l'esclusivo fine di ferire e offendere una religione. Se ritiene che l'Arcigay che ha tra i propri scopi quello di denunciare le persecuzioni o gli atti violenti che subiscono le persone omosessuali non dovrebbe forse interessarsi e informare i suoi tesserati bolognesi delle azioni che i miliziani dell'Isis stanno mettendo in atto contro i gay".
La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce di quanto ampiamente riportato dagli organi di stampa e della lettera di replica del presidente del Cassero chiedo alla Giunta e al Sindaco un'opinione in merito e in particolare cosa intende il sindaco per "responsabilità" nella sua dichiarazione : "Nessuna censura, ma il Cassero si assuma la responsabilità di una grave offesa".
Se non sia davvero giunto il momento di rivedere i termini di un rapporto che pare essere basato più sul favoritismo che non sul reale contributo che tale realtà da al territorio in termini di lotta all'omofobia ed alla transfobia;
se siano eccessivi i contributi elargiti verso tale Associazione considerando le scarse risorse comunali e le tante associazioni presenti in città che svolgono attività di volontariato a fini sociali che da questa amministrazione sono completamente ignorate;
inoltre, se davvero il Presidente del Cassero e collaboratori svolgono la loro attività finalizzandola alla difesa e divulgazione dei diritti degli omossessuali e più in generale dei dirittti civili, si chiede all'amministrazione di appoggiare queste iniziative senza alcun contributo economico".
La risposta dell'assessore Ronchi
"Rispetto all' episodio in questione l'Amministrazione ha agito immediatamente, così come si deve fare, cioè senza farsi prendere dall'emotività, dai discorsi dei giornali, ma appunto rifacendosi alla convenzione. Noi siamo usciti immediatamente dicendo che noi non condividevamo l'episodio e che non lo consideravamo un fatto positivo. Il sottoscritto, proprio perché rispettiamo le convenzioni, ha telefonato due volte al presidente del Cassero, chiedendo spiegazioni, poi è intervenuto il sindaco. Il motivo per cui siamo intervenuti non è perché, come spesso mi si richiede dai banchi del Consiglio, l'Amministrazione comunale debba applicare delle censure, noi non censuriamo, ma il motivo è che lo spazio che è stato assegnato al Cassero è di pertinenza del Comune di Bologna e quindi, come ho già avuto modo di dire in Commissione, poiché io mi ritengo l'assessore di tutti i cittadini di Bologna, devo tenere conto del fatto che i cittadini hanno diversi tipi di sensibilità. Quindi i gestori Cassero devono capire che l'Amministrazione Comunale deve tutelare tutte queste diverse sensibilità. Abbiamo ricevuto spiegazioni, sono state fatte delle scuse - alcuni dicono che valgono, altri che non valgono, altri ancora che si sarebbero dovute fare in altra maniera, ma persino il settimanale di Avvenire ha riconosciuto che ci sono state delle scuse, quindi mi immagino che se l'ha riconosciuto il settimanale dell'Avvenire, lo possiamo riconoscere anche noi.
Adesso però veniamo al punto: non è possibile che un'Amministrazione pubblica che deve guardare all'insieme delle questioni su un singolo episodio metta in discussione altre cinquanta cose positive. Allora ripartiamo dall'inizio: noi abbiamo rinnovato una convenzione - poi ognuno avrà il suo merito, a me non interessa sapere di chi è il merito, certo se la giunta non decideva di far pagare le utenze questa non sarebbero state pagate, quindi è stata la giunta che ha deciso di far pagare le utenze che precedentemente non venivano pagate e ricordo che quando abbiamo rinnovato questa convenzione ci sono state delle udienze conoscitive all'interno della commissione, approfondite ad un livello che io non avevo mai visto prima, credo siano state due o forse tre, in cui si è sviscerato tutto quello che il Cassero fa. E mi pare di poter dire che, persino da posizioni che di solito non sono molto favorevoli alle attività del Cassero, c'è il riconoscimento del fatto che esiste un lavoro positivo. Perché quindi noi non facciamo pagare l'affitto al Cassero? Anche su questo io ho letto cose davvero fantasiose: si sono confusi i contributi dell' Arcigay nazionali - e quando parliamo davvero cerchiamo di farlo conoscendo le cose - io non ho nessun problema con nessuna associazione, ma se un'associazione è riconosciuta a livello nazionale bisognerà tenerne conto o no? O mettiamo sempre tutti sullo stesso piano, così l'Amministrazione non decide mai niente, dividiamo sempre tutti i soldi con tutti, così non riusciamo mai a fare delle politiche ficcanti su niente, facciamo una bella divisione a pioggia dei finanziamenti così sono tutti contenti e nessuno dice nulla? No, noi scegliamo, quando ci sono scarsità di risorse bisogna scegliere.
Il Dipartimento Cultura ha finanziato fino all'anno scorso con 10.000 euro una manifestazione che si chiama Gender Bender di cui nessuno di voi avrà mai visto uno spettacolo, immagino, mentre io invece ci vado a vederli. Gender Bender fa parte del coordinamento dei festival del contemporaneo, riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna . Questa iniziativa si svolge ormai da 12 anni e nel corso di questo arco temporale ha ricevuto diversi patrocini: dal Belgio, Paesi Bassi, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Norvegia, Polonia, Israele , Svezia Canada, Danimarca e Svizzera. Nell'ultima edizione e cito solo l'ultima edizione del 2014, secondo un indirizzo dato da questa Amministrazione che, viste le scarse risorse, invita alla collaborazione e alla integrazione tra i programmi istituzionali e quelli associativi, Gender Bender ha avuto collaborazioni con MAMbo, Cineteca, Arena del Sole, Teatri di Vita, Testoni Ragazzi, Azienda Servizi alla persona del Comune di Bologna, Ert, Atelier Si, Locomotiv, Libreria Coop, Papermoon, Schermi e Lavagne, Arci Bologna, Senape Vivaio Urbano, Bilbolobul, associazione Orlando, Centro documentazione della donna, Cheap festival, MIT, Mercato di Mezzo, Terra di Tutti Film Festival, Radio Città del Capo. Bè, inosmma, sanno fare, no?
I 10.000 euro vanno come contributo su un budget complessivo per l'iniziativa - che noi riceviamo e visioniamo , perché questi finanziamenti sono tutti pubblici - di 140.000 euro. Questa è un' iniziativa che è riconosciuta a livello internazionale. Ora è evidente che per svolgere questa iniziativa utilizzano fondi che derivano dalla attività che svolge il Cassero. Ma non basta, per l'ultima edizione abbiamo aggiunto 15.000euro e in totale il nostro contributo è stato di 25.000 euro. Perché? perché Bologna è stata capofila di un progetto europeo, l'unico progetto del programma Cultura selezionato in Emilia Romagna, che vede la partecipazione dell' lItalia con Bologna capolfila con Gender Bender e il Cassero e poi la Spagna, i Paesi Bassi e la Croazia. E' stato il sesto progetto su 114 scelti in tutta Europa, ha preso 97 punti su 100 e ha ricevuto un finanziamento di 200.000 euro dall'Unione Europea e come sapete, quando si ricevono i finanziamenti dall'Unione Europea significa che il restante 50% deve essere coperto da cloro che il progetto lo organizzano. Di fronte ad un contributo di ulteriori 15 mila euro questi signori insieme a Spagna, Paesi Bassi e Croazia hanno messo a disposizione 200.000 euro per raggiungere la progettazione europea.
Ora forse non so, noi forse dovremmo chiedere all'Unione Europea di restituirci i soldi, non so. Certo siamo sempre molto ridicoli nei confronti dell'Europa. Io voglio evitare di essere ridicolo e quindi credo che noi facciamo bene a finanziare questo tipo di progetti. Perché dico questo? perché è evidente, solo su questa parte - e questa è la sussidiarietà che non può essere fatta a correnti alternate - che il fatto che noi non facciamo pagare l'affitto e che noi permettiamo di svolgere alcuni tipi di attività permette di reinvestire questi soldi in progetti che ricadono non sulla città, ma che fanno di Bologna un punto di riferimento a livello europeo. Questi sono i fatti.
Ma andiamo anche ad un' altra aquestione, perché ho sentito tirare fuori anche questa. Un tempo in questa città per l'estate si spendevano 1 milione di euro. Si contrattava con le agenzie private e il Comune direttamente con le agenzie private organizzava concerti e spettacoli. Oggi noi di soldi pubblici spendiamo 150.000 euro. Bene, di questi 150.000 euro durante bè bolognestate 5000 euro vanno a una serie di associazioni - perché anche in questo caso chiediamo che le associazioni si coordinino tra di loro - che hanno scelto che il Cassero sia il capofila. Chissà perché queste associazioni avranno scelto proprio il Cassero a far loro da capofila, forse perché al Cassero sono capaci di fare bene i bandi, perché vincono i progetti europei, perché sanno rispondere in maniera dettagliata alle richieste che noi facciamo puntualmente per sapere come vengono spese le risorse, chiedendo preventivi e consuntivi?. Bene, il Cassero è dunque il capofila di Ex Forno del Pane, Locomotiv, Original Culture, Nipponica e MAMbo. Riceve 5000 euro per un'attività che dura dal 18 giugno al 19 settembre e che ha garantito 80 appuntamenti. Budget complessivo 127.500 euro di cui risorse proprie 30.000. Allora, i casi sono due: o noi diciamo che non facciamo più niente in questa città, perché i fondi da dare a questi livelli non li abbiamo, oppure permettiamo e riconosciamo. A questo aggiungo, e sto parlando solo di cultura, perché c'è un'attività relativa al welfare, un'attività relativa ai diritti, un'attività di informazione, un'attività di prevenzione sanitaria fondamentale per questa città e riconosciuta a livello nazionale, in alcuni casi dal Ministero della Sanità.
Io capisco tutto, capisco anche il dibattito politico, però un'Amministrazione pubblica in maniera intelligente interviene dove deve intervenire, come abbiamo fatto, ma tiene in considerazione l'insieme della questione. Allora io vi dico una cosa: la città senza il Cassero sarebbe più povera, fine. Sarebbe più povera di attività culturali, sarebbe più povera di progetti europei, sarebbe più povera di prevenzione sanitaria, sarebbe più povera sui diritti, sarebbe più povera sull'informazione.
E quindi, siccome sono l'Amministrazione pubblica, ritengo opportuno che, fatte salve le dovute osservazioni che abbiamo assolutamente fatto, ci sia la possibilità che questa attività nell'ambito della sussidiarietà e quindi permettendogli di avere delle risorse da investire sulla città, vada avanti e prosegua.
Ma vorrei anche dire un'altra cosa, noi abbiamo svolto i seguenti incontri e controlli:
il 6 gennaio 2012, il 9 febbraio 2012, il 1 agosto 2012, il 19 aprile 2012, il 17 maggio 2012, il 25 settembre 2012, il 29 gennaio 2013, il 5 febbraio 2013, il 14 maggio 2013, il 20 settembre 2013, il 10 dicembre 2013, il 9 aprile 2014, il 12 giugno 2014 e infine il 3 dicembre 2014. Incontri che sono andati a discutere: l'insonorizzazione, il risparmio energetico, la guardiania e la pulizia anche dei bagni e delle pertinenze esterne - perché ovviamente gli chiediamo di fare anche un lavoro all'esterno - il totale pagamento utenze a carico dell'associazione, la sicurezza, il problema dei ripetuti furti e scassi notturni, perché come sapete essendo un'associazione che si rifà a un certo tipo di mondo, e vorrei sentire anche un consigliere che stigmatizzi i numerosissimi e volgarissimi messaggi che sono stati recapitati sul sito del Cassero dopo l'episodio. Offese, minacce, violenze verbali, a centinaia, ma siccome non c'è un problema di omofobia...
E ancora: la valorizzazione dell'attività di welfare culturale, il consultorio, il telefono amico, l'educazione nelle scuole, sportello legale, centro di documentazione e infine rispetto alle attività di intrattenimento.
Bene: è evidente che per noi l'episodio è più che chiuso, poi si può fare demagogia politica, si può dire tutto e il suo contrario, si può chiedere il mondo. Noi però facciamo i controlli, come vi ho dimostrato parzialmente, perché non sono in grado di dire tutti gli altri soldi che loro investono, solamente per la mia parte c'è già da dire che reinvestono quello che non gli facciamo pagare di affitto. Ripeto, la sussidiarietà ha un costo, non è che la possiamo fare così.
Per cui, per noi l'episodio è chiuso. L'altra cosa che volevo dire è questa: io ascolto tutti, prendo atto dell'opinione di tutti, ma rispondo solo davanti a un'unica cosa, la Costituzione Italiana. Per il resto ognuno ha la sua opinione. Per me la Carta che vale è la Costituzione, io sono una persona laica, credo che la laicità dello stato sia l'unico modo per garantire la libertà religiosa e il pluralismo culturale e quindi mi attengo a questo anche per convinzione personale. Credo anche che, in parte, alcune osservazioni che sono state fatte, sicuramente non pertinenti alla serata, ma in ordine generale, abbiano un certo fondamento, perché non si può dire che in termini di diritti individuali questo Paese sia all'avanguardia. E' alla retroguardia rispetto ai paesi occidentali, è alla retroguardia rispetto all'Europa, quindi io penso sia giusto lavorare, nel rispetto di tutti, questo sì, perché questo Paese vada a livello europeo non soltanto per l'euro, ma anche per i diritti individuali, compresi quelli dei gay e delle lesbiche. Per cui io sono di questo parere, è un mio parere e credo sia giusto andare in questa direzione.
Detto questo, ribadisco quello che ho detto all'inizio e cioè che io penso che l'Amministrazione comunale debba tutelare tutti i cittadini e quindi sia stato giusto fare osservazioni al presidente, sia stato giusto fare uscite pubbliche per dire che quando si ha in gestione uno spazio pubblico, ripeto senza richiedere alcuna censura preventiva che non è il caso da parte dell'Amministrazione comunale, bisogna tenere conto che quello è uno spazio pubblico e quindi c'è una sensibilità da rispettare, perché è del Comune e il Comune deve tutelare tutte le sensibilità. E quindi in questo caso credo che sia stato giusto muoversi nella direzione in cui ci siamo mossi coerentemente con tutto quello che facciamo.
Ultima cosa, ce lo siamo detti, capisco il consigliere Bugani, ha espresso una sua opinione che io rispetto, però faccio anche presente che il Cassero ha un'assemblea democratica, elegge il suo presidente e noi ne prendiamo atto, come è giusto che sia e quindi ci rivolgiamo al presidente che l'assemblea democraticamente ha eletto. Quindi per noi il presidente è quello attuale, e non a caso io gli ho telefonato due volte per spiegargli come dal nostro punto di vista c'è stata un'iniziativa che non teneva conto delle caratteristiche del luogo che loro stavano gestendo.
Detto questo, però, davvero fare di tutte le erbe un fascio, non tenere conto di tutte le attività che si svolgono lì, far diventare un episodio la madre di tutte le battaglie non è buona amministrazione è cattiva amministrazione e quindi noi, che ci basiamo su dei principi di buona amministrazione riteniamo che per i contributi assolutamente irrilevanti che questa struttura riceve, per lo meno per la parte relativa alla cultura, e per l'attività che svolge di straordinaria importanza anche dal punto di vista culturale e per i numerosi riconoscimenti internazionali che questa attività ha ricevuto valga la pena continuare, così come ha detto il Sindaco, vale la pena continuare un rapporto che al 95% si è rivelato estremamente positivo per il Comune e per la città.
Quindi io cercherei, davvero, di tentare di fare in questi casi un'analisi il più obiettiva possibile, proverei a non farmi prendere la mano da dei dibattiti che nel nostro paese spesso sono demagogici e non tengono conto della realtà. E poi, permettetemi anche, visto che tutta questa documentazione è pubblica, visto che vi abbiamo dedicato tre riunioni lunghissime della commissione, almeno, prima di dare certe notizie in giro, proviamo un attimo a informarci, perché altrimenti la realtà è sempre un po' diversa da quella che viene raccontata. Ora, io mi sto abituando, come mi sto abituando anche ai social network, dove, debbo dire, in generale non vedo cose edificanti. Detto questo, mi abituo, rispondo come ho sempre fatto: noi svolgiamo i controlli, noi siamo convinti della bontà di questa convenzione, noi chiediamo che vengano fatte delle distinzioni, perché anche qui, attenzione, non si possono confondere le realtà, il Cassero è una realtà molto particolare, ripeto, è gestito da un'associazione che ha un riconoscimento nazionale, non facciamo confusione con altre realtà che hanno altre caratteristiche e anche altri tipi di attività; ogni realtà va presa per la sua caratteristica e per la sua specificità.
In questo caso io ribadisco il fatto che noi siamo intenzionati a confermare questa convenzione, avendo ottenuto un risultato importante, che altre amministrazioni precedentemente non avevano ritenuto opportuno raggiungere, cioè il pagamento delle utenze, e mi pare di poter dire che mettendo a confronto i soldi investiti da questa attività con i contributi che noi diamo e la ricaduta su questa città, siamo all'interno di un rapporto proficuo e addirittura da imitare dal punto di vista della sussidiarietà".
La domanda del consigliere Bugani
"Alla luce delle notizie apparse sulla stampa relative alla pubblicazione da parte dell’Associazione il Cassero di alcune fotografie che mostrano gesti osceni con croci e simboli religiosi, pongo la seguente domanda di attualità:
Per avere dalla Giunta una valutazione politico-amministrativa sull’evento e le ricadute che questo ha generato;
Per sapere se la Giunta ha valutato o è intenzionata a valutare sanzioni all’Associazioni".
La domanda del consigliere Tomassini
"Visti gli articoli di stampa apparsi sui quotidiani riguardo gli atti di blasfemia e vilipendio commessi da esponenti del Cassero Arcigay di Bologna, chiedo al Sindaco:
1) come intenda reagire rispetto ad intollerabili illegalità;
2) se abbia intenzione di denunciare i responsabili all'Autorità Giudiziaria;
3) se non ritenga di dover agire immediatamente per la revoca delle convenzioni in atto con la predetta associazione;
4) se non ritenga di dover agire contro l'Arcigay per la restituzione di tutte le contribuzioni pubbliche alla stessa erogate;
5) se non reputi opportuno modificare immediatamente le regole dei bandi verso associazioni e, comunque, per la gestione di spazi pubblici, mettendo si d'ora e per sempre criteri fissi ed inderogabili che escludano associazioni che sia siano rese responsabili o commettano atti di offesa alle religioni o pagano in essere atti provocatori".
La domanda della consigliera Borgonzoni
"Visto l'articolo di stampa relativo alla notte "blasfema" che si è tenuta presso i locali del comune di Bologna assegnati all' associazione arcigay, si chiede all'Assessore Ronchi una valutazione politico-amministrativa sulla vicenda in senso generale e più in particolare alla luce delle dichiarazioni rilasciate da Mons. Cafarra se Ella condivide le parole "inarrivata bassezza e diabolica perfidia". Si chiede altresì all'Assessore Ronchi se ritiene che quanto accaduto possa in qualche modo rappresentare un ostacolo al rinnovo della convenzione e si chiede altresì se a parer Suo la convenzione viene rispettata in ogni sua parte dall'Arcigay o se in realtà le attività svolte all'interno della struttura siano prettamente fonte di reddito economiche e abbia così perso (o forse mai avuto) la finalità per cui tale luogè stato concesso gratuitamente all'associazione. Se non ritenga che dissacrare una religione per rivendicare la propria sessualità sia essa etero o omosessuale sia qualcosa di deprecabile. Se Ella possa definire arte ciò che si è visto nelle foto o sia semplicemente cattivo gusto di chi irride l'altrui credo con l'esclusivo fine di ferire e offendere una religione. Se ritiene che l'Arcigay che ha tra i propri scopi quello di denunciare le persecuzioni o gli atti violenti che subiscono le persone omosessuali non dovrebbe forse interessarsi e informare i suoi tesserati bolognesi delle azioni che i miliziani dell'Isis stanno mettendo in atto contro i gay".
La domanda della consigliera Scarano
"Alla luce di quanto ampiamente riportato dagli organi di stampa e della lettera di replica del presidente del Cassero chiedo alla Giunta e al Sindaco un'opinione in merito e in particolare cosa intende il sindaco per "responsabilità" nella sua dichiarazione : "Nessuna censura, ma il Cassero si assuma la responsabilità di una grave offesa".
Se non sia davvero giunto il momento di rivedere i termini di un rapporto che pare essere basato più sul favoritismo che non sul reale contributo che tale realtà da al territorio in termini di lotta all'omofobia ed alla transfobia;
se siano eccessivi i contributi elargiti verso tale Associazione considerando le scarse risorse comunali e le tante associazioni presenti in città che svolgono attività di volontariato a fini sociali che da questa amministrazione sono completamente ignorate;
inoltre, se davvero il Presidente del Cassero e collaboratori svolgono la loro attività finalizzandola alla difesa e divulgazione dei diritti degli omossessuali e più in generale dei dirittti civili, si chiede all'amministrazione di appoggiare queste iniziative senza alcun contributo economico".
La risposta dell'assessore Ronchi
"Rispetto all' episodio in questione l'Amministrazione ha agito immediatamente, così come si deve fare, cioè senza farsi prendere dall'emotività, dai discorsi dei giornali, ma appunto rifacendosi alla convenzione. Noi siamo usciti immediatamente dicendo che noi non condividevamo l'episodio e che non lo consideravamo un fatto positivo. Il sottoscritto, proprio perché rispettiamo le convenzioni, ha telefonato due volte al presidente del Cassero, chiedendo spiegazioni, poi è intervenuto il sindaco. Il motivo per cui siamo intervenuti non è perché, come spesso mi si richiede dai banchi del Consiglio, l'Amministrazione comunale debba applicare delle censure, noi non censuriamo, ma il motivo è che lo spazio che è stato assegnato al Cassero è di pertinenza del Comune di Bologna e quindi, come ho già avuto modo di dire in Commissione, poiché io mi ritengo l'assessore di tutti i cittadini di Bologna, devo tenere conto del fatto che i cittadini hanno diversi tipi di sensibilità. Quindi i gestori Cassero devono capire che l'Amministrazione Comunale deve tutelare tutte queste diverse sensibilità. Abbiamo ricevuto spiegazioni, sono state fatte delle scuse - alcuni dicono che valgono, altri che non valgono, altri ancora che si sarebbero dovute fare in altra maniera, ma persino il settimanale di Avvenire ha riconosciuto che ci sono state delle scuse, quindi mi immagino che se l'ha riconosciuto il settimanale dell'Avvenire, lo possiamo riconoscere anche noi.
Adesso però veniamo al punto: non è possibile che un'Amministrazione pubblica che deve guardare all'insieme delle questioni su un singolo episodio metta in discussione altre cinquanta cose positive. Allora ripartiamo dall'inizio: noi abbiamo rinnovato una convenzione - poi ognuno avrà il suo merito, a me non interessa sapere di chi è il merito, certo se la giunta non decideva di far pagare le utenze questa non sarebbero state pagate, quindi è stata la giunta che ha deciso di far pagare le utenze che precedentemente non venivano pagate e ricordo che quando abbiamo rinnovato questa convenzione ci sono state delle udienze conoscitive all'interno della commissione, approfondite ad un livello che io non avevo mai visto prima, credo siano state due o forse tre, in cui si è sviscerato tutto quello che il Cassero fa. E mi pare di poter dire che, persino da posizioni che di solito non sono molto favorevoli alle attività del Cassero, c'è il riconoscimento del fatto che esiste un lavoro positivo. Perché quindi noi non facciamo pagare l'affitto al Cassero? Anche su questo io ho letto cose davvero fantasiose: si sono confusi i contributi dell' Arcigay nazionali - e quando parliamo davvero cerchiamo di farlo conoscendo le cose - io non ho nessun problema con nessuna associazione, ma se un'associazione è riconosciuta a livello nazionale bisognerà tenerne conto o no? O mettiamo sempre tutti sullo stesso piano, così l'Amministrazione non decide mai niente, dividiamo sempre tutti i soldi con tutti, così non riusciamo mai a fare delle politiche ficcanti su niente, facciamo una bella divisione a pioggia dei finanziamenti così sono tutti contenti e nessuno dice nulla? No, noi scegliamo, quando ci sono scarsità di risorse bisogna scegliere.
Il Dipartimento Cultura ha finanziato fino all'anno scorso con 10.000 euro una manifestazione che si chiama Gender Bender di cui nessuno di voi avrà mai visto uno spettacolo, immagino, mentre io invece ci vado a vederli. Gender Bender fa parte del coordinamento dei festival del contemporaneo, riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna . Questa iniziativa si svolge ormai da 12 anni e nel corso di questo arco temporale ha ricevuto diversi patrocini: dal Belgio, Paesi Bassi, Giappone, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Norvegia, Polonia, Israele , Svezia Canada, Danimarca e Svizzera. Nell'ultima edizione e cito solo l'ultima edizione del 2014, secondo un indirizzo dato da questa Amministrazione che, viste le scarse risorse, invita alla collaborazione e alla integrazione tra i programmi istituzionali e quelli associativi, Gender Bender ha avuto collaborazioni con MAMbo, Cineteca, Arena del Sole, Teatri di Vita, Testoni Ragazzi, Azienda Servizi alla persona del Comune di Bologna, Ert, Atelier Si, Locomotiv, Libreria Coop, Papermoon, Schermi e Lavagne, Arci Bologna, Senape Vivaio Urbano, Bilbolobul, associazione Orlando, Centro documentazione della donna, Cheap festival, MIT, Mercato di Mezzo, Terra di Tutti Film Festival, Radio Città del Capo. Bè, inosmma, sanno fare, no?
I 10.000 euro vanno come contributo su un budget complessivo per l'iniziativa - che noi riceviamo e visioniamo , perché questi finanziamenti sono tutti pubblici - di 140.000 euro. Questa è un' iniziativa che è riconosciuta a livello internazionale. Ora è evidente che per svolgere questa iniziativa utilizzano fondi che derivano dalla attività che svolge il Cassero. Ma non basta, per l'ultima edizione abbiamo aggiunto 15.000euro e in totale il nostro contributo è stato di 25.000 euro. Perché? perché Bologna è stata capofila di un progetto europeo, l'unico progetto del programma Cultura selezionato in Emilia Romagna, che vede la partecipazione dell' lItalia con Bologna capolfila con Gender Bender e il Cassero e poi la Spagna, i Paesi Bassi e la Croazia. E' stato il sesto progetto su 114 scelti in tutta Europa, ha preso 97 punti su 100 e ha ricevuto un finanziamento di 200.000 euro dall'Unione Europea e come sapete, quando si ricevono i finanziamenti dall'Unione Europea significa che il restante 50% deve essere coperto da cloro che il progetto lo organizzano. Di fronte ad un contributo di ulteriori 15 mila euro questi signori insieme a Spagna, Paesi Bassi e Croazia hanno messo a disposizione 200.000 euro per raggiungere la progettazione europea.
Ora forse non so, noi forse dovremmo chiedere all'Unione Europea di restituirci i soldi, non so. Certo siamo sempre molto ridicoli nei confronti dell'Europa. Io voglio evitare di essere ridicolo e quindi credo che noi facciamo bene a finanziare questo tipo di progetti. Perché dico questo? perché è evidente, solo su questa parte - e questa è la sussidiarietà che non può essere fatta a correnti alternate - che il fatto che noi non facciamo pagare l'affitto e che noi permettiamo di svolgere alcuni tipi di attività permette di reinvestire questi soldi in progetti che ricadono non sulla città, ma che fanno di Bologna un punto di riferimento a livello europeo. Questi sono i fatti.
Ma andiamo anche ad un' altra aquestione, perché ho sentito tirare fuori anche questa. Un tempo in questa città per l'estate si spendevano 1 milione di euro. Si contrattava con le agenzie private e il Comune direttamente con le agenzie private organizzava concerti e spettacoli. Oggi noi di soldi pubblici spendiamo 150.000 euro. Bene, di questi 150.000 euro durante bè bolognestate 5000 euro vanno a una serie di associazioni - perché anche in questo caso chiediamo che le associazioni si coordinino tra di loro - che hanno scelto che il Cassero sia il capofila. Chissà perché queste associazioni avranno scelto proprio il Cassero a far loro da capofila, forse perché al Cassero sono capaci di fare bene i bandi, perché vincono i progetti europei, perché sanno rispondere in maniera dettagliata alle richieste che noi facciamo puntualmente per sapere come vengono spese le risorse, chiedendo preventivi e consuntivi?. Bene, il Cassero è dunque il capofila di Ex Forno del Pane, Locomotiv, Original Culture, Nipponica e MAMbo. Riceve 5000 euro per un'attività che dura dal 18 giugno al 19 settembre e che ha garantito 80 appuntamenti. Budget complessivo 127.500 euro di cui risorse proprie 30.000. Allora, i casi sono due: o noi diciamo che non facciamo più niente in questa città, perché i fondi da dare a questi livelli non li abbiamo, oppure permettiamo e riconosciamo. A questo aggiungo, e sto parlando solo di cultura, perché c'è un'attività relativa al welfare, un'attività relativa ai diritti, un'attività di informazione, un'attività di prevenzione sanitaria fondamentale per questa città e riconosciuta a livello nazionale, in alcuni casi dal Ministero della Sanità.
Io capisco tutto, capisco anche il dibattito politico, però un'Amministrazione pubblica in maniera intelligente interviene dove deve intervenire, come abbiamo fatto, ma tiene in considerazione l'insieme della questione. Allora io vi dico una cosa: la città senza il Cassero sarebbe più povera, fine. Sarebbe più povera di attività culturali, sarebbe più povera di progetti europei, sarebbe più povera di prevenzione sanitaria, sarebbe più povera sui diritti, sarebbe più povera sull'informazione.
E quindi, siccome sono l'Amministrazione pubblica, ritengo opportuno che, fatte salve le dovute osservazioni che abbiamo assolutamente fatto, ci sia la possibilità che questa attività nell'ambito della sussidiarietà e quindi permettendogli di avere delle risorse da investire sulla città, vada avanti e prosegua.
Ma vorrei anche dire un'altra cosa, noi abbiamo svolto i seguenti incontri e controlli:
il 6 gennaio 2012, il 9 febbraio 2012, il 1 agosto 2012, il 19 aprile 2012, il 17 maggio 2012, il 25 settembre 2012, il 29 gennaio 2013, il 5 febbraio 2013, il 14 maggio 2013, il 20 settembre 2013, il 10 dicembre 2013, il 9 aprile 2014, il 12 giugno 2014 e infine il 3 dicembre 2014. Incontri che sono andati a discutere: l'insonorizzazione, il risparmio energetico, la guardiania e la pulizia anche dei bagni e delle pertinenze esterne - perché ovviamente gli chiediamo di fare anche un lavoro all'esterno - il totale pagamento utenze a carico dell'associazione, la sicurezza, il problema dei ripetuti furti e scassi notturni, perché come sapete essendo un'associazione che si rifà a un certo tipo di mondo, e vorrei sentire anche un consigliere che stigmatizzi i numerosissimi e volgarissimi messaggi che sono stati recapitati sul sito del Cassero dopo l'episodio. Offese, minacce, violenze verbali, a centinaia, ma siccome non c'è un problema di omofobia...
E ancora: la valorizzazione dell'attività di welfare culturale, il consultorio, il telefono amico, l'educazione nelle scuole, sportello legale, centro di documentazione e infine rispetto alle attività di intrattenimento.
Bene: è evidente che per noi l'episodio è più che chiuso, poi si può fare demagogia politica, si può dire tutto e il suo contrario, si può chiedere il mondo. Noi però facciamo i controlli, come vi ho dimostrato parzialmente, perché non sono in grado di dire tutti gli altri soldi che loro investono, solamente per la mia parte c'è già da dire che reinvestono quello che non gli facciamo pagare di affitto. Ripeto, la sussidiarietà ha un costo, non è che la possiamo fare così.
Per cui, per noi l'episodio è chiuso. L'altra cosa che volevo dire è questa: io ascolto tutti, prendo atto dell'opinione di tutti, ma rispondo solo davanti a un'unica cosa, la Costituzione Italiana. Per il resto ognuno ha la sua opinione. Per me la Carta che vale è la Costituzione, io sono una persona laica, credo che la laicità dello stato sia l'unico modo per garantire la libertà religiosa e il pluralismo culturale e quindi mi attengo a questo anche per convinzione personale. Credo anche che, in parte, alcune osservazioni che sono state fatte, sicuramente non pertinenti alla serata, ma in ordine generale, abbiano un certo fondamento, perché non si può dire che in termini di diritti individuali questo Paese sia all'avanguardia. E' alla retroguardia rispetto ai paesi occidentali, è alla retroguardia rispetto all'Europa, quindi io penso sia giusto lavorare, nel rispetto di tutti, questo sì, perché questo Paese vada a livello europeo non soltanto per l'euro, ma anche per i diritti individuali, compresi quelli dei gay e delle lesbiche. Per cui io sono di questo parere, è un mio parere e credo sia giusto andare in questa direzione.
Detto questo, ribadisco quello che ho detto all'inizio e cioè che io penso che l'Amministrazione comunale debba tutelare tutti i cittadini e quindi sia stato giusto fare osservazioni al presidente, sia stato giusto fare uscite pubbliche per dire che quando si ha in gestione uno spazio pubblico, ripeto senza richiedere alcuna censura preventiva che non è il caso da parte dell'Amministrazione comunale, bisogna tenere conto che quello è uno spazio pubblico e quindi c'è una sensibilità da rispettare, perché è del Comune e il Comune deve tutelare tutte le sensibilità. E quindi in questo caso credo che sia stato giusto muoversi nella direzione in cui ci siamo mossi coerentemente con tutto quello che facciamo.
Ultima cosa, ce lo siamo detti, capisco il consigliere Bugani, ha espresso una sua opinione che io rispetto, però faccio anche presente che il Cassero ha un'assemblea democratica, elegge il suo presidente e noi ne prendiamo atto, come è giusto che sia e quindi ci rivolgiamo al presidente che l'assemblea democraticamente ha eletto. Quindi per noi il presidente è quello attuale, e non a caso io gli ho telefonato due volte per spiegargli come dal nostro punto di vista c'è stata un'iniziativa che non teneva conto delle caratteristiche del luogo che loro stavano gestendo.
Detto questo, però, davvero fare di tutte le erbe un fascio, non tenere conto di tutte le attività che si svolgono lì, far diventare un episodio la madre di tutte le battaglie non è buona amministrazione è cattiva amministrazione e quindi noi, che ci basiamo su dei principi di buona amministrazione riteniamo che per i contributi assolutamente irrilevanti che questa struttura riceve, per lo meno per la parte relativa alla cultura, e per l'attività che svolge di straordinaria importanza anche dal punto di vista culturale e per i numerosi riconoscimenti internazionali che questa attività ha ricevuto valga la pena continuare, così come ha detto il Sindaco, vale la pena continuare un rapporto che al 95% si è rivelato estremamente positivo per il Comune e per la città.
Quindi io cercherei, davvero, di tentare di fare in questi casi un'analisi il più obiettiva possibile, proverei a non farmi prendere la mano da dei dibattiti che nel nostro paese spesso sono demagogici e non tengono conto della realtà. E poi, permettetemi anche, visto che tutta questa documentazione è pubblica, visto che vi abbiamo dedicato tre riunioni lunghissime della commissione, almeno, prima di dare certe notizie in giro, proviamo un attimo a informarci, perché altrimenti la realtà è sempre un po' diversa da quella che viene raccontata. Ora, io mi sto abituando, come mi sto abituando anche ai social network, dove, debbo dire, in generale non vedo cose edificanti. Detto questo, mi abituo, rispondo come ho sempre fatto: noi svolgiamo i controlli, noi siamo convinti della bontà di questa convenzione, noi chiediamo che vengano fatte delle distinzioni, perché anche qui, attenzione, non si possono confondere le realtà, il Cassero è una realtà molto particolare, ripeto, è gestito da un'associazione che ha un riconoscimento nazionale, non facciamo confusione con altre realtà che hanno altre caratteristiche e anche altri tipi di attività; ogni realtà va presa per la sua caratteristica e per la sua specificità.
In questo caso io ribadisco il fatto che noi siamo intenzionati a confermare questa convenzione, avendo ottenuto un risultato importante, che altre amministrazioni precedentemente non avevano ritenuto opportuno raggiungere, cioè il pagamento delle utenze, e mi pare di poter dire che mettendo a confronto i soldi investiti da questa attività con i contributi che noi diamo e la ricaduta su questa città, siamo all'interno di un rapporto proficuo e addirittura da imitare dal punto di vista della sussidiarietà".
A cura di
Piazza Maggiore, 6