QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI ASILI NIDO


L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Carella (FI) sulle iscrizioni agli asili nido.

Domanda d'attualità del consigliere Carella:
"Preso atto dei numeri del comparto, così come pubbl...

Descrizione

L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Carella (FI) sulle iscrizioni agli asili nido.

Domanda d'attualità del consigliere Carella:
"Preso atto dei numeri del comparto, così come pubblicati sulla stampa locale, chiede all'Amministrazione se e cosa intenda fare per dare una efficace risposta alla attuale richiesta di posti nido in città".

Risposta dell'assessore Pillati:

"La lista di attesa della prima elaborazione della graduatoria di ammissione ai nidi d’infanzia deve essere letta tenendo presente da un lato l’andamento delle ammissioni e quindi delle liste di attesa fino all’avvio dell’anno educativo ma anche di un il contesto più complessivo dei servizi e delle opportunità educative per la prima infanzia.
Per quanto riguarda il primo aspetto vorrei richiamare un dato che l’articolo di stampa al quale lei fa riferimento riporta, cioè quello relativo alla lista di attesa dell’anno educativo che si sta chiudendo rilevato a febbraio 2014: erano 128 i bambini in lista d'attesa all'ultima graduatoria mentre alla prima graduatoria erano 775 bambini. La situazione lo scorso anno alla prima graduatoria era molto simile dunque a quella di quest’anno in cui vi sono 820 bambini in lista di attesa, con 66 posti ancora disponibili da assegnare.
Faccio presente che lo scorso anno la lista di attesa a ottobre 2013 si era già dimezzata.
Questo accade sempre perché sono tante le rinunce. Le motivazioni delle rinunce, come abbiamo più volte detto, sono molteplici: ci sono in primo luogo cause di tipo familiare a partire dalla salute di bambini in quella particolare fascia di età, ma anche il fatto che diversi genitori fanno domanda, ma poi nel corso del tempo preferiscono altre soluzioni e dunque rinunciano nei primi mesi.
E qui vorrei ricordare, collegandomi al secondo profilo che ho citato sopra, che la nostra città offre oltre ai nidi d’infanzia una molteplicità di opportunità educative, grazie anche al sostegno che da sempre il Comune di Bologna offre: mi riferisco, ad esempio, alle convenzioni con le sezioni primavera e con i piccoli gruppi educativi, alle quali si affiancano forme di contributo alle famiglie, i voucher che facilitano la frequenza dei nidi d’infanzia privati autorizzati al funzionamento. Ricordo anche il progetto "tata Bologna", che prevede la formazione per baby sitter e un contributo economico per le famiglie che decidono di farvi ricorso. Ci sono infine i contributi a quelle famiglie nelle quali uno dei due genitori decide di chiedere l’aspettativa dal lavoro.

Voglio anche ricordare che per queste famiglie, come per tutte quelle che decidono di non far frequentare ai propri bambini un servizio educativo con affido, c'è l'opportunità di frequentare i 9 centri per bambini e genitori che il Comune di Bologna gestisce direttamente, che sono servizi educativi che rappresentano anche luoghi di socializzazione e d’incontro per le famiglie.
Se ci riferiamo anche solo ai nidi d’infanzia, stiamo assegnando in questi giorni i voucher per frequentare i nidi d’infanzia privati autorizzati a 110 famiglie che ne hanno fatto richiesta, oltre ai 40 che abbiamo già assegnato.

Tutta questa varietà di opportunità viene offerta e sostenuta nel rispetto delle scelte delle famiglie. Il Comune di Bologna le ha sempre sostenute e nonostante i continui tagli di questi anni non ha ridotto un solo posto al nido, confermando il tasso di copertura al 35% dell'utenza potenziale, tra le più alte d’Italia e della nostra Regione, né ha sottratto risorse al sistema educativo e di sostegno alla conciliazione delle famiglie nel suo complesso. Uno dei primi atti di questa giunta è stata la decisione di non chiudere due nidi (Vestri e Roselle) in considerazione della domanda che - a dofferenza di quello che avviene in altre realtà della nostra regione - non sta mostrando segni di flessione che rappresenta forse una delle conseguenze della crisi. Le politiche tariffarie che consentono la frequenza a questi servizi educativi anche con un contributo minimo delle famiglie, ci ha consentito di non assistere a quel fenomeno di svuotamento dei servizi proprio per le difficoltà delle famiglie.

Tutto ciò premesso, credo vada fatta che una riflessione sui criteri di accesso al nido d’infanzia e più in generale a tutte le opportunità educative, per verificarne la coerenza complessiva, anche alla luce dei grandi cambiamenti sociali di questi anni, per valutare se ancora siamo in grado di dare risposta al meglio ai bisogni delle famiglie con bambini in quella fascia di età. Credo che i prossimi mesi possano essere occasione per una riflessione proprio in questo ambito".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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