QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RESIDENZA AGLI ABUSIVI DI VIA DE MARIA
L'assessore Amelia Frascaroli ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (FI) in merito alla concessione della residenza agli occupanti abusivi di via De Maria.
Domanda del consig...
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L'assessore Amelia Frascaroli ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Daniele Carella (FI) in merito alla concessione della residenza agli occupanti abusivi di via De Maria.
Domanda del consigliere Daniele Carella:
"Preso atto delle dichiarazioni dell'assessore Frascaroli in merito alla scelta del Comune di non applicare una legge dello Stato (in questo caso si parla della concessione della Residenza con l'erogazione dei relativi servizi agli occupanti abusivi di Via De Maria), e che testuale si legge: "Va lasciata ai Comuni la possibilità di valutare caso per caso e decidere se applicare o meno la norma".
Pur non entrando nel merito della vicenda specifica, merito in cui immagino altri vorranno esprimersi si chiede all' Amministrazione, al fine di definire il principio, quali ritenga siano i casi in cui sia "giusto e giustificato" non applicare una legge e/o una norma esistente, sia essa dello Stato o, a questo punto, emanata da altro Ente preposto a farlo nelle proprie competenze, ovvero si chiede l'interpretazione autentica del quando si è autorizzati e in base a quali considerazioni, a non applicarle. Si chiede in sostanza di definire il termine "bisogno" e "indispensabilità", affinché in una dovuta paritaria e perequata vita sociale vissuta da ogni cittadino, partendo dalla considerazione che i "bisogni" e le "indispensabilità" sono molteplici e differenziati, chiunque possa individuare quel momento o quel caso in cui il proprio bisogno "autorizza" a non sottostare alle normative in essere in quel momento e/o periodo stesso".
Risposta dell'assessore Amelia Frascaroli:
"Grazie consigliere Carella che mi da modo, se possibile, di chiarire un po' il dibattito che si è aperto in questi giorni su una questione che purtroppo, e mi dispiace, fare riferimento alla stampa per assumere informazioni rischia sempre di gonfiare o deviare in modo non del tutto preciso quella che invece la realtà delle cose. Io semplicemente di fronte alle richieste di spiegare perché in una situazione di occupazione erano state date delle residenze e non sono entrata nel tema specifico che tra l'altro è di competenza della mia collega assessore Monti che avrà poi modo di rispondere ad altre domande specifiche che le sono state poste, per me era chiaro che dal punto di vista amministrativo ci si era già mossi per interrompere con le norme del caso quella vicenda. Io ho semplicemente sottolineato il tema dal punto di vista politico rifacendomi al fatto che abbiamo come Anci, come Comuni appartenenti ad Anci, appena scritto una lettera all'onorevole Maurizio Lupi e all'onorevole Angelino Alfano, rispettivamente ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ministro dell'Interno, a firma del presidente dell'Anci, Piero Fassino, che pone dei problemi sul DL 47 del 28 marzo scorso, che vi vado a leggere così non creiamo incidenti di incomprensione: 'Pur apprezzando l'attenzione che è riservata alle tematiche inerenti alle politiche abitative, da ultimo l'emanazione del DL 47 del 28 marzo che vede riconosciute le criticità che i Comuni incontrano giornalmente nell'affrontare il disagio abitativo, manifesto - scrive Fassino - l'esigenza di definire al più presto le modalità e la tempistica di erogazione dei fondi ivi previsti e di adottare le misure e i provvedimenti che consentano di fronteggiare l'emergenza. Allo stesso tempo segnalo che il suddetto provvedimento contiene disposizioni che stanno generando alcune problematiche, cito a titolo meramente esemplificativo l'articolo 5 che reca disposizioni volte a impedire che chiunque occupi abusivamente un immobile possa chiedere la residenza e l'allaccio ai pubblici servizi, previsione che, sebbene correttamente attuativa del principio di legalità, dovrebbe essere più flessibile, consentendo ai Comuni di verificare le singole situazioni di disagio e di definire le soluzioni più oportune'.
Questo è quello che come Anci nazionale noi chiediamo al Governo in applicazione dell'art. 5 del Piiano casa. Questo è quello che io come problema politico ho sottolineato, non certo come problema di tipo amministrativo e normativo, infatti avevamo già agito per interrompere le residenze. Un conto è il piano amministrativo che in quel momento utilizza le norme che ha in mano e deve applicarle, un conto è il piano politico nel quale, mi si consenta, bisogna che qualche problema ogni tanto lo poniamo , sempre secondo me con un'ottica che credo di poter e di dover riconfermare dal mio punto di vista che le norme e le regole vanno sempre misurate in subordine alla vita dei cittadini, e devono essere al servizio della vita dei cittadini e non scolpite sulla pietra in modo assolutamente inamobvibile, qui si chiede semplicemente di rivalutare l'idea che siano i Comuni, siano i territori, sia chi conosce ed è in contatto con le situazioni ad avvalersi della norma e a decidere come applicarla".
Domanda del consigliere Daniele Carella:
"Preso atto delle dichiarazioni dell'assessore Frascaroli in merito alla scelta del Comune di non applicare una legge dello Stato (in questo caso si parla della concessione della Residenza con l'erogazione dei relativi servizi agli occupanti abusivi di Via De Maria), e che testuale si legge: "Va lasciata ai Comuni la possibilità di valutare caso per caso e decidere se applicare o meno la norma".
Pur non entrando nel merito della vicenda specifica, merito in cui immagino altri vorranno esprimersi si chiede all' Amministrazione, al fine di definire il principio, quali ritenga siano i casi in cui sia "giusto e giustificato" non applicare una legge e/o una norma esistente, sia essa dello Stato o, a questo punto, emanata da altro Ente preposto a farlo nelle proprie competenze, ovvero si chiede l'interpretazione autentica del quando si è autorizzati e in base a quali considerazioni, a non applicarle. Si chiede in sostanza di definire il termine "bisogno" e "indispensabilità", affinché in una dovuta paritaria e perequata vita sociale vissuta da ogni cittadino, partendo dalla considerazione che i "bisogni" e le "indispensabilità" sono molteplici e differenziati, chiunque possa individuare quel momento o quel caso in cui il proprio bisogno "autorizza" a non sottostare alle normative in essere in quel momento e/o periodo stesso".
Risposta dell'assessore Amelia Frascaroli:
"Grazie consigliere Carella che mi da modo, se possibile, di chiarire un po' il dibattito che si è aperto in questi giorni su una questione che purtroppo, e mi dispiace, fare riferimento alla stampa per assumere informazioni rischia sempre di gonfiare o deviare in modo non del tutto preciso quella che invece la realtà delle cose. Io semplicemente di fronte alle richieste di spiegare perché in una situazione di occupazione erano state date delle residenze e non sono entrata nel tema specifico che tra l'altro è di competenza della mia collega assessore Monti che avrà poi modo di rispondere ad altre domande specifiche che le sono state poste, per me era chiaro che dal punto di vista amministrativo ci si era già mossi per interrompere con le norme del caso quella vicenda. Io ho semplicemente sottolineato il tema dal punto di vista politico rifacendomi al fatto che abbiamo come Anci, come Comuni appartenenti ad Anci, appena scritto una lettera all'onorevole Maurizio Lupi e all'onorevole Angelino Alfano, rispettivamente ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ministro dell'Interno, a firma del presidente dell'Anci, Piero Fassino, che pone dei problemi sul DL 47 del 28 marzo scorso, che vi vado a leggere così non creiamo incidenti di incomprensione: 'Pur apprezzando l'attenzione che è riservata alle tematiche inerenti alle politiche abitative, da ultimo l'emanazione del DL 47 del 28 marzo che vede riconosciute le criticità che i Comuni incontrano giornalmente nell'affrontare il disagio abitativo, manifesto - scrive Fassino - l'esigenza di definire al più presto le modalità e la tempistica di erogazione dei fondi ivi previsti e di adottare le misure e i provvedimenti che consentano di fronteggiare l'emergenza. Allo stesso tempo segnalo che il suddetto provvedimento contiene disposizioni che stanno generando alcune problematiche, cito a titolo meramente esemplificativo l'articolo 5 che reca disposizioni volte a impedire che chiunque occupi abusivamente un immobile possa chiedere la residenza e l'allaccio ai pubblici servizi, previsione che, sebbene correttamente attuativa del principio di legalità, dovrebbe essere più flessibile, consentendo ai Comuni di verificare le singole situazioni di disagio e di definire le soluzioni più oportune'.
Questo è quello che come Anci nazionale noi chiediamo al Governo in applicazione dell'art. 5 del Piiano casa. Questo è quello che io come problema politico ho sottolineato, non certo come problema di tipo amministrativo e normativo, infatti avevamo già agito per interrompere le residenze. Un conto è il piano amministrativo che in quel momento utilizza le norme che ha in mano e deve applicarle, un conto è il piano politico nel quale, mi si consenta, bisogna che qualche problema ogni tanto lo poniamo , sempre secondo me con un'ottica che credo di poter e di dover riconfermare dal mio punto di vista che le norme e le regole vanno sempre misurate in subordine alla vita dei cittadini, e devono essere al servizio della vita dei cittadini e non scolpite sulla pietra in modo assolutamente inamobvibile, qui si chiede semplicemente di rivalutare l'idea che siano i Comuni, siano i territori, sia chi conosce ed è in contatto con le situazioni ad avvalersi della norma e a decidere come applicarla".
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Piazza Maggiore, 6