CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA PRESIDENTE LEMBI SUL NUOVO PRESIDENTE PROVINCIALE DELL'ANPI
Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale , Simana Lembi, sulla nomina di Renato Romagnoli "Italiano" a Presidente del Comitato provinciale dell'ANPI
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
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Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale , Simana Lembi, sulla nomina di Renato Romagnoli "Italiano" a Presidente del Comitato provinciale dell'ANPI
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
lo scorso 29 settembre, il Comitato provinciale dell'ANPI ha eletto con voto unanime il suo nuovo Presidente.
Si tratta di Renato Romagnoli, classe 1926, nato a Bologna, nome di battaglia Italiano. Iscritto al PCI dalla fine del 1943, quando, per interdirci, i partiti erano fuori logge, ha partecipato all’insediamento di partigiani bolognesi nel Veneto nell’inverno '43-44. Rientrato a Bologna il 6 aprile 1944, è stato inserito in un gruppo gappista della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi.
Ha fatto parte del gruppo di 12 gappisti che il 9 agosto 1944 ha compiuto la nota azione che portò alla liberazione dei detenuti politici rinchiusi nel carcere di S. Giovanni in Monte. Ha partecipato alla battaglia di Porta Lame a quella della Bolognina. E' restato ferito in combattimento ed è stato nominato comandante del reparto di polizia partigiana.
Voglio ricordare a questo Consiglio comunale che riconosce, ovviamente, il nuovo Presidente dell'ANPI che gli è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione:
<Comandante della squadra di polizia di una brigata G.A.P. partecipava con solo undici compagni animati dalla stessa fede all’audace colpo di mano che ridava libertà a duecentoquaranta detenuti politici rinchiusi nelle carceri di S. Giovanni in Monte.
A Porta Lame e alla Bolognina si distingueva per indomito valore sostenendo una fiera lotta contro preponderanti forze nazifasciste che appoggiate da dodici carri armati cercavano di sgominare e catturare i partigiani rifugiati fra le macerie delle case distrutte dai bombardamenti aerei. Dopo un’epica difesa, piuttosto che cadere nelle mani del nemico, arditamente balzava fuori dal rifugio e abbattuti col preciso fuoco del suo mitra due soldati tedeschi accorsi per sbarrargli il passo, dava la possibilità ai compagni di sfuggire all’accerchiamento e di portare in salvo i partigiani feriti. Mirabile esempio di audacia, altruismo e sprezzo del pericolo>.
Molti sono i suoi lavori di memorialistica, dedicati a ricostruire le vicende della lotta partigiana a Bologna. Moltissime le sue continue partecipazioni a iniziative pubbliche, in particolare ad incontri con gli studenti nelle scuole dove non smette mai di raccontare la sua storia, quella gloriosa storia della Resistenza italiana ed in particolare bolognese.
Riprendo una parte di un suo intervento a mio parere molto significativa: "La Resistenza è stata la scuola della Democrazia: i capi erano tali solo fino a quando riuscivano a dimostrare al resto dei partigiani che erano bravi, altrimenti venivano sostituiti. La Resistenza ha ridato dignità alle donne, finalmente degli esseri umani e non più degli oggetti utili solo a fare figli come le voleva il fascismo”.
Al Presidente dell'ANPI spetta un compito difficile: quello di continuare e di sapere attualizzare i principi e i valori che sono stati alla base del movimento di Resistenza, che soo gli stessi alla base della nostra forma repubblicana e dei principi cardine della nostra Costituzione, che rimane a mio parere il frutto più alto della Resistenza italiana. Aggiungo a questo un ulteriore compito, particolarmente difficile cioè quello di dovere sostituire un presidente amatissimo come è stato William Michelini, suo fratello partigiano per le tante azioni combattute insieme durante la guerra e per l'attenzione comune rivolta alle nuove generazioni.
All'ANPI rivolgo il riconoscimento di questa scelta, il merito di questa scelta, e al suo nuovo Presidente le nostre più vive congratulazioni per il nuovo incarico e gli auguri di buon lavoro, anche in vista delle prossime celebrazioni previste per il 70° anniversario della Liberazione".
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
lo scorso 29 settembre, il Comitato provinciale dell'ANPI ha eletto con voto unanime il suo nuovo Presidente.
Si tratta di Renato Romagnoli, classe 1926, nato a Bologna, nome di battaglia Italiano. Iscritto al PCI dalla fine del 1943, quando, per interdirci, i partiti erano fuori logge, ha partecipato all’insediamento di partigiani bolognesi nel Veneto nell’inverno '43-44. Rientrato a Bologna il 6 aprile 1944, è stato inserito in un gruppo gappista della 7a brigata GAP Gianni Garibaldi.
Ha fatto parte del gruppo di 12 gappisti che il 9 agosto 1944 ha compiuto la nota azione che portò alla liberazione dei detenuti politici rinchiusi nel carcere di S. Giovanni in Monte. Ha partecipato alla battaglia di Porta Lame a quella della Bolognina. E' restato ferito in combattimento ed è stato nominato comandante del reparto di polizia partigiana.
Voglio ricordare a questo Consiglio comunale che riconosce, ovviamente, il nuovo Presidente dell'ANPI che gli è stata conferita la medaglia d’argento al valor militare con questa motivazione:
<Comandante della squadra di polizia di una brigata G.A.P. partecipava con solo undici compagni animati dalla stessa fede all’audace colpo di mano che ridava libertà a duecentoquaranta detenuti politici rinchiusi nelle carceri di S. Giovanni in Monte.
A Porta Lame e alla Bolognina si distingueva per indomito valore sostenendo una fiera lotta contro preponderanti forze nazifasciste che appoggiate da dodici carri armati cercavano di sgominare e catturare i partigiani rifugiati fra le macerie delle case distrutte dai bombardamenti aerei. Dopo un’epica difesa, piuttosto che cadere nelle mani del nemico, arditamente balzava fuori dal rifugio e abbattuti col preciso fuoco del suo mitra due soldati tedeschi accorsi per sbarrargli il passo, dava la possibilità ai compagni di sfuggire all’accerchiamento e di portare in salvo i partigiani feriti. Mirabile esempio di audacia, altruismo e sprezzo del pericolo>.
Molti sono i suoi lavori di memorialistica, dedicati a ricostruire le vicende della lotta partigiana a Bologna. Moltissime le sue continue partecipazioni a iniziative pubbliche, in particolare ad incontri con gli studenti nelle scuole dove non smette mai di raccontare la sua storia, quella gloriosa storia della Resistenza italiana ed in particolare bolognese.
Riprendo una parte di un suo intervento a mio parere molto significativa: "La Resistenza è stata la scuola della Democrazia: i capi erano tali solo fino a quando riuscivano a dimostrare al resto dei partigiani che erano bravi, altrimenti venivano sostituiti. La Resistenza ha ridato dignità alle donne, finalmente degli esseri umani e non più degli oggetti utili solo a fare figli come le voleva il fascismo”.
Al Presidente dell'ANPI spetta un compito difficile: quello di continuare e di sapere attualizzare i principi e i valori che sono stati alla base del movimento di Resistenza, che soo gli stessi alla base della nostra forma repubblicana e dei principi cardine della nostra Costituzione, che rimane a mio parere il frutto più alto della Resistenza italiana. Aggiungo a questo un ulteriore compito, particolarmente difficile cioè quello di dovere sostituire un presidente amatissimo come è stato William Michelini, suo fratello partigiano per le tante azioni combattute insieme durante la guerra e per l'attenzione comune rivolta alle nuove generazioni.
All'ANPI rivolgo il riconoscimento di questa scelta, il merito di questa scelta, e al suo nuovo Presidente le nostre più vive congratulazioni per il nuovo incarico e gli auguri di buon lavoro, anche in vista delle prossime celebrazioni previste per il 70° anniversario della Liberazione".
A cura di
Piazza Maggiore, 6