CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA PRESIDENTE LEMBI IN RICORDO DELLE VITTIME DELLA UNO BIANCA
Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale , Simana Lembi, in ricordo delle vittime della Uno Bianca
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
scelgo di aprire i lavori del Consiglio comunale di oggi rico...
Pubblicato il:
Descrizione
Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale , Simana Lembi, in ricordo delle vittime della Uno Bianca
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
scelgo di aprire i lavori del Consiglio comunale di oggi ricordando le vittime della Uno Bianca, per cui oggi si terrà la cerimonia di commemorazione al Giardino di Viale Lenin.
La vicenda della Uno bianca, una delle più feroci organizzazioni criminali del nostro paese, credo si possa raccontare anche facendo parlare i numeri e le date di quella vicenda: inizia ad operare nel 1987 e, nell'arco di 7 anni, compie 103 azioni criminali, prevalentemente in Emilia Romagna, provocando la morte di 24 persone fra civili e militari ed il ferimento di altre 102. Nel 1994, l’arresto dei sei componenti della banda, cinque dei quali sono poliziotti in servizio, pone fine alla terribile sequenza di crimini.
La vicenda processuale, aperta alcuni anni prima, si conclude il 6 marzo 1996 con la condanna a tre ergastoli per ciascuno dei fratelli Savi, un ergastolo a Marino Occhipinti, 28 anni di carcere per Pietro Gugliotta trasformati poi in 18. Luca Vallicelli, componente minore della banda, patteggia una pena di 3 anni e 8 mesi. La banda della Uno Bianca ha ripetutamente colpito il nostro territorio compiendo a Bologna e nei Comuni della nostra provincia molte delle sue azioni più feroci, nelle quali sono state uccise 11 persone. Qui, a mio parere, è stata messa a dura prova la fiducia nei confronti di chi è preposto a tutelarci e proteggerci, a rendere le nostre vite più sicure. Ma questo territorio ha anche saputo reagire perchè la giustizia ha fatto il suo corso e perchè anche il più vile di quegli attentati non ha saputo incrinare la cosa più forte che ha Bologna che è il saper essere comunità.
Sono trascorsi vent'anni dalla arresto dei fratelli Savi, ed è di pochi giorni fa la notizia della richiesta di uno sconto di pena da parte di Fabio Savi, condannato all'ergastolo. Mi unisco alle parole del Sindaco quando ha affermato nei giorni scorsi “questa richiesta di sconto di pena è irricevibile. Non si tratta di escludere il fatto che la pena serve anche e soprattutto a recuperare chi ha commesso dei reati. Il problema è che il reato che hanno commesso queste persone è enorme".
In questi vent'anni la nostra città non ha mai smesso di ricordare, vent'anni nei quali il Comune di Bologna, al fianco dell'associazione dei familiari, ha sempre ribadito l'importanza di mantenere viva la memoria, affinché giustizia e verità siano e rimangano sempre rispettate.
Oggi, la 13^ staffetta in memoria delle vittime, attraverserà i nostri Comuni per ricordarle: a Castel Maggiore per ricordare Luigi Pasqui, Paride Pedini e i carabinieri Umberto Erriu e Cataldo Stasi; a Casalecchio di Reno, Carlo Beccari; a Bologna, Adolfino Alessandri, Primo Zecchi e Massimiliano Valente; infine, sempre a Bologna, al quartiere Pilastro, davanti alla lapide dei militari dell'arma, Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini.
Ai familiari delle vittime rinnovo il cordoglio e la vicinanza di tutto il Consiglio comunale di Bologna".
"Signor Sindaco, Signore Consigliere, signori Consiglieri,
scelgo di aprire i lavori del Consiglio comunale di oggi ricordando le vittime della Uno Bianca, per cui oggi si terrà la cerimonia di commemorazione al Giardino di Viale Lenin.
La vicenda della Uno bianca, una delle più feroci organizzazioni criminali del nostro paese, credo si possa raccontare anche facendo parlare i numeri e le date di quella vicenda: inizia ad operare nel 1987 e, nell'arco di 7 anni, compie 103 azioni criminali, prevalentemente in Emilia Romagna, provocando la morte di 24 persone fra civili e militari ed il ferimento di altre 102. Nel 1994, l’arresto dei sei componenti della banda, cinque dei quali sono poliziotti in servizio, pone fine alla terribile sequenza di crimini.
La vicenda processuale, aperta alcuni anni prima, si conclude il 6 marzo 1996 con la condanna a tre ergastoli per ciascuno dei fratelli Savi, un ergastolo a Marino Occhipinti, 28 anni di carcere per Pietro Gugliotta trasformati poi in 18. Luca Vallicelli, componente minore della banda, patteggia una pena di 3 anni e 8 mesi. La banda della Uno Bianca ha ripetutamente colpito il nostro territorio compiendo a Bologna e nei Comuni della nostra provincia molte delle sue azioni più feroci, nelle quali sono state uccise 11 persone. Qui, a mio parere, è stata messa a dura prova la fiducia nei confronti di chi è preposto a tutelarci e proteggerci, a rendere le nostre vite più sicure. Ma questo territorio ha anche saputo reagire perchè la giustizia ha fatto il suo corso e perchè anche il più vile di quegli attentati non ha saputo incrinare la cosa più forte che ha Bologna che è il saper essere comunità.
Sono trascorsi vent'anni dalla arresto dei fratelli Savi, ed è di pochi giorni fa la notizia della richiesta di uno sconto di pena da parte di Fabio Savi, condannato all'ergastolo. Mi unisco alle parole del Sindaco quando ha affermato nei giorni scorsi “questa richiesta di sconto di pena è irricevibile. Non si tratta di escludere il fatto che la pena serve anche e soprattutto a recuperare chi ha commesso dei reati. Il problema è che il reato che hanno commesso queste persone è enorme".
In questi vent'anni la nostra città non ha mai smesso di ricordare, vent'anni nei quali il Comune di Bologna, al fianco dell'associazione dei familiari, ha sempre ribadito l'importanza di mantenere viva la memoria, affinché giustizia e verità siano e rimangano sempre rispettate.
Oggi, la 13^ staffetta in memoria delle vittime, attraverserà i nostri Comuni per ricordarle: a Castel Maggiore per ricordare Luigi Pasqui, Paride Pedini e i carabinieri Umberto Erriu e Cataldo Stasi; a Casalecchio di Reno, Carlo Beccari; a Bologna, Adolfino Alessandri, Primo Zecchi e Massimiliano Valente; infine, sempre a Bologna, al quartiere Pilastro, davanti alla lapide dei militari dell'arma, Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini.
Ai familiari delle vittime rinnovo il cordoglio e la vicinanza di tutto il Consiglio comunale di Bologna".
A cura di
Piazza Maggiore, 6