CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE LEONARDO BARCELO' (PD)
Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò "File non degne di un Paese civile"
"Tutti i lunedì e i mercoledì le persone di orgiine straniera devono subire un vero e proprio calvario di attese in st...
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Si trasmette l'intervento d'inizio seduta del consigliere Leonardo Barcelò "File non degne di un Paese civile"
"Tutti i lunedì e i mercoledì le persone di orgiine straniera devono subire un vero e proprio calvario di attese in strada, in futuro anche al freddo e al gelo, a causa della mancanza di personale degli Uffici della Prefettura preposti al ricevimento della documentazione di richeista della cittadinanza italiana. In via Agresti, in diverse occasioni, alle 4 del mattino ci sono almeno 15 persone in fila e alle sei e mezzo la lista è chiusa per il raggiungimento del numero massimo di 30 persone richiedenti. Chi arriva dopo quest'ora non avrà diritto a presentare il proprio incartamento e dovrà ritornare un altro giorno con la conseguente perdita di una ulteriore giornata lavorativa.
Sono file non degne di un Paese civile, che costringono quelli che diventeranno nostri futuri cittadini a sopportare degli iter degradanti e lesivi di ogni dignità. Attualmente si è arrivati a 300 richieste mensili e il personale addetto è lo stesso di 20 anni fa.
Da parte del Prefetto Sodano c'è la dovuta sensibilità per cercare di trovare soluzioni a questa triste situazione con la proposta di avviare per via telematica la procedura per la richiesta degli appuntamenti o di utilizzare la posta elettronica come mezzo di inoltro delle domande. A quest'ulitmo riguardo va, tuttavia, segnalata la necessità di assicurare l'esigenza dell'istante di conoscere, prima della spedizione, se vi siano tutti i documenti richeisti per la pratica di cittadinanza.
Al calvario delle deprecabili file fuori dalla Prefettura si aggiunge la non meno penosa attesa della risposta data dagli uffici ministeriali di Roma a una pratica che per legge non dovrebbe superare i due anni e che invece sta diventando prassi impieghi 5 o 6 anni per la definizione - come possono dimostrare le centinaia di persone che nella nostra città attendono ancora una risposta.
La legge 91 del 1992 stabilisce in due anni il tempo massimo di risposta e già una pronuncia del Consiglio di Stato e successivamente del Tar del Lazio hanno stabilito che non è possibile respingere una domanda di concessione di cittadinanza italiana oltre i termini previsti per legge. E' da ricordare che le tasse per la richiesta della cittadinanza sono state prontamente raddoppiate con la giustificazione che il maggiore introito sarebbe stato messo a disposizione al fine di aumentare il numero del personale addetto.
Per questi motivi va sostenuta e prontamente attuata la proposta del Prefetto di creare un polo unico dell'immigrazione insieme a Comune e Regione, con la sinergia di Questura e Prefettura, riunendo in una sola sede tutti gli uffici che si occupano di immigrazione, non solo per le pratiche cittadinanza, ma anche per le complessive tematiche riguardanti gli stranieri (tra le quali le particolari esigenze scolastiche).
Penso che da Bologna possa venire l'attuaiozne di questo modello operativo pubblico, nuovo ed efficiente, che risolva urgentemente le segnalate gravissime disfunzioni, coinvolgendo inoltre nel funzionamento del Polo per l'immigrazione anche patronati e associaizoni di volontariato riconosciute per dare supporto e conoscenza nell'adempimento degli obblighi burocratici. Nel frattempo urge ed è indifferibile porre un immediato freno a questo insopportabile disagio con una immediata interazione tra Comune e Prefettura, vagliando la possibilità di potersi avvalere temporaneamente degli uffici presso le sedi dei singoli Quartieri della città per la risoluzione di problemi lamentati."
"Tutti i lunedì e i mercoledì le persone di orgiine straniera devono subire un vero e proprio calvario di attese in strada, in futuro anche al freddo e al gelo, a causa della mancanza di personale degli Uffici della Prefettura preposti al ricevimento della documentazione di richeista della cittadinanza italiana. In via Agresti, in diverse occasioni, alle 4 del mattino ci sono almeno 15 persone in fila e alle sei e mezzo la lista è chiusa per il raggiungimento del numero massimo di 30 persone richiedenti. Chi arriva dopo quest'ora non avrà diritto a presentare il proprio incartamento e dovrà ritornare un altro giorno con la conseguente perdita di una ulteriore giornata lavorativa.
Sono file non degne di un Paese civile, che costringono quelli che diventeranno nostri futuri cittadini a sopportare degli iter degradanti e lesivi di ogni dignità. Attualmente si è arrivati a 300 richieste mensili e il personale addetto è lo stesso di 20 anni fa.
Da parte del Prefetto Sodano c'è la dovuta sensibilità per cercare di trovare soluzioni a questa triste situazione con la proposta di avviare per via telematica la procedura per la richiesta degli appuntamenti o di utilizzare la posta elettronica come mezzo di inoltro delle domande. A quest'ulitmo riguardo va, tuttavia, segnalata la necessità di assicurare l'esigenza dell'istante di conoscere, prima della spedizione, se vi siano tutti i documenti richeisti per la pratica di cittadinanza.
Al calvario delle deprecabili file fuori dalla Prefettura si aggiunge la non meno penosa attesa della risposta data dagli uffici ministeriali di Roma a una pratica che per legge non dovrebbe superare i due anni e che invece sta diventando prassi impieghi 5 o 6 anni per la definizione - come possono dimostrare le centinaia di persone che nella nostra città attendono ancora una risposta.
La legge 91 del 1992 stabilisce in due anni il tempo massimo di risposta e già una pronuncia del Consiglio di Stato e successivamente del Tar del Lazio hanno stabilito che non è possibile respingere una domanda di concessione di cittadinanza italiana oltre i termini previsti per legge. E' da ricordare che le tasse per la richiesta della cittadinanza sono state prontamente raddoppiate con la giustificazione che il maggiore introito sarebbe stato messo a disposizione al fine di aumentare il numero del personale addetto.
Per questi motivi va sostenuta e prontamente attuata la proposta del Prefetto di creare un polo unico dell'immigrazione insieme a Comune e Regione, con la sinergia di Questura e Prefettura, riunendo in una sola sede tutti gli uffici che si occupano di immigrazione, non solo per le pratiche cittadinanza, ma anche per le complessive tematiche riguardanti gli stranieri (tra le quali le particolari esigenze scolastiche).
Penso che da Bologna possa venire l'attuaiozne di questo modello operativo pubblico, nuovo ed efficiente, che risolva urgentemente le segnalate gravissime disfunzioni, coinvolgendo inoltre nel funzionamento del Polo per l'immigrazione anche patronati e associaizoni di volontariato riconosciute per dare supporto e conoscenza nell'adempimento degli obblighi burocratici. Nel frattempo urge ed è indifferibile porre un immediato freno a questo insopportabile disagio con una immediata interazione tra Comune e Prefettura, vagliando la possibilità di potersi avvalere temporaneamente degli uffici presso le sedi dei singoli Quartieri della città per la risoluzione di problemi lamentati."
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Piazza Maggiore, 6