QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA PULIZIA DEI MURI IN VIA PETRONI


L'assessore al Marketing territoriale, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli sulla pulizia dei muri di via Petroni.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"Con riferimento all'articolo d...

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L'assessore al Marketing territoriale, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli sulla pulizia dei muri di via Petroni.

Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli
"Con riferimento all'articolo di stampa, il Carlino Bologna del 30 ottobre, riguardante l'iniziativa di via Petroni, si chiede al Sindaco il proprio pensiero nel merito.
Si chiede, inoltre, come la Giunta comunale intenda rapportarsi con la Soprintendenza ai Beni Architettonici per evitare che si manifestino comportamenti 'schizofrenici' da parte delle due istituzioni".

Risposta dell'assessore Lepore
"In merito a quanto uscito in questi giorni sulla stampa, su queste iniziative dei cittadini, ho già avuto modo di esprimermi, ma è giusto che lo rifaccia anche in Consiglio comunale. Chiaro che un intervento come quello che questo gruppo di cittadini ha effettuato in via Petroni è un intervento meritevole, nel senso che la volontà che loro avevano, e che hanno ancora perché ci sarà un ulteriore appuntamento che hanno annunciato, è appunto quella di prendersi cura di un bene comune come il muro che dà sull'esterno di una strada e del portico. Tra l'altro, noi stiamo candidando, com'è noto, i portici di Bologna al riconoscimento di Patrimonio dell'umanità per l'Unesco e non è un caso che abbiamo definito anche un manuale d'uso e di manutenzione che stiamo concordando in linea generale con la Sovrintendenza, ma che nel caso specifico dei muri del centro storico abbiamo già concordato con la Soprintendenza.
Questo lo dico perché, quando parliamo di portici e in generale di muri, parliamo di proprietà che all'80% nel nostro territorio sono private. E' chiaro che l'Amministrazione comunale, che amministra risorse pubbliche, non può intervenire direttamente sulla pulizia di beni che sono di proprietà privata. Questo è un problema che abbiamo noi in Italia, ovunque, avendo tante città con un grande patrimonio storico. Chiaro che se noi avessimo solo muri di proprietà del Comune o di istituzioni pubbliche, la cosa sarebbe molto più semplice, anche se comunque sappiamo che possiamo contare sulle risorse del Bilancio del Comune, che in fondo vengono dalle tasche dei cittadini e noi dobbiamo amministrarle con parsimonia.

Tutte le iniziative di valorizzazione e presa in carico di un bene comune di natura privata - perché di questo stiamo parlando quando parliamo di portici e di muri esterni: di un bene comune, nello spazio pubblico, perché vissuto dal pubblico, ma che è di natura privata, per cui andrebbe manutenuto dai privati - è chiaro che fanno bene alla nostra città. Tutti i cittadini che si impegnano in questa direzione vanno premiati e non puniti, per questo abbiamo istituito un Regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni, per permettere di fare degli accordi fra i cittadini che vogliono impegnarsi, l'amministrazione e i proprietari, per creare le condizioni meno burocratiche possibile e chiare. Per questo abbiamo sottoscritto con la soprintendenza un manuale dove è scritto quali colori, quali tecniche, quali pennelli, come si possono fare gli interventi, e per questo abbiamo sottoscritto con Hera e una cooperativa sociale un accordo per avere la possibilità di intervenire sulla pulizia laddove è possibile a nostro carico, quindi sul patrimonio pubblico, laddove non è possibile, attraverso la disponibilità con i proprietari, che possono sottoscrivere degli abbonamenti con la cooperativa sociale.

Quando si parla di proprietà dei beni privati, dei condomini, si parla in alcune casi di singole proprietà, ci sono banche o gruppi immobiliari che hanno alcune parti importanti del centro storico, in altri casi parliamo di singoli condomìni. Fare questo tipo di abbonamento costa tra i 130 e i 300 euro, c'è la possibilità di sottoscriverlo e per un anno intero la cooperativa sociale che ha fatto questa offerta garantisce la pulizia a chiamata dei muri sporchi.
Io credo che per una grande banca, un ente privato che fa sviluppo immobiliare o anche per un gruppo di condomìni di un palazzo, 100 - 300 euro l'anno per contribuire alla cura del bene comune non sia una grande cifra: una grande palazzo potrà avere 50 - 100 condomìni, si tratta di 10 euro l'anno per ognuno di noi. L'alternativa è un costo maggiore per l'amministrazione pubblica, ma non tanto perché i soldi li mettiamo noi, ma perché li mettono i cittadini che contribuiscono al Bilancio comunale. Intervenire come amministrazione, con del personale nostro, con risorse del Comune ha un costo maggiore rispetto a questo tipo di contributo che è dovuto per dovere civico, ma anche per cura della propria facciata da parte dei proprietari.
Quindi, prima che noi si sia costretti a introdurre delle sanzioni perché non ci si prende cura dei beni comuni, in particolare da parte dei proprietari, io credo che sarebbe importante che la città nel suo insieme prendesse consapevolezza di questa opportunità che noi abbiamo e che abbiamo condiviso con la Sovrintendenza.

Chiaro che in Italia in questo momento c'è un grande dibattito sul ruolo delle Sovrintendenze e sulla cura dei beni culturali. Occorre certamente una riforma, occorre che le città siano più in grado di assumersi delle responsabilità nella cura dei beni culturali.
In questa fattispecie, però, vorrei spezzare una lancia nei confronti della Sovrintendenza, che ha fatto notare, per cui non abbiamo avuto come in altri episodi una denuncia penale nei confronti dei cittadini, ma la Sovrintendente si è limitata a far notare che esiste un manuale con una serie di prescrizioni. Poi, se volete, ci sono state delle comunicazioni non molto dialoganti, non c'è stata una mediazione politica nella relazione con i cittadini, ma noi siamo qui proprio per svolgere questo ruolo, per cui, nella mia intervista, ho cercato di dire proprio questo:
abbiamo il manuale, sappiamo quali sono i colori, noi vogliamo collaborare con questi cittadini; l'invito è a incontrarci in questi giorni, l'abbiamo già fatto in realtà, e loro stessi hanno scritto proprio ieri, sia a me che alla sovrintendenza dando la disponibilità, per vederci e collaborare insieme sulla pulizia dei muri del civico 9, per metterli nelle condizioni di fare questa pulizia nel modo migliore possibile. Poi è chiaro, ci sono muri e muri, ci sono tecniche e tecniche, si possono avere varie opinioni, ci sono architetti che asseriscono che quelle proposte dalla sovrintendenza non vanno bene. Però, alla fine, di parlarci e collaborare, per arrivare a una soluzione di buon senso, cioè far si che chi si impegna in iniziative di buona volontà non sia di fatto penalizzato, ma aiutato, e che il nostro centro storico possa essere il più curato possibile.

Da quando abbiamo fatto partire questa iniziativa, lo ricordo, abbiamo già pulito oltre 10.000 metri quadrati di muri. Chiaro che i muri una volta che si puliscono vengono sporcati e qui si aprono due temi importanti di cui dobbiamo essere consapevoli: chi fa Tag sui beni storici deve essere sanzionato, noi l'abbiamo già detto in mille modi, agli organismi competenti, perché al di là delle multe che possiamo fare noi, c'è soprattutto un ruolo giudiziario, abbiamo visto sentenze recenti che hanno vanificato un lavoro importante che è stato fatto anche dalla nostra polizia municipale. Quindi, c'è un tema legislativo generale di come sanzionare chi di fatto imbratta i muri.
L'altro tema però, è quello di fare un salto generale d'impegno, perché basta andare in giro per la città per vedere che ci sono muri bianchi che sono stati puliti due anni fa e sono ancora puliti. Quando si vede che c'è un impegno nel tenerli puliti, si allontana chi è malintenzionato. Tutte le città del mondo hanno delle Tag, e lo sappiamo, ma a Bologna, per un certo tipo di frequentazione e se volete di inerzia negli anni, questo fenomeno si è particolarmente aggravato. Pulendo, vedrete che scacceremo il fenomeno delle Tag, però ci dobbiamo impegnare tutti, non può essere solo uno scarica barile nei confronti dell'Amministrazione, ma deve essere una collaborazione. Lo dobbiamo fare insieme e i proprietari sono i grandi assenti di questo dibattito
Spero che questo incidente di via Petroni ci aiuti tutti quanti a prendere consapevolezza che lo possiamo fare se tutti ci impegnamo in modo importante e uguale".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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