CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI


Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBO) su azioni Hera e occupazione dell'edificio ex Telecom.

"Nell'articolo di Milano Finanza di giovedì scorso, si informa che Hera ha presentato offerta vincolante per...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi (InsperBO) su azioni Hera e occupazione dell'edificio ex Telecom.

"Nell'articolo di Milano Finanza di giovedì scorso, si informa che Hera ha presentato offerta vincolante per i clienti E.ON.
Bene, per chi ha competenza nel settore, una buona notizia! Ma a chi invece del mercato dell'energia non ha competenze particolari, non sarà credo sfuggito un virgolettato della nostra vicesindaco Giannini.
Dopo avere comunicato l'intenzione del Comune di Bologna di cedere altre quote di Hera , testualmente dice 'Se è vero che si riducono i dividendi, va detto che l'incasso consentirà di contrarre meno mutui e quindi pagare meno interessi'.
Sorgono due domande.
La prima: il Comune di Bologna ha deciso di vendere le azioni Hera? Consultando febbrilmente gli atti del Consiglio Comunale, perché ad esso spetta la decisione, non ho trovato nessuna delibera in quel senso.
Vero è che nei fatti il Consiglio Comunale non conta niente, come dimostrano i tanti Ordini del Giorno approvati all'unanimità e puntualmente disattesi dal nostro Sindaco. L'elenco è lunghissimo, cito solo ad esempio l'O.d.G. circa la destinazione dei risparmi della politica a favore della sussidiarietà, andato giù per le scale di cantina.
Oppure l'annoso tema del Museo Pelagalli, o delle collezioni Morandi da vincolare al palazzo comunale, O.d.G.. dei quali il nostro assessore Ronchi se ne frega. Da ultimo l'O.d.G. sulla richiesta al Sindaco di riferire in Consiglio comunale sullo statuto della Città Metropolitana, richiesta della quale il nostro Merola se ne è pure lui fregato bellamente.
Ma si dirà, questi erano argomenti solo politici, la vendita delle azioni è invece un tema patrimoniale e non si scherza su queste cose, ma così vanno le cose a Bologna, la ditta decide gli altri si adeguano.
La seconda domanda invece è di ordine pratico: conviene vendere azioni e rinunciare ai dividendi e ridurre gli interessi sui mutui, come dichiara la Vicesindaco?
Non me ne intendo molto di queste cose, e allora ho fatto alla mia nipotina di cinque anni la seguente domanda.
Premetto, dato che la mia nipotina ha solo cinque anni e non conosce il significato della virgola, le ho detto solo numeri interi, senza decimali
'Matilde è più grande il numero quattro oppure il numero due?'. "Quattro', lei ha prontamente risposto!
Per farmi capire i due numeri sono approssimativamente il primo il rendimento di ogni 100 euro investiti garantito dai dividendi di Hera ai valori attuali di Borsa e il secondo il costo per 100 Euro di debito, degli interessi passivi netti pagati dal Comune di Bologna.
Confortato dal parere della nipotina dico: che senso ha una operazione del genere che dal punto di vista economico per i cittadini bolognesi, fa rimettere per ogni 100 euro ben 2 euro ai conti del Comune?
E dato che non si tratta di 100 euro, come l'esempio fatto per semplicità alla nipotina, ma di un centinaio di milioni di euro stiamo parlando di una operazione che, così descritta , fa perdere alle tasche dei cittadini bolognesi circa 2 milioni di euro all'anno!
Mi si dirà, esistono altre motivazioni più complesse, ma certo è che i lettori dei giornali finanziari non si sono fatti una bella idea di come il nostro Comune sa fare i conti.
Non mi importa personalmente della figuraccia dell'amministrazione comunale, ne fa tante, ma qui ci va di mezzo la reputazione di Bologna nel suo complesso.
Delle tante cose che non vanno, i cittadini bolognesi se ne stanno rendendo conto, come dimostra la modestissima partecipazione al voto in
occasione delle ultime elezioni regionali.
I risultati di una cattiva amministrazione che si misura in più tasse e meno servizi li stanno ormai capendo tutti, anche alla Bolognina.

A Bologna succede anche questo: 300 persone raggruppate da una organizzazione, evidentemente di stile paramilitare, occupano un palazzo, dopo aver a lungo parlato con il Comune, e nessuno lo aveva capito prima.
Ne deduco che a Bologna mancano i sevizi di Intelligence.
O forse manca l'intelligence?"

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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