QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL SERVIZIO FERROVIARIO METROPOLITANO
L'assessore Andrea Colombo ha risposto alle domande d'attualità del consigliere Massimo Bugani (M5S) in merito al Servizio ferroviario metropolitano. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Lepore.
Domanda del consigliere Bugani
"I...
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L'assessore Andrea Colombo ha risposto alle domande d'attualità del consigliere Massimo Bugani (M5S) in merito al Servizio ferroviario metropolitano. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Lepore.
Domanda del consigliere Bugani
"In merito alle notizie apparse sulla stampa sulle condizioni dei pendolari e dei mezzi del Servizio ferroviario metropolitano, si chiede alla Giunta: quali sono le sue valutazioni in merito allo stato attuale del servizio ferroviario metropolitano; se ritiene che ad oggi le condizioni dei pendolari delle principale tratte dell’SFM sia degno di una città come Bologna; se ha ricevuto segnalazioni e lamentele da comitati o da singoli cittadini sulle condizioni dei pendolari, e quali azioni concrete ha messo in campo".
Risposta dell'assessore Colombo, letta in aula dall'assessore Lepore
"A titolo di premessa occorre precisare che le competenze sui servizi ferroviari e sui relativi contratti di servizio sono in capo alla Regione Emilia-Romagna.
La Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale n. 30 del 1998 (modificata dalla legge regionale n. 20 del 2011), ha dato avvio all’attuazione delle deleghe previste dal decreto legislativo n. 422 del 1997 in materia di ferrovie di interesse regionale. Queste norme hanno portato negli anni successivi al trasferimento dallo Stato alla Regione delle linee ferroviarie in concessione o in ex gestione commissariale governativa (e dei treni utilizzati per erogare i servizi su queste stesse linee) e anche l’attribuzione dei servizi ferroviari di propria competenza svolti anche sulla rete nazionale.
In particolare, in materia di trasporto ferroviario regionale e locale competono alla Regione tutte le funzioni programmatorie, amministrative e di finanziamento dei servizi di trasporto pubblico, escluse le funzioni di sicurezza rimaste di competenza statale. La Regione inoltre persegue il miglioramento delle prestazioni del trasporto ferroviario e l’integrazione con il trasporto nazionale, con i sistemi di mobilità urbana e locale, con i sistemi di trasporto aereo e marittimo, e anche con i sistemi di gestione della logistica delle merci.
La Regione Emilia-Romagna è impegnata direttamente nelle attività di mantenimento dell’efficienza e di potenziamento delle linee ferroviarie regionali e del materiale rotabile, oltre che nel miglioramento delle condizioni di sicurezza, finanziando il settore ferroviario con risorse sia proprie sia trasferite dallo Stato.
Con la legge regionale n. 20 del 2011 la Regione ha modificato la legge quadro sul trasporto pubblico (L.R. 30/98) e ha rinnovato questa disposizione normativa prevedendo gare di lungo periodo, allo scopo di favorire gli investimenti, di aprirsi alla liberalizzazione e di puntare al forte rinnovo del parco veicolare per conferire maggiore qualità al sistema e ai servizi.
Per quanto riguarda la qualità dei servizi e per il miglioramento degli stessi è necessario svolgere un’attenta e metodica attività di monitoraggio sulla qualità erogata sui treni e nelle stazioni.
All’interno del Contratto di Servizio sottoscritto con il Consorzio trasporti integrati - al quale è affidato lo svolgimento dei servizi - sono previste specifiche “penali” per il mancato rispetto degli standard qualitativi e per la minore quantità di servizi erogati.
L'attività di monitoraggio, rivolta al controllo degli standard contrattuali, è stata trasferita alla Fer - Ferrovie Emilia-Romagna.
Alla Regione competono funzioni di alta vigilanza finalizzate all'accertamento della regolarità, della qualità e del buon andamento del servizio di trasporto ferroviario, nonché alla verifica del rispetto degli indirizzi e degli standard indicati dalla Regione alla stessa Fer.
L’attività di monitoraggio sulla qualità è svolta da personale regionale specializzato e viene costantemente integrata dal rilevamento dello stato della rete e degli impianti ferroviari di interesse regionale.
Per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale di Bologna, è evidente – a prescindere dalle specifiche competenze – l’interesse strategico per il completamento delle infrastrutture che costituiscono il Servizio Ferroviario Metropolitano e per la piena efficienza dei servizi il medesimo deve fornire. In questo senso va letta la decisione di ridestinare parte dei fondi statali precedentemente destinati al progetto della Linea 1 della metrotranvia di Bologna al progetto di un servizio di trasporto pubblico integrato metropolitano bolognese.
Il sistema si compone principalmente dei seguenti sottosistemi infrastrutturali, che saranno strettamente interconnessi tra loro:
- la rete di trasporto ferroviario metropolitano (le linee SFM);
- la rete del trasporto urbano, con le linee portanti filoviarizzate.
Il principale obiettivo è pertanto quello di conseguire un significativo avanzamento verso il completamento del progetto del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e di realizzare una rete filoviaria portante che assicuri sulle direttrici principali un trasporto di massa eco-sostenibile di alto livello qualitativo, e che garantisca la piena intermodalità con la rete ferroviaria metropolitana (comprendente le fermate del SFM e anche la stazione AV/AC di Bologna). Un ulteriore obiettivo è costituito dall’ampliamento della rete del trasporto pubblico filoviario.
Il progetto prevede di:
completare il sistema delle fermate del SFM interne al Comune di Bologna, con la realizzazione delle fermate di Prati di Caprara, Zanardi, Borgo Panigale Scala, San Vitale-Rimesse e l’adeguamento delle fermate esistenti di San Ruffillo e della Fiera, nonché delle loro connessioni plurimodali con il tessuto urbano, attraverso la realizzazione di una serie di opere per migliorarne l’accessibilità;
attuare il progetto di riconoscibilità delle stazioni del SFM: e la valorizzazione ad accrescere le potenzialità d’uso del treno;
eliminare le interferenze tra viabilità urbana e rete ferroviaria lungo la direttrice della linea SFM 2 Vignola – Bologna – Portomaggiore, con l'interramento della linea Bologna-Portomaggiore nel tratto urbano di Bologna, l’eliminazione di 5 passaggi a livello e la realizzazione della nuova fermata S.Orsola;
incrementare la flotta di moderni convogli ferroviari dedicati al servizio SFM di Bologna, con l'acquisto di 19 nuovi treni;
riorganizzare e potenziare la rete di trasporto pubblico urbano mediante lo sviluppo del sistema filoviario esistente, che integrato con il SFM costituirà la maglia portante del trasporto pubblico urbano bolognese;
procedere alla fornitura di 55 filobus
riqualificare il sedime stradale, estendere e proteggere le corsie preferenziali per incrementare la velocità commerciale.
Il soggetto aggiudicatore dell'intervento finanziato dal CIPE è TPER.
Lo strumento istituzionale per gestire le attività del SFM e per monitorarne lo sviluppo è rappresentato dal Comitato Nodo Ferroviario di Bologna di cui fanno parte, oltre al Comune di Bologna, la Provincia di Bologna, la Regione Emilia Romagna e RFI S.p.A.: in questa sede vengono esaminate e affrontate le questioni relative alla reale attuazione di quanto previsto dall’Accordo sul SFM del 2007.
Per quanto riguarda specifiche segnalazioni da parte di cittadini e comitati queste vengono raccolte e affrontate direttamente se relative ad ambiti di competenza del Comune di Bologna, diversamente vengono messe in evidenza all’interno del Comitato Nodo o direttamente fatte presente alla Regione Emilia-Romagna o ai gestori delle rete ferroviarie o dei servizi".
Domanda del consigliere Bugani
"In merito alle notizie apparse sulla stampa sulle condizioni dei pendolari e dei mezzi del Servizio ferroviario metropolitano, si chiede alla Giunta: quali sono le sue valutazioni in merito allo stato attuale del servizio ferroviario metropolitano; se ritiene che ad oggi le condizioni dei pendolari delle principale tratte dell’SFM sia degno di una città come Bologna; se ha ricevuto segnalazioni e lamentele da comitati o da singoli cittadini sulle condizioni dei pendolari, e quali azioni concrete ha messo in campo".
Risposta dell'assessore Colombo, letta in aula dall'assessore Lepore
"A titolo di premessa occorre precisare che le competenze sui servizi ferroviari e sui relativi contratti di servizio sono in capo alla Regione Emilia-Romagna.
La Regione Emilia-Romagna, con la legge regionale n. 30 del 1998 (modificata dalla legge regionale n. 20 del 2011), ha dato avvio all’attuazione delle deleghe previste dal decreto legislativo n. 422 del 1997 in materia di ferrovie di interesse regionale. Queste norme hanno portato negli anni successivi al trasferimento dallo Stato alla Regione delle linee ferroviarie in concessione o in ex gestione commissariale governativa (e dei treni utilizzati per erogare i servizi su queste stesse linee) e anche l’attribuzione dei servizi ferroviari di propria competenza svolti anche sulla rete nazionale.
In particolare, in materia di trasporto ferroviario regionale e locale competono alla Regione tutte le funzioni programmatorie, amministrative e di finanziamento dei servizi di trasporto pubblico, escluse le funzioni di sicurezza rimaste di competenza statale. La Regione inoltre persegue il miglioramento delle prestazioni del trasporto ferroviario e l’integrazione con il trasporto nazionale, con i sistemi di mobilità urbana e locale, con i sistemi di trasporto aereo e marittimo, e anche con i sistemi di gestione della logistica delle merci.
La Regione Emilia-Romagna è impegnata direttamente nelle attività di mantenimento dell’efficienza e di potenziamento delle linee ferroviarie regionali e del materiale rotabile, oltre che nel miglioramento delle condizioni di sicurezza, finanziando il settore ferroviario con risorse sia proprie sia trasferite dallo Stato.
Con la legge regionale n. 20 del 2011 la Regione ha modificato la legge quadro sul trasporto pubblico (L.R. 30/98) e ha rinnovato questa disposizione normativa prevedendo gare di lungo periodo, allo scopo di favorire gli investimenti, di aprirsi alla liberalizzazione e di puntare al forte rinnovo del parco veicolare per conferire maggiore qualità al sistema e ai servizi.
Per quanto riguarda la qualità dei servizi e per il miglioramento degli stessi è necessario svolgere un’attenta e metodica attività di monitoraggio sulla qualità erogata sui treni e nelle stazioni.
All’interno del Contratto di Servizio sottoscritto con il Consorzio trasporti integrati - al quale è affidato lo svolgimento dei servizi - sono previste specifiche “penali” per il mancato rispetto degli standard qualitativi e per la minore quantità di servizi erogati.
L'attività di monitoraggio, rivolta al controllo degli standard contrattuali, è stata trasferita alla Fer - Ferrovie Emilia-Romagna.
Alla Regione competono funzioni di alta vigilanza finalizzate all'accertamento della regolarità, della qualità e del buon andamento del servizio di trasporto ferroviario, nonché alla verifica del rispetto degli indirizzi e degli standard indicati dalla Regione alla stessa Fer.
L’attività di monitoraggio sulla qualità è svolta da personale regionale specializzato e viene costantemente integrata dal rilevamento dello stato della rete e degli impianti ferroviari di interesse regionale.
Per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale di Bologna, è evidente – a prescindere dalle specifiche competenze – l’interesse strategico per il completamento delle infrastrutture che costituiscono il Servizio Ferroviario Metropolitano e per la piena efficienza dei servizi il medesimo deve fornire. In questo senso va letta la decisione di ridestinare parte dei fondi statali precedentemente destinati al progetto della Linea 1 della metrotranvia di Bologna al progetto di un servizio di trasporto pubblico integrato metropolitano bolognese.
Il sistema si compone principalmente dei seguenti sottosistemi infrastrutturali, che saranno strettamente interconnessi tra loro:
- la rete di trasporto ferroviario metropolitano (le linee SFM);
- la rete del trasporto urbano, con le linee portanti filoviarizzate.
Il principale obiettivo è pertanto quello di conseguire un significativo avanzamento verso il completamento del progetto del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) e di realizzare una rete filoviaria portante che assicuri sulle direttrici principali un trasporto di massa eco-sostenibile di alto livello qualitativo, e che garantisca la piena intermodalità con la rete ferroviaria metropolitana (comprendente le fermate del SFM e anche la stazione AV/AC di Bologna). Un ulteriore obiettivo è costituito dall’ampliamento della rete del trasporto pubblico filoviario.
Il progetto prevede di:
completare il sistema delle fermate del SFM interne al Comune di Bologna, con la realizzazione delle fermate di Prati di Caprara, Zanardi, Borgo Panigale Scala, San Vitale-Rimesse e l’adeguamento delle fermate esistenti di San Ruffillo e della Fiera, nonché delle loro connessioni plurimodali con il tessuto urbano, attraverso la realizzazione di una serie di opere per migliorarne l’accessibilità;
attuare il progetto di riconoscibilità delle stazioni del SFM: e la valorizzazione ad accrescere le potenzialità d’uso del treno;
eliminare le interferenze tra viabilità urbana e rete ferroviaria lungo la direttrice della linea SFM 2 Vignola – Bologna – Portomaggiore, con l'interramento della linea Bologna-Portomaggiore nel tratto urbano di Bologna, l’eliminazione di 5 passaggi a livello e la realizzazione della nuova fermata S.Orsola;
incrementare la flotta di moderni convogli ferroviari dedicati al servizio SFM di Bologna, con l'acquisto di 19 nuovi treni;
riorganizzare e potenziare la rete di trasporto pubblico urbano mediante lo sviluppo del sistema filoviario esistente, che integrato con il SFM costituirà la maglia portante del trasporto pubblico urbano bolognese;
procedere alla fornitura di 55 filobus
riqualificare il sedime stradale, estendere e proteggere le corsie preferenziali per incrementare la velocità commerciale.
Il soggetto aggiudicatore dell'intervento finanziato dal CIPE è TPER.
Lo strumento istituzionale per gestire le attività del SFM e per monitorarne lo sviluppo è rappresentato dal Comitato Nodo Ferroviario di Bologna di cui fanno parte, oltre al Comune di Bologna, la Provincia di Bologna, la Regione Emilia Romagna e RFI S.p.A.: in questa sede vengono esaminate e affrontate le questioni relative alla reale attuazione di quanto previsto dall’Accordo sul SFM del 2007.
Per quanto riguarda specifiche segnalazioni da parte di cittadini e comitati queste vengono raccolte e affrontate direttamente se relative ad ambiti di competenza del Comune di Bologna, diversamente vengono messe in evidenza all’interno del Comitato Nodo o direttamente fatte presente alla Regione Emilia-Romagna o ai gestori delle rete ferroviarie o dei servizi".
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Piazza Maggiore, 6