CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTI DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (INSIEME PER BOLOGNA) SULL'ARENA DEL SOLE
Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Insieme per Bologna) sull'Arena del Sole
"Dunque abbiamo scoperto dalla stampa che il Consiglio Comunale convocato, con estrema urgenza, in seduta straordinaria il ...
Pubblicato il:
Descrizione
Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Insieme per Bologna) sull'Arena del Sole
"Dunque abbiamo scoperto dalla stampa che il Consiglio Comunale convocato, con estrema urgenza, in seduta straordinaria il 30 dicembre 2013, tra l'altro con un inutile dispendio di risorse pubbliche, non serviva a nulla. Si poteva utilizzare con comodo il primo Consiglio di gennaio, dato che così fanno Cesena e Modena. A che cosa mi riferisco? Alla vicenda Arena del Sole, meglio al salvataggio della Cooperativa Nuova Scena, meglio ancora al regalo alla Lega Coop, che così capitalizza i soldi prestati alla Cooperativa e che sarebbero andati perduti, recupera il capitale investito e rientra delle garanzie che altrimenti verrebbero escusse.
Il solito provvedimento raffazzonato e a favore degli amici degli amici di Ronchi, che anziché vergognarsene, ne approfitta per tuonare e minacciare il Mondo intero, senza considerare l'evidenza che, buttando tutti questi soldi dalla finestra per questo inutile salvataggio, non ne avrà altri per finanziare la Cultura, Comunale in primis. Ma forse fa apposta, così, con la scusa che i soldi non ci sono, potrà ancora tuonare ancora contro i privati che fanno i fatti loro. Ma con questo modello di gestione economica, si crede davvero che un privato dia soldi al Comune che poi li butta nel c...............estino? Ma si sono salvati posti di lavoro, perbacco!
In realtà dei Lavoratori a nessuno frega niente. Con quei soldi usati meglio, si potevano conservare tutti i posti di lavoro, che il progetto vede invece più che dimezzati. Infatti, se avete pazienza, cari colleghi Consiglieri, di consultare gli annali della Cassa del Mezzogiorno, andrete a scoprire che mai, anche la politica più clientelare che sia mai esistita, si è mai sognata di fare costare un posto di lavoro ben 271.428 Euro (il mezzo miliardo di lire di una volta, per fare i confronti facilmente), roba da sfamare una famiglia per 25 anni circa.
Sconfortante è pure il piano economico della nuova Fondazione che, secondo i piani, avrà incassi dal pubblico pari a meno del 20% dei ricavi, sorreggendosi ancora sulla contribuzione di Sponsor come e più di prima, anche perché gravata da ammortamenti per l'assurdo avviamento calcolato. Ma nessuno ha pensato che dando questi soldi ai giovani artisti, di cui Bologna è piena e che non vengono in nessun modo aiutati, si sarebbero potuti organizzare eventi, manifestazioni insomma una vera rivoluzione nella maniera in cui Bologna si presenta al mondo? Niente da fare, i conti non si fanno e non si controllano nemmeno, ci si fida di perizie fatte da controparte sulla cui consistenza ci sarebbe tanto da dire. Almeno a Modena hanno chiesto a un ente di fiducia del Comune di controllare i conti, noi no tutto a scatola chiusa facciamo.
Pazienza aumenteremo l'Imu o la Iuc o come si chiama, il cittadino bolognese pagherà anche questo sperpero di risorse.
Ma non viene in mente, soprattutto a chi dovrebbe intendersi di cultura (in realtà la cosiddetta cultura popolare è da sempre dal nostro snobbata) che non è Pantalone la maschera di Bologna ma il Dottor Balanzone, famoso per la sua arguzia e non per scialare i soldi?".
"Dunque abbiamo scoperto dalla stampa che il Consiglio Comunale convocato, con estrema urgenza, in seduta straordinaria il 30 dicembre 2013, tra l'altro con un inutile dispendio di risorse pubbliche, non serviva a nulla. Si poteva utilizzare con comodo il primo Consiglio di gennaio, dato che così fanno Cesena e Modena. A che cosa mi riferisco? Alla vicenda Arena del Sole, meglio al salvataggio della Cooperativa Nuova Scena, meglio ancora al regalo alla Lega Coop, che così capitalizza i soldi prestati alla Cooperativa e che sarebbero andati perduti, recupera il capitale investito e rientra delle garanzie che altrimenti verrebbero escusse.
Il solito provvedimento raffazzonato e a favore degli amici degli amici di Ronchi, che anziché vergognarsene, ne approfitta per tuonare e minacciare il Mondo intero, senza considerare l'evidenza che, buttando tutti questi soldi dalla finestra per questo inutile salvataggio, non ne avrà altri per finanziare la Cultura, Comunale in primis. Ma forse fa apposta, così, con la scusa che i soldi non ci sono, potrà ancora tuonare ancora contro i privati che fanno i fatti loro. Ma con questo modello di gestione economica, si crede davvero che un privato dia soldi al Comune che poi li butta nel c...............estino? Ma si sono salvati posti di lavoro, perbacco!
In realtà dei Lavoratori a nessuno frega niente. Con quei soldi usati meglio, si potevano conservare tutti i posti di lavoro, che il progetto vede invece più che dimezzati. Infatti, se avete pazienza, cari colleghi Consiglieri, di consultare gli annali della Cassa del Mezzogiorno, andrete a scoprire che mai, anche la politica più clientelare che sia mai esistita, si è mai sognata di fare costare un posto di lavoro ben 271.428 Euro (il mezzo miliardo di lire di una volta, per fare i confronti facilmente), roba da sfamare una famiglia per 25 anni circa.
Sconfortante è pure il piano economico della nuova Fondazione che, secondo i piani, avrà incassi dal pubblico pari a meno del 20% dei ricavi, sorreggendosi ancora sulla contribuzione di Sponsor come e più di prima, anche perché gravata da ammortamenti per l'assurdo avviamento calcolato. Ma nessuno ha pensato che dando questi soldi ai giovani artisti, di cui Bologna è piena e che non vengono in nessun modo aiutati, si sarebbero potuti organizzare eventi, manifestazioni insomma una vera rivoluzione nella maniera in cui Bologna si presenta al mondo? Niente da fare, i conti non si fanno e non si controllano nemmeno, ci si fida di perizie fatte da controparte sulla cui consistenza ci sarebbe tanto da dire. Almeno a Modena hanno chiesto a un ente di fiducia del Comune di controllare i conti, noi no tutto a scatola chiusa facciamo.
Pazienza aumenteremo l'Imu o la Iuc o come si chiama, il cittadino bolognese pagherà anche questo sperpero di risorse.
Ma non viene in mente, soprattutto a chi dovrebbe intendersi di cultura (in realtà la cosiddetta cultura popolare è da sempre dal nostro snobbata) che non è Pantalone la maschera di Bologna ma il Dottor Balanzone, famoso per la sua arguzia e non per scialare i soldi?".
A cura di
Piazza Maggiore, 6