CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTI DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (INSIEME PER BOLOGNA) SUL RUOLO DELLA CITTA'
Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Insieme per Bologna) sul ruolo della città.
"Se leggete i giornali, cari colleghi consiglieri, vedrete che non passa giorno nel quale non si parli del ruolo di Bol...
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Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Insieme per Bologna) sul ruolo della città.
"Se leggete i giornali, cari colleghi consiglieri, vedrete che non passa giorno nel quale non si parli del ruolo di Bologna come capoluogo della nostra Regione, si critichi il policentrismo, si rivendichi il ruolo che Bologna dovrebbe avere. Le persone che come me hanno vissuto tempi diversi, tempi nei quali a questi dibattiti partecipavano economisti, sociologi, urbanista di vaglio, rimpiangono questo passato. Allora si dibatteva su due tesi di fondo: Bologna capoluogo centro coordinatore dell'intero territorio, o equilibrio tra una pluralità di città con specializzazioni integrabili?
Oggi assistiamo ad un bel salto di qualità, quando il dibattito si sta più concentrando su scontrini o rimborsi spese che altro. Poi, per recuperare posizioni locali a fini assolutamente personale, alcuni Assessori regionali sono diventati improvvisamente poli centristi, in realtà si tratta di ritorni a campanilismi a dir poco patetici. Bologna è nei fatti capitale della Regione, lo è storicamente,
geograficamente, culturalmente, economicamente. Ma lo è politicamente? Dovrebbe appunto, ma vediamo i fatti. In altri termini i politici bolognesi governano le proprie scelte e sono influenti in Italia o almeno in Regione? In Italia zero, ce ne siamo accorti dalle continue sbattute di tavolo che il Sindaco Merola fa quando va a Roma, che hanno come unico risultato di lasciargli le mani arrossate. Ma almeno in Regione contiamo? Vediamo i fatti. Cominciamo da ATC che la Regione ci ha depredato, salvo poi decidere di svenderla lasciandoci con il cerino in mano. Proseguiamo con la Cultura, dove ci hanno sbolognato (notate la parola particolarmente azzeccata ) il nostro Assessore Ronchi, che ci ripaga con sperperi orrendi dei nostri denari, come ad esempio nel salvataggio della Cooperativa che gestisce l Arena del Sole.
Ora siamo ad un ultimo caso, il Welfare. Non contenti in Regione di averci depredato delle nostre Opere Pie e dei loro consistenti patrimoni che erano il frutto di secolari donazioni della generosità dei bolognesi e di emanare continuamente nuove leggi che rendono il nostro sistema del Welfare talmente inefficiente che serve a poco o nulla, ora ci rifilano un ex Assessore, che evidentemente non ha possibilità di carriera ne in Regione ne a casa propria, che andrà a governare un Ente bolognese che lui stesso ha voluto fare e con i pieni poteri che lui stesso ha creato, il nostro sistema di ASP. Alla faccia dei Conflitti di Interesse, si arriva a prepararsi il proprio posto di lavoro, nel completo silenzio dei benpensanti neo renziani. E la riforma del Welfare che da più parti si chiede e la Fondazione che e' l'unica soluzione possibile? Nulla nulla sempre nulla. Ma io personalmente non ne dovei essere dispiaciuto però. Infatti, essendo stato per passati incarichi, uno dei costruttori del miglior sistema italiano di gestione dei rifiuti, vedo che la nostra capacita di trattare il Rusco è almeno particolarmente apprezzata".
"Se leggete i giornali, cari colleghi consiglieri, vedrete che non passa giorno nel quale non si parli del ruolo di Bologna come capoluogo della nostra Regione, si critichi il policentrismo, si rivendichi il ruolo che Bologna dovrebbe avere. Le persone che come me hanno vissuto tempi diversi, tempi nei quali a questi dibattiti partecipavano economisti, sociologi, urbanista di vaglio, rimpiangono questo passato. Allora si dibatteva su due tesi di fondo: Bologna capoluogo centro coordinatore dell'intero territorio, o equilibrio tra una pluralità di città con specializzazioni integrabili?
Oggi assistiamo ad un bel salto di qualità, quando il dibattito si sta più concentrando su scontrini o rimborsi spese che altro. Poi, per recuperare posizioni locali a fini assolutamente personale, alcuni Assessori regionali sono diventati improvvisamente poli centristi, in realtà si tratta di ritorni a campanilismi a dir poco patetici. Bologna è nei fatti capitale della Regione, lo è storicamente,
geograficamente, culturalmente, economicamente. Ma lo è politicamente? Dovrebbe appunto, ma vediamo i fatti. In altri termini i politici bolognesi governano le proprie scelte e sono influenti in Italia o almeno in Regione? In Italia zero, ce ne siamo accorti dalle continue sbattute di tavolo che il Sindaco Merola fa quando va a Roma, che hanno come unico risultato di lasciargli le mani arrossate. Ma almeno in Regione contiamo? Vediamo i fatti. Cominciamo da ATC che la Regione ci ha depredato, salvo poi decidere di svenderla lasciandoci con il cerino in mano. Proseguiamo con la Cultura, dove ci hanno sbolognato (notate la parola particolarmente azzeccata ) il nostro Assessore Ronchi, che ci ripaga con sperperi orrendi dei nostri denari, come ad esempio nel salvataggio della Cooperativa che gestisce l Arena del Sole.
Ora siamo ad un ultimo caso, il Welfare. Non contenti in Regione di averci depredato delle nostre Opere Pie e dei loro consistenti patrimoni che erano il frutto di secolari donazioni della generosità dei bolognesi e di emanare continuamente nuove leggi che rendono il nostro sistema del Welfare talmente inefficiente che serve a poco o nulla, ora ci rifilano un ex Assessore, che evidentemente non ha possibilità di carriera ne in Regione ne a casa propria, che andrà a governare un Ente bolognese che lui stesso ha voluto fare e con i pieni poteri che lui stesso ha creato, il nostro sistema di ASP. Alla faccia dei Conflitti di Interesse, si arriva a prepararsi il proprio posto di lavoro, nel completo silenzio dei benpensanti neo renziani. E la riforma del Welfare che da più parti si chiede e la Fondazione che e' l'unica soluzione possibile? Nulla nulla sempre nulla. Ma io personalmente non ne dovei essere dispiaciuto però. Infatti, essendo stato per passati incarichi, uno dei costruttori del miglior sistema italiano di gestione dei rifiuti, vedo che la nostra capacita di trattare il Rusco è almeno particolarmente apprezzata".
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Piazza Maggiore, 6