QUESTION TIME: CHIARIMENTI IN MERITO AL COLLETTIVO HOBO


L'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università Alberto Ronchi ha risposto oggi, in sede di Question Time alla domanda del consigliere comunale Michele Facci, (FI /PDL) sul collettivo HOBO.

La domanda del consigliere Michele Facci, (FI /...

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L'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università Alberto Ronchi ha risposto oggi, in sede di Question Time alla domanda del consigliere comunale Michele Facci, (FI /PDL) sul collettivo HOBO.

La domanda del consigliere Michele Facci, (FI /PDL):

Premesso che, il collettivo HOBO ha lanciato una campagna di delegittimazione e di condizionamento del corpo docente dell'Università, addirittura mediante la creazione di una sorta di black list dei docenti, a seconda delle "recriminazioni" degli "studenti", tutto ciò premesso chiede se l'Amministrazione comunale ritiene di dovere condannare queste esplicite manifestazioni di violenza e di intimidazione, e, se sì, con quali modalità intende intervenire.
Chiede altresì se l'associazione HOBO intrattiene rapporti, a qualsiasi titolo, con l'amministrazione comunale ovvero con i quartieri, e, nel caso positivo, quali siano i contenuti di tali relazioni.

La risposta dell'assessore alla Cultura e rapporti con l'Università Alberto Ronchi:

"Non abbiamo alcun tipo di relazione con l'Associazione HOBO. Per quanto riguarda la prima domanda, condanniamo l'atteggiamento tenuto e soprattutto il fatto che si propongano liste di prescrizione e si solleciti una sorta di delazione anonima utilizzando le nuove tecnologie.
Qui si apre anche un ragionamento su alcune abitudini che stanno diventando normali e che fino ad alcuni anni fa sarebbero state quanto di più aberrante, anche nella parte a cui l'Associazione HOBO dice di rifarsi. Perché c'è anche un problema di storia. Solo 10 anni fa una qualsiasi organizzazione anche dell'estrema sinistra, che incitava alla delazione anonima facendo liste di prescrizione, non era nemmeno immaginabile. Lo dico per la storia, anche quella più estrema: erano proprio modelli che non appartenevano.
Quindi bisogna assolutamente interrogarsi su quello che sta avvenendo, proprio dal punto di vista del linguaggio, dell'utilizzo delle nuove tecnologie. Perché qui veramente c'è una trasversalità pericolosissima rispetto anche a comportamenti che non appartengono storicamente a modelli culturali, ed è veramente preoccupante.
Le confermo che questa Amministrazione comunale condanna questi tipo di atteggiamento. Crediamo che sia quanto di più sbagliato si possa fare. Lo dico anche personalmente dal punto di vista culturale. Dobbiamo anche essere consapevoli di cosa stiamo parlando, perché è giusto non sottovalutare queste questioni ma è anche giusto mettere la questione all'interno della dimensione vera. Stiamo parlando di un numero esiguo di persone. Però è giusto sottolineare anche le contraddizioni rispetto a questo tipo di linguaggio, anche se poi ci si richiama a fatidici movimenti dell'Argentina, che non ho ben capito cosa c'entrano con la delazione e con le liste di prescrizione. Però è giusto, proprio anche da un punto di vista culturale, segnalare queste pesantissime contraddizioni che richiamano, non soltanto dal punto di vista politico, pagine veramente nerissime della storia italiana".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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