QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE POLEMICHE RELATIVE AL PROGETTO DEL NUOVO AUDITORIUM NELL'AREA CAVATICCIO


L'assessore Alberto Ronchi ha risposto questa mattina , in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (PDL - FI) in merito alle polemiche relative al progetto del nuovo Auditorium nell'area Cavaticcio.

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L'assessore Alberto Ronchi ha risposto questa mattina , in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Michele Facci (PDL - FI) in merito alle polemiche relative al progetto del nuovo Auditorium nell'area Cavaticcio.

Domanda d'attualità del consigliere Facci:

"In questi giorni è emersa di nuovo una polemica dell'assessore Ronchi con gli ambienti culturali della città, questa volta in relazione al progetto del nuovo Auditorium nell'area Cavaticcio. Alla luce di ciò, si chiede al Sindaco, se ritiene che il pensiero dell'assessore Ronchi circa il progetto dell'Auditorium sia in linea con l'orientamento dell'intera Giunta, e con il programma di mandato; se non ritiene inopportuna la presenza di un Assessore alla Cultura che si pone continuamente in contrasto con le realtà private della città, che a vario titolo si interessano ed investono nella Cultura e nelle manifestazioni artistiche del territorio; se non ritiene, pertanto, che la delega alla Cultura debba essere riassegnata, coinvolgendo una personalità - anche esterna - di maggior diplomazia e capace di dialogare efficacemente con la città".

Risposta dell'assessore Ronchi:

"La ringrazio, ovviamente non sono io che mi auto assegno le domande e, ovviamente, la mia interpretazione è completamente diversa. Lei sa che le deleghe vengono date dal Sindaco, il fatto che il Sindaco dica all'assessore Ronchi di rispondere, vuole dire che il Sindaco continua a mantenere la sua fiducia, come spetta a lui, nell'assessore Ronchi.

Comincio proprio dall'ultima domanda per dirle semplicemente che è il Sindaco che distribuisce le deleghe, quando il Sindaco deciderà che vorrà cambiare la delega alla Cultura, o vorrà cambiare l'assessore Ronchi, lo farà e io ne prenderò atto e, anche per il legame che ho con il sindaco Virginio Merola, ascolterò con attenzione le eventuali sue motivazioni. Non siamo però in questa fase.

Per il resto, credo che ci sia un grosso equivoco e le spiego qual è: questa città, è una città che, quando alcune persone affermano delle cose sembra che, se qualcun'altro esprime un suo pensiero che non è esattamente uguale, faccia un peccato. Ecco, io credo che ci sia un problema di discussione bloccata sulla Cultura.
Io mi limito ad esprimere delle opinioni, che sono opinioni dell'assessore Ronchi, me ne assumo tutta la responsabilità, alla luce di una esperienza, mi permetta, piuttosto consistente.

Rispetto all'Auditorium, ho semplicemente spiegato com'era la vicenda economico- finanziaria, ho spiegato che quando si fa un progetto di un certo tipo bisogna tenere in considerazione anche l'esistente, ho posto dei quesiti.
Ho detto: del Teatro Manzoni cosa ne facciamo? Siamo per riaprire di più il teatro Comunale? Come facciamo? Nel momento in cui si discuteva dell'Auditorium di Renzo Piano, non erano sorte altre due strutture che hanno aperto i privati. Adesso ci sono.
A me pare di aver semplicemente posto una serie di questioni che un amministratore ha il dovere di porre, perché io gestisco dei soldi dei cittadini. Il dovere di porre. Poi è un dibattito, io non ho la verità in tasca, che si sviluppa in tutto il paese.
Non è neanche vero, e lo dico chiaramente, che io abbia un rapporto conflittuale con le realtà private: non è vero, il 90% delle attività che svolgiamo, le svolgiamo con strutture che non sono pubbliche. Diamo degli indirizzi, io inviterei a vedere i programmi e i progetti

E poi, mi permetta, possiamo giudicare tutto, si può dire è una cosa di poco conto, però io l'elenco glielo faccio:
l'istituzione Cineteca trasformata in Fondazione, per esempio, che dopo un dibattito che in città è durato otto o nove anni, l'ha fatto questa Amministrazione, ha voluto dire che a livello nazionale la distribuzione dei film restaurati ha posto Bologna al centro, dopo molti anni, della stampa, della televisione a livello nazionale. Perché senza l'Istituzione la distribuzione dei film restaurati non si poteva fare.
L'accordo per il Conservatorio, storico - se ne parla dai tempi di Guazzaloca - di sostegno al Conservatorio e di risoluzione della vicenda conservatorio e Mueso della Musica: altro risultato ottenuto;
l'unificazione dell'Istituzione Musei;
ArtCity in corso in questo momento, tutta la stampa nazionale che ne parla: la Fiera e il Comune di Bologna insieme costruiscono un programma che non è proprio un programmino, e un unico contenitore, grazie al fatto che abbiamo un unico Direttore e un'unica Istituzione Musei - altro passo in avanti: prima avevamo due direttori, due consigli di amministrazione;
ieri il comune di Modena e il comune di Cesena hanno votato favorevolmente l'adesione del comune di Bologna ad ERT, altra questione che in queste ore si sta definendo e che chiude una vicenda che partiva da Guazzaloca, è passata da Cofferati e che difende il Teatro stabile di questa città, perché altrimenti avrebbe chiuso, e lo rilancia in un'ottica regionale;
il cambiamento delle politiche rispetto alla Regione: finalmente noi non battiamo il pugno sul tavolo per dire 'Noi, noi, noi!', ma diciamo che Bologna è il capoluogo e si mette insieme alla Regione a costruire un progetto culturale dove Bologna ha un ruolo a livello generale anche per la regione;
l'Agenda cultura, uno strumento per la prima volta, come lei può vedere, dove un turista trova tutto quello che avviene a livello culturale pubblico e privato in questa città;
i Progetti speciali: del progetto su Castellucci, fatto tra pubblico e privato, ne parla tutta Italia;
il piano di risanamento per il rilancio del Teatro comunale, presentato prima di tutti gli altri teatri e mentre erano in corso le prove di Parsifal, che Radio tre ha definito 'l'iniziativa musicale più importante realizzata in Italia'.

Allora, guardi, io ci sto alle critiche, ma non mi potete dire che in questa legislatura non abbiamo fatto cose importanti sulla cultura di tipo strutturale. Io credo che in due anni e mezzo, questo Sindaco e questa Giunta, sulla Cultura abbiano fatto più cose concretamente di tante altre precedenti, come da molti anni non si vedeva a Bologna.
C'è un dibattito in corso, io ascolto quello che mi dite, credo che dobbiamo ridefinire una serie di rapporti, credo che un assessore abbiamo il dovere di esprimere delle opinioni nel suo campo, cioè quelle della cultura, Credo che non ci sia nulla di male se in questa città ogni tanto si discute. E nessuno deve sentirsi offeso se ci sono delle visioni che possono essere diverse.
Noi però, per la prima volta, abbiamo dato un indirizzo serio, vogliamo riprendere autorevolezza su questo argomento e, mi permetta ci stiamo riuscendo e stiamo ottenendo dei risultati.
Questi sono fatti e non opinioni".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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