QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLE CHIUSURE DI ESERCIZI COMMERCIALI


L'assessore all'Economia, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (FI-Pdl) sulle chiusure in aumento di esercizi commerciali.

Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:

"Con riferimento all'...

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L'assessore all'Economia, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (FI-Pdl) sulle chiusure in aumento di esercizi commerciali.

Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:

"Con riferimento all'allegato articolo di stampa, chiede al Sindaco se risponda al vero che in città, nel corso del 2013, si sia registrato un aumento di circa il 25% delle chiusure degli esercizi commerciali rispetto all'anno precedente.
In caso affermativo, chiede al Sindaco di riferire in merito alle cause del fenomeno ed alle iniziative svolte per agevolare e sostenere il commercio cittadino".

Risposta dell'assessore Lepore:

"Il fenomeno che lei ha preso in considerazione, descritto anche nell'articolo di giornale citato, non può essere motivato con uno specifico problema. Quando c'è un calo di una percentuale così importante si tratta di un fenomeno vasto, che ha delle cause che io credo vadano spiegate come adesso proverò a fare. Chiaramente non può essere risolto con singoli provvedimenti specifici, che pure possono essere importanti e sui quali credo l'Amministrazione si possa confrontare. Come sapete c'è stato un cambio di deleghe, quindi ho iniziato a lavorare su questo tema soltanto da due mesi. Nei prossimi giorni incontrerò anche le associazioni economiche e con loro, anche grazie ad un percorso che l'assessore Monti prima di me aveva iniziato, lavoreremo su alcuni progetti sia di analisi che di valorizzazione del tessuto commerciale cittadino. A seguito di questo incontro sarà mi cura anche informare la commissione preposta e il Consiglio su quali iniziative condivise di coinvolgimento del mondo del commercio si vorranno mettere in campo.
Vorrei partire da un dato generale, quello sul numero delle imprese registrate sul territorio del Comune di Bologna, circa 35.000. Il fatto interessante è la differenza del numero di imprese fra il 2008 e il 2013: - meno 98 imprese registrate e Bologna. Se guardiamo l'area metropolitana, parliamo di -1.500. Se guardiamo il dato regionale che è stato dato da Unioncamere nei giorni scorsi parliamo di -5.000 imprese circa. Questo dato ci dice due cose. Intanto che c'è stata una grande trasformazione del tessuto imprenditoriale nel nostro territorio. La crisi c'è stata, molte imprese hanno chiuso, i numeri della disoccupazione e anche della chiusura delle imprese ci sono tutti. Ma sono nate anche molte altre imprese, che hanno cambiato in parte la vocazione imprenditoriale del nostro territorio. Hanno ad esempio chiuso molte attività legate al settore delle costruzioni e dell'edilizia, e sono nate molte più imprese nel campo dei servizi avanzati, del terziario, e anche del commercio.
Se guardiamo il commercio vediamo una fotografia di una grande trasformazione che sta attraversando in generale in nostro Paese e soprattutto la nostra città. Cambiano le vocazioni commerciali di alcune aree. Sono cambiate ovviamente le tecniche di vendita, i mercati, gli stili di consumo dei cittadini. Le vendite online che sono aumentate nel nostro Paese del 34% hanno cambiato molto le strategie di vendita in moltissimi settori. Questo fenomeno e queste percentuali credo nascano da qui, e attorno alle politiche di sviluppo e di riqualificazione urbana credo si possano trovare le soluzioni. Abbiamo meno leve sulle politiche di sviluppo, ne ha più a Regione e il Governo. Abbiamo meno leve dal punto di vista della fiscalità, meno leve su il rapporto con il mondo del credito. Ma abbiamo più leve rispetto al controllo del territorio, alla rigenerazione urbana, e alla socialità, oltre che per la promozione della nostra città. Credo che in particolare per il centro storico attorno a questi punti si possa pensare di sviluppare un progetto importante di valorizzazione del tessuto commerciale. Credo che alcuni temi che noi abbiamo scelto come la città del cibo, il turismo e la promozione internazionale della città, insieme al piano della pedonalità, stiano già in parte aiutando il tessuto commerciale a ripensare se stesso. Mentre per quanto riguarda altre zone della città occorre a mio avviso un lavoro più puntuale, che in parte è legato al presidio del territorio, agli interventi antidegrado. In alcuni quartieri il lavoro deve essere legato ad una strategia di rigenerazione urbana che riporta su Bologna una massa critica. Abbiamo vissuto una riprogrammazione urbanistica negli anni passati a livello metropolitano che ha visto molto andare avanti le espansioni dei piccoli comuni, e questo ha spopolato il centro storico e la nostra città. Ora deve tornare un periodo di cementificazione zero e deve esserci una nuova fase di ripopolamento della città. Lo dico perché il dato che citavo prima, il numero assoluto delle imprese che rimangono salde sul nostro territorio mentre calano molto nell'area provinciale e regionale, ci dice che le città che vincono su questo aspetto sono quelle che sanno fare massa critica, che al proprio interno riescono a valorizzare le risorse. Ad esempio il fatto che ci sia l'università qua ci rende più competitivi rispetto a un tessuto più disperso. E credo che i quartieri della nostra periferia, in gran parte dove c'è una qualità della vita molto alta, in alcune situazioni vivono la criticità dello spopolamento e della rigenerazione urbana. Su questo dobbiamo lavorare e questi temi saranno oggetto dell'incontro con le categorie economiche. Ovviamente sarà oggetto del dibattito anche l'utilizzo delle poche leve che abbiamo, nel contesto del percorso del bilancio che stiamo per aprire".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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