CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA MARIARAFFAELLA FERRI (PD) SUL LINGUAGGIO DELLA VIOLENZA


Di seguito, l'intervento della consigliera Mariaraffaella Ferri (Pd) sul linguaggio della violenza usato in Parlamento.

"Davanti agli episodi recenti in Parlamento e nelle Commissioni parlamentari ho provato, come molti, sgomento, indignazione...

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Di seguito, l'intervento della consigliera Mariaraffaella Ferri (Pd) sul linguaggio della violenza usato in Parlamento.

"Davanti agli episodi recenti in Parlamento e nelle Commissioni parlamentari ho provato, come molti, sgomento, indignazione, preoccupazione e vergogna, grande vergogna nel constatare fino a che punto nel nostro Paese si è arrivati a degradare il rispetto delle Istituzioni democratiche. I commenti e le analisi in questi giorni sono numerosissimi e qualificati, a partire da quelli sentiti oggi in quest'Aula; io non ho da aggiungere nulla di più intelligente ed originale ma, pur con questa consapevolezza, desidero sottolineare in quest'aula, dove insieme abbiamo approfondito e indirizzato l'Amministrazione a politiche di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, come il linguaggio sessista, maschilista e machista che è stato plasticamente praticato, sia a tutti gli effetti espressione e causa di violenza di genere.

Desidero intervenire su questo punto perché anch'io sono convinta, come chiaramente hanno denunciato le Parlamentari e la Presidente della Camera, rese oggetto di insulti e di oltraggio sessista, che le parole che sono state espresse - verbalmente e via web - siano istigazione all'odio e, potenzialmente, allo stupro, siano a tutti gli effetti una delle molteplici forme con cui viene agita la violenza contro le donne. Se è vero che nel momento della rabbia e del diverbio acceso si puù perdere il controllo su ciò che si dice, il fatto che un parlamentare si rivolga a colleghi maschi dando dei 'mafiosi e collusi' e alle colleghe femmine dica: 'siete qui perché siete brave solo a fare dei p.', a voi, colleghi e colleghe, cosa suggerisce? Se il leader del Movimento del parlamentare di cui sopra lancia on line il sondaggio su cosa farebbero - presumibilmente gli uomini - alla signora Boldrini, nel caso potessero averla a 'propria disposizione' in macchina, secondo voi, cosa ci rivela?

Vedete, la vergogna e la tristezza che provo davanti a tutto questo nasce anche dalla constatazione che se non c'è un sussulto di orgoglio e di dignità degli uomini, nel ripudiare e debellare la cultura machista ed il suo linguaggio, non raggiungeremo mai traguardi ragguardevoli nel tagliare le radici che generano le diversificate manifestazioni del femminicidio, della violenza contro le donne. E' partita dalla nostra città , proprio qui, da Bologna, la campagna NOI.NO.ORG e 'org', in questo caso, sta per organizzazione, per forma esplicita, strutturata, collettiva e comunitaria, a partire dagli uomini. Sarebbe bello che a partire da questo Consiglio, Istituzione democratica principe della Comunità locale, partisse il ripudio di un linguaggio e di un comportamento indegno di chiunque abbia il compito di rappresentare il bene comune di una città, come di un intero Paese.

Mi rivolgo infine ai colleghi del M5S, che apprezzo e stimo, per come li ho conosciuti in questi anni, dicendo che se ancora nel loro Movimento 'uno vale uno', hanno la possibilità di distinguersi e dissociarsi da chi non rappresenta il loro pensiero. E se è ancora vero che il loro leader è solo 'il megafono' di ciò che pensa il Movimento, ci dicano se, in questo caso, ha dato voce ed ha ben amplificato ciò di cui anche loro sono convinti. Francamente spero proprio di no".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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