CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE MARCO PIAZZA (M5S)
SUL BANDO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA
Di seguito, l'intervento del consigliere marco Piazza (M5S) sul capitolato a base del bando per selezionare il nuovo gestore del servizio di refezione scolastica.
"Intervengo ancora una volta sul tema del cibo o pappa, chiamatela come volete, ...
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Di seguito, l'intervento del consigliere marco Piazza (M5S) sul capitolato a base del bando per selezionare il nuovo gestore del servizio di refezione scolastica.
"Intervengo ancora una volta sul tema del cibo o pappa, chiamatela come volete, che diamo da mangiare ai bambini che frequentano ben 156 scuole di Bologna (di cui 101 scuole dell’Infanzia, quindi parliamo di bimbi dai 3 ai 5 anni, molto piccoli).
Fino ad ora il servizio è stato gestito da SERIBO (51% Comune di Bologna e 49% soci privati), ma il contratto decennale è scaduto, non si è fatto il bando per trovare un nuovo gestore per tempo, per cui ora abbiamo ancora SERIBO che opera in regime di proroga.
Come tutti sappiamo molto bene, la refezione scolastica ha bisogno di investimenti. Ne ha bisogno da tempo. Ormai sono urgenti. Due centri pasto su tre sono stati dichiarati inadeguati a raggiungere gli obiettivi di qualità che ci si pone.
Una volta tanto non è di certo un problema di fondi, visto che il bilancio 2012 di SERIBO si chiude, come al solito, con un buon utile. In particolare 1.3 milioni, dopo le imposte di cui il 90% incassato dal socio privato, ovvero 1.163.000 euro.
I motivi del rinvio degli investimenti sui centri pasto sono altri: prima il commissariamento, poi l’avvicinarsi della scadenza, adesso la proroga. Periodo in cui difficilmente si fanno investimenti per un futuro di cui il gestore non ha certezza.
Questa proroga quindi è stata un altro anno perso dal punto di vista degli investimenti.
La proroga era valida per l’anno scolastico 2013-2014. Siamo a febbraio e del nuovo bando ancora non sappiamo nulla. Un'ulteriore proroga sarebbe grave. Sollecito pertanto l’apertura di una discussione: cominciamo a discutere gli indirizzi in Consiglio comunale. Per sollecitare concretamente l’avvio della discussione abbiamo richiesto un’udienza conoscitiva alla sesta e alla prima commissione.
Nel frattempo anche i genitori, ora rappresentati anche nel nuovo organo ufficiale della Commissione Mensa Cittadina chiedono notizie e avanzano proposte sulle quali vorrebbero risposte scritte. Pongono come limite il 21 febbraio 2014, dopo quella data si mobiliteranno per lo sciopero della mensa.
Riuniti nel coordinamento commissioni mense scolastiche di Bologna, i genitori, hanno redatto un ampio documento dal titolo la 'Mensa che vorremmo', sottotitolo 'Proposta innovativa per un capitolato rispettoso della salute dei nostri bambini e dell’ambiente'. Sono 54 pagine in cui si descrive lo stato dell’arte di quello che dovrebbe essere una mensa del XXI secolo in una città che si dica all’avanguardia e attenta ai suoi piccoli cittadini e si riassumono i tantissimi temi che ruotano attorno alla refezione scolastica.
Si parla di sicurezza alimentare, residui di pesticidi, additivi alimentari, nitriti e nitrati, conservanti e insaporitori.
Si elencano le derrate e per ognuna si danno linee guida: verdure, frutta, pane, pesce, prodotti dop igp e doc, esclusione delle merendine. Si parla di packaging: plastiche, scatole, lattine. Si parla di menu, di attrezzature. Si parla di addestramento del personale: sia degli addetti alla produzione del pasto, che al servizio refettorio, che al trasporto del pasto. Si parla giustamente di mettere un tetto ai profitti del gestore privato. Giusto remunerare gli investimenti dei privati, ma un limite al ROE ci deve essere considerando anche la sicurezza dell’investimento di cui stiamo parlando.
Si parla di percentuale di Biologico minimo 70% (ora 18% mentre in Regione cominciano a parlare addirittura di 100%).
Si parla di stoviglie di plastica che dovranno essere sostituite da quelle lavabili e, ove non possibile, in materiale bio. E qui apro una parentesi: su 156 scuole solo 29 sono dotate di lavastoviglie che permettono l’uso di stoviglie lavabili. Siamo indietro. Molto indietro. Serve un’accelerata.
Poi, ancora, si affrontano i tempi degli sprechi, della raccolta differenziata, dei controlli di qualità, di rilevazione del gradimento, le penalità.
Insomma, il tema refezione scolastica è molto ampio, articolato e complesso. E’ un tema importante che vogliamo trattare seriamente. Non fateci arrivare un atto quando ormai i tempi stringono. Non costringeteci a correre su questo argomento perché le regole del rapporto con il prossimo gestore della refezione, regoleranno i prossimi 10 anni, non un tempo breve. Quindi dobbiamo ragionarci bene.
Questo Consiglio comunale ha acquisito molta competenza sul tema delle refezione tramite numerose udienze conoscitive. Ora è il momento di mettere a frutto queste conoscenze e utilizzarle per mettere in piedi un servizio mensa fiore all’occhiello di Bologna e punto di riferimento in Italia".
"Intervengo ancora una volta sul tema del cibo o pappa, chiamatela come volete, che diamo da mangiare ai bambini che frequentano ben 156 scuole di Bologna (di cui 101 scuole dell’Infanzia, quindi parliamo di bimbi dai 3 ai 5 anni, molto piccoli).
Fino ad ora il servizio è stato gestito da SERIBO (51% Comune di Bologna e 49% soci privati), ma il contratto decennale è scaduto, non si è fatto il bando per trovare un nuovo gestore per tempo, per cui ora abbiamo ancora SERIBO che opera in regime di proroga.
Come tutti sappiamo molto bene, la refezione scolastica ha bisogno di investimenti. Ne ha bisogno da tempo. Ormai sono urgenti. Due centri pasto su tre sono stati dichiarati inadeguati a raggiungere gli obiettivi di qualità che ci si pone.
Una volta tanto non è di certo un problema di fondi, visto che il bilancio 2012 di SERIBO si chiude, come al solito, con un buon utile. In particolare 1.3 milioni, dopo le imposte di cui il 90% incassato dal socio privato, ovvero 1.163.000 euro.
I motivi del rinvio degli investimenti sui centri pasto sono altri: prima il commissariamento, poi l’avvicinarsi della scadenza, adesso la proroga. Periodo in cui difficilmente si fanno investimenti per un futuro di cui il gestore non ha certezza.
Questa proroga quindi è stata un altro anno perso dal punto di vista degli investimenti.
La proroga era valida per l’anno scolastico 2013-2014. Siamo a febbraio e del nuovo bando ancora non sappiamo nulla. Un'ulteriore proroga sarebbe grave. Sollecito pertanto l’apertura di una discussione: cominciamo a discutere gli indirizzi in Consiglio comunale. Per sollecitare concretamente l’avvio della discussione abbiamo richiesto un’udienza conoscitiva alla sesta e alla prima commissione.
Nel frattempo anche i genitori, ora rappresentati anche nel nuovo organo ufficiale della Commissione Mensa Cittadina chiedono notizie e avanzano proposte sulle quali vorrebbero risposte scritte. Pongono come limite il 21 febbraio 2014, dopo quella data si mobiliteranno per lo sciopero della mensa.
Riuniti nel coordinamento commissioni mense scolastiche di Bologna, i genitori, hanno redatto un ampio documento dal titolo la 'Mensa che vorremmo', sottotitolo 'Proposta innovativa per un capitolato rispettoso della salute dei nostri bambini e dell’ambiente'. Sono 54 pagine in cui si descrive lo stato dell’arte di quello che dovrebbe essere una mensa del XXI secolo in una città che si dica all’avanguardia e attenta ai suoi piccoli cittadini e si riassumono i tantissimi temi che ruotano attorno alla refezione scolastica.
Si parla di sicurezza alimentare, residui di pesticidi, additivi alimentari, nitriti e nitrati, conservanti e insaporitori.
Si elencano le derrate e per ognuna si danno linee guida: verdure, frutta, pane, pesce, prodotti dop igp e doc, esclusione delle merendine. Si parla di packaging: plastiche, scatole, lattine. Si parla di menu, di attrezzature. Si parla di addestramento del personale: sia degli addetti alla produzione del pasto, che al servizio refettorio, che al trasporto del pasto. Si parla giustamente di mettere un tetto ai profitti del gestore privato. Giusto remunerare gli investimenti dei privati, ma un limite al ROE ci deve essere considerando anche la sicurezza dell’investimento di cui stiamo parlando.
Si parla di percentuale di Biologico minimo 70% (ora 18% mentre in Regione cominciano a parlare addirittura di 100%).
Si parla di stoviglie di plastica che dovranno essere sostituite da quelle lavabili e, ove non possibile, in materiale bio. E qui apro una parentesi: su 156 scuole solo 29 sono dotate di lavastoviglie che permettono l’uso di stoviglie lavabili. Siamo indietro. Molto indietro. Serve un’accelerata.
Poi, ancora, si affrontano i tempi degli sprechi, della raccolta differenziata, dei controlli di qualità, di rilevazione del gradimento, le penalità.
Insomma, il tema refezione scolastica è molto ampio, articolato e complesso. E’ un tema importante che vogliamo trattare seriamente. Non fateci arrivare un atto quando ormai i tempi stringono. Non costringeteci a correre su questo argomento perché le regole del rapporto con il prossimo gestore della refezione, regoleranno i prossimi 10 anni, non un tempo breve. Quindi dobbiamo ragionarci bene.
Questo Consiglio comunale ha acquisito molta competenza sul tema delle refezione tramite numerose udienze conoscitive. Ora è il momento di mettere a frutto queste conoscenze e utilizzarle per mettere in piedi un servizio mensa fiore all’occhiello di Bologna e punto di riferimento in Italia".
A cura di
Piazza Maggiore, 6