QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'AZZERAMENTO DEI FONDI PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
L'assessore alla Cultura Alberto Ronchi ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sull'azzeramento dei fondi del cofinanziamento della legge regionale 13 per lo spettacolo dal vivo.
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L'assessore alla Cultura Alberto Ronchi ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (M5S) sull'azzeramento dei fondi del cofinanziamento della legge regionale 13 per lo spettacolo dal vivo.
La domanda del consigliere Piazza :
"Preso atto della notizia che la Provincia di Bologna ha azzerato i fondi del cofinanziamento della Legge Regionale 13 per lo spettacolo dal vivo a causa dei sempre più stringenti vincoli di bilancio, da sempre riteniamo che la cultura sia invece il primo settore in cui investire in tempi di crisi come questo, mentre assistiamo invece a misure opposte in cui le spese culturali sono le prime ad essere tagliate sia a livello locale che nazionale; Visto che parte di questo fondo Provinciale (145.000 euro nel 2012, circa 80.000 euro nel 2013 e purtroppo azzerato nel 2014) supportava iniziative e attività anche sul Comune di Bologna; chiedo alla Giunta, una valutazione delle conseguenze dell'azzeramento di questo finanziamento Provinciale sulle attività bolognesi e se siano allo studio misure compensative in grado di mitigare questo ammanco di finanziamenti.".
La risposta dell'assessore Ronchi:
"La ringrazio, lei ha visto che stiamo seguendo la questione, per quanto riguarda i gruppi di Bologna stiamo parlando di cifre molto esigue rispetto al conto complessivo. Noi non possiamo intervenire su questo argomento perché la legge 13 è una legge regionale di triennalità che prevede un accordo con le Provincie dove una parte dei fondi viene garantita dalle Regioni e una parte dalle Provincie.
Quello che lei ha ricordato è vero, io oggi ho sentito l'assessore provinciale che mi ha detto che anche l'anno scorso c'è stata una situazione di questo tipo e poi dopo sono riusciti a recuperare fondi, non ha escluso il fatto che anche quest'anno - teniamo presente che tutte le amministrazioni hanno delle difficoltà molto grosse di bilancio - riescano a recuperare parte dei fondi.
Non è tanto l'entità economica perché - guardi - stiamo parlando di cifre veramente basse, per il "Teatro ridotto" ad esempio, di 2900 euro, per l'associazione Atelier di 2900 euro non stiamo parlando di cifre elevatissime, il tema vero è che, essendo un accordo triennale, prevede (cosa molto avanzata che ha praticamente solo la regione Emilia Romagna) un modo giusto di occuparsi di queste cose perché permette alle singole realtà di programmare. Quindi è evidente che se nel corso di questa programmazione vengono a mancare parte delle risorse, si possono creare grosse difficoltà.
I soggetti che sono dentro la legge 13, accordo Regione-Provincia, sono soggetti che hanno già delle convenzioni con il Comune di Bologna e che noi già finanziamo o aiutiamo tramite i locali, quindi non è possibile pensare che il Comune di Bologna supplisca la Provincia dal punto di vista economico-finanziario, se entriamo in questo giro e in questo ragionamento, per il Comune di Bologna si para un fronte enorme, è vero però che, come io oggi ho dichiarato, e poiché ho già parlato con l'assessore provinciale, mi auguro che si aprano dei tavoli proprio per il tipo di accordo che c'è con la Provincia e la Regione, che ci sia la possibilità di recuperare queste risorse che già l'anno scorso erano state tagliate o per lo meno parte di queste risorse, cioè di mantenere l'accordo che è stato fatto che è molto importante. E' evidente poi che per quel che riguarda i futuri accordi è un altro fatto, anche se in questa materia ne sento sempre di diverse, non ho ancora ben chiaro il quadro.
E' evidente che se venissero abolite le Provincie e subentrasse la città metropolitana è ovvio che un'eventuale accordo con la Regione dovrebbe cambiare soggetto, dovrebbe essere la città metropolitana che nel caso di Bologna, costruisce l'accordo con la Regione ma questo è argomento futuro. Quindi io condivido con lei la preoccupazione, immagino che - e sono stato rassicurato dall'assessore competente - ci sia la disponibilità comprendendo le difficoltà della Provincia a recuperare queste risorse, ripeto, non tanto per l'entità quanto per il modello che va difeso ed è vero che queste realtà, se programmano a livello triennale e poi a un certo punto si ritrovano che questi soldi non ci sono più, è evidente che entrano in difficoltà, che hanno fatto delle programmazioni sulla base di un accordo quadro, poi è vero che ogni ente può, a seconda della compatibilità del bilancio, riempire o non riempire quel capitolo siccome tra l'altro non stiamo parlando di cifre altissime, stiamo parlando di 140 000 euro in tutto, e quindi di 70 000 euro di competenza per la Provincia, io mi auguro fortemente che questa faccenda si concluda in maniera positiva e, come è successo l'anno scorso, si recuperino queste risorse.
L'altro elemento che dico è questo: forse su questo, sempre parlando con l'assessore, c'è stato anche un qualche problema di comunicazione perché probabilmente è stata comunicata in maniera troppo forte, da un certo punto di vista in via prudenziale, la Provincia forse ha detto "state attenti perché io forse non riesco a mettere i soldi", ecco forse andava comunicata questa cosa in maniera meno drastica, forse si doveva dire "in questo momento non c'è la capienza ma come l'anno scorso proveremo a recuperarli" invece l'impressione che hanno avuto le associazioni è che queste risorse erano state tagliate completamente.
Io mi auguro che ci sia questo recupero, resta il fatto che noi ribadiamo con lei, perché ha ragione, è molto importante difendere le realtà produttive della città, in questo caso anche quelle del territorio provinciale e mi pare ovvio che questo lavoro debba essere fatto con continuità ed è quello che io sto dicendo da molto tempo. Mi auguro che ci sia questo sblocco e questa soluzione positiva, poi vedremo in futuro se saremo chiamati come città metropolitana a costruire noi gli accordi con la Regione. Chiudo dicendo che questa situazione, che non riguarda solo la provincia di Bologna, ma anche altre provincie, sto parlando degli accordi della legge 13, sta mandando in difficoltà un meccanismo che in realtà era molto virtuoso, perché, ripeto, il fatto di avere una legge, che la Regione può fare (e purtroppo noi no) che prevede una triennalità e una continuità nel rapporto economico è fondamentale ed è il modo giusto per collaborare con le attività culturali perché gli si da' la possibilità di programmare sul medio periodo che è la cosa di cui hanno estremamente bisogno.
Questa cosa che le provincie in difficoltà stanno mano a mano venendo meno a questo pezzo della loro partecipazione, a questi accordi, manda in crisi un meccanismo che è invece un meccanismo virtuoso, perché, le ricordo, anche che negli accordi c'è una parte sostanziosa che viene mantenuta dalla Regione, quindi l'accordo è fatto da una cifra regionale e una provinciale, la cifra regionale non è in discussione, ma il fatto che le provincie mano a mano stiano venendo meno a questo tipo di accordi crea ovviamente un problema che pone una domanda: se non è il caso di rivedere l'architettura della legge 13. Come le ho detto, su Bologna se ci sarà questa novità della città metropolitana, sicuramente per Bologna bisognerà ragionare in altri termini e sto parlando, ovviamente, per gli accordi futuri.
La domanda del consigliere Piazza :
"Preso atto della notizia che la Provincia di Bologna ha azzerato i fondi del cofinanziamento della Legge Regionale 13 per lo spettacolo dal vivo a causa dei sempre più stringenti vincoli di bilancio, da sempre riteniamo che la cultura sia invece il primo settore in cui investire in tempi di crisi come questo, mentre assistiamo invece a misure opposte in cui le spese culturali sono le prime ad essere tagliate sia a livello locale che nazionale; Visto che parte di questo fondo Provinciale (145.000 euro nel 2012, circa 80.000 euro nel 2013 e purtroppo azzerato nel 2014) supportava iniziative e attività anche sul Comune di Bologna; chiedo alla Giunta, una valutazione delle conseguenze dell'azzeramento di questo finanziamento Provinciale sulle attività bolognesi e se siano allo studio misure compensative in grado di mitigare questo ammanco di finanziamenti.".
La risposta dell'assessore Ronchi:
"La ringrazio, lei ha visto che stiamo seguendo la questione, per quanto riguarda i gruppi di Bologna stiamo parlando di cifre molto esigue rispetto al conto complessivo. Noi non possiamo intervenire su questo argomento perché la legge 13 è una legge regionale di triennalità che prevede un accordo con le Provincie dove una parte dei fondi viene garantita dalle Regioni e una parte dalle Provincie.
Quello che lei ha ricordato è vero, io oggi ho sentito l'assessore provinciale che mi ha detto che anche l'anno scorso c'è stata una situazione di questo tipo e poi dopo sono riusciti a recuperare fondi, non ha escluso il fatto che anche quest'anno - teniamo presente che tutte le amministrazioni hanno delle difficoltà molto grosse di bilancio - riescano a recuperare parte dei fondi.
Non è tanto l'entità economica perché - guardi - stiamo parlando di cifre veramente basse, per il "Teatro ridotto" ad esempio, di 2900 euro, per l'associazione Atelier di 2900 euro non stiamo parlando di cifre elevatissime, il tema vero è che, essendo un accordo triennale, prevede (cosa molto avanzata che ha praticamente solo la regione Emilia Romagna) un modo giusto di occuparsi di queste cose perché permette alle singole realtà di programmare. Quindi è evidente che se nel corso di questa programmazione vengono a mancare parte delle risorse, si possono creare grosse difficoltà.
I soggetti che sono dentro la legge 13, accordo Regione-Provincia, sono soggetti che hanno già delle convenzioni con il Comune di Bologna e che noi già finanziamo o aiutiamo tramite i locali, quindi non è possibile pensare che il Comune di Bologna supplisca la Provincia dal punto di vista economico-finanziario, se entriamo in questo giro e in questo ragionamento, per il Comune di Bologna si para un fronte enorme, è vero però che, come io oggi ho dichiarato, e poiché ho già parlato con l'assessore provinciale, mi auguro che si aprano dei tavoli proprio per il tipo di accordo che c'è con la Provincia e la Regione, che ci sia la possibilità di recuperare queste risorse che già l'anno scorso erano state tagliate o per lo meno parte di queste risorse, cioè di mantenere l'accordo che è stato fatto che è molto importante. E' evidente poi che per quel che riguarda i futuri accordi è un altro fatto, anche se in questa materia ne sento sempre di diverse, non ho ancora ben chiaro il quadro.
E' evidente che se venissero abolite le Provincie e subentrasse la città metropolitana è ovvio che un'eventuale accordo con la Regione dovrebbe cambiare soggetto, dovrebbe essere la città metropolitana che nel caso di Bologna, costruisce l'accordo con la Regione ma questo è argomento futuro. Quindi io condivido con lei la preoccupazione, immagino che - e sono stato rassicurato dall'assessore competente - ci sia la disponibilità comprendendo le difficoltà della Provincia a recuperare queste risorse, ripeto, non tanto per l'entità quanto per il modello che va difeso ed è vero che queste realtà, se programmano a livello triennale e poi a un certo punto si ritrovano che questi soldi non ci sono più, è evidente che entrano in difficoltà, che hanno fatto delle programmazioni sulla base di un accordo quadro, poi è vero che ogni ente può, a seconda della compatibilità del bilancio, riempire o non riempire quel capitolo siccome tra l'altro non stiamo parlando di cifre altissime, stiamo parlando di 140 000 euro in tutto, e quindi di 70 000 euro di competenza per la Provincia, io mi auguro fortemente che questa faccenda si concluda in maniera positiva e, come è successo l'anno scorso, si recuperino queste risorse.
L'altro elemento che dico è questo: forse su questo, sempre parlando con l'assessore, c'è stato anche un qualche problema di comunicazione perché probabilmente è stata comunicata in maniera troppo forte, da un certo punto di vista in via prudenziale, la Provincia forse ha detto "state attenti perché io forse non riesco a mettere i soldi", ecco forse andava comunicata questa cosa in maniera meno drastica, forse si doveva dire "in questo momento non c'è la capienza ma come l'anno scorso proveremo a recuperarli" invece l'impressione che hanno avuto le associazioni è che queste risorse erano state tagliate completamente.
Io mi auguro che ci sia questo recupero, resta il fatto che noi ribadiamo con lei, perché ha ragione, è molto importante difendere le realtà produttive della città, in questo caso anche quelle del territorio provinciale e mi pare ovvio che questo lavoro debba essere fatto con continuità ed è quello che io sto dicendo da molto tempo. Mi auguro che ci sia questo sblocco e questa soluzione positiva, poi vedremo in futuro se saremo chiamati come città metropolitana a costruire noi gli accordi con la Regione. Chiudo dicendo che questa situazione, che non riguarda solo la provincia di Bologna, ma anche altre provincie, sto parlando degli accordi della legge 13, sta mandando in difficoltà un meccanismo che in realtà era molto virtuoso, perché, ripeto, il fatto di avere una legge, che la Regione può fare (e purtroppo noi no) che prevede una triennalità e una continuità nel rapporto economico è fondamentale ed è il modo giusto per collaborare con le attività culturali perché gli si da' la possibilità di programmare sul medio periodo che è la cosa di cui hanno estremamente bisogno.
Questa cosa che le provincie in difficoltà stanno mano a mano venendo meno a questo pezzo della loro partecipazione, a questi accordi, manda in crisi un meccanismo che è invece un meccanismo virtuoso, perché, le ricordo, anche che negli accordi c'è una parte sostanziosa che viene mantenuta dalla Regione, quindi l'accordo è fatto da una cifra regionale e una provinciale, la cifra regionale non è in discussione, ma il fatto che le provincie mano a mano stiano venendo meno a questo tipo di accordi crea ovviamente un problema che pone una domanda: se non è il caso di rivedere l'architettura della legge 13. Come le ho detto, su Bologna se ci sarà questa novità della città metropolitana, sicuramente per Bologna bisognerà ragionare in altri termini e sto parlando, ovviamente, per gli accordi futuri.
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Piazza Maggiore, 6