CONSIGLIO COMUNALE, LA FIGLIA MARGHERITA RICORDA IL PADRE, ROBERTO 'FREAK' ANTONI. IL CONSIGLIO OSSERVA UN MINUTO DI SILENZIO


Di seguito, l'intervento di Margherita, figlia di Roberto 'Freak' Antoni, in ricordo del padre.
Al termine, la presidente Lembi, ringraziando Margherita per le sue parole, ha rinnovato il cordoglio del Consiglio per i famigliari e ha chiesto al Cons...

Pubblicato il: 

Descrizione

Di seguito, l'intervento di Margherita, figlia di Roberto 'Freak' Antoni, in ricordo del padre.
Al termine, la presidente Lembi, ringraziando Margherita per le sue parole, ha rinnovato il cordoglio del Consiglio per i famigliari e ha chiesto al Consiglio di osservare un minuto di silenzio.

"Mi chiamo Margherita, ho 15 anni e sono la figlia di Roberto 'Freak' Antoni. Oggi sono qui per riprendere quello che ho detto quando ho preso la parola venerdì scorso. La mia è una piccola testimonianza su chi era mio padre per me.
Lui non è astato un padre molto presente, ma non perché non volesse, semplicemente perché non ne era capace. Io, quindi sono cresciuta con mia madre, e mio padre lo vedevo solo di domenica, come era stato prestabilito in sede di separazione.
Crescendo ho sentito sempre di più la mancanza di una figura paterna nella mia vita e ho iniziato ad accumulare sentimenti, frustrazione, rabbia, odio. Non pensavo affatto che fosse colpa mia, se i miei genitori si erano separati, pensavo fosse colpa di mio padre, che non era stato capace di amare la sua famiglia.
Ma adesso che non c'è più, non posso dire più niente: perché lui ha passato un avita intera a cercare qualcosa e quel che cercava lui lo cerco anch'io. Lui cercava qualcosa da amare che durasse per sempre: chiamatela anima gemella, chiamatelo I-phone, chiamatelo dio o x, potete chiamarlo come volete, ma il fatto non cambia. Mio padre era un grande perché lui continuava a cercare quel qualcosa e non si accontentava.
Vorrei citare Leopardi, in un pezzo a me caro, tratto dallo Zibaldone:
'Il non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena (...) e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio (...) e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità e patire mancamento e voto (...) pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga nella natura umana'.
Mio padre era un grande proprio perché era non era soddisfatto dalle piccole cose insufficienti, ma aveva l'animo così grande che niente e nessuno poteva appagarlo".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

Back to top