QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL BANDO DEL SANT'ORSOLA
L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Cocconcelli (Lega N) e Facci (FI-Pdl) sull'annullamento del Bando dell'Ospedale Sant'Orsola.
Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli:
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Descrizione
L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Cocconcelli (Lega N) e Facci (FI-Pdl) sull'annullamento del Bando dell'Ospedale Sant'Orsola.
Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli:
"Il Tar Emilia Romagna, sezione di Bologna, con la propria sentenza 38 del 2014 ha annullato la decisione dell'ASL di procedere ad indire un concorso per assumere tre sportellisti, visto che era già aperta e in funzione una graduatoria derivante dal un precedente concorso del 2011 e la norma impone la sua effettività per 5 anni, cioè fino al 2016; a tale proposito e visti gli articoli di stampa,
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
se ritengano che tale decisione possa avere un risvolto sulle operazioni di prenotazione degli esami diagnostici da parte dei cittadini e dei residenti;
quali saranno le prossime mosse della Giunta cittadina per agevolare le prenotazioni e le funzioni di front office nei confronti di coloro che ne abbiano bisogno;
quali siano le intenzioni per un prossimo futuro affinché non ci siano ripercussioni negative sulla cittadinanza legate al "blocco" del concorso previsto da ASL per gli sportelli di prenotazione".
Domanda d'attualità del consigliere Facci:
"Premesso che il Tar Emilia-Romagna ha bloccato il concorso del S.Orsola per l'assunzione di tre addetti allo sportello / front office, di fatto conseguenza della decisione della Regione di smantellamento del CUP;
anche i sindacati (in particolare la Cisl) hanno chiesto alla Regione ed al Comune di rivedere il piano di riorganizzazione del CUP, con la richiesta che la società non venga smembrata e le proprie competenze non vengano disperse;
chiede:
se non ritenga che il pronunciamento della Magistratura amministrativa di fatto rappresenti un'evidente bocciatura del piano di smantellamento del CUP, pensato anche mediante la ricollocazione dei dipendenti della società tramite procedure concorsuali;
se non crede che lo smembramento del CUP possa rappresentare un danno erariale a fronte della perizia di stima effettuata da Unipol circa il valore della società;
se non crede che la Regione debba rivedere il proprio programma strategico in ordine al ruolo ed alla forma organizzativa della società CUP".
Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"Gentili consiglieri, parto da una prima considerazione: non si tratta di alcun smantellamento di Cup. Si tratta di una scelta che si sta ponderando, con un piano industriale operativo che si è redatto per rilanciare l'azione di Cup e allargare il raggio di azione ben oltre i confini che fino ad oggi sono stati tenuti tra Bologna e Ferrara. Un piano che faccia di Cup2000 il soggetto principale dell'Ict dell'Emilia-Romagna, allargando le sue commesse ad aziende sanitarie che in questo momento non le hanno. Penso, in primis, alla neonata azienda Romagna che sicuramente è un primo ambito su cui poter realizzare questo allargamento del lavoro di Cup.
Sono stupito di un dibattito che continua a svolgersi sui giornali, in parte anche qui in Aula, in assenza del piano industriale. Piano che sarà portato nei prossimi mesi all'attenzione di questo Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari competenti. Sarà discusso, ne parleremo in maniera approfondita; ma, al momento, è conosciuto dai soci che ci hanno lavorato e dai sindacati a cui l'abbiamo - in queste settimane - presentato. Non credo che da un piano che allarga le ambizioni, le commesse, di Cup2000 possa derivarne un impoverimento del valore di quella società, né posso immaginare un danno erariale, naturalmente non è di mia competenza la valutazione della sussistenza di un danno erariale. Ma, certamente, le volontà che hanno motivato quel piano vanno in una direzione esattamente contraria - in una stagione in cui per la prima volta nella storia della sanità italiana - il Fondo sanitario nazionale è in decrescita e Cup non si paga con soldi altri, ma con i soldi della sanità pubblica. Stiamo facendo altre scelte di rimodulazione, di riorganizzazione, anche per venire incontro al dato decrescente delle risorse pubbliche. E' noto che in questo territorio sono state fatte scelte molto difficili, posti letto tagliati, motivandole con una convinzione che questo rappresenti un punto di tenuta. Segnalo che nel 2013 sono state confermate tutte le commesse pubbliche a Cup, da parte delle aziende sanitarie, e anche da parte del Comune di Bologna. Sul 2014 ci sono già le premesse di un accordo che conferma lo stesso numero di commesse a Cup, dunque la stessa portata di entrate di bilancio. La Regione Emilia-Romagna, proprio per lo start-up di questo progetto di sviluppo e riorganizzazione, ha intenzione di investire due milioni di euro nell'Ict sanitario e dunque su Cup2000. Se questo è lo smembramento, è lo smantellamento, credo che molti vorrebbero essere così smantellati.
Il concorso del Sant'Orsola nasce in una fase precedente al progetto di ridefinizione di Cup2000, con l'obiettivo di valutare, al termine del contratto con Cup, la possibilità di internalizzare le funzioni di pda del Sant'Orsola. Dunque avviare gradualmente una diretta gestione di tutte le attività di contatto con gli utenti. Con il concorso l'azienda ospedaliera ha inteso reclutare personale da dedicare a titolo esclusivo a queste attività, ed ha valutato che la specificità dell'attività di front office che Cup2000 svolge nel contatto e nella relazione con gli utenti, rispetto alla prenotazione sanitaria, non fosse equiparabile ad altre funzioni amministrative in ambito sanitario. Per una specificità che tutti noi riconosciamo perché diciamo sempre che quel lavoro che Cup fa è prezioso, particolare, che non può essere confuso con altre funzioni amministrative. Sulla base di questa valutazione il policlinico Sant'Orsola ha fatto un concorso specifico, anche in presenza di una graduatoria generica su profili amministrativi. Cosa che non riguarda solo l'azienda ospedaliera, è stata fatta in altre situazioni (non rispetto a Cup) e che è supportata anche da una forte giurisprudenza amministrativa. Per questo motivo, come è già stato annunciato, il policlinico Sant'Orsola impugnerà la sentenza del Tar e ricorrerà al Consiglio di Stato per vedere eventualmente riconosciuta la bontà della propria scelta.
Come detto questo è un concorso che nasce prima della vicenda di ridefinizione della mission di Cup2000 e che non incide sul piano complessivo di riorganizzazione. Certo è che pone un'attenzione sulle modalità con cui garantire quella clausola sociale (garanzia di mantenimento dei posti di lavoro) che la Regione Emilia-Romagna e gli altri soci, anche il Comune di Bologna, hanno garantito in maniera esplicita in tutte le occasioni di confronto con i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
Questo era un concorso con il quale il Sant'Orsola faceva un ragionamento di internalizzazione del servizio, è evidente che fino a quando questo non si realizza quel servizio rimane in capo a Cup2000. Cosa la giunta e tutti i soggetti preposti stanno facendo per agevolare le prenotazioni e le funzioni di front office? In questi ultimi due anni è stata apportata la possibilità di prenotazione in maniera diffusa su tutti i Comuni della nostra area metropolitana grazie alla presenza capillare delle nostre farmacie. Ad oggi hanno aderito al sistema Cup il 95% delle farmacie presenti sul nostro territorio metropolitano, oltre ad alcune parafarmacie, ed ovviamente l'obiettivo è tendere al 100% delle adesioni. E' stato fatto un percorso di formazione negli ultimi tre anni ad oltre 250 operatori delle farmacie e delle parafarmacie fatto da Ausl, Cup2000, Federfarma, Farmacie Comunali e AscomFarma, ottenendo così una riduzione degli errori di prenotazione dal 25% allo 0,5%. E' stato portato tutto il prenotabile in offerta Cup aziendale anche nelle parafarmacie. Oggi nelle farmacie e nelle parafarmacie si può prenotare il 100% delle prestazioni che si possono fare nei punti Cup. E' stato svolto il lavoro per rendere omogeneo il setting quantitativo e qualitativo dei servizi su tutta la rete dei punti di accesso aziendali. E' stata allargata l'anagrafe sanitaria in tutti i punti Cup del nostro territorio.
Ci sono ulteriori obiettivi sul 2014: innanzitutto il potenziamento del callcenter. Oggi tutte le operazioni di prenotazione che si fanno nei punti Cup si possono fare attraverso il call center, la volontà è quella di potenziare gli operatori del call center affinché sia una possibilità fruibile al 100% con più postazioni ed estendendo l'orario del servizio telefonico. Un allargamento al 90% della prenotabilità attraverso CupWeb e il potenziamento all'invito di nuove adesioni a farmacie e parafarmacie, in particolare sulle parafarmacie che oggi sono dentro i centri commerciali. E ancora, un potenziamento agli accessi diretti ai prelievi, esperienza fatta sul territorio metropolitano, a Bologna c'è un punto diretto di accesso ai prelievi, presso l'ospedale Bellaria che ha avuto 18.230 prelievi effettuati nel 2013, l'idea è quella di realizzare un secondo punto in città. Oltre a questo è stata avviata una campagna di comunicazione da parte di Ausl per rendere evidenti i servizi alternativi allo sportello, e dunque la multicanalità dei pagamenti che oggi si possono realizzare in tutti gli sportelli Coop, all'Unicredit e anche appunto favorendo al ricorso al call center telefonico. Inoltre stiamo elaborando assieme all'Asl, come Comune, un progetto per l'accompagnamento e per l'uso da parte dei cittadini di web e call center".
Domanda d'attualità della consigliera Cocconcelli:
"Il Tar Emilia Romagna, sezione di Bologna, con la propria sentenza 38 del 2014 ha annullato la decisione dell'ASL di procedere ad indire un concorso per assumere tre sportellisti, visto che era già aperta e in funzione una graduatoria derivante dal un precedente concorso del 2011 e la norma impone la sua effettività per 5 anni, cioè fino al 2016; a tale proposito e visti gli articoli di stampa,
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
se ritengano che tale decisione possa avere un risvolto sulle operazioni di prenotazione degli esami diagnostici da parte dei cittadini e dei residenti;
quali saranno le prossime mosse della Giunta cittadina per agevolare le prenotazioni e le funzioni di front office nei confronti di coloro che ne abbiano bisogno;
quali siano le intenzioni per un prossimo futuro affinché non ci siano ripercussioni negative sulla cittadinanza legate al "blocco" del concorso previsto da ASL per gli sportelli di prenotazione".
Domanda d'attualità del consigliere Facci:
"Premesso che il Tar Emilia-Romagna ha bloccato il concorso del S.Orsola per l'assunzione di tre addetti allo sportello / front office, di fatto conseguenza della decisione della Regione di smantellamento del CUP;
anche i sindacati (in particolare la Cisl) hanno chiesto alla Regione ed al Comune di rivedere il piano di riorganizzazione del CUP, con la richiesta che la società non venga smembrata e le proprie competenze non vengano disperse;
chiede:
se non ritenga che il pronunciamento della Magistratura amministrativa di fatto rappresenti un'evidente bocciatura del piano di smantellamento del CUP, pensato anche mediante la ricollocazione dei dipendenti della società tramite procedure concorsuali;
se non crede che lo smembramento del CUP possa rappresentare un danno erariale a fronte della perizia di stima effettuata da Unipol circa il valore della società;
se non crede che la Regione debba rivedere il proprio programma strategico in ordine al ruolo ed alla forma organizzativa della società CUP".
Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"Gentili consiglieri, parto da una prima considerazione: non si tratta di alcun smantellamento di Cup. Si tratta di una scelta che si sta ponderando, con un piano industriale operativo che si è redatto per rilanciare l'azione di Cup e allargare il raggio di azione ben oltre i confini che fino ad oggi sono stati tenuti tra Bologna e Ferrara. Un piano che faccia di Cup2000 il soggetto principale dell'Ict dell'Emilia-Romagna, allargando le sue commesse ad aziende sanitarie che in questo momento non le hanno. Penso, in primis, alla neonata azienda Romagna che sicuramente è un primo ambito su cui poter realizzare questo allargamento del lavoro di Cup.
Sono stupito di un dibattito che continua a svolgersi sui giornali, in parte anche qui in Aula, in assenza del piano industriale. Piano che sarà portato nei prossimi mesi all'attenzione di questo Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari competenti. Sarà discusso, ne parleremo in maniera approfondita; ma, al momento, è conosciuto dai soci che ci hanno lavorato e dai sindacati a cui l'abbiamo - in queste settimane - presentato. Non credo che da un piano che allarga le ambizioni, le commesse, di Cup2000 possa derivarne un impoverimento del valore di quella società, né posso immaginare un danno erariale, naturalmente non è di mia competenza la valutazione della sussistenza di un danno erariale. Ma, certamente, le volontà che hanno motivato quel piano vanno in una direzione esattamente contraria - in una stagione in cui per la prima volta nella storia della sanità italiana - il Fondo sanitario nazionale è in decrescita e Cup non si paga con soldi altri, ma con i soldi della sanità pubblica. Stiamo facendo altre scelte di rimodulazione, di riorganizzazione, anche per venire incontro al dato decrescente delle risorse pubbliche. E' noto che in questo territorio sono state fatte scelte molto difficili, posti letto tagliati, motivandole con una convinzione che questo rappresenti un punto di tenuta. Segnalo che nel 2013 sono state confermate tutte le commesse pubbliche a Cup, da parte delle aziende sanitarie, e anche da parte del Comune di Bologna. Sul 2014 ci sono già le premesse di un accordo che conferma lo stesso numero di commesse a Cup, dunque la stessa portata di entrate di bilancio. La Regione Emilia-Romagna, proprio per lo start-up di questo progetto di sviluppo e riorganizzazione, ha intenzione di investire due milioni di euro nell'Ict sanitario e dunque su Cup2000. Se questo è lo smembramento, è lo smantellamento, credo che molti vorrebbero essere così smantellati.
Il concorso del Sant'Orsola nasce in una fase precedente al progetto di ridefinizione di Cup2000, con l'obiettivo di valutare, al termine del contratto con Cup, la possibilità di internalizzare le funzioni di pda del Sant'Orsola. Dunque avviare gradualmente una diretta gestione di tutte le attività di contatto con gli utenti. Con il concorso l'azienda ospedaliera ha inteso reclutare personale da dedicare a titolo esclusivo a queste attività, ed ha valutato che la specificità dell'attività di front office che Cup2000 svolge nel contatto e nella relazione con gli utenti, rispetto alla prenotazione sanitaria, non fosse equiparabile ad altre funzioni amministrative in ambito sanitario. Per una specificità che tutti noi riconosciamo perché diciamo sempre che quel lavoro che Cup fa è prezioso, particolare, che non può essere confuso con altre funzioni amministrative. Sulla base di questa valutazione il policlinico Sant'Orsola ha fatto un concorso specifico, anche in presenza di una graduatoria generica su profili amministrativi. Cosa che non riguarda solo l'azienda ospedaliera, è stata fatta in altre situazioni (non rispetto a Cup) e che è supportata anche da una forte giurisprudenza amministrativa. Per questo motivo, come è già stato annunciato, il policlinico Sant'Orsola impugnerà la sentenza del Tar e ricorrerà al Consiglio di Stato per vedere eventualmente riconosciuta la bontà della propria scelta.
Come detto questo è un concorso che nasce prima della vicenda di ridefinizione della mission di Cup2000 e che non incide sul piano complessivo di riorganizzazione. Certo è che pone un'attenzione sulle modalità con cui garantire quella clausola sociale (garanzia di mantenimento dei posti di lavoro) che la Regione Emilia-Romagna e gli altri soci, anche il Comune di Bologna, hanno garantito in maniera esplicita in tutte le occasioni di confronto con i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
Questo era un concorso con il quale il Sant'Orsola faceva un ragionamento di internalizzazione del servizio, è evidente che fino a quando questo non si realizza quel servizio rimane in capo a Cup2000. Cosa la giunta e tutti i soggetti preposti stanno facendo per agevolare le prenotazioni e le funzioni di front office? In questi ultimi due anni è stata apportata la possibilità di prenotazione in maniera diffusa su tutti i Comuni della nostra area metropolitana grazie alla presenza capillare delle nostre farmacie. Ad oggi hanno aderito al sistema Cup il 95% delle farmacie presenti sul nostro territorio metropolitano, oltre ad alcune parafarmacie, ed ovviamente l'obiettivo è tendere al 100% delle adesioni. E' stato fatto un percorso di formazione negli ultimi tre anni ad oltre 250 operatori delle farmacie e delle parafarmacie fatto da Ausl, Cup2000, Federfarma, Farmacie Comunali e AscomFarma, ottenendo così una riduzione degli errori di prenotazione dal 25% allo 0,5%. E' stato portato tutto il prenotabile in offerta Cup aziendale anche nelle parafarmacie. Oggi nelle farmacie e nelle parafarmacie si può prenotare il 100% delle prestazioni che si possono fare nei punti Cup. E' stato svolto il lavoro per rendere omogeneo il setting quantitativo e qualitativo dei servizi su tutta la rete dei punti di accesso aziendali. E' stata allargata l'anagrafe sanitaria in tutti i punti Cup del nostro territorio.
Ci sono ulteriori obiettivi sul 2014: innanzitutto il potenziamento del callcenter. Oggi tutte le operazioni di prenotazione che si fanno nei punti Cup si possono fare attraverso il call center, la volontà è quella di potenziare gli operatori del call center affinché sia una possibilità fruibile al 100% con più postazioni ed estendendo l'orario del servizio telefonico. Un allargamento al 90% della prenotabilità attraverso CupWeb e il potenziamento all'invito di nuove adesioni a farmacie e parafarmacie, in particolare sulle parafarmacie che oggi sono dentro i centri commerciali. E ancora, un potenziamento agli accessi diretti ai prelievi, esperienza fatta sul territorio metropolitano, a Bologna c'è un punto diretto di accesso ai prelievi, presso l'ospedale Bellaria che ha avuto 18.230 prelievi effettuati nel 2013, l'idea è quella di realizzare un secondo punto in città. Oltre a questo è stata avviata una campagna di comunicazione da parte di Ausl per rendere evidenti i servizi alternativi allo sportello, e dunque la multicanalità dei pagamenti che oggi si possono realizzare in tutti gli sportelli Coop, all'Unicredit e anche appunto favorendo al ricorso al call center telefonico. Inoltre stiamo elaborando assieme all'Asl, come Comune, un progetto per l'accompagnamento e per l'uso da parte dei cittadini di web e call center".
A cura di
Piazza Maggiore, 6