QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'EPIDURALE GRATUITA


L'assessore alla sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sull'epidurale gratuita.

Domanda d'attualità della consigliera Lembi:

"In merito alla questione sollevata dal quotidiano La...

Descrizione

L'assessore alla sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Pd) sull'epidurale gratuita.

Domanda d'attualità della consigliera Lembi:

"In merito alla questione sollevata dal quotidiano La Repubblica Bologna del 5 marzo, "Lo strano caso dell'epidurale", ed in particolare relativamente all'anomalia di Bologna rispetto a tutte le altre città emiliano - romagnole, chiede
di poter conoscere l'opinione del Sindaco e della Giunta in merito;
come pensano si possa riorganizzare e in quali tempi il sistema bolognese per affrontare la questione della gratuità dell'epidurale".

Risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"Rispondo volentieri su questo tema che è stato opportunamente sollevato anche dalla stampa cittadina e sul quale, come ricordava la consigliera Lembi, ho avuto anche già modo di esprimermi pubblicamente con parole, credo, di chiarezza.
I criteri attualmente in uso per l’accesso alla analgesia epidurale al parto in tutti gli Ospedali metropolitani bolognesi sono stati implementati a partire dal giugno 2011, con un piano interaziendale messo a punto dalle Direzioni Sanitarie delle Aziende Sanitarie e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria per rafforzare l’offerta di epidurale e garantirla in modo omogeneo negli Ospedali Maggiore, Sant’Orsola Malpighi e Bentivoglio.
Con l'introduzione di questi nuovi criteri, l’analgesia epidurale è stata resa disponibile gratuitamente per tutte le donne in gravidanza con età al di sotto dei 26 anni o al di sopra dei 38 e per le donne con particolari patologie legate alla maternità o acquisite nel periodo di gravidanza, anche nell'imminenza del parto. I criteri in vigore in precedenza consentivano l’accesso gratuito alla epidurale soltanto alle donne con età dai 39 anni, o in presenza di patologia materna e/o fetale. C'è stata dunque già un'evoluzione rispetto a una situazione precedente peraltro largamente disomogenea in cui il ricorso all'epidurale era consentito in modo , diciamo, abbastanza casuale. I dati 2012 ci dicono che il 30% delle analgesie epidurali nella nostra Regione vengono svolte nel contesto metropolitano cittadino.
Le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere garantiscono, inoltre, alle donne in gravidanza percorsi informativi sul dolore da parto e sulle diverse metodiche di contenimento dello stesso, con adeguata informazione sugli stessi diversi criteri all’interno delle strutture dedicate al percorso nascita, che prevedono colloqui svolti da medici ed ostetriche di ciascun punto nascita. Ciò che si riscontra in questi anni è un forte ricorso, a forme di contenimento del dolore non farmacologico, questa cosa è anche figlia di una diffusa cultura professionale di ostetriche, anestesisti, che appunto propongono nell'alleanza che si crea sempre fra professionisti e donne in quei momenti. Ciò nonostante le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, in linea con le indicazioni regionali, sono impegnate in un'azione costante di promozione della sensibilità nei confronti di tutte le forme di contenimento del dolore per la cultura della riduzione dello stesso. Le azioni e gli interventi realizzati nel corso degli ultimi anni hanno contribuito a verificare e a consolidare le condizioni organizzative che consentiranno, nel prossimo futuro, di estendere l’offerta della gratuità della analgesia epidurale a tutte le donne in almeno un punto nascita dell’area metropolitana di Bologna, così come previsto dalle indicazioni regionali".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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