QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA POSSIBILE QUOTA DI ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA


Il sindaco, Virginio Merola, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sulla possibile quota di iscrizione alla scuole dell'Infanzia.

Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:

"Visto l'articolo di stampa, Il ...

Descrizione

Il sindaco, Virginio Merola, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni sulla possibile quota di iscrizione alla scuole dell'Infanzia.

Domanda d'attualità della consigliera Borgonzoni:

"Visto l'articolo di stampa, Il Carlino, Bologna, 3 aprile, p. 8, relativo alla possibile quota di iscrizione alla scuola dell'infanzia, si chiede al Simdaco:
il motivo per cui rifiuta a priori tale possibile ipotesi considerato che l'eventuale introito derivante da tale quota potrebbe aiutare a recuperare parte dell'ammanco sul bilancio;
se possa prendere in considerazione la possibilità di introdurre tale quota di iscrizione nel prossimo anno con l'avvio dei nuovi parametri ISEE;
se possa prendere in considerazione la possibilità di introdurre una specie di penale per coloro che presentano domanda di iscrizione alla scuola dell'infanzia dopo la chiusura del bando, sempre che il bambino poi venga ammesso".

Risposta del sindaco Merola, letta in Aula dall'assessore Ronchi:

"Gentile Consigliera Borgonzoni
Le motivazioni per cui questa Amministrazione non intende proporre l’introduzione di una tassa per la scuola d’infanzia sono le medesime che a inizio di mandato, coerentemente con il programma elettorale, ci hanno portato ad abrogare la quota di iscrizione, dopo la sua introduzione nel corso della gestione commissariale. Vorrei, infatti, ricordare che il primo atto di questa giunta comunale, nella seduta dell’8 giugno 2011, è stato quello di proporne l’abrogazione al Consiglio comunale, abrogazione avvenuta con delibera del 4 luglio 2011. In questi anni, come avevamo detto allora, abbiamo portato avanti altre azioni, che riteniamo possano affrontare in maniera realmente strutturale la situazione bolognese, che si caratterizza oggi per un impegno dell'Amministrazione comunale del tutto anomalo nello scenario nazionale e locale per la copertura di questa tipologia di servizio, che dovrebbe, al contrario, essere garantito dall’Amministrazione statale. Il nostro impegno ha ottenuto l’anno scorso un primo importante risultato. Dopo molti anni di mancate risposte, all’inizio di questo anno scolastico sono stati assegnati a Bologna 21 insegnanti, che hanno consentito di passare alla gestione statale 4 scuole e completare il tempo scuola in 9 sezioni statali part time, nelle quali il tempo pieno veniva prima garantito con personale comunale.
Abbiamo intenzione di proseguire affinché sia riconosciuto lo straordinario impegno che oggi è a carico del bilancio comunale. Riteniamo che la risposta a questa situazione sia un maggior impegno dello Stato, come già avviene in altre città. Colgo l’occasione, sempre a questo proposito, per richiamare l’attenzione su un altro programma politico, al quale sta collaborando attivamente il Comune di Bologna, ossia la proposta di un disegno di legge, in questi giorni alla discussione delle commissioni parlamentari, che, nell’ambito del sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola d’infanzia, per la prima volta si pone l’obiettivo di vedere riconosciuto un maggiore e più equilibrato impegno statale, anche di tipo finanziario. Il nostro impegno politico si svilupperà, dunque, in queste direzioni, coerentemente con il nostro programma di mandato.
Da ultimo, per quanto riguarda il tema dell’introduzione di una penale per le iscrizioni alla scuola d’infanzia dopo la scadenza del bando, vorrei richiamare due principi. Il primo è quello della generalizzazione della scuola d’infanzia, che da sempre questa Amministrazione porta avanti, coerentemente con la normativa nazionale. Il punto, quindi, è quello di riconoscere il diritto di tutti bambini di frequentare una scuola d’infanzia. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di accogliere tutti i bambini e non quello di porre ostacoli introducendo penalità. Del resto, è bene ricordarlo, le ragioni delle iscrizioni fuori termine non sono necessariamente riconducibili a negligenze dei genitori, ma a diversi fattori, quali ad esempio a cambi di residenza, che evidentemente non avvengono sempre nel mese di gennaio, ossia prima delle iscrizioni alle scuole d’infanzia. Il secondo principio che voglio richiamare è quello dell’accoglienza nei confronti di chi decide di venire a vivere nella nostra città. In ragione di questo principio non abbiamo certo motivo di porre barriere che ostacolino l’integrazione dei nuclei familiari neo arrivati".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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