Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Insieme per Bologna)
"Ancora una volta un allarme sindacale per la situazione delle imprese manifatturiere della provincia di Bologna. L'ultimo allarme è stato lanciato dalla Fim Cisl che ha dato i seguenti dati: aumento della CIG ordinaria del 4%, di quella straordinaria del 11,2%, di quella in deroga, l'anticamera dei licenziamenti di ben un 55%. Cala il numero delle imprese manifatturiera di un 2,2%, gli occupati di un ulteriore 2%. A fronte di questa situazione che è al limite del collasso, qual é la risposta della politica bolognese? Abbiamo letto documenti che illustrano le tante belle cose che forse si faranno. Investimenti miliardari, sviluppo e cosette del genere. Ma quale sono le prime azioni concrete che si attivano? Si aumentano le tasse sulle imprese, che, nel progetto di bilancio preventivo del Comune vedono l'applicazione delle aliquote massime possibili. Ora, se dell'occupazione nel settore metalmeccanico, il primo in assoluto per valore aggiunto a Bologna, non ce se ne frega niente, poco male, è un dato in coerenza con le politiche che questo Comune fa da alcuni anni. Sono vecchi retaggi che vengono dal passato, un certa insofferenza verso chi fa impresa, un guardare con ostilità sopratutto l'imprenditore piccolo medio, quello che vive in fabbrica ogni giorno, se ne frega della politica dei salotti, e che rappresenta la dimostrazione concreta che il capitale umano dei nostri territori, è quello che ha fatto prosperare Bologna e non altro. Così credo ci si provi anche gusto, vedendoli in difficoltà, a dargli una bella spintarella per farli cadere del tutto. Ma per favore, non si dica che li si aiuti. Va bene essere nei guai, ma essere anche presi per i fondelli, questo no".