QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUI DERIVATI CONTRATTI DAL COMUNE
La vicesindaco, Silvia Giannini, ha risposto alla domanda d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (Fi) e Federica Salsi (Gr Misto) sui derivati.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento all'articolo di stampa ap...
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La vicesindaco, Silvia Giannini, ha risposto alla domanda d'attualità dei consiglieri Lorenzo Tomassini (Fi) e Federica Salsi (Gr Misto) sui derivati.
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento all'articolo di stampa apparso oggi su Libero e concernente le politiche di bilancio e di finanza locale, chiede al Sindaco se quanto scritto dal cronista risponda al vero. In particolare, domanda se il Comune di Bologna voglia, di concerto con il Consiglio Comunale, svolgere un'attenta analisi di tutti i contratti di finanziamento in corso ed intercorsi a partire dagli anni '90.
Inoltre, chiede come giudichi il fatto che un alto dirigente comunale, da sempre applicato al bilancio ed alla finanza comunale, abbia sottoscritto dichiarazione con cui informava l'istituto di credito interlocutore della propria totale ignoranza in materia finanziaria, salvo poi procedere alla sottoscrizione di contratto contenente "derivati".
Da ultimo, a fronte delle esperienze di altri Comuni, chiede se l'Amministrazione non ritenga opportuno intraprendere percorsi di valutazione dei contratti finalizzati ad azioni giudiziarie per il recupero di somme eventualmente pagate per interessi inesigibili".
Domanda d'attualità della consigliera Salsi:
"In merito agli articoli di stampa apparsi su Libero e sul Resto del Carlino riguardanti i finanziamenti a lungo termine e i derivati di tipo CAP contratti dal Comune di Bologna, chiedo:
se è vero che il comune ha stipulato un contratto derivato di tipo CAP a fronte di un questionario dove viene dichiarato dal contraente, il dott Bigi, di non conoscere i prodotti derivati e di non conoscere la differenza tra titoli azionari e titoli obbligazionari;
nel caso sia vero come sia possibile che ciò sia accaduto in virtù della legge 58 del 1998 che renderebbe nullo il contratto;
se, data la nullità del contratto, l'ente intenda recuperare gli importi pagati a fronte di quel contratto;
se l'ente intenda, nonostante le rinegoziazioni dichiarate, recuperare gli interessi legati ai tassi usurari applicati;
se l'ente intenda approfondire le modalità di stipula dei finanziamenti a lungo, medio e breve termine contratti al fine di intraprendere azioni, anche di tipo giudiziario, nei confronti degli istituti di credito volte al recupero di somme eventualmente non dovute.
Risposta dell'assessore Giannini:
"Letto l’articolo di Libero del 9 aprile in cui si richiamo anche comuni che hanno preso iniziative in proposito, che richiamava anche adesso il consigliere Tomassini, e sicuramente fa bene fa il Comune di Caltagirone se ha stipulato finanziamenti non favorevoli a tutelare i propri interessi.
Per ciò che ci riguarda, in sede civile diventa difficile considerare ipotesi diquesto tipo in carenza di qualsiasi presupposto. Occorre innanzi tutto segnalare e ribadire ancora una volta che il Comune di Bologna non ha mai sottoscritto contratti relativi a strumenti finanziari derivati. Il Comune di Bologna si è limitato, nell’ambito di una rinegoziazione di un mutuo di cui si è mantenuta inalterata la durata e la quota capitale, a trasformare un mutuo da fisso a variabile. A tutela dell’ente, e ribadisco, a tutela dell'ente, in tale occasione, si è proceduto all’acquisto di un CAP, cosa sempre consentita dal nostro ordinamento, al fine proprio di evitare che per eventuali turbolenze di mercato il nuovo tasso che era variabile, potesse diventare eventualmente più elevato del vecchio. Quindi sono forme di copertura, di assicurazione nei confronti di rischi quando si passa da un tasso fisso a un tasso variabile per evitare il rischio che il tasso variabile salga oltre una certa soglia. Peraltro sono contratti di mutuo che vengono sottoscritti molto normalmente da persone fisiche, io stessa ne ho sottoscritto uno per l'acquisto della mia casa, quindi vorrei anche sottolineare alla consigliera Salsi che, come sanno bene tutti coloro che si occupano di strumenti finanziari e di derivati non sono delle differenze solo semantiche per un CAP di questo tipo o un prodotto derivato speculativo ma sono differenze veramente sostanziali quindi non parliamo di differenze semantiche quando invece si tratta di differenze assolutamente sostanziali.
Una assicurazione nei confronti di un rischio, come è stato il caso di questo CAP, non a caso ha consentito al nostro ente di risparmiare 808.482,74 euro. Questo a conclusione dell’ammortamento, perché l'ammortamento è stato già concluso, il Comune proprio grazie a questa operazione che fu fatta allora, ha avuto una minore spesa di 808.482,74 euro.
Ora io non so ancora cosa ci sia di sfavorevole in questo, vorrei capire cosa si intende per "favorevole" a questo punto, ma d'altra parte è difficile da parte nostra diventa difficile ipotizzare rinegoziazioni tali, come sembra suggerire l'articolo di Libero, da cui prendono spunto entrambi i consiglieri, diventa difficile ipotizzare rinegoziazioni tali da determinare un risultato, quale quello ipotizzato dall’articolo, di quaranta milioni, oltre cinque volte superiore al capitale dell’operazione di mutuo a suo tempo rinegoziata.
D'altra parte poi, così come si evince dall'articolista, e anche da quanto hanno detto i consiglieri, di fatto gli stessi riconoscono poi quanto sia a tutela dell'ente ciò che loro invece, a mio avviso in maniera superficiale, interpretano come manifesta ignoranza dell'allora dirigente dei servizi finanziari che ha invece, ribadisco, tutelato in questo modo l'ente. Ha agito per tutelare l'ente. Quindi, altro che manifesta ignoranza del suddetto dirigente.
Detto altrimenti, si rileva che l’evidente ignoranza dell’allora dirigente dei servizi finanziari poteva comunque essere utile all’ente, questo lo si evince anche da quanto dicono i consiglieri e l’articolo, constatate le infinite possibilità che tale scarsa conoscenza avrebbe fornito all’ente a tutela dei propri interessi. Aggiungerei, anche con riferimento alle domande di attualità, che indipendentemente o anche grazie alla palesata ignoranza dell’allora dirigente dei servizi finanziari, il Comune di Bologna nel corso dei mandati Vitali, Guazzaloca e Cofferati ha provveduto ad una generale rinegoziazione o estinzione del debito che lo pone oggi la nostra Amministrazione in una invidiabile situazione, se lo confrontate con comuni di analoga dimensione, sempre con riferimento all’indebitamento, sia nelle dimensioni dell'indebitamento che al relativo onere.
Voi sapete che il debito del comune di Bologna si è ridotto tantissimo e continua a ridursi questa stessa Amministrazione si è data il mandato di ridurlo nel periodo del mandato stesso e sta continuando a calare, davvero è molto basso rispetto al debito che invece hanno città di analoga dimensione.
Devo dire che io non sono davvero riuscita a capire come si è giunti a queste argomentazioni su ipotetici tassi usurai, quando l'altro giorno facevo riferimento alla tabella che i consiglieri hanno approvato e approvano con il bilancio, faccio riferimento a questo allegato che in realtà è parte di un allegato più corposo, qui siamo a pagina 583, io ho preso quello dell'anno scorso perché quello di quest'anno ancora non ce l'ho, fa parte di tutti i materiali e di tutta la documentazione del Badget 2013, i consiglieri riceveranno presto quello del Badget 2014, quindi siccome non riuscivo proprio a capire questa questione dei tassi usurai per questo mi domandavo se i consiglieri non avessero in mente questa tabella. In questa tabella ci sono delle colonne in cui ci sono delle sigle: "v" per variabile "f " per fisso e poi c'è un "r" che sta per rinegoziato. Quindi qui c'è la storia dei mutui che sono stati rinegoziati proprio per migliorarne le condizioni, ho fatto anche degli esempi dopo che avevo sentito quello che era stato detto in conferenza stampa in merito perché li' mi ero domandata "non è che per caso hanno interpretato male una tabella", è chiaro che io qui leggo anche dei tassi a due cifre, ma, a parte il fatto che quelli erano anche i tassi degli anni '90, però si tratta in tutti i casi di mutui che sono stati (e risulta da questa tabella) rinegoziati.
A tutta la fine degli anni ‘90 tassi al di sopra delle due cifre erano la regola e il prospetto prestiti del bilancio indica chiaramente, con questa sigla "r", i mutui rinegoziati.
Ovviamente li' dove la rinegoziazione riguardi il passaggio da un fisso a un variabile, c'è "v" per tasso variabile e non c'è l'importo perché per definizione essendo variabile non ci può essere però ho chiesto proprio agli uffici se è possibile avere un dato a fine anno su quelli che sono tutti i tassi che sono attualmente in essere per i mutui del comune di Bologna proprio anche per rendere più leggibile questa tabella ed evitare degli equivoci che potrebbero creare degli allarmi proprio in un comune che è tra quelli che proprio hanno il debito più basso d'Italia e sfido i consiglieri a dimostrare l'opposto. Quindi dal punto di vista del volume del debito e dal punto di vista dei tassi che appunto chiederò di rendere chiaro anche laddove i tassi sono variabili con una ulteriore colonna che specifichi qual è il tasso variabile a una certa data in modo tale che cerchiamo di fare chiarezza definitiva su queste questioni.
Quindi laddove in questa tabella si vedono dei tassi elevati, sono quelli degli anni '90 o di anni precedenti in cui i tassi erano elevati. Quelle situazioni, a quanto mi risulta, sono state tutte aggredite e riportate a ragionevolezza, nel mutato quadro finanziario, perché chiunque si intende un po' di economia sa bene che i tassi sono cambiati molto nel periodo considerato e appunto le varie amministrazioni che a quel tempo si sono susseguite e ovviamente in cui c'erano i dirigenti a cui si riferiscono i consiglieri hanno, per fortuna, e ben venga per la nostra amministrazione, hanno rinegoziato, quindi, devo dire e concludo, alla modesta e socratica "ignoranza" dell'apparato tecnico, va tutta il nostro riconoscimento".
Domanda d'attualità del consigliere Tomassini:
"Con riferimento all'articolo di stampa apparso oggi su Libero e concernente le politiche di bilancio e di finanza locale, chiede al Sindaco se quanto scritto dal cronista risponda al vero. In particolare, domanda se il Comune di Bologna voglia, di concerto con il Consiglio Comunale, svolgere un'attenta analisi di tutti i contratti di finanziamento in corso ed intercorsi a partire dagli anni '90.
Inoltre, chiede come giudichi il fatto che un alto dirigente comunale, da sempre applicato al bilancio ed alla finanza comunale, abbia sottoscritto dichiarazione con cui informava l'istituto di credito interlocutore della propria totale ignoranza in materia finanziaria, salvo poi procedere alla sottoscrizione di contratto contenente "derivati".
Da ultimo, a fronte delle esperienze di altri Comuni, chiede se l'Amministrazione non ritenga opportuno intraprendere percorsi di valutazione dei contratti finalizzati ad azioni giudiziarie per il recupero di somme eventualmente pagate per interessi inesigibili".
Domanda d'attualità della consigliera Salsi:
"In merito agli articoli di stampa apparsi su Libero e sul Resto del Carlino riguardanti i finanziamenti a lungo termine e i derivati di tipo CAP contratti dal Comune di Bologna, chiedo:
se è vero che il comune ha stipulato un contratto derivato di tipo CAP a fronte di un questionario dove viene dichiarato dal contraente, il dott Bigi, di non conoscere i prodotti derivati e di non conoscere la differenza tra titoli azionari e titoli obbligazionari;
nel caso sia vero come sia possibile che ciò sia accaduto in virtù della legge 58 del 1998 che renderebbe nullo il contratto;
se, data la nullità del contratto, l'ente intenda recuperare gli importi pagati a fronte di quel contratto;
se l'ente intenda, nonostante le rinegoziazioni dichiarate, recuperare gli interessi legati ai tassi usurari applicati;
se l'ente intenda approfondire le modalità di stipula dei finanziamenti a lungo, medio e breve termine contratti al fine di intraprendere azioni, anche di tipo giudiziario, nei confronti degli istituti di credito volte al recupero di somme eventualmente non dovute.
Risposta dell'assessore Giannini:
"Letto l’articolo di Libero del 9 aprile in cui si richiamo anche comuni che hanno preso iniziative in proposito, che richiamava anche adesso il consigliere Tomassini, e sicuramente fa bene fa il Comune di Caltagirone se ha stipulato finanziamenti non favorevoli a tutelare i propri interessi.
Per ciò che ci riguarda, in sede civile diventa difficile considerare ipotesi diquesto tipo in carenza di qualsiasi presupposto. Occorre innanzi tutto segnalare e ribadire ancora una volta che il Comune di Bologna non ha mai sottoscritto contratti relativi a strumenti finanziari derivati. Il Comune di Bologna si è limitato, nell’ambito di una rinegoziazione di un mutuo di cui si è mantenuta inalterata la durata e la quota capitale, a trasformare un mutuo da fisso a variabile. A tutela dell’ente, e ribadisco, a tutela dell'ente, in tale occasione, si è proceduto all’acquisto di un CAP, cosa sempre consentita dal nostro ordinamento, al fine proprio di evitare che per eventuali turbolenze di mercato il nuovo tasso che era variabile, potesse diventare eventualmente più elevato del vecchio. Quindi sono forme di copertura, di assicurazione nei confronti di rischi quando si passa da un tasso fisso a un tasso variabile per evitare il rischio che il tasso variabile salga oltre una certa soglia. Peraltro sono contratti di mutuo che vengono sottoscritti molto normalmente da persone fisiche, io stessa ne ho sottoscritto uno per l'acquisto della mia casa, quindi vorrei anche sottolineare alla consigliera Salsi che, come sanno bene tutti coloro che si occupano di strumenti finanziari e di derivati non sono delle differenze solo semantiche per un CAP di questo tipo o un prodotto derivato speculativo ma sono differenze veramente sostanziali quindi non parliamo di differenze semantiche quando invece si tratta di differenze assolutamente sostanziali.
Una assicurazione nei confronti di un rischio, come è stato il caso di questo CAP, non a caso ha consentito al nostro ente di risparmiare 808.482,74 euro. Questo a conclusione dell’ammortamento, perché l'ammortamento è stato già concluso, il Comune proprio grazie a questa operazione che fu fatta allora, ha avuto una minore spesa di 808.482,74 euro.
Ora io non so ancora cosa ci sia di sfavorevole in questo, vorrei capire cosa si intende per "favorevole" a questo punto, ma d'altra parte è difficile da parte nostra diventa difficile ipotizzare rinegoziazioni tali, come sembra suggerire l'articolo di Libero, da cui prendono spunto entrambi i consiglieri, diventa difficile ipotizzare rinegoziazioni tali da determinare un risultato, quale quello ipotizzato dall’articolo, di quaranta milioni, oltre cinque volte superiore al capitale dell’operazione di mutuo a suo tempo rinegoziata.
D'altra parte poi, così come si evince dall'articolista, e anche da quanto hanno detto i consiglieri, di fatto gli stessi riconoscono poi quanto sia a tutela dell'ente ciò che loro invece, a mio avviso in maniera superficiale, interpretano come manifesta ignoranza dell'allora dirigente dei servizi finanziari che ha invece, ribadisco, tutelato in questo modo l'ente. Ha agito per tutelare l'ente. Quindi, altro che manifesta ignoranza del suddetto dirigente.
Detto altrimenti, si rileva che l’evidente ignoranza dell’allora dirigente dei servizi finanziari poteva comunque essere utile all’ente, questo lo si evince anche da quanto dicono i consiglieri e l’articolo, constatate le infinite possibilità che tale scarsa conoscenza avrebbe fornito all’ente a tutela dei propri interessi. Aggiungerei, anche con riferimento alle domande di attualità, che indipendentemente o anche grazie alla palesata ignoranza dell’allora dirigente dei servizi finanziari, il Comune di Bologna nel corso dei mandati Vitali, Guazzaloca e Cofferati ha provveduto ad una generale rinegoziazione o estinzione del debito che lo pone oggi la nostra Amministrazione in una invidiabile situazione, se lo confrontate con comuni di analoga dimensione, sempre con riferimento all’indebitamento, sia nelle dimensioni dell'indebitamento che al relativo onere.
Voi sapete che il debito del comune di Bologna si è ridotto tantissimo e continua a ridursi questa stessa Amministrazione si è data il mandato di ridurlo nel periodo del mandato stesso e sta continuando a calare, davvero è molto basso rispetto al debito che invece hanno città di analoga dimensione.
Devo dire che io non sono davvero riuscita a capire come si è giunti a queste argomentazioni su ipotetici tassi usurai, quando l'altro giorno facevo riferimento alla tabella che i consiglieri hanno approvato e approvano con il bilancio, faccio riferimento a questo allegato che in realtà è parte di un allegato più corposo, qui siamo a pagina 583, io ho preso quello dell'anno scorso perché quello di quest'anno ancora non ce l'ho, fa parte di tutti i materiali e di tutta la documentazione del Badget 2013, i consiglieri riceveranno presto quello del Badget 2014, quindi siccome non riuscivo proprio a capire questa questione dei tassi usurai per questo mi domandavo se i consiglieri non avessero in mente questa tabella. In questa tabella ci sono delle colonne in cui ci sono delle sigle: "v" per variabile "f " per fisso e poi c'è un "r" che sta per rinegoziato. Quindi qui c'è la storia dei mutui che sono stati rinegoziati proprio per migliorarne le condizioni, ho fatto anche degli esempi dopo che avevo sentito quello che era stato detto in conferenza stampa in merito perché li' mi ero domandata "non è che per caso hanno interpretato male una tabella", è chiaro che io qui leggo anche dei tassi a due cifre, ma, a parte il fatto che quelli erano anche i tassi degli anni '90, però si tratta in tutti i casi di mutui che sono stati (e risulta da questa tabella) rinegoziati.
A tutta la fine degli anni ‘90 tassi al di sopra delle due cifre erano la regola e il prospetto prestiti del bilancio indica chiaramente, con questa sigla "r", i mutui rinegoziati.
Ovviamente li' dove la rinegoziazione riguardi il passaggio da un fisso a un variabile, c'è "v" per tasso variabile e non c'è l'importo perché per definizione essendo variabile non ci può essere però ho chiesto proprio agli uffici se è possibile avere un dato a fine anno su quelli che sono tutti i tassi che sono attualmente in essere per i mutui del comune di Bologna proprio anche per rendere più leggibile questa tabella ed evitare degli equivoci che potrebbero creare degli allarmi proprio in un comune che è tra quelli che proprio hanno il debito più basso d'Italia e sfido i consiglieri a dimostrare l'opposto. Quindi dal punto di vista del volume del debito e dal punto di vista dei tassi che appunto chiederò di rendere chiaro anche laddove i tassi sono variabili con una ulteriore colonna che specifichi qual è il tasso variabile a una certa data in modo tale che cerchiamo di fare chiarezza definitiva su queste questioni.
Quindi laddove in questa tabella si vedono dei tassi elevati, sono quelli degli anni '90 o di anni precedenti in cui i tassi erano elevati. Quelle situazioni, a quanto mi risulta, sono state tutte aggredite e riportate a ragionevolezza, nel mutato quadro finanziario, perché chiunque si intende un po' di economia sa bene che i tassi sono cambiati molto nel periodo considerato e appunto le varie amministrazioni che a quel tempo si sono susseguite e ovviamente in cui c'erano i dirigenti a cui si riferiscono i consiglieri hanno, per fortuna, e ben venga per la nostra amministrazione, hanno rinegoziato, quindi, devo dire e concludo, alla modesta e socratica "ignoranza" dell'apparato tecnico, va tutta il nostro riconoscimento".
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Piazza Maggiore, 6