CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA FERRI SULLA CAMPAGNA "BRING BACK OUR GIRLS"
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mariaraffaella Ferri (Pd) sulle giovani ragazze rapite in Nigeria e sulla campagna di mobilitazione internazionale per la loro liberazione "bring back our girls".
"Intervengo...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mariaraffaella Ferri (Pd) sulle giovani ragazze rapite in Nigeria e sulla campagna di mobilitazione internazionale per la loro liberazione "bring back our girls".
"Intervengo ad inizio seduta sul caso delle giovani nigeriane rapite, ringraziando l'Ufficio di Presidenza del Consiglio di aver voluto presentare l'ordine del giorno che ci è stato illustrato in apertura dalla presidente Lembi. Hanno da 12 a 17 anni le ragazze rapite in
Nigeria nell'ultimo mese; rischiano di essere vendute come schiave nel cosiddetto 'mercato delle mogli', in Nigeria, ma anche in paesi limitrofi, in Ciad, in Camerum, per una manciata di dollari - si dice circa 12 - meno del numero dei loro anni. Gli autori del crimine, come sappiamo, fanno parte di un gruppo di estremisti islamici denominato Boko Haram, che significa, approssimativamente 'l'educazione occidentale è peccato, è sacrilega'. Ed infatti le ragazze rapite sono studentesse, giovani donne che nelle scuole e nei collegi da cui sono state sottratte, studiavano e si preparavano a diventare cittadine a tutti gli effetti, protagoniste nella vita della loro comunità' e, potenzialmente, futura classe dirigente del Paese.
In questi ultimi giorni si stanno moltiplicando gli appelli di autorevoli esponenti internazionali, e ieri si è aggiunta anche la voce del Papa, che chiedono la liberazione delle ragazze e sostengono la causa delle loro famiglie nel far pressione sulle autorità locali ed internazionali
Fra le tante iniziative, vorrei ricordare in particolare la Campagna via Twitter promossa da Malala Yousfzai, la giovane pakistana che ormai è divenuta l'emblema della difesa dei diritti delle bambine e delle donne e della liberazione dai regimi integralisti islamici. A
questa Campagna si partecipa semplicemente inviando un selfie, una propria foto scattata esponendo il cartello #Brig back our GIRLS; si aderisce cioè 'mettendoci la faccia', come riporta il sottotitolo dell'iniziativa. Spesso anche chi fa politica usa quest'espressione, probabilmente anche alcuni di noi l'hanno usata, magari nel fare la propria campagna elettorale: è per questo che vorrei proporvi, cari colleghi, di aderire alla campagna per la liberazione delle ragazze nigeriane 'mettendoci anche noi la faccia', insieme, come consiglieri comunali: mercoledì prossimo saremo con le commissioni VII e VI alla Scuola di Pace del quartiere Savena, per un ulteriore tappa del percorso conoscitivo "Bologna per il mondo" e vi propongo di scattare e inviare la nostra foto proprio da quel luogo. Sarà un piccolissimo gesto, del tutto simbolico, ma in linea con gli impegni che abbiamo assunto quando votammo unanimemente l'odg di solidarietà e sostegno a Malala: spero vogliate aderire alla mia proposta, per ribadire che Bologna si schiera sempre per la difesa dei diritti umani, ovunque siano violati, vicino o lontano, e per dire anche noi, tutti insieme: 'ridateci indietro le nostre ragazze', ritenendo tale iniziativa del tutto in linea con gli inviti dell'ordine del giorno presentato".
"Intervengo ad inizio seduta sul caso delle giovani nigeriane rapite, ringraziando l'Ufficio di Presidenza del Consiglio di aver voluto presentare l'ordine del giorno che ci è stato illustrato in apertura dalla presidente Lembi. Hanno da 12 a 17 anni le ragazze rapite in
Nigeria nell'ultimo mese; rischiano di essere vendute come schiave nel cosiddetto 'mercato delle mogli', in Nigeria, ma anche in paesi limitrofi, in Ciad, in Camerum, per una manciata di dollari - si dice circa 12 - meno del numero dei loro anni. Gli autori del crimine, come sappiamo, fanno parte di un gruppo di estremisti islamici denominato Boko Haram, che significa, approssimativamente 'l'educazione occidentale è peccato, è sacrilega'. Ed infatti le ragazze rapite sono studentesse, giovani donne che nelle scuole e nei collegi da cui sono state sottratte, studiavano e si preparavano a diventare cittadine a tutti gli effetti, protagoniste nella vita della loro comunità' e, potenzialmente, futura classe dirigente del Paese.
In questi ultimi giorni si stanno moltiplicando gli appelli di autorevoli esponenti internazionali, e ieri si è aggiunta anche la voce del Papa, che chiedono la liberazione delle ragazze e sostengono la causa delle loro famiglie nel far pressione sulle autorità locali ed internazionali
Fra le tante iniziative, vorrei ricordare in particolare la Campagna via Twitter promossa da Malala Yousfzai, la giovane pakistana che ormai è divenuta l'emblema della difesa dei diritti delle bambine e delle donne e della liberazione dai regimi integralisti islamici. A
questa Campagna si partecipa semplicemente inviando un selfie, una propria foto scattata esponendo il cartello #Brig back our GIRLS; si aderisce cioè 'mettendoci la faccia', come riporta il sottotitolo dell'iniziativa. Spesso anche chi fa politica usa quest'espressione, probabilmente anche alcuni di noi l'hanno usata, magari nel fare la propria campagna elettorale: è per questo che vorrei proporvi, cari colleghi, di aderire alla campagna per la liberazione delle ragazze nigeriane 'mettendoci anche noi la faccia', insieme, come consiglieri comunali: mercoledì prossimo saremo con le commissioni VII e VI alla Scuola di Pace del quartiere Savena, per un ulteriore tappa del percorso conoscitivo "Bologna per il mondo" e vi propongo di scattare e inviare la nostra foto proprio da quel luogo. Sarà un piccolissimo gesto, del tutto simbolico, ma in linea con gli impegni che abbiamo assunto quando votammo unanimemente l'odg di solidarietà e sostegno a Malala: spero vogliate aderire alla mia proposta, per ribadire che Bologna si schiera sempre per la difesa dei diritti umani, ovunque siano violati, vicino o lontano, e per dire anche noi, tutti insieme: 'ridateci indietro le nostre ragazze', ritenendo tale iniziativa del tutto in linea con gli inviti dell'ordine del giorno presentato".
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Piazza Maggiore, 6