CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE BENEDETTO ZACCHIROLI (PD) SU PRIDE E DIRITTI GLBT
Di seguito, l'intervento di inizio seduta del consigliere Benedetto Zacchiroli (PD) sul Pride e le politiche dell'Amministrazione sui diritti GLBT
"Bologna arcobaleno, dalle parole ai fatti.
Hanno detto 20mila persone. Ventimila volti, ventim...
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Di seguito, l'intervento di inizio seduta del consigliere Benedetto Zacchiroli (PD) sul Pride e le politiche dell'Amministrazione sui diritti GLBT
"Bologna arcobaleno, dalle parole ai fatti.
Hanno detto 20mila persone. Ventimila volti, ventimila colori che hanno allegramente percorso le vie della città con delle richieste precise.
La cosa bella dei Pride, dal mio punto di vista, è che a differenza di chi ci ha abituato, anche nella nostra città, a protestare in modo scomposto, rovinando il paesaggio urbano fino ad arrivare in sala di consiglio gettandoci addosso perfino lo sterco, beh, il Pride colora, ma non i muri con lo spray mosso dalla demenza, ma con le voci e i suoni della festa che coinvolge e non esclude.
A volte lo definiscono carrozzone mentre a me piace vederci la passione di chi desidera essere cittadino del tutto, a pieno titolo e non a responsabilità limitata. Perché il tema, che piaccia o no, nella richiesta di diritti, che vengano dalla minoranza GLBT o altre minoranze va letto come richiesta di poter esercitare in pienezza e quindi responsabilmente il proprio essere cittadini.
Dal palco di Sabato scorso chi rappresentava l'Amministrazione cittadina ha detto parole chiare e forti e ha registrato il livello della risposta sulle richieste di chi ha organizzato il Pride. Ottimo.
Sono contento. Non ho mai pensato di sedere su questi banchi in rappresentanza esclusiva o monopolistica delle istanze del mondo GLBT e penso nessuno ne possa avere il monopolio o l'esclusività e le mie parole, pronunciate da questo banco nei tre anni di mandato che fino ad oggi ho esercitato, ne sono la prova.
Ora, sentire un assessore che accoglie quelle richieste mi riempie di soddisfazione, consapevole che nessuno, ne io ne lui si voglia intestare una battaglia che è più grande di me e di lui, ma ha l'ampiezza della giustizia che ancora, su questi temi, è purtroppo deficitaria.
Vengo al concreto, perché la politica a me piace così. Ho tre richieste che avanzo dal mio seggio, tre richieste che dimostreranno alla città che la Giunta non è fatta solo di parole, ma che alle proprie affermazioni fa seguire atti concreti, perché è da quelli che i cittadini giudicano.
Le tre richieste sono semplici. Punti di partenza significativi. Due divengono direttamente da quelle presentate in piazza, la terza dalle parole stesse dell'assessore Lepore. Per tutte e tre non servono passaggi consiliari, basta un atto amministrativo del Sindaco o della Giunta, per cui si possono fare domani, senza perdere tempo.
La prima.
Si proceda, come già altri sindaci italiani hanno fatto, alla trascrizione anagrafica dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero.
La seconda.
Si proceda amministrativamente a ritirare l'obbligo di delega per il genitore elettivo nel ritiro del figlio dall'asilo o dalla scuola che frequenta se la famiglia si iscrive al registro delle unioni affettive, che inizierebbe così ad avere un senso vero. L'atto permetterebbe inoltre la partecipazione del genitore elettivo all'elettorato passivo nelle cariche scolastiche di rappresentanza.
La terza
In maniera opportuna, nei confronti di Atlantide che protestando in piazza ha appeso il proprio striscione rivendicativo al sacrario dei partigiani che sta di fianco all'ingresso di Sala Borsa, l'Assessore Lepore ha chiesto giustamente e prontamente di ritirarlo per rispetto nei confronti di coloro che sono morti per la libertà.
In questo senso, sarebbe ancora più opportuno ridare visibilità piena a quel monumento, sotto al quale le persone si siedono e, purtroppo, bivaccano ogni giorno. Basterebbe una fila di siepi, un cordone, o qualcosa di creativo per ridare visibilità e decoro pieni a quello che per noi è un monumento che ha lo stesso peso nella memoria collettiva cittadina dell'altare della patria a Roma o del monumento a ricordo dei Martiri delle Fosse Ardeatine.
Anche qui, basta un gesto amministrativo.
Non ho altro da dire, il mio elenco finisce qui, aggiungo solo e ripeto che, essendo gesti concreti e rapidi, già da domani, dopo la riunione di Giunta, questo primo passo venga fatto davvero.
Non ci si preoccupi dei rossori che ci possono essere in questa sala, visto che negli ultimi anni, quando la Giunta ha chiesto con forza il nostro assenso, alla fine è arrivato. Ci si armi di coraggio, e si parta. Solo allora avrà avuto un senso stare in testa al corteo di sabato e reggere quello striscione con scritto "contiAMO".
Io ci sono, non da monopolista delle richieste GLBT, ma da cittadino e consigliere comunale che era in piazza sabato, e non mi sembra di essere solo, stando bassi ci sono altre 19999 persone".
"Bologna arcobaleno, dalle parole ai fatti.
Hanno detto 20mila persone. Ventimila volti, ventimila colori che hanno allegramente percorso le vie della città con delle richieste precise.
La cosa bella dei Pride, dal mio punto di vista, è che a differenza di chi ci ha abituato, anche nella nostra città, a protestare in modo scomposto, rovinando il paesaggio urbano fino ad arrivare in sala di consiglio gettandoci addosso perfino lo sterco, beh, il Pride colora, ma non i muri con lo spray mosso dalla demenza, ma con le voci e i suoni della festa che coinvolge e non esclude.
A volte lo definiscono carrozzone mentre a me piace vederci la passione di chi desidera essere cittadino del tutto, a pieno titolo e non a responsabilità limitata. Perché il tema, che piaccia o no, nella richiesta di diritti, che vengano dalla minoranza GLBT o altre minoranze va letto come richiesta di poter esercitare in pienezza e quindi responsabilmente il proprio essere cittadini.
Dal palco di Sabato scorso chi rappresentava l'Amministrazione cittadina ha detto parole chiare e forti e ha registrato il livello della risposta sulle richieste di chi ha organizzato il Pride. Ottimo.
Sono contento. Non ho mai pensato di sedere su questi banchi in rappresentanza esclusiva o monopolistica delle istanze del mondo GLBT e penso nessuno ne possa avere il monopolio o l'esclusività e le mie parole, pronunciate da questo banco nei tre anni di mandato che fino ad oggi ho esercitato, ne sono la prova.
Ora, sentire un assessore che accoglie quelle richieste mi riempie di soddisfazione, consapevole che nessuno, ne io ne lui si voglia intestare una battaglia che è più grande di me e di lui, ma ha l'ampiezza della giustizia che ancora, su questi temi, è purtroppo deficitaria.
Vengo al concreto, perché la politica a me piace così. Ho tre richieste che avanzo dal mio seggio, tre richieste che dimostreranno alla città che la Giunta non è fatta solo di parole, ma che alle proprie affermazioni fa seguire atti concreti, perché è da quelli che i cittadini giudicano.
Le tre richieste sono semplici. Punti di partenza significativi. Due divengono direttamente da quelle presentate in piazza, la terza dalle parole stesse dell'assessore Lepore. Per tutte e tre non servono passaggi consiliari, basta un atto amministrativo del Sindaco o della Giunta, per cui si possono fare domani, senza perdere tempo.
La prima.
Si proceda, come già altri sindaci italiani hanno fatto, alla trascrizione anagrafica dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero.
La seconda.
Si proceda amministrativamente a ritirare l'obbligo di delega per il genitore elettivo nel ritiro del figlio dall'asilo o dalla scuola che frequenta se la famiglia si iscrive al registro delle unioni affettive, che inizierebbe così ad avere un senso vero. L'atto permetterebbe inoltre la partecipazione del genitore elettivo all'elettorato passivo nelle cariche scolastiche di rappresentanza.
La terza
In maniera opportuna, nei confronti di Atlantide che protestando in piazza ha appeso il proprio striscione rivendicativo al sacrario dei partigiani che sta di fianco all'ingresso di Sala Borsa, l'Assessore Lepore ha chiesto giustamente e prontamente di ritirarlo per rispetto nei confronti di coloro che sono morti per la libertà.
In questo senso, sarebbe ancora più opportuno ridare visibilità piena a quel monumento, sotto al quale le persone si siedono e, purtroppo, bivaccano ogni giorno. Basterebbe una fila di siepi, un cordone, o qualcosa di creativo per ridare visibilità e decoro pieni a quello che per noi è un monumento che ha lo stesso peso nella memoria collettiva cittadina dell'altare della patria a Roma o del monumento a ricordo dei Martiri delle Fosse Ardeatine.
Anche qui, basta un gesto amministrativo.
Non ho altro da dire, il mio elenco finisce qui, aggiungo solo e ripeto che, essendo gesti concreti e rapidi, già da domani, dopo la riunione di Giunta, questo primo passo venga fatto davvero.
Non ci si preoccupi dei rossori che ci possono essere in questa sala, visto che negli ultimi anni, quando la Giunta ha chiesto con forza il nostro assenso, alla fine è arrivato. Ci si armi di coraggio, e si parta. Solo allora avrà avuto un senso stare in testa al corteo di sabato e reggere quello striscione con scritto "contiAMO".
Io ci sono, non da monopolista delle richieste GLBT, ma da cittadino e consigliere comunale che era in piazza sabato, e non mi sembra di essere solo, stando bassi ci sono altre 19999 persone".
A cura di
Piazza Maggiore, 6