CONSIGLIO COMUNALE L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE ALDROVANDI (INSPERBO) SU TEATRO COMUNALE E CONSOCIATIVISMO


Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi sul Teatro comunale e sul consociativismo.

"Mancano i soldi al Teatro Comunale.
Ci accorgiamo che per il Teatro Comunale servono soldi che non ci sono. Non lo sapevamo quando...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Aldrovandi sul Teatro comunale e sul consociativismo.

"Mancano i soldi al Teatro Comunale.
Ci accorgiamo che per il Teatro Comunale servono soldi che non ci sono. Non lo sapevamo quando il sistema pubblico ha deciso di investire 5,1 milioni nel salvataggio della coop Nuova Scena, dandoli alla lega delle cooperative?

Merola innovatore.
Non sono stato tenero negli ultimi mesi con il Sindaco Merola. L'ho fatto non so se a ragione o a torto, ma certamente in buona fede.
Lo dimostro dicendone bene questa volta, anche se con alcuni distinguo.
La stampa ha ripreso una intervista a tutto campo di Merola con i commenti dei soliti noti (ma Merola non aveva detto basta consociativismo, visto che plausi sono venuti anche da chi è stato già ripagato con una bella Presidenza? E poi subito un convinto si al People Moover, suggerisco una Presidenza anche a Bugani così smette di brontolare).
Dunque fine di un consociativismo localistico negativo e sviluppo delle società pubbliche secondo il modello Hera.
Si è riferito a Fiera, ma ha spaziato su altre società, vedi aeroporti per esempio. Vediamo le similitudini con Hera, credo di conoscere bene quel fenomeno. In comune. La Regione in Hera non ha avuto alcun ruolo, come ora Merola invoca per le altre società.
Per la nascita di Hera i Sindaci sono stati i protagonisti, è stato fondamentale il ruolo di due Sindaci, Guazzaloca che per favorire il progetto ha rinunciato al ruolo di maggioranza che prima aveva in Seabo, cedendo la maggioranza in Hera al centrosinistra, Mercatali perché con la sua autorevolezza ed una montagna di lavoro ha saputo mettere d'accordo i romagnoli, impresa riuscita solo precedentemente a Napoleone 300 anni fa.
Vediamo le differenze. Le aziende che confluirono in Hera, fecero la loro parte. Caratterizzate da un forte management studiarono un complesso piano industriale che metteva assieme la tutela del territorio, lo sviluppo, la decisa aziendalizzazione della società (non una
privatizzazione, parola che aborro), ma una azienda pubblica che si muove secondo le linee giuda del pubblico a cui deve rendere conto, ma con regole di mercato privatistico.
Ora questo enorme lavoro manca nel sistema fieristico, negli aeroporti e va fatto, pena il fallimento di ogni progetto.
La politica tradizionale nella creazione di Hera di fatto fu esclusa dal ruolo primario dei Sindaci. Donini per ora ha taciuto, ma tacerà sempre?
Hera è nata con il voto unanime di 150 consigli comunali, è quindi uscita da una logica di parte. Questo manca nelle frasi di Merola.
E in generale. Fin qui il Comune di Bologna non si è mosso nella direzione organizzativa che ora Merola proclama.
Gli esempi dati nella ASP Unica e nell'Istituzione Scuola ne sono un chiaro esempio, sia per il loro taglio squisitamente localistico sia per avere infranto alcuni principi organizzativi di base, il lavorare con un sistema matriciale per funzioni ma basato sulla preminenza di sistemi burocratici su quelli di efficacia.
Non conosco nessuna organizzazione di successo basata su principi organizzativi come quelli scelti da Merola.
Ciò nonostante avanti Merola, ma attento, questi progetti si realizzano e poi si comunicano, non viceversa".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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