CONSIGLIO COMUNALE, L'INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE FRANCESCO ERRANI (PD) SUL LAVORO


Di seguito, il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Pd) sul lavoro

"Papa Francesco ci ricorda la situazione di sofferenza di tanti giovani disoccupati, delle persone in cassa integrazione o precarie, di impre...

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Di seguito, il testo dell'intervento d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Pd) sul lavoro

"Papa Francesco ci ricorda la situazione di sofferenza di tanti giovani disoccupati, delle persone in cassa integrazione o precarie, di imprenditori e commercianti che faticano ad andare avanti.
Una situazione drammatica che interroga tutti, anche noi. Anche il Comune di Bologna.
Un riferimento importante è la nostra Costituzione e l'art.4 "La Repubblica riconosce il diritto al lavoro". Cambiare la Carta Costituzionale o costruire progetti che possano tendere al raggiungimento di principi e obiettivi costituzionali?
I dati sul mercato del lavoro a Bologna e provincia descrivono un contesto di fragilità occupazionale e sociale. Oggi il confine tra chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di sofferenza è sempre più sottile, a volte basta un evento critico come la perdita del lavoro.
A Bologna e provincia, le persone in cerca di lavoro sono quasi 90.000 (38.000 in città), 35.000 sono uomini e donne sopra i quarantacinque anni, 45.000 in situazione di bassa scolarità senza un titolo di studio spendibile nel mercato del lavoro, più di 10.000 sono gli iscritti alle liste di mobilità. Rispetto al primo semestre 2012, nel primo semestre 2013 abbiamo 4.000 avviamenti al lavoro in meno.
La mancanza di lavoro colpisce le persone più deboli, in situazione di svantaggio per cause fisiche, psichiche e sociali, ma anche i disoccupati di lungo periodo, gli ultracinquntenni, gli adulti soli con figli, le persone prive di un titolo di studio.
Il lavoro ci da dignità, identità e sopravvivenza. Il rischio è che la crisi economica diventi una crisi umana.
A Bologna, possiamo e dobbiamo costruire un Agenda per l'inclusione socio-lavorativa. 
Alcuni progetti vanno in questa direzione. Penso al Fondo anticrisi e al progetto per la pulizia del patrimonio cittadino che impiega persone socialmente svantaggiate. Al progetto "Case Zanardi" per costruire una rete per l'inclusione socio-lavorativa, contro lo spreco di lavoro, alimentare e relazionale. 
Se vogliamo essere credibili, dobbiamo passare dalle dichiarazioni alle azioni concrete in discontinuità rispetto al passato. Penso alla decisione di luglio 2013 del Consiglio comunale che ha approvato all'unanimità la proposta di inserire le clausole sociali nell'appalto quinquennale di manutenzione del verde pubblico, come anche la decisione della Giunta (febbraio 2013) per rivedere il regolamento per l'affidamento di appalti pubblici tesi all'inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio.
14 Comuni della Provincia hanno seguito l'esempio del Comune di Bologna e approvato le linee di indirizzo che impegnano tutti i Comuni a introdurre negli appalti pubblici le "clausole sociali". La Conferenza metropolitana dei Sindaci ha approvato la proposta di nuovo regolamento degli appalti pubblici.
Se vogliamo dare risposta a cittadini che oggi faticano a trovare lavoro e cambiare la politica in città, dobbiamo passare dalle parole a progetti e azioni concrete. Per costruire un welfare più inclusivo, promuovere la responsabilità sociale delle imprese e valorizzare il capitale sociale rappresentato dalle cooperative sociali produttrici di lavoro".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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