QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'UNIFICAZIONE DELLE ASP


L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sull'unificazione di due ASP in ambito socio-sanitario.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):

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L'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl) sull'unificazione di due ASP in ambito socio-sanitario.

La domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (Pdl):

"Con riferimento agli articoli di stampa apparsi sulle ASP e sulla fusione di due di queste, chiede al Sindaco di sapere quali e quante strutture, grazie alla legge sull'accreditamento, passeranno alla gestione di privati.
Chiede, altresì, di sapere come e da chi verrà assorbita la forza lavoro sino ad oggi applicata alle predette strutture e quale costo per la stessa è stato sostenuto negli ultimi tre esercizi".

La risposta dell'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo:

"Con riferimento alla domanda di attualità del consigliere Tomassini relativa all'accreditamento delle strutture socio-sanitarie a titolarità ASP si rappresenta che la Regione ha dato vita a un sistema di accreditamento delle strutture socio-sanitarie teso a qualificare i servizi e a superare il meccanismo degli appalti nell'individuazione dei rapporti di servizio pubblico. Sono pertanto soggetti ad accreditamento tutti i servizi che rientrano nelle tipologie previste dalla norma regionale, indipendentemente dalla natura pubblica o privata del soggetto erogatore. Le ASP, le AUSL, i Comuni, gli enti privati profit e no profit sono tutti soggetti ad accreditamento qualora eroghino per conto di una committenza pubblica i servizi di Casa Residenza Anziani (le ex case protette), Centro Diurno Anziani, Centro residenziale disabili, Centro diurno disabili, Assistenza domiciliare. Sono tutti soggetti sottoposti alla medesima regolamentazione ed ai medesimi standard di qualità sia che essi siano pubblici sia che essi siano soggetti privati. Nel caso di Bologna, gli unici enti pubblici che erogano alcuni dei servizi sopra indicati sono le ASP Giovanni XXIII e Poveri Vergognosi.
Tra i requisiti qualitativi che gli enti accreditati sono tenuti a raggiungere nel periodo del regime transitorio dell'accreditamento, vi è la responsabilità gestionale unitaria. Tutti i servizi devono cioè garantire il superamento di eventuali forme di gestione mista e il conseguimento di un assetto organizzativo che preveda la dipendenza gerarchica o funzionale dal soggetto accreditato del personale con funzioni assistenziali, oltre che l'assunzione di una responsabilità generale di tutte le attività gestionali da parte del medesimo soggetto accreditato (includendo le attività accessorie per cui è possibile continuare ad avvalersi di appalti a terzi: servizi amministrativi, alberghieri, portinerie, ecc.).
Insomma la situazione attuale che non è eventuale ma è reale, cioè quella di molti servizi oggi gestiti insieme da operatori dell'ASP e operatori delle cooperative sociali, del privato siciale, accreditato dovrà essere una soluzione prevista dalla legge che va a una risoluzione o che va verso una completa gestione da parte delle asp o nella completa responsabilità gestionale del privato convenzionato. C'è un ulteriore elemento che è importante ricordare per far comprendere qual è lo spazio di discrezionalità in capo al Comune, alla committenza pubblica di dividere i servizi che andranno all'Asp e quelli che invece andranno al privato sociale accreditato. La legge dice che, oltre a esserci l'obbligo di questa chiarezza, c'è l'obbligo di mantenere le percentuali di affidamento fra pubblico e privato sociale accreditato che c'erano prima del sistema di accreditamento. Le percentuali della città di Bologna sono 60% pubblico, 40% privato sociale accreditato. Segnalo che questo è il dato di produzione pubblica di servizi più alto di tutta la Regione Emilia-Romagna, cioè in tutte le altre città dell'Emilia-Romagna il dato e i servizi in capo al privato sociale accreditato già prima dell'accreditamento erano in una percentuale decisamente superiore.
Nel rispetto di tale requisito le ASP bolognesi dovranno pertanto riorganizzare i propri servizi superando a loro volta il sistema dell'appalto a soggetti del privato sociale, della conduzione assistenziale di singoli reparti delle strutture accreditate. In sostanza, ciò si tradurrà in un trasferimento di personale nell'ambito delle strutture accreditate col risultato che in alcuni servizi sarà impiegato solo personale del privato sociale e in altri opererà solo personale dipendente dalle ASP.
Si prevede che le strutture storicamente a titolarità Opere Pie e successivamente ASP che alla fine di questo percorso risulteranno a gestione del privato sociale saranno tre Case Residenze Anziani (Madre Teresa di Calcutta attualmente dell'ASP Poveri Vergognosi, viale Pepoli e due reparti di Viale Roma attualmente del Giovanni XXIII) e un Centro diurno (Madre Teresa di Calcutta), su un totale di 14 strutture.
I titolari delle gestioni unitarie private saranno gli stessi operatori accreditati oggi, quindi non vi sarà cambio di operatori, come prevede la norma, ovvero la cooperativa Ancora (che opera al Madre Teresa CRA e nel centro diurno) e la cooperativa In Cammino (gli altri servizi), le quali daranno continuità ai rapporti di lavoro già in essere concentrando la loro forza lavoro (circa 200 operatori) nelle strutture sopraindicate.
I costi di tali operatori saranno a carico delle due cooperative in linea di continuità con quanto accaduto negli ultimi tre esercizi secondo le modalità e i parametri retributivi stabiliti dal CCNL delle cooperative sociali. I servizi accreditati gestiti sia da soggetti pubblici che da soggetti privati saranno complessivamente remunerati in base alle tariffe regionali stabilite dalla legge sull'accreditamento stesso.
Per quanto riguarda il personale: ovviamente anche sulle ASP questo avrà un impatto, che ho anche richiamato nell'incontro di commissione, ovviamente dovrà essere attentamente valutato nell'ambito della riorganizzazione che le ASP dovranno darsi, la cosa che posso anticipare è che i numeri del personale che esubera rispetto ai servizi che passano alla cooperativa sociale a fronte di quello di cui invece c'è bisogno per assumere pienamente la responsabilità di alcune strutture che prima erano gestire in maniera mista, si compensano. A fronte della ASP Poveri Vergognosi che vede venire meno alcuni operatori, l'ASP Giovanni XXIII vede un numero più o meno uguale di operatori che servono, quindi nel progetto di riorganizzazione complessiva, questi numeri che sono simili potranno compensarsi e renderà più semplice la riorganizzazione della nuova azienda.

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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