QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIFORMA DEI QUARTIERI
L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (PDL) sulla riforma dei Quartieri.
La domanda del consigliere Tomassini:
"Con riferimento alle no...
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L'assessore Luca Rizzo Nervo, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Tomassini (PDL) sulla riforma dei Quartieri.
La domanda del consigliere Tomassini:
"Con riferimento alle notizie di stampa apparse sulle agenzie, nonché sulle emittenti televisive e sulle cronache locali in merito alle condizioni in cui i consiglieri circoscrizionali operano in città, nonché all’impasse che la riforma dei quartieri da lunghi anni sta registrando, si chiede al Sindaco di sapere: se la Giunta abbia in animo di provvedere alla riforma dell’attuale assetto dei Quartieri; in caso affermativo, convinto dell’opportunità di organizzare i nuovi assetti amministrativi in ragione dei criteri dell’omogeneità territoriale e delle problematiche amministrative nel tempo emerse, chiede di sapere come l’ Amministrazione valuti l 'opportunità di costituire un nuovo Quartiere/Circoscrizione che abbracci tutto il centro storico; con riferimento all’ attualità, invece, chiede di sapere se il Sindaco reputi corretto e conforme a leggi e regolamenti la decisione operata dalle circoscrizioni di riservare la presidenza della commissione bilancio a consiglieri di maggioranza; inoltre, chiede anche di sapere se ritenga corretto e conforme a leggi e regolamenti che i consiglieri circoscrizionali non abbiano strumentazione sufficiente a svolgere il loro compito di controllo degli atti e di indirizzo dell’ attività amministrativa; da ultimo, domanda se non ritenga opportuno creare spazi web sul sito del Comune di Bologna per la consultazione on-line di tutti gli atti amministrativi non espressamente segreti per legge".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"La riforma del decentramento costituisce una rilevante parte del Programma di questa Amministrazione comunale. Vi è una parte che recita: Innovazione Istituzionale e Governance Metropolitana, che ha trovato anche, oltre che nel programma di mandato, un suo ulteriore aggiornamento nel Piano Generale di Sviluppo 2012-2016. Gli impegni assunti sono in quell'atto citati, e riporto alcune parti di questo documento che credo possano rispondere ad alcuni dei suoi quesiti.
Il Piano Generale di Sviluppo, in riferimento al progetto di innovazione istituzionale, si propone di ripensare al modello del nostro decentramento municipale, aggiornandolo alle mutate esigenze sociali e andando nella direzione di una maggiore efficienza ed efficacia dell'azione dell'Amministrazione comunale che consenta di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Con queste finalità negli ultimi mesi del 2011 ha preso avvio il processo con la realizzazione, che lei ricordava, dell'istruttoria tecnica che, partendo dall'analisi dell'attuale modello di decentramento e dalle criticità del sistema, ha portato a sviluppare una proposta sul futuro assetto politico istituzionale e organizzativo del decentramento. Il processo è volto a delineare nuove forme di collaborazione fra i territori, per affrontare necessità che vanno oltre i confini amministrativi dei singoli quartieri per come li abbiamo conosciuti fin qui, individuando ambiti ottimali di erogazione dei servizi per affrontare coesi i bisogni dei cittadini.
La complessa riforma chiama in causa le competenze di diversi soggetti istituzionali e porterà alla modifica dello Statuto e del regolamento sul decentramento, con l'obiettivo di riconfigurare il ruolo dei Quartieri quali protagonisti delle reti di comunità e soggetti attivi nell'ascolto dei cittadini.
I primi step di questo percorso, realizzabili nella situazione istituzionale attualmente vigente, che hanno preso avvio nel corso del 2012, vedono la sperimentazione di organiche forme di collaborazione gestionale e il riorientamento della modalità di lavoro per valorizzare al massimo le realtà sociali del territorio promuovendo il cosiddetto "lavoro di comunità”.
In particolare i nove quartieri sono stati accorpati in sei entità sotto la responsabilità di sei dirigenti, direttori di quartiere, questi sono Borgo-Reno, Porto-Saragozza, San Donato-San Vitale, oltre i quartieri Navile, Santo Stefano e Savena che hanno mantenuto l'organizzazione presistente, e sono state avviate le sperimentazioni di rivisitazioni organizzative, volte all'accorpamento gestionale nei sei ambiti territoriali. Questo accorpamento, consigliere Tomassini, sta dando buona prova di sé, a detta degli stessi presidenti e direttori, e ci pare anche nel riscontro dei cittadini, e quindi può essere, deve essere, vuole essere la base di un più complessivo processo di riforma che, come le dicevo, anche da un punto di vista istituzionale, abbiamo intenzione di proseguire.
Definita la cornice, sono già in corso e riprogettati i nuovi assetti organizzativi che attengono al funzionamento della struttura tecnica. I principali cambiamenti hanno riguardato e riguarderanno anche nel prossimo futuro, le responsabilità relative alle aree di lavoro più rilevanti, quelle oggetto della delega ai Quartieri, quali i servizi sociali, gli sportelli di relazione con il pubblico, l'amministrazione, che già oggi operano per i sei ambiti territoriali. Oltre a questo ricordo che i Quartieri sono stati interessati in questi due anni da percorsi nuovi, che li coinvolgono direttamente, ad esempio nell'ambito della cura del territorio, ad esempio nell'ambito di una nuova modalità di relazione con i cittadini, anche nella cura del territorio, ad esempio attraverso il progetto di cittadinanza attiva, che sta dando anch'esso una buona prova di sé con l'attivazione di oltre 30 progetti e conseguenti convenzioni, che ancora una volta sottolineano una dimensione di comunità , che è la dimensione nuova sulla quale esercitare la responsabilità e gli obiettivi dei Quartieri, come li immaginiamo.
Il processo di riforma è quindi in corso e prossimamente verrà avviato, stiamo avviando proprio in queste settimane il percorso istituzionale di riforma del decentramento che porterà ad una revisione dello Statuto e del Regolamento comunale del decentramento. Processo istituzionale di revisione che ovviamente non potrà che tenere conto di queste nuove modalità, di questi nuovi ambiti, dei processi che nel frattempo sono intervenuti, ad esempio in ambito sociale sicuramente la nascita dell'ASP unica di Bologna è un processo che dialoga con la delega ai servizi sociali dei Quartieri, senza determinazioni automatiche, ma certamente è una novità rispetto alla quale anche nel processo di revisione istituzionale dei Quartieri si dovrà tenere nella giusta considerazione.
Il processo di riforma istituzionale ovviamente vedrà il coinvolgimento pieno del Consiglio comunale, non solo in fase deliberante, ma anche in fase ideativa, e dei Consigli di quartiere stessi.
Per quanto riguarda il resto della sua domanda, consigliere, rispondo dicendo che le Commissioni che operano nei Quartieri, come previsto nell'attuale Regolamento sul decentramento, assolvono in particolare modo al compito di informazione ai cittadini e operano anche in diretto rapporto con gli utenti dei servizi e sono aperte, come lei sa, ai cittadini non eletti e pertanto non sono paragonabili, assimilabili, alle Commissioni consiliari che sono costituite esclusivamente dai Consiglieri comunali con criteri idonei a garantire la proporzionalità e la rappresentanza di tutti i gruppi, come previsto dall'art.21, terzo comma, dello Statuto, con particolare riferimento alle cosiddette commissioni di garanzia. Le prerogative dei Consiglieri di quartiere sono disciplinate dal Regolamento del decentramento ed, in particolare, dai regolamenti interni approvati dai Consigli di quartiere. Tutti i Quartieri hanno approvato il Regolamento interno, disponibile e consultabile nei rispettivi siti, attivi per ciascun quartiere e accessibili dalla home page del sito del Comune. In tali atti sono previsti i diritti esercitabili dai Consiglieri: la possibilità di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni d'ordine, e altro. Ai Consiglieri di quartiere è riconosciuto il diritto di accesso a tutti gli atti del quartiere, sia provvedimentali sia istruttori. In generale, per i Consiglieri sono disponibili salette riservate per l'esercizio delle funzioni di istituto e gli strumenti utili all'esercizio del mandato. Parimenti, gli uffici dei quartieri sono a disposizione dei consiglieri per l'acquisizione di ogni utile informazione.
Tutti i nove quartieri hanno in gestione un sito web, in cui vengono pubblicate informazioni rilevanti per il cittadino ai fini dell'accesso ai servizi, ma anche i provvedimenti approvati dai Consigli di quartiere, le informazioni relative alle iniziative in corso, avvisi, bandi. Inoltre, le delibere dei Consigli di quartiere vengono pubblicate sull'Albo Pretorio online sul sito del Comune di Bologna, come le determinazioni dirigenziali dei Direttori dei quartieri sono pubblicate e disponibili sul sito del Comune, suddivise quartiere per quartiere. Pertanto la consultazione online come richiesto dal consigliere interpellante è già ampiamente disponibile. Detto ciò, consigliere, tutto ciò che si più fare di più e meglio ovviamente sarà, come lei ci pone all'attenzione, sarà all'attenzione mia personale e dei singoli Quartieri della città".
La domanda del consigliere Tomassini:
"Con riferimento alle notizie di stampa apparse sulle agenzie, nonché sulle emittenti televisive e sulle cronache locali in merito alle condizioni in cui i consiglieri circoscrizionali operano in città, nonché all’impasse che la riforma dei quartieri da lunghi anni sta registrando, si chiede al Sindaco di sapere: se la Giunta abbia in animo di provvedere alla riforma dell’attuale assetto dei Quartieri; in caso affermativo, convinto dell’opportunità di organizzare i nuovi assetti amministrativi in ragione dei criteri dell’omogeneità territoriale e delle problematiche amministrative nel tempo emerse, chiede di sapere come l’ Amministrazione valuti l 'opportunità di costituire un nuovo Quartiere/Circoscrizione che abbracci tutto il centro storico; con riferimento all’ attualità, invece, chiede di sapere se il Sindaco reputi corretto e conforme a leggi e regolamenti la decisione operata dalle circoscrizioni di riservare la presidenza della commissione bilancio a consiglieri di maggioranza; inoltre, chiede anche di sapere se ritenga corretto e conforme a leggi e regolamenti che i consiglieri circoscrizionali non abbiano strumentazione sufficiente a svolgere il loro compito di controllo degli atti e di indirizzo dell’ attività amministrativa; da ultimo, domanda se non ritenga opportuno creare spazi web sul sito del Comune di Bologna per la consultazione on-line di tutti gli atti amministrativi non espressamente segreti per legge".
La risposta dell'assessore Rizzo Nervo:
"La riforma del decentramento costituisce una rilevante parte del Programma di questa Amministrazione comunale. Vi è una parte che recita: Innovazione Istituzionale e Governance Metropolitana, che ha trovato anche, oltre che nel programma di mandato, un suo ulteriore aggiornamento nel Piano Generale di Sviluppo 2012-2016. Gli impegni assunti sono in quell'atto citati, e riporto alcune parti di questo documento che credo possano rispondere ad alcuni dei suoi quesiti.
Il Piano Generale di Sviluppo, in riferimento al progetto di innovazione istituzionale, si propone di ripensare al modello del nostro decentramento municipale, aggiornandolo alle mutate esigenze sociali e andando nella direzione di una maggiore efficienza ed efficacia dell'azione dell'Amministrazione comunale che consenta di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Con queste finalità negli ultimi mesi del 2011 ha preso avvio il processo con la realizzazione, che lei ricordava, dell'istruttoria tecnica che, partendo dall'analisi dell'attuale modello di decentramento e dalle criticità del sistema, ha portato a sviluppare una proposta sul futuro assetto politico istituzionale e organizzativo del decentramento. Il processo è volto a delineare nuove forme di collaborazione fra i territori, per affrontare necessità che vanno oltre i confini amministrativi dei singoli quartieri per come li abbiamo conosciuti fin qui, individuando ambiti ottimali di erogazione dei servizi per affrontare coesi i bisogni dei cittadini.
La complessa riforma chiama in causa le competenze di diversi soggetti istituzionali e porterà alla modifica dello Statuto e del regolamento sul decentramento, con l'obiettivo di riconfigurare il ruolo dei Quartieri quali protagonisti delle reti di comunità e soggetti attivi nell'ascolto dei cittadini.
I primi step di questo percorso, realizzabili nella situazione istituzionale attualmente vigente, che hanno preso avvio nel corso del 2012, vedono la sperimentazione di organiche forme di collaborazione gestionale e il riorientamento della modalità di lavoro per valorizzare al massimo le realtà sociali del territorio promuovendo il cosiddetto "lavoro di comunità”.
In particolare i nove quartieri sono stati accorpati in sei entità sotto la responsabilità di sei dirigenti, direttori di quartiere, questi sono Borgo-Reno, Porto-Saragozza, San Donato-San Vitale, oltre i quartieri Navile, Santo Stefano e Savena che hanno mantenuto l'organizzazione presistente, e sono state avviate le sperimentazioni di rivisitazioni organizzative, volte all'accorpamento gestionale nei sei ambiti territoriali. Questo accorpamento, consigliere Tomassini, sta dando buona prova di sé, a detta degli stessi presidenti e direttori, e ci pare anche nel riscontro dei cittadini, e quindi può essere, deve essere, vuole essere la base di un più complessivo processo di riforma che, come le dicevo, anche da un punto di vista istituzionale, abbiamo intenzione di proseguire.
Definita la cornice, sono già in corso e riprogettati i nuovi assetti organizzativi che attengono al funzionamento della struttura tecnica. I principali cambiamenti hanno riguardato e riguarderanno anche nel prossimo futuro, le responsabilità relative alle aree di lavoro più rilevanti, quelle oggetto della delega ai Quartieri, quali i servizi sociali, gli sportelli di relazione con il pubblico, l'amministrazione, che già oggi operano per i sei ambiti territoriali. Oltre a questo ricordo che i Quartieri sono stati interessati in questi due anni da percorsi nuovi, che li coinvolgono direttamente, ad esempio nell'ambito della cura del territorio, ad esempio nell'ambito di una nuova modalità di relazione con i cittadini, anche nella cura del territorio, ad esempio attraverso il progetto di cittadinanza attiva, che sta dando anch'esso una buona prova di sé con l'attivazione di oltre 30 progetti e conseguenti convenzioni, che ancora una volta sottolineano una dimensione di comunità , che è la dimensione nuova sulla quale esercitare la responsabilità e gli obiettivi dei Quartieri, come li immaginiamo.
Il processo di riforma è quindi in corso e prossimamente verrà avviato, stiamo avviando proprio in queste settimane il percorso istituzionale di riforma del decentramento che porterà ad una revisione dello Statuto e del Regolamento comunale del decentramento. Processo istituzionale di revisione che ovviamente non potrà che tenere conto di queste nuove modalità, di questi nuovi ambiti, dei processi che nel frattempo sono intervenuti, ad esempio in ambito sociale sicuramente la nascita dell'ASP unica di Bologna è un processo che dialoga con la delega ai servizi sociali dei Quartieri, senza determinazioni automatiche, ma certamente è una novità rispetto alla quale anche nel processo di revisione istituzionale dei Quartieri si dovrà tenere nella giusta considerazione.
Il processo di riforma istituzionale ovviamente vedrà il coinvolgimento pieno del Consiglio comunale, non solo in fase deliberante, ma anche in fase ideativa, e dei Consigli di quartiere stessi.
Per quanto riguarda il resto della sua domanda, consigliere, rispondo dicendo che le Commissioni che operano nei Quartieri, come previsto nell'attuale Regolamento sul decentramento, assolvono in particolare modo al compito di informazione ai cittadini e operano anche in diretto rapporto con gli utenti dei servizi e sono aperte, come lei sa, ai cittadini non eletti e pertanto non sono paragonabili, assimilabili, alle Commissioni consiliari che sono costituite esclusivamente dai Consiglieri comunali con criteri idonei a garantire la proporzionalità e la rappresentanza di tutti i gruppi, come previsto dall'art.21, terzo comma, dello Statuto, con particolare riferimento alle cosiddette commissioni di garanzia. Le prerogative dei Consiglieri di quartiere sono disciplinate dal Regolamento del decentramento ed, in particolare, dai regolamenti interni approvati dai Consigli di quartiere. Tutti i Quartieri hanno approvato il Regolamento interno, disponibile e consultabile nei rispettivi siti, attivi per ciascun quartiere e accessibili dalla home page del sito del Comune. In tali atti sono previsti i diritti esercitabili dai Consiglieri: la possibilità di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni d'ordine, e altro. Ai Consiglieri di quartiere è riconosciuto il diritto di accesso a tutti gli atti del quartiere, sia provvedimentali sia istruttori. In generale, per i Consiglieri sono disponibili salette riservate per l'esercizio delle funzioni di istituto e gli strumenti utili all'esercizio del mandato. Parimenti, gli uffici dei quartieri sono a disposizione dei consiglieri per l'acquisizione di ogni utile informazione.
Tutti i nove quartieri hanno in gestione un sito web, in cui vengono pubblicate informazioni rilevanti per il cittadino ai fini dell'accesso ai servizi, ma anche i provvedimenti approvati dai Consigli di quartiere, le informazioni relative alle iniziative in corso, avvisi, bandi. Inoltre, le delibere dei Consigli di quartiere vengono pubblicate sull'Albo Pretorio online sul sito del Comune di Bologna, come le determinazioni dirigenziali dei Direttori dei quartieri sono pubblicate e disponibili sul sito del Comune, suddivise quartiere per quartiere. Pertanto la consultazione online come richiesto dal consigliere interpellante è già ampiamente disponibile. Detto ciò, consigliere, tutto ciò che si più fare di più e meglio ovviamente sarà, come lei ci pone all'attenzione, sarà all'attenzione mia personale e dei singoli Quartieri della città".
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Piazza Maggiore, 6