QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA MOBILITÀ
L'assessore alla Mobilità, Andrea colombo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle soluzioni per migliorare la mobilità in città.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Le...
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L'assessore alla Mobilità, Andrea colombo, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulle soluzioni per migliorare la mobilità in città.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Un articolo di stampa piuttosto originale celebra l'anniversario del pensionamento del tramway a Bologna.
Oggi siamo una città che lotta quotidianamente per far fronte ai difficoltosi collegamenti verso le periferie, con le centraline che sforano quotidianamente i livelli di inquinamento da polveri, il tutto associato al fenomeno della subsidenza che fa sprofondare, lentamente, i monumenti nel centro storico; a questo proposito, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
1) se non credano opportuno ripristinare alcune linee per evitare l'inquinamento prodotto dai mezzi pesanti (bus) soprattutto in centro;
2) come giudichino l'esperienza fatta, che ha condotto alle odierne difficoltà di mobilità a livello cittadino, rispetto al passato;
3) se ritengano che il passaggio dalla linea elettrificata a quella su gomma abbia prodotto un minor tasso di inquinamento migliorando il livello della salute dei cittadini;
4) come giudichino l'attuale rete, visto che vi era un progetto di modificarla con l'ormai abortito progetto civis e quali si ritiene saranno i prossimi sviluppi, SFM compresa;
5) come valutino il fatto che città europee con la nostra estensione territoriale (esempio Parigi) abbiano 2 milioni di persone e trasporti più efficienti (compreso il metrò) e altre città italiane concentrino in poco spazio più scelte possibili di trasporto (come accade a Torino, Milano e Roma) mentre Bologna obblighi i suoi abitanti a scegliere tra l'autobus e andare a piedi o in bici e abbia un sistema estremamente dispersivo sul territorio e poco efficiente".
La risposta dell'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo:
"La consigliera ricorderà che in questa città sul finire degli anni '90 l'allora Giunta Vitali aveva in realtà pensato di reintrodurre una linea tramviaria, dopo di che la storia narra di come quel progetto, in questa coazione a ripetere che c'è a Bologna sul tema delle infrastrutture che speriamo che finalmente si stia superando, fu accantonato dalla successiva Giunta, la Giunta Guazzaloca, e fu sostituito da quello che allora veniva denominato tram su gomma, ma che altro non era che non un filobus con la guida ottica vincolata e con tutti i problemi di sicurezza che comportava e sappiamo alla fine com'è andata. Quindi non c'è dubbio che alla fine degli anni '90 si perse, io credo, un'occasione storica di portare un trasporto su ferro, ma urbano, ovviamente più leggero rispetto a quello ferroviario con una scelta io credo miope di passare dal ferro alla gomma, dal tram al così detto tram su gomma. Allo stesso modo devo dire, io la penso così, che si fece un grande errore alla fine degli anni '60 proprio mentre si facevano le prime pedonalizzazione di via D'Azeglio, nel '68 io credo, nello stesso anno si fece anche circolare l'ultima corsa del tram. Veramente paradossale perchè invece il tram sarebbe stato il mezzo più adeguato anche per il centro storico di Bologna, ma quella Amministrazione fece nei primi anni 2000 scelte diverse.
Dopo di chè è anche noto qual'è la vicenda successiva. I fondi del tram che aveva ottenuto Vitali divennero i fondi per il Civis, con cui noi oggi confidiamo di realizzare almeno due principali innovazioni del sistema del trasporto pubblico unendo anche le risorse ex metrò, cioè tornare almeno per una parte a quelli che erano i benefici del sistema del trasporto pubblico tramviario. Credo che oggi, almeno nel breve periodo, credo che la consigliera ne sia consapevole insieme a me, non vi sono le condizioni per un immediato ritorno alla tecnologia del tram, certo è che l'idea di tornare a un trasporto pubblico più ecologico, più elettrico, a più basso impatto ambientale è un'idea che stiamo coltivando concretamente. Il pacchetto di progetti infrastrutturali sul trasporto pubblico che stiamo componendo è un pacchetto da un lato più realistico e prende atto dei fallimenti del passato e dell'attuale fase di crisi economica e quindi punta prima di tutto a valorizzare al massimo e a completare le reti già esistenti, mi riferisco all'SFM e alle reti foliviarie. Dall'altro lato è un progetto che nel completare le reti esistenti fa una scelta chiara nella direzione di una maggiore qualità ambientale del trasporto pubblico perchè siamo convinti che mentre si chiede ai cittadini di muoversi in maniera sempre più ecologica, di cambiare magari la flotta di veicoli privati, di andare nella direzione più rispettosa delle normative europee, ECO ed EURO, crediamo nello stesso tempo che le Amministrazioni pubbliche siano le prime a dover dare il buon esempio creando sempre più un trasporto pubblico ecologico. Da questo punto di vista le due scelte fondamentali sono la prima di trasformare le cinque linee principali del trasporto pubblico urbano su gomma in linee filoviarie, non sarà come il tram però almeno dal punto di vista, e non è poco, del completo abbattimento dello smog, saranno fondamentali; e seconda scelta il completamente del Servizio ferroviaro metropolitano con treni che siano sempre più treni elettrici, d'altra parte proprio negli scorsi mesi insieme alla Regione e alla Provincia abbiamo immesso su alcune linee bolognesi dei nuovi elettrotreni che migliorano il comfort per i pendolari, perchè sono treni nuovi, ma che migliorano anche le prestazioni ambientali, perchè sono treni elettrici e non più a gasolio.
Quindi diciamo che sicuramente si è conservata, anzi da parte nostra si è rinnovata rilanciata, l'attenzione a un trasporto pubblico elettrico sia su ferro che su gomma, sia urbano che metropolitano, con l'idea di dare una scossa elettrica ai mezzi pubblici che costituisce a tutt'oggi la parola d'ordine del programma di mandato. E dall'altro lato bisogna fare anche una seria analisi storica sul fatto che il tram fu un errore dismetterlo negli anni '60 ed è stato un errore sostituirlo da un immaginifico tram su gomma a inizio anni 2000, noi oggi paghiamo quelle scelte e credo però che stiamo facendo delle scelte nuove che tengano conto dei tempi e degli errori del passato e che vadano però in una direzione seria di migliorare l'offerta del trasporto pubblico e migliorarne anche la qualità ambientale diminuendo o azzerando l'impatto ambientale sulla città".
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Un articolo di stampa piuttosto originale celebra l'anniversario del pensionamento del tramway a Bologna.
Oggi siamo una città che lotta quotidianamente per far fronte ai difficoltosi collegamenti verso le periferie, con le centraline che sforano quotidianamente i livelli di inquinamento da polveri, il tutto associato al fenomeno della subsidenza che fa sprofondare, lentamente, i monumenti nel centro storico; a questo proposito, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
1) se non credano opportuno ripristinare alcune linee per evitare l'inquinamento prodotto dai mezzi pesanti (bus) soprattutto in centro;
2) come giudichino l'esperienza fatta, che ha condotto alle odierne difficoltà di mobilità a livello cittadino, rispetto al passato;
3) se ritengano che il passaggio dalla linea elettrificata a quella su gomma abbia prodotto un minor tasso di inquinamento migliorando il livello della salute dei cittadini;
4) come giudichino l'attuale rete, visto che vi era un progetto di modificarla con l'ormai abortito progetto civis e quali si ritiene saranno i prossimi sviluppi, SFM compresa;
5) come valutino il fatto che città europee con la nostra estensione territoriale (esempio Parigi) abbiano 2 milioni di persone e trasporti più efficienti (compreso il metrò) e altre città italiane concentrino in poco spazio più scelte possibili di trasporto (come accade a Torino, Milano e Roma) mentre Bologna obblighi i suoi abitanti a scegliere tra l'autobus e andare a piedi o in bici e abbia un sistema estremamente dispersivo sul territorio e poco efficiente".
La risposta dell'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo:
"La consigliera ricorderà che in questa città sul finire degli anni '90 l'allora Giunta Vitali aveva in realtà pensato di reintrodurre una linea tramviaria, dopo di che la storia narra di come quel progetto, in questa coazione a ripetere che c'è a Bologna sul tema delle infrastrutture che speriamo che finalmente si stia superando, fu accantonato dalla successiva Giunta, la Giunta Guazzaloca, e fu sostituito da quello che allora veniva denominato tram su gomma, ma che altro non era che non un filobus con la guida ottica vincolata e con tutti i problemi di sicurezza che comportava e sappiamo alla fine com'è andata. Quindi non c'è dubbio che alla fine degli anni '90 si perse, io credo, un'occasione storica di portare un trasporto su ferro, ma urbano, ovviamente più leggero rispetto a quello ferroviario con una scelta io credo miope di passare dal ferro alla gomma, dal tram al così detto tram su gomma. Allo stesso modo devo dire, io la penso così, che si fece un grande errore alla fine degli anni '60 proprio mentre si facevano le prime pedonalizzazione di via D'Azeglio, nel '68 io credo, nello stesso anno si fece anche circolare l'ultima corsa del tram. Veramente paradossale perchè invece il tram sarebbe stato il mezzo più adeguato anche per il centro storico di Bologna, ma quella Amministrazione fece nei primi anni 2000 scelte diverse.
Dopo di chè è anche noto qual'è la vicenda successiva. I fondi del tram che aveva ottenuto Vitali divennero i fondi per il Civis, con cui noi oggi confidiamo di realizzare almeno due principali innovazioni del sistema del trasporto pubblico unendo anche le risorse ex metrò, cioè tornare almeno per una parte a quelli che erano i benefici del sistema del trasporto pubblico tramviario. Credo che oggi, almeno nel breve periodo, credo che la consigliera ne sia consapevole insieme a me, non vi sono le condizioni per un immediato ritorno alla tecnologia del tram, certo è che l'idea di tornare a un trasporto pubblico più ecologico, più elettrico, a più basso impatto ambientale è un'idea che stiamo coltivando concretamente. Il pacchetto di progetti infrastrutturali sul trasporto pubblico che stiamo componendo è un pacchetto da un lato più realistico e prende atto dei fallimenti del passato e dell'attuale fase di crisi economica e quindi punta prima di tutto a valorizzare al massimo e a completare le reti già esistenti, mi riferisco all'SFM e alle reti foliviarie. Dall'altro lato è un progetto che nel completare le reti esistenti fa una scelta chiara nella direzione di una maggiore qualità ambientale del trasporto pubblico perchè siamo convinti che mentre si chiede ai cittadini di muoversi in maniera sempre più ecologica, di cambiare magari la flotta di veicoli privati, di andare nella direzione più rispettosa delle normative europee, ECO ed EURO, crediamo nello stesso tempo che le Amministrazioni pubbliche siano le prime a dover dare il buon esempio creando sempre più un trasporto pubblico ecologico. Da questo punto di vista le due scelte fondamentali sono la prima di trasformare le cinque linee principali del trasporto pubblico urbano su gomma in linee filoviarie, non sarà come il tram però almeno dal punto di vista, e non è poco, del completo abbattimento dello smog, saranno fondamentali; e seconda scelta il completamente del Servizio ferroviaro metropolitano con treni che siano sempre più treni elettrici, d'altra parte proprio negli scorsi mesi insieme alla Regione e alla Provincia abbiamo immesso su alcune linee bolognesi dei nuovi elettrotreni che migliorano il comfort per i pendolari, perchè sono treni nuovi, ma che migliorano anche le prestazioni ambientali, perchè sono treni elettrici e non più a gasolio.
Quindi diciamo che sicuramente si è conservata, anzi da parte nostra si è rinnovata rilanciata, l'attenzione a un trasporto pubblico elettrico sia su ferro che su gomma, sia urbano che metropolitano, con l'idea di dare una scossa elettrica ai mezzi pubblici che costituisce a tutt'oggi la parola d'ordine del programma di mandato. E dall'altro lato bisogna fare anche una seria analisi storica sul fatto che il tram fu un errore dismetterlo negli anni '60 ed è stato un errore sostituirlo da un immaginifico tram su gomma a inizio anni 2000, noi oggi paghiamo quelle scelte e credo però che stiamo facendo delle scelte nuove che tengano conto dei tempi e degli errori del passato e che vadano però in una direzione seria di migliorare l'offerta del trasporto pubblico e migliorarne anche la qualità ambientale diminuendo o azzerando l'impatto ambientale sulla città".
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Piazza Maggiore, 6