QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA CLASSE-PONTE PER SOLI STRANIERI ALLE SCUOLE BESTA


L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla classe ponte per soli stranieri alle Scuole Besta.

La domanda d'attualità del consigliere Mi...

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L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Michele Facci (Pdl) e Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla classe ponte per soli stranieri alle Scuole Besta.

La domanda d'attualità del consigliere Michele facci (Pdl):

"In relazione alla vicenda della classe-ponte per soli stranieri alla scuole Besta, chiede di conoscere se il pensiero della Giunta corrisponde a quello del ministro Kyenge, per il quale una corretta integrazione non potrebbe avvenire in presenza di una classe formata da soli studenti stranieri.
Inoltre, chiede di conoscere l'opinione della Giunta su tutte le iniziative di pertinenza dell'amministrazione comunale che hanno ad oggetto esclusivamente persone di nazionalità non italiana, ed in particolare se consideri queste iniziative corrette o meno ai fini di una positiva convivenza ed integrazione tra persone di differente provenienza".

La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):

Visti gli articoli di stampa relativi a quanto accaduto alle Scuole Medie Besta, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
quale sia il pensiero della Giunta in merito alla sperimentazione adottata dalle scuole Media Besta;
se non ritenga che la priorità di ogni scuola sia prefiggersi giuste condizioni di istruzione per tutti, pertanto se non convenga con la scrivente che la sperimentazione adottata vada in tale direzione e se non ritenga che tale progettazione andrebbe riproposta in altre scuole medie ed elementari cittadine;
se non ritenga che l'inserimento in classe di bambini privi delle basi della lingua italiana non crei un duplice danno in primis per gli stranieri che si sentono inadeguati (non riuscendo a comunicare correttamente) e in secondo non credi una penalizzazione sullo svolgimento dei programmi scolastici dovuto all'inevitabile divario d'apprendimento tra essi e quelli che la lingua italiana bene la conoscono;
se l'assessore Pillati si è confrontata sulla questione con l'assessore provinciale De Biasi".

La risposta dell'assessore alla Scuola, Marilena Pillati:

"L'esperienza avviata dalla scuola media Besta rappresenta un progetto sperimentale che punta ad accompagnare in un percorso di prima alfabetizzazione della lingua italiana ragazzi che sono giunti di recente nella nostra città a seguito di ricongiungimenti familiari.
Il progetto di integrazione delle scuole Besta non può e non vuole rappresentare "il modello" di integrazione. E in effetti si tratta di un progetto sperimentale, che affronta questa situazione particolare con serietà e coraggio, si tratta davvero di una situazione di grande complessità. Queste valutazioni nel contesto più generale del monitoraggio dei ricongiungimenti dei minori le ho condivise con l'assessore provinciale De Biasi. Questa, come ogni nuova progettualità, come ogni sperimentazione, è un'esperienza che deve prima di tutto essere letta e interpretata rispetto alla realtà con cui si misura e sulla basa di questo essere attentamente monitorata.

L’Istituto Comprensivo 10, ci tengo a sottolinearlo, è da anni in prima linea nell'accoglienza e nell'inclusione degli studenti stranieri ed è protagonista di una positiva collaborazione con le istituzioni della città per la ricerca anche di nuove risorse, modalità, con cui intervenire ed investire in questo ambito. Mi è dispiaciuto, invece, rilevare come la discussione che si è sviluppata attorno a questo tema così importante - talvolta anche con argomenti che hanno mostrato una scarsa conoscenza del contesto e soprattutto dei contenuti del progetto delle scuole Besta - non abbia comunque dato conto minimamente di quanto la città di Bologna e le sue istituzioni negli anni, non solo oggi, hanno messo e continuano a mettere in campo per sostenere le pari opportunità formative e il successo scolastico degli studenti stranieri, nonché le azioni volte a coinvolgere le famiglie nel processo educativo dei figli e gli interventi per promuovere il dialogo interculturale nella comunità cittadina. Per questo ringrazio i consiglieri, che attraverso queste domande di attualità, mi danno l’opportunità di parlare di ciò che Bologna - e in particolare l’Amministrazione comunale - fa per l’inclusione degli studenti provenienti da altri Paesi, e che vengono inseriti nelle classi con i loro coetanei italiani.
In città vi è, infatti, una consolidata esperienza in questo ambito e sono numerose e diversificate le azioni condivise tra l'Amministrazione Comunale e Provinciale, il sistema scolastico statale e anche una pluralità di altri soggetti, azioni che si realizzano dentro e fuori la scuola, per rispondere a una domanda di servizi molto diversi, che tengono conto dei bisogni più visibili dei minori con una storia recente di migrazione, ma tengono contro delle necessità di quei giovani che, pur avendo un buon livello di conoscenza della lingua per la comunicazione, ma partono in una posizione di forte svantaggio per raggiungere il successo scolastico.

Un esempio significativo tra i tanti di questo impegno sinergico delle tante realtà della città è dato dal Progetto Ulisse, finanziato nell’anno scolastico 2012/13 dal ministero per oltre 300.000 euro con i Fondi FEI (Fondo Europeo per l'integrazione dei cittadini dei paesi terzi) ed è stato coordinato dal Centro per l'Educazione Interculturale del Comune di Bologna (CD/LEI), grazie al quale gli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado e le loro famiglie, hanno beneficiato di differenti servizi a partire dal momento dell’iscrizione per tutto l’anno scolastico: colloqui con le famiglie per l'individuazione e l'orientamento alla scelta dell’Istituto superiore, supporto all'apprendimento della lingua italiana per i ragazzi neo-arrivati ma anche per tutti quegli studenti che devono orientarsi nel più complesso panorama dei linguaggi delle materie che incontrano nel loro percorso scolastico.
Ma questi interventi realizzati dal Progetto Ulisse si inseriscono in piena continuità rispetto a tutte quelle attività che il Comune di Bologna da molti anni realizza attraverso il CD/LEI, che - lo voglio ricordare - è il primo centro interculturale pubblico, nato nel 1992 in convenzione con Provincia di Bologna, Ufficio Scolastico Regionale e Università.
Anche quest’anno, pur non potendo contare sull’integrazione di fondi ministeriali, il Comune di Bologna con uno sforzo importante porta in tutti gli Istituti scolastici della città servizi per più di 6.200 ore, che sarà ripartito in laboratori che terranno conto nelle diverse realtà del numero di allievi stranieri, quelli che hanno necessità forte di conoscenza della lingua e del volume complessivo delle situazioni di criticità. E si tratta di un’offerta di servizi altamente qualificati molto differenziati, accanto ai laboratori di italiano, si realizzano laboratori per il sostegno linguistico specifico sui linguaggi disciplinari per ragazzi della terza media per poi affrontare l'esame con successo. Ma è dal 1994 che il CD/LEI mette a disposizione delle scuole risorse specifiche e una pluralità di opportunità per gli studenti stranieri, non solo attraverso l'insegnamento della lingua italiana, ma anche attraverso la realizzazione di laboratori espressivi e attività di doposcuola, e fa anche azioni di sostegno agli insegnanti e alle progettualità della scuola, che resta comunque il principale protagonista dei percorsi di integrazione scolastica, che devono essere flessibili e frutto di una costante ricerca e sperimentazione.
Il CD/LEI è dagli anni ’90 un esempio di quella collaborazione tra le Istituzioni che deve favorire la messa in campo di risorse e progettualità proprio per attuare delle vere politiche di integrazione. Il Centro offre anche un Servizio di sportello di consulenza interculturale per rispondere ai bisogni e alle richieste delle scuole. Insieme agli insegnanti, il Centro può organizzare l'accoglienza degli allievi stranieri appena arrivano e può sostenere le scuole che vogliono promuovere progetti e percorsi sull’educazione interculturale; attraverso personale qualificato il CDLEI raccoglie, sviluppa e distribuisce materiali, anche bilingue, realizzato in collaborazione con altri Centri Interculturali regionali e nazionali.
In tutti i casi stiamo parlando di interventi che si realizzano mentre gli studenti frequentano la scuola inseriti nelle classi assieme ai loro coetanei italiani.

Grazie al sostegno della Fondazione del Monte dal 2007, il CD/LEI con il progetto SEIPIU, ha realizzato anche altri interventi per favorire il successo scolastico degli allievi che frequentano il biennio degli Istituti tecnici e professionali di Bologna e Provincia. La nostra città ha, dunque, una lunga tradizione di azioni per sostenere l’inclusione degli studenti stranieri che - come spero di aver rappresentato - si è andata sviluppando e articolandosi nel corso del tempo perché siamo fortemente convinti che gli strumenti e le metodologie impiegate devono essere flessibili, capaci di cogliere i mutamenti che avvengono nella società e dunque devono essere frutto di una costante ricerca e sperimentazione. Queste azioni, che possono e devono cambiare, non significa però che siamo alla ricerca di nuovi modelli. Per noi queste azioni capillari, diffuse e diversificate sono lo strumento che può consentire davvero delle reali politiche di accoglienza ed inclusione soprattutto offrire l'opportunità ai ragazzi stranieri di conseguire il successo scolastico.
Da ultimo vorrei sottolineare l'importanza che il tema venga affrontato sempre e sempre meglio con un approccio interistituzionale. L’insieme di queste azioni che abbiamo messe in campo, che sicuramente potranno ampliarsi e migliorare, deve svilupparsi all'interno di una cornice sempre più efficace di collaborazione fra le diverse istituzioni - a partire dalla fase di programmazione delle classi fino alla definizione delle stesse - a questo proposito voglio segnalare che in un recente incontro con i dirigenti scolastici, a cui ha partecipato l'Ufficio scolastico regionale, abbiamo condiviso l'opportunità, oltre alle collaborazioni già in atto, di lavorare in tempo utile per le prossime iscrizioni ad un progetto che veda coinvolta tutta la realtà cittadina per andare in questa direzione".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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