CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTI DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (BO2016)
Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016)
"Welfare: in futuro sarà sempre più povero e privato.
Le AUSL di Bologna e Ferrara, in un recente studio, presentato in un convegno” Gli scenari de...
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Di seguito, due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016)
"Welfare: in futuro sarà sempre più povero e privato.
Le AUSL di Bologna e Ferrara, in un recente studio, presentato in un convegno” Gli scenari del Welfare” hanno affermato che, a causa del calo delle risorse pubbliche e, aggiungo io, in base alla acclarata inefficienza del sistema pubblico attuale, aumenterà l'impoverimento e si vedrà un generale ritiro del pubblico e un maggior spazio del privato nel sistema assistenziale.
Ci fa piacere che anche i maggiori esperti pubblici confermino quello che io dico da tempo, non in base ad impressioni, ma a dati storicizzati ed incontrovertibili. Quello che stupisce è il fatto che sia nel convegno sia nel dibattito politico, la cosa venga ormai data assodata, ma non si dibatta su soluzioni.
Anche nel famoso Piano Strategico Metropolitano, esiste il titolo, ma non si delineino ipotesi né di studio né, tanto meno, di soluzioni.
Veramente il dibattito pubblico esiste, ma è dominato dai talebani della politica che sanno solo dire “o pubblico o morte”. Ma davvero qualcuno crede che, nello Stato con le tasse più alte del mondo che contribuiscono e anzi sono determinanti a bloccare gli investimenti, quindi la ripresa e il nuovo lavoro, qualcuno ripeto crede che sia possibile ancora sostenere e mettere nuove risorse in un sistema che fa acqua da tutte le parti? Lo possono solo credere i politici, ahimè tanti, che non vedono al di là del loro naso e pensano solo a conservare il posto più che si può .
Ma si può fare qualcosa? Le cronache sono piene di inviti a fare, vengono dalle associazione di categoria, dai sindacati, dai tanti casi di poveracci che si sentono perduti e senza speranze. L' assistenza ai più deboli è un servizio, un servizio essenziale, senza di questo non esiste Democrazia e Sviluppo. È un compito fondamentale del Pubblico che deve cofinanziare orientare stabilendo gli standard qualitativi e quantitativi controllare il raggiungimento di tali standard, ma nulla più. Deve abbandonarne la gestione, che oggi invece viene mantenuta a tutti i costi al solo ed unico scopo di conservare quel poco potere elettorale che rimane.
Esiste una via per aumentare il servizio, qualificarlo renderlo democratico ed efficiente, attirare i tantissimi capitali privati che da sempre sono disponibili a finanziare la solidarietà? Esiste cari colleghi e per questo continuiamo a ripetere e continueremo a
farlo: FONDAZIO COSTITUENDA EST".
"Merola e la sindrome del Treno.
Il nostro caro Sindaco, deve avere certamente la sindrome del treno. Occorrerebbe indagare con attenzione nella sua infanzia, saperne le passioni represse, avere un chiaro quadro per scoprire le origini di quella che Freud chiamerebbe Sindrome di Peter Pan ferroviere.
Ma perché sono certo di questo fatto? Ve lo argomento con tre osservazioni.
Se guardate il tempo trascorso da Merola negli ultimi mesi, scoprirete che ha passato la maggior parte del suo tempo in treno per andare e venire da Roma. Voi potreste obiettare certamente che è andato a cantargliele a Letta, a battere i pugni sul tavolo, per fare si che Bologna venisse considerata e si arrivasse finalmente ad un decreto che mettesse a carico dello Stato, la cifra che avventatamente Merola aveva messa a Bilancio comunale per la maggiorazione dell'IMU sulla prima casa. Anche i bambini sapevano che il Governo l'avrebbe abolita, ma lui dritto, sempre in treno a Roma a battere i pugni sul tavolo. E' andata come doveva andare, sono certo che al di là delle dichiarazioni anche Merola lo sapesse, scemo non è, e così si giunge alla facile conclusione: andava a Roma perché gli piaceva andare in treno.
Seconda argomentazione: il People Moover, il trenino che avrebbe dovuto collegare l'Aeroporto con la stazione di Bologna. Anche qui anche i sassi hanno capito che questo trenino non si farà mai, ma lui dritto, voglio il mio trenino, perbacco.
Terza argomentazione, il piano traffico di Bologna. Tutti eccetto lui e Colombo hanno capito che con i T-Days la città ci rimette. E lui cosa si inventa: un trenino, più piccolo del People Mover, ma sempre un trenino, che dovrebbe girare per il Centro Storico e portare in giro i bambini. É certo per il suo piacere, nessuno crede infatti che per chi ha difficoltà di movimento e per i turisti il trenino sia la soluzione adatta per girare per il Centro Storico più grande del mondo.
Insomma cari colleghi lui il suo trenino lo vuole, lo vuole a tutti i costi. Compriamogli un bel Marklin o un Lima, che costa meno, facciamolo contento, costerà meno alle tasche dei bolognesi".
"Welfare: in futuro sarà sempre più povero e privato.
Le AUSL di Bologna e Ferrara, in un recente studio, presentato in un convegno” Gli scenari del Welfare” hanno affermato che, a causa del calo delle risorse pubbliche e, aggiungo io, in base alla acclarata inefficienza del sistema pubblico attuale, aumenterà l'impoverimento e si vedrà un generale ritiro del pubblico e un maggior spazio del privato nel sistema assistenziale.
Ci fa piacere che anche i maggiori esperti pubblici confermino quello che io dico da tempo, non in base ad impressioni, ma a dati storicizzati ed incontrovertibili. Quello che stupisce è il fatto che sia nel convegno sia nel dibattito politico, la cosa venga ormai data assodata, ma non si dibatta su soluzioni.
Anche nel famoso Piano Strategico Metropolitano, esiste il titolo, ma non si delineino ipotesi né di studio né, tanto meno, di soluzioni.
Veramente il dibattito pubblico esiste, ma è dominato dai talebani della politica che sanno solo dire “o pubblico o morte”. Ma davvero qualcuno crede che, nello Stato con le tasse più alte del mondo che contribuiscono e anzi sono determinanti a bloccare gli investimenti, quindi la ripresa e il nuovo lavoro, qualcuno ripeto crede che sia possibile ancora sostenere e mettere nuove risorse in un sistema che fa acqua da tutte le parti? Lo possono solo credere i politici, ahimè tanti, che non vedono al di là del loro naso e pensano solo a conservare il posto più che si può .
Ma si può fare qualcosa? Le cronache sono piene di inviti a fare, vengono dalle associazione di categoria, dai sindacati, dai tanti casi di poveracci che si sentono perduti e senza speranze. L' assistenza ai più deboli è un servizio, un servizio essenziale, senza di questo non esiste Democrazia e Sviluppo. È un compito fondamentale del Pubblico che deve cofinanziare orientare stabilendo gli standard qualitativi e quantitativi controllare il raggiungimento di tali standard, ma nulla più. Deve abbandonarne la gestione, che oggi invece viene mantenuta a tutti i costi al solo ed unico scopo di conservare quel poco potere elettorale che rimane.
Esiste una via per aumentare il servizio, qualificarlo renderlo democratico ed efficiente, attirare i tantissimi capitali privati che da sempre sono disponibili a finanziare la solidarietà? Esiste cari colleghi e per questo continuiamo a ripetere e continueremo a
farlo: FONDAZIO COSTITUENDA EST".
"Merola e la sindrome del Treno.
Il nostro caro Sindaco, deve avere certamente la sindrome del treno. Occorrerebbe indagare con attenzione nella sua infanzia, saperne le passioni represse, avere un chiaro quadro per scoprire le origini di quella che Freud chiamerebbe Sindrome di Peter Pan ferroviere.
Ma perché sono certo di questo fatto? Ve lo argomento con tre osservazioni.
Se guardate il tempo trascorso da Merola negli ultimi mesi, scoprirete che ha passato la maggior parte del suo tempo in treno per andare e venire da Roma. Voi potreste obiettare certamente che è andato a cantargliele a Letta, a battere i pugni sul tavolo, per fare si che Bologna venisse considerata e si arrivasse finalmente ad un decreto che mettesse a carico dello Stato, la cifra che avventatamente Merola aveva messa a Bilancio comunale per la maggiorazione dell'IMU sulla prima casa. Anche i bambini sapevano che il Governo l'avrebbe abolita, ma lui dritto, sempre in treno a Roma a battere i pugni sul tavolo. E' andata come doveva andare, sono certo che al di là delle dichiarazioni anche Merola lo sapesse, scemo non è, e così si giunge alla facile conclusione: andava a Roma perché gli piaceva andare in treno.
Seconda argomentazione: il People Moover, il trenino che avrebbe dovuto collegare l'Aeroporto con la stazione di Bologna. Anche qui anche i sassi hanno capito che questo trenino non si farà mai, ma lui dritto, voglio il mio trenino, perbacco.
Terza argomentazione, il piano traffico di Bologna. Tutti eccetto lui e Colombo hanno capito che con i T-Days la città ci rimette. E lui cosa si inventa: un trenino, più piccolo del People Mover, ma sempre un trenino, che dovrebbe girare per il Centro Storico e portare in giro i bambini. É certo per il suo piacere, nessuno crede infatti che per chi ha difficoltà di movimento e per i turisti il trenino sia la soluzione adatta per girare per il Centro Storico più grande del mondo.
Insomma cari colleghi lui il suo trenino lo vuole, lo vuole a tutti i costi. Compriamogli un bel Marklin o un Lima, che costa meno, facciamolo contento, costerà meno alle tasche dei bolognesi".
A cura di
Piazza Maggiore, 6