QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PROGETTO DEL TECNOPOLO


L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi (GrMisto) sul progetto del Tecnopolo.

La domanda d'attualità della consigliera Salsi:

"Premesso che da notizie di stampa ...

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L'assessore all'Urbanistica, Patrizia Gabellini, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Federica Salsi (GrMisto) sul progetto del Tecnopolo.

La domanda d'attualità della consigliera Salsi:

"Premesso che da notizie di stampa si apprende che vi un inchiesta in corso e i reati ipotizzati sono abuso d'ufficio; chiedo al Sindaco e alla Giunta:
se il Tecnopololo risulta o meno inserito nel piano operativo comunale e quali ne siano i motivi;
se non è inserito, come è possibile che vi sia un bando per realizzare qualcosa che non esiste nel POC;
se si sia a conoscenza dei motivi della lievitazione dei costi per la riqualificazione;
quale sia l'opinione della Giunta su questa vicenda e quale sia il ruolo del Comune;
se queste vicende pregiudicheranno ulteriormente la realizzazione del Tecnopolo".

La risposta dell'assessore Gabellini:

"Il progetto Tecnopolo nell’area ex Manifattura Tabacchi di Bologna rientra nella strategia regionale per la ricerca industriale e il trasferimento tecnologico, basata sulla creazione di una rete integrata di strutture e di attività di ricerca che coinvolgono Università, centri di ricerca, centri per l’innovazione ed enti locali del territorio. Questo impegno è stato ribadito nell’accordo quadro fra Regione ed enti di ricerca e, recentemente, con l’inserimento nel Piano Strategico Metropolitano di Bologna.
Bologna gioca un ruolo centrale per la presenza di Università, enti e organismi di ricerca e innovazione. Le attività di ricerca approvate dalla Regione con delibera n. 1817 del 2009, n. 89 e n. 346 del 2010 sono già state avviate utilizzando sedi provvisorie e troveranno sistemazione definitiva nell’area recuperata dell’ex-Manifattura Tabacchi.
Per la realizzazione del progetto la Regione ha indetto e concluso nel 2011 un concorso di progettazione internazionale il cui risultato ha prodotto il progetto preliminare dell’intervento, sottoposto all’esame della Soprintendenza dei Beni Architettonici e Ambientali.
Questo a mo' di premessa per mettere a fuoco e per richiamare necessariamente qual è la cornice all'interno della quale si inseriscono le risposte alle sue domande.
Il Piano Strutturale del Comune di Bologna è coerente con l’ipotesi localizzativa del Tecnopolo nell’area ex-Manifattura Tabacchi (si veda la Relazione del Psc, nella parte riferita alla Città della Ferrovia, approvata a Luglio 2008) quindi il Tecnopolo è indicato, e i successivi adempimenti a livello urbanistico consistono nel suo inserimento nel Poc tramite variante, procedura necessaria per la dimensione complessiva dell’intervento che, invece, è coerente per quanto riguarda gli usi e i tipi di intervento con le prescrizioni dell’Ambito consolidato di qualificazione diffusa specializzato in cui ricade. Il Tecnopolo è previsto dal Piano strutturale comunale, però, come sappiamo non conferisce i diritti edificatori e prevede due canali per l'attuazione: il regolamento urbanistico edilizio e il Piano operativo comunale. Adesso dirò perché questo intervento deve andare nel Poc e non può andare nel Rue per l'attuazione.
Il Poc, di prossima redazione, si baserà, come ha detto anche il Sindaco, sul progetto preliminare predisposto a seguito del concorso internazionale. Infatti l'output del concorso internazionale è stato un progetto preliminare. Seguirà all'inserimento nel Poc, il progetto definitivo la cui elaborazione è già stata affidata ai progettisti vincitori del concorso. Con l’approvazione si procederà ad esperire due gare (una con intervento diretto della Regione, pagato dalla Regione con i finanziamenti disponibili dei quali sei già riferito anche sui giornali, circa 57 milioni di euro e l’altra in project financing). Le due gare vengono fatte per la realizzazione di una prima parte dei lavori relativa all’insediamento dei centri di ricerca e delle sedi tecnologiche regionali già individuate nella parte nord dell'insediamento e sono interventi di demolizione o nuova costruzione.
Rispetto alla questione "se non è inserito in Poc, come è possibile che vi sia un bando", forse si tratta di conoscere bene gli strumenti urbanistici, perché il concorso, che peraltro è una delle modalità favorite dai nostri strumenti urbanistici anche perché c'è una richiesta e un riguardo di tutte le professioni ritenendo il concorso una delle modalità, poi il concorso internazionale è una delle modalità più idonee a individuare e ad avere dei progetti che abbiano aspetti qualitativi importanti per trasformazioni di grande rilevanza e una modalità di cui ci si avvale proprio per avere un progetto che consenta di individuare le caratteristiche dimensionali, funzionali e qualitative, necessarie affinché il Poc possa essere predisposto. Il Poc si può predisporre solamente se si hanno definite le caratteristiche dell'insediamento previsto, ancorché sotto forma preliminare e non definitiva, perché, come voi avrete visto nelle schede del Poc, si individua una serie di caratteristiche che, senza aver fatto un progetto ancorché ad uno stadio non esecutivo, è impossibile fare e quindi si può procedere in diversi modi. E' evidente che si può procedere in alcuni casi intervengono dei privati che sono i proprietari delle aree, in altri casi possono operare i nostri uffici avendo già degli elaborati predisposti, in altri casi ancora rilevanti come questi, si va per concorso. E questa è la ragione del rapporto tra concorso e Poc, adesso il Poc si può fare, prima non si poteva fare perché avevamo solo delle indicazioni di volontà.
Il progetto elaborato dai vincitori del concorso, conformemente ai contenuti del bando, prevede usi e capacità insediativa consentiti dal PSC, art. 23, e dal RUE, art. 63; il motivo per cui deve andare in Poc e non nel Rue è la rilevanza dell'intervento previsto
La differenza dei costi è dovuta al fatto che i costi si sono potuti stimare solamente quando abbiamo avuto il progetto che invece di riferirsi a solo recupero ha messo in gioco la possibilità di una demolizione e nuova costruzione della fascia settentrionale.
Questa è la differenza tra i 198 milioni e quello che era stato detto precedentemente da Finanziaria Bologna Metropolitana che aveva fatto un semplice studio di fattibilità limitato al recupero.
Noi ovviamente siamo partner interessati a questo progetto che già è anche nel Patto metropolitano e la questione in atto non pregiudica la realizzazione del Tecnopolo".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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