CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTI DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE STEFANO ALDROVANDI (BO2016)
Di seguito i due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016):
"Cari colleghi, sono certo che tutti voi intendiate che una delle caratteristiche della Politica, con la P maiuscola, debba essere quella di saper legger...
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Di seguito i due interventi d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bo2016):
"Cari colleghi, sono certo che tutti voi intendiate che una delle caratteristiche della Politica, con la P maiuscola, debba essere quella di saper leggere i fatti, saperli interpretare e saperne immaginare una loro evoluzione nel tempo.
Venerdì molto interessante è stato un articolo del Corriere della Sera che illustrava la situazione del NON PROFIT che ormai rappresenta un 4,5% del PIL, delineandone una nuova finanza a supporto.
Bene da un bel po' di tempo, vi sottolineo dati preoccupanti di quello che comunemente chiamiamo Welfare a Bologna, come vi sottolineo che l'area del bisogno sia in crescita.
Non sto a riepilogarli, vi ricordo solo che stiamo producendo servizi che costano a volte al cittadino bolognese 6 volte di quello che costerebbero alle famiglie in acquisto diretto, vi ricordo che ormai quasi il 70% dei soldi spesi non va in servizi ma in costi organizzativi e generali.
Va peggio da altre parti? Certamente si, ma Bologna non sa immaginare niente di meglio? Nel corso in particolare degli ultimi mesi, per non riandare ad una delle prime comunicazioni del Sindaco, in varie sedi è aperto un dibattito su una riforma del Welfare, basato su una nuova relazione tra Pubblico e Privato.
Anche dalle analisi dei nostri migliori dirigenti della sanità, in un recente convegno sul futuro del Welfare, le analisi sono apparse chiare: il Welfare sarà in futuro sempre più povero e sempre meno pubblico. Ma dovrà essere sempre più povero, non è possibile contrastare questa tendenza?
Tornando alle premesse, scusandomi con voi per la forma sintetica sono i fatti nudi e crudi: il sistema attuale del Welfare non tiene e, se nulla si fa, peggiorerà nel futuro. In primo luogo occorrerebbe che questo Consiglio fosse protagonista del dibattito sul tema e confido che il prossimo anno vorremo a ciò dedicare tempo ed energie. Vanno individuate nuove vie amministrative che premettano al pubblico ed al privato di lavorare assieme in forme nuove, che permettano alla tanta capacità di solidarietà esistente nel nostro territorio, di trovare luoghi sicuri credibili ed efficaci ove fare confluire nuove risorse. C'è tanto da fare, ma è certo che si dovranno costituire nuove realtà amministrative, basate sull'art 188 della nostra Costituzione, che invertano la tendenza che la semplice lettura dei fatti odierna ci fa presagire. Noi cosa potremo far nel durante? Credo che, proprio operando sui risparmi di una politica, la nostra, che non sciala le pubbliche risorse, utilizzare i residui della gestione dei fondi per piantare il primo seme di quello che vogliamo diventi una grande pianta, la pianta della nova solidarietà.
Per questo, recependo le vostre utili osservazioni al dibattito di lunedì scorso, ripresento un ODG, che chiedo venga ammesso ai lavori odierni del Consiglio Comunale".
"Cari colleghi, sono certo che tutti voi intendiate che una delle caratteristiche della Politica, con la P maiuscola, debba essere quella di saper leggere i fatti, saperli interpretare e saperne immaginare una loro evoluzione nel tempo.
Venerdì molto interessante è stato un articolo del Corriere della Sera che illustrava la situazione del NON PROFIT che ormai rappresenta un 4,5% del PIL, delineandone una nuova finanza a supporto.
Bene da un bel po' di tempo, vi sottolineo dati preoccupanti di quello che comunemente chiamiamo Welfare a Bologna, come vi sottolineo che l'area del bisogno sia in crescita.
Non sto a riepilogarli, vi ricordo solo che stiamo producendo servizi che costano a volte al cittadino bolognese 6 volte di quello che costerebbero alle famiglie in acquisto diretto, vi ricordo che ormai quasi il 70% dei soldi spesi non va in servizi ma in costi organizzativi e generali.
Va peggio da altre parti? Certamente si, ma Bologna non sa immaginare niente di meglio? Nel corso in particolare degli ultimi mesi, per non riandare ad una delle prime comunicazioni del Sindaco, in varie sedi è aperto un dibattito su una riforma del Welfare, basato su una nuova relazione tra Pubblico e Privato.
Anche dalle analisi dei nostri migliori dirigenti della sanità, in un recente convegno sul futuro del Welfare, le analisi sono apparse chiare: il Welfare sarà in futuro sempre più povero e sempre meno pubblico. Ma dovrà essere sempre più povero, non è possibile contrastare questa tendenza?
Tornando alle premesse, scusandomi con voi per la forma sintetica sono i fatti nudi e crudi: il sistema attuale del Welfare non tiene e, se nulla si fa, peggiorerà nel futuro. In primo luogo occorrerebbe che questo Consiglio fosse protagonista del dibattito sul tema e confido che il prossimo anno vorremo a ciò dedicare tempo ed energie. Vanno individuate nuove vie amministrative che premettano al pubblico ed al privato di lavorare assieme in forme nuove, che permettano alla tanta capacità di solidarietà esistente nel nostro territorio, di trovare luoghi sicuri credibili ed efficaci ove fare confluire nuove risorse. C'è tanto da fare, ma è certo che si dovranno costituire nuove realtà amministrative, basate sull'art 188 della nostra Costituzione, che invertano la tendenza che la semplice lettura dei fatti odierna ci fa presagire. Noi cosa potremo far nel durante? Credo che, proprio operando sui risparmi di una politica, la nostra, che non sciala le pubbliche risorse, utilizzare i residui della gestione dei fondi per piantare il primo seme di quello che vogliamo diventi una grande pianta, la pianta della nova solidarietà.
Per questo, recependo le vostre utili osservazioni al dibattito di lunedì scorso, ripresento un ODG, che chiedo venga ammesso ai lavori odierni del Consiglio Comunale".
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Piazza Maggiore, 6