CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO IN RICORDO DI MAURIZIO CEVENINI, L'INTERVENTO DEL CONSIGLIERE FRANCESCO CRITELLI


Di seguito l'intervento del consigliere Francesco Critelli (PD) in occasione del Consiglio comunale straordinario in ricordo di Maurizio Cevenini.

"Ciao Cev,
guardando il tuo banco vuoto, la tua immagine sui manifesti, la tua foto nei nostri u...

Descrizione

Di seguito l'intervento del consigliere Francesco Critelli (PD) in occasione del Consiglio comunale straordinario in ricordo di Maurizio Cevenini.

"Ciao Cev,
guardando il tuo banco vuoto, la tua immagine sui manifesti, la tua foto nei nostri uffici, non si riesce ancora a realizzare che tu non ci sia più.
Proprio tu, Il nostro Cev, la persona capace di raccogliere consenso, affetto e stima come mai nessuno prima e, credo di poterlo affermare senza troppe remore, come mai nessuno potrà in futuro.
Mi ricordo quando, ai tempi della Sinistra Giovanile, incontrarti fosse ogni volta un momento di splendida empatia; c’erano i Ds, si avvertiva il peso di un Partito carico di ritualità, di distanze tra persone di età così diverse.
Era difficile trovare un dirigente capace di sintonizzarsi con noi ragazzi, capace di parlarci e di capire quanto il fuoco della passione politica che scaturiva dai nostri modi di fare, non fosse ostilità ma voglia di impegnarsi e di sentirsi parte attiva di una comunità così vasta e complessa.
Poi arrivavi tu, sorridevi, ci guardavi sornione e con un gesto incrociato di mani e occhi ci sollecitavi ad imparare che l’esuberanza giovanile poteva, anzi doveva, non sfociare in un conflitto tra generazioni ma saper diventare linfa vitale a disposizione di tutto il Partito. “Mi raccomando Crit, fai il bravo, con i tuoi ragazzi”.
Una pacca sulle spalle, parole informali, affettuose, anche se a intrattenersi con te c’era l’ultimo arrivato, magari un fuorisede: tu ti fermavi, ascoltavi, comprendevi.
Certo,caro Maurizio, faresti, credo, molta fatica a vivere questa stagione, piena di contraddizioni, di contrapposizioni personalistiche e per questo inconcludenti, di decisioni non prese che hanno portato il paese alla paralisi ed il nostro partito sull'orlo di una crisi gravissima. Faresti fatica tu ,che hai sempre cercato la condivisione e la mediazione, pur nel rispetto dei ruoli di ognuno. Chi non ricorda i tuoi interventi sempre pacati, intrisi di buon senso, insaporiti dalla tua innata vena umoristica , tipica della gente  di Bologna: quella gente che ti ha amato ed in mezzo alla quale eri a  tuo agio
Se tu fossi qui adesso, per noi sarebbe più facile capire, interpretare, comportarci in maniera adeguata al momento..chissà in quanti ti avrebbero cercato, scritto, contattato per chiederti una parola, una riflessione, un momento di condivisione...si sarebbero rivolti a te e a nessun altro, perché in te rivedevano loro stessi.
Questa è la capacità più bella e più nobile che un uomo delle Istituzioni possa mettere in campo: fare in modo che i cittadini si rivedano nel suo stile, nella sua onestà, nella sua competenza, nel suo modo di rappresentarli.
Pochi giorni dopo la tua morte, i ragazzi della Curva Andrea Costa ti dedicarono uno striscione che recitava: “Bologna non dimentica i suoi figli, ciao Cev”.
Tu eri un figlio della nostra città, il figlio prediletto, quello cui fare affidamento nei momenti difficili e da cui trarre spinta emotiva per superare le difficoltà; eri e sei ancora il simbolo della Bologna migliore, accogliente, seria, onesta e laboriosa.
Cev, è devastante pensare alla differenza tra quanto tu fossi amato e quanto invece noi oggi si faccia fatica anche solo a chiedere un confronto con il Popolo, senza incorrere in sfiducia, tensione, lontananza.
Negli ultimi tempi eri diventato più triste, il tuo proverbiale sorriso si era opacizzato: non riuscivi a fare i conti con quel malessere , che ti aveva portato a rinunciare al ruolo da sempre sognato. Ce ne eravamo accorti, lo sussurravamo fra di noi , ma ma non abbiamo mai affrontato l'argomento con te, uomo del popolo, ma estremamente riservato nella tua vita privata.
Ci manchi Cev, manchi al tuo Partito che fa fatica a ritrovare la bussola, manchi a questo Consiglio e a questo Palazzo, che senza di te appare meno vicino alla splendida Piazza su cui ci affacciamo, manchi alla tua città che con te ha perso non solo un figlio, ma anche un amico, un fratello, un punto di riferimento insostituibile.
Manchi soprattutto a tua figlia e ai tuoi cari, cui dai banchi del Consiglio che hanno avuto la fortuna di ospitarti, rivolgo un saluto affettuoso, a nome mio e di tutto il Gruppo del Partito Democratico".

Ultimo aggiornamento: 14/03/2025

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