QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL PROGETTO SMART CITY
L'assessore con delega al Progetto Smart city a Agenda digitale, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sui progetti d'innovazione tecnologica.
La domanda d'attualità della consigliera L...
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L'assessore con delega al Progetto Smart city a Agenda digitale, Matteo Lepore, ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sui progetti d'innovazione tecnologica.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo alle città smart le quali sono sistemi intelligenti e sostenibili, aree urbane che 'pianificano coerentemente l’integrazione delle diverse caratteristiche identitarie del proprio territorio – culturali, economiche, produttive, ambientali – in un’ottica di innovazione'. Bologna sceglie di percorrere questa strada nel solco della propria tradizione civica, attraverso un’alleanza tra mondo della ricerca e Università, imprese e pubblica amministrazione per sviluppare soluzioni utili ad affrontare problematiche urbane e sociali, mettendo le tecnologie al servizio delle persone;
si chiede al sindaco e alla giunta:
se non ritenga che i fattori "smart" che hanno consentito a Bologna di essere la prima in classifica non siano del tutto valutabili come ad esempio l'emissione di biglietti elettronici ed app per mezzi pubblici e parcheggi;
quali siano i prossimi progetti che verranno realizzati;
quali sono stati i supporti dell'Università in questi progetti".
La risposta dell'assessore Matteo Lepore:
"Cercherò di rispondere alla sua domanda, cioè come mai gli indicatori di questa società che fa indagini e consulenze su questo tema abbia indicato Bologna come città intelligente prima in Italia, pur non avendo in alcuni settori il top dei servizi. E fa alcuni esempi come le app della mobilità, e altro. Chiaramente gli indicatori sono stati scelti dalla società Between, attualmente non c'è infatti un indicatore riconosciuto a livello internazionale o nazionale, quindi è una classifica puramente indicativa, la cui responsabilità è di chi l'ha fatta. Noi però spesso risultiamo ai primi posti in diverse classifiche, ormai la cosa succede da alcuni anni, perché in generale l'insieme dei fattori che riguardano la qualità della vita nella città hanno un punteggio alto nelle graduatorie di giudizio.
In generale la griglia degli indicatori SmartCity che si utilizzano sono indicatori che riguardano molto la qualità della vita e le tecnologie applicate per affrontare progetti o attività legate al miglioramento della vivibilità, alla gestione della complessità urbana. Si mettono insieme la salute, l'ambiente, la mobilità, la cultura, in modo trasversale insieme ad altri temi. Noi essendo in una posizione avanzata tu tanti settori abbiamo una media più alta rispetto alle altre città, che magari sono eccellenze solo su un segmento. Questo mix abbastanza equilibraci ci permette sempre di avere dei giudizi positivi.
Stiamo facendo degli investimenti e stiamo partecipando a bandi per fare miglioramenti ulteriori. Quello che abbiamo messo in capo è soprattutto un tavolo di lavoro coordinato con l'Università, gli enti di ricerca e Aster, quindi anche con la Regione. Stiamo attendendo la risposta del Ministero per lo S
Sviluppo Economico e del MIUR su un bando che riguardava le SmartCity, dove con 9 progetti realizzati con alcune grandi imprese del nostro Paese abbiamo passato la prima fase, dove vengono valutati i concept e gli obiettivi del progetti. Quindi abbiamo già consegnato i progetti esecutivi e stiamo aspettando le risposte. Per ognuno di questi 9 progetti il valore del finanziamento è molto alto, si parala di una decina di milioni di euro per ogni progetto, investimenti fatti tutti da privati, da enti di ricerca e dallo Stato, dove la città si propone come soggetto sperimentatore. Stiamo inoltre valutando di rendere costante l'utilizzo di tecnologie ad esempio sulla mobilità, come i pagamenti dei biglietti. Stiamo valutando nell'ambito turistico di utilizzare alcune nuove tecnologie come il codice QR, visto anche l'evoluzione dei telefoni cellulari per andare verso l'NFC, sia per i pagamenti che per dare informazione rispetto ai luoghi ed ai siti di maggiore interesse culturale e turistico. Stiamo in generale costruendo con la nuova Rete Civica Iperbole una piattaforma che raccolga tutti questi contenuti e li possa comunicare in maniera multicanale ai cittadini visitatori. Stiamo interloquendo anche con il mondo del trasporto, taxi e autobus, e con altri soggetti che possono erogare informazioni. In generale stiamo lavorando e scommettendo sul futuro. Essere premiati dalle classifiche è sicuramente una cosa che ci inorgoglisce, se non altro perché siamo una delle città che investe in maniera più equilibrata rispetto al tema Smart City, rispetto ad altri territori che utilizzano il brand smart a livello internazionale, investendo milioni di euro, e risultando sempre in fondo alle classifiche, mentre noi spendendo meno e meglio rimaniamo i primi".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto l'articolo di stampa relativo alle città smart le quali sono sistemi intelligenti e sostenibili, aree urbane che 'pianificano coerentemente l’integrazione delle diverse caratteristiche identitarie del proprio territorio – culturali, economiche, produttive, ambientali – in un’ottica di innovazione'. Bologna sceglie di percorrere questa strada nel solco della propria tradizione civica, attraverso un’alleanza tra mondo della ricerca e Università, imprese e pubblica amministrazione per sviluppare soluzioni utili ad affrontare problematiche urbane e sociali, mettendo le tecnologie al servizio delle persone;
si chiede al sindaco e alla giunta:
se non ritenga che i fattori "smart" che hanno consentito a Bologna di essere la prima in classifica non siano del tutto valutabili come ad esempio l'emissione di biglietti elettronici ed app per mezzi pubblici e parcheggi;
quali siano i prossimi progetti che verranno realizzati;
quali sono stati i supporti dell'Università in questi progetti".
La risposta dell'assessore Matteo Lepore:
"Cercherò di rispondere alla sua domanda, cioè come mai gli indicatori di questa società che fa indagini e consulenze su questo tema abbia indicato Bologna come città intelligente prima in Italia, pur non avendo in alcuni settori il top dei servizi. E fa alcuni esempi come le app della mobilità, e altro. Chiaramente gli indicatori sono stati scelti dalla società Between, attualmente non c'è infatti un indicatore riconosciuto a livello internazionale o nazionale, quindi è una classifica puramente indicativa, la cui responsabilità è di chi l'ha fatta. Noi però spesso risultiamo ai primi posti in diverse classifiche, ormai la cosa succede da alcuni anni, perché in generale l'insieme dei fattori che riguardano la qualità della vita nella città hanno un punteggio alto nelle graduatorie di giudizio.
In generale la griglia degli indicatori SmartCity che si utilizzano sono indicatori che riguardano molto la qualità della vita e le tecnologie applicate per affrontare progetti o attività legate al miglioramento della vivibilità, alla gestione della complessità urbana. Si mettono insieme la salute, l'ambiente, la mobilità, la cultura, in modo trasversale insieme ad altri temi. Noi essendo in una posizione avanzata tu tanti settori abbiamo una media più alta rispetto alle altre città, che magari sono eccellenze solo su un segmento. Questo mix abbastanza equilibraci ci permette sempre di avere dei giudizi positivi.
Stiamo facendo degli investimenti e stiamo partecipando a bandi per fare miglioramenti ulteriori. Quello che abbiamo messo in capo è soprattutto un tavolo di lavoro coordinato con l'Università, gli enti di ricerca e Aster, quindi anche con la Regione. Stiamo attendendo la risposta del Ministero per lo S
Sviluppo Economico e del MIUR su un bando che riguardava le SmartCity, dove con 9 progetti realizzati con alcune grandi imprese del nostro Paese abbiamo passato la prima fase, dove vengono valutati i concept e gli obiettivi del progetti. Quindi abbiamo già consegnato i progetti esecutivi e stiamo aspettando le risposte. Per ognuno di questi 9 progetti il valore del finanziamento è molto alto, si parala di una decina di milioni di euro per ogni progetto, investimenti fatti tutti da privati, da enti di ricerca e dallo Stato, dove la città si propone come soggetto sperimentatore. Stiamo inoltre valutando di rendere costante l'utilizzo di tecnologie ad esempio sulla mobilità, come i pagamenti dei biglietti. Stiamo valutando nell'ambito turistico di utilizzare alcune nuove tecnologie come il codice QR, visto anche l'evoluzione dei telefoni cellulari per andare verso l'NFC, sia per i pagamenti che per dare informazione rispetto ai luoghi ed ai siti di maggiore interesse culturale e turistico. Stiamo in generale costruendo con la nuova Rete Civica Iperbole una piattaforma che raccolga tutti questi contenuti e li possa comunicare in maniera multicanale ai cittadini visitatori. Stiamo interloquendo anche con il mondo del trasporto, taxi e autobus, e con altri soggetti che possono erogare informazioni. In generale stiamo lavorando e scommettendo sul futuro. Essere premiati dalle classifiche è sicuramente una cosa che ci inorgoglisce, se non altro perché siamo una delle città che investe in maniera più equilibrata rispetto al tema Smart City, rispetto ad altri territori che utilizzano il brand smart a livello internazionale, investendo milioni di euro, e risultando sempre in fondo alle classifiche, mentre noi spendendo meno e meglio rimaniamo i primi".
A cura di
Piazza Maggiore, 6