QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL GIOCO D'AZZARDO
L'assessore alla Legalità Nadia Monti ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul gioco d'azzardo.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):...
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L'assessore alla Legalità Nadia Monti ha risposto oggi, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul gioco d'azzardo.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"La notizia della proposta di legge regionale dell'Emilia Romagna sul gioco d'azzardo è arrivata a livello nazionale e anche la radio ne ha parlato stamattina lodando i gestori "virtuosi" che decidano di non installare le slot all'interno dei loro locali; dal momento che a livello locale si può agire unicamente sulla prevenzione del fenomeno e su un'ampia pubblicizzazione delle possibili conseguenze del gioco che può divenire compulsivo, sopratutto per i più deboli.
Chiedo al Sindaco e alla Giunta se non ritengano doveroso, oltre a favorire coloro che non intendono utilizzare nel loro locale le slot, contemporaneamente mettere mano alla dislocazione delle stesse e non ritenerli due interventi separati nel tempo;
se non ritenga opportuno pubblicizzare, con adeguati mezzi, gli effetti che il gioco può avere, soprattutto sulle fasce deboli (giovani e anziani) e, altresì, pubblicizzare con gli esercenti degli esercizi quali, per esempio, tabaccherie e vlt, l'obbligo di esporre le locandine sulla ludopatia create dall'ASL;
se non creda necessario un aumento dei controlli sul territorio;
se non ritengano necessario trovare una soluzione affinchè nei locali di proprietà pubblica non vengano installate le slot e
infine perchè solamente ora si sia deciso di iniziare a studiare modalità per concedere sgravi fiscali agli esercizi commerciali che decidano di non mettere all'interno le slot e se non ritengano che questo tergiversare dell'Amministrazione non abbia fatto solo perdere tempo prezioso nella lotta al gioco".
La risposta dell'assessore alla Legalità Nadia Monti:
"Il vuoto legislativo non dà possibilità di intervenire sulla dislocazione, in assenza di leggi nazionali che limitino le sale giochi, i provvedimenti in tal senso sono stati impugnati al TAR. Se è vero che il decreto Balduzzi introduce nei LEA la ludopatia riconoscendo la gravità di questa dipendenza patologica, allo stesso tempo Il decreto infatti non prevede alcuno stanziamento di fondi, né è stato reso attuativo sui limiti e sulle dislocazioni.
Con l’adesione al MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO della giunta di martedì 9 luglio, e che verrà sottoposto al Consiglio, l’Amministrazione valuterà tutte le possibilità di intervento - a partire di questioni di sua competenza fino a proposte di modifiche legislative.
Il Manifesto include proprio queste azioni:
Chiedere UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE, fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura;
Chiedere che SIA CONSENTITO IL POTERE DI ORDINANZA DEI SINDACI per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il PARERE PREVENTIVO e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo.
Sindaci si organizzano in RETE consapevoli che insieme si è più forti e si può contrastare la diffusione del gioco d’azzardo.
Costruiscono RETI NEI TERRITORI con associazioni, volontari, polizia locale e forze dell’ordine per attivare iniziative culturali, attività di controllo, di prevenzione e di contrasto.
Costruiscono RETI SOVRATERRITORIALI con le ASL e con Prefettura, Questura e Dia per monitorare, prevenire, contrastare il gioco d’azzardo e curare i giocatori patologici.
Si impegnano per la FORMAZIONE propria, degli esercenti e dei cittadini, consapevoli del ruolo insostituibile della cultura per conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità, recuperare i valori fondanti delle nostre società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.
Ritengono di poter intervenire su:
sviluppare Azioni di sensibilizzazione, attraverso una campagna di informazione e formazione, sui rischi del gioco, coinvolgendo tutte le istituzioni, le associazioni del terzo settore e le agenzie educative presenti sul territorio;
promuovere una forte integrazione delle politiche pubbliche rivolte alla prevenzione, alla presa in carico e alla cura di chi è vittima della ludopatia;
rafforzare gli interventi legislativi rivolti ad arginare la proliferazione del gioco.
Sul versante organizzativo
é stato redatto un programma di lavoro che, entro un mese, dovrebbe essere assunto, dagli assessori regionali e dal nostro coordinamento, come base comune per un confronto da sviluppare a livello regionale con i diversi soggetti ( USR, associazioni, organizzazioni sindacali ecc. )
Sul versante legislativo
con la Regione hanno condiviso l’esigenza di sviluppare un’iniziativa congiunta di coinvolgimento dei parlamentari del territorio, per una legge quadro che rafforzi il ruolo degli enti locali nel sistema delle autorizzazioni all’insediamento delle sale gioco e per inserire la ludopatia all’interno del decreto di revisione dei LEA.
Sempre sul versante legislativo il coordinamento ha partecipato all’udienza conoscitiva sui progetti di legge regionale presentati presso l’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna
La legge regionale è stata approvata il 4 luglio ed è già nel Bollettino Ufficiale. Entro 60 giorni, la Regione deve approvare il Piano Integrato previsto, in linea con le leggi regionali 24/2003 (quella dei bandi sulla sicurezza) e 3/2011 (quella sulla prevenzione del crimine mafioso e la promozione della legalità).
Prevenzione, riduzione del rischio e contrasto alla dipendenza dal gioco d'azzardo con azioni di:
educazione e sensibilizzazione nei confronti dei minori; rafforzamento della cultura del gioco responsabile, il contrasto, la prevenzione del rischio della dipendenza da gioco
Definizione di sala da gioco
Promozione della partecipazione e di iniziative in collaborazione con enti locali, istituzioni scolastiche, AUSL, altri soggetti (associazioni e organizzazioni di volontariato, promozione sociale, etc.) e altri enti pubblici o privati (articolo 1, comma 3)
AZIONI PREVISTE
PIANO INTEGRATO PER IL CONTRASTO, LA PREVENZIONE E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA DIPENDENZA DAL GIOCO PATOLOGICO (triennale) Entro 60 giorni dall'approvazione della legge l'Assemblea legislativa approva il Piano Integrato di durata triennale per promuovere:
a) interventi di prevenzione mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione ed informazione ;
b) interventi di formazione rivolti a esercenti, operatori dei servizi pubblici e della polizia locale, anche in modo congiunto con gli enti locali, le forze dell'ordine, le organizzazioni del volontariato e la "Scuola interregionale di Polizia locale;
c) l'implementazione di un numero verde regionale per fornire un primo servizio di ascolto e assistenza;
d) attività di progettazione territoriale socio-sanitaria sul fenomeno anche in collaborazione con Ausl ed enti locali;
e) la predisposizione di materiale informativo;
f) forme di premialità per coloro che espongono il marchio "Slot freE-R"
g) interventi finalizzati alla formazione degli operatori sociali e socio-sanitari.
Per l'attuazione degli interventi previsti, la Regione o i soggetti attuatori del piano integrato possono stipulare convenzioni e accordi con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 3.
OSSERVATORIO REGIONALE
Sono previste, per la Regione, le funzioni di Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo al fine di monitorarne gli effetti, con varie attività (monitoraggio, buone prassi, etc.), anche in collaborazione con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 3.
DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ESERCIZI COMMERCIALI
Confermando il rispetto della normativa autorizzatoria vigente si prevede che i Comuni possano dettare, nel rispetto delle pianificazioni del D.L. 158/2012, previsioni urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco e disciplinare, gli elementi architettonici e dimensionali delle stesse. Si prevede inoltre che il personale operante nelle sale da gioco e gli esercenti siano tenuti a frequentare appositi corsi di formazione predisposti dalle AUSL e che all'interno delle sale da gioco siano esposti: un test di verifica predisposto dalla Ausl, per una autovalutazione del rischio di dipendenza, e materiale informativo. Sono previste sanzioni amministrative, applicate dall'Ausl, in caso di inosservanza.
MARCHIO REGIONALE
Il marchio "Slot freE-R" verrà rilasciato dalla Regione agli esercizi commerciali, circoli privati e altri luoghi d'intrattenimento che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d'azzardo. I Comuni istituiranno un pubblico elenco degli esercizi in possesso del marchio.
Occorre poi comprendere cosa intendiamo quando parliamo di "adeguati mezzi per pubblicizzare gli effetti del gioco d'azzardo"; se stiamo parlando di mezzi di comunicazione classici, possiamo dire fin d'ora che la partita è persa in partenza, perché il fronte di comunicazione attivato per favorire il gioco su televisioni, radio, spot pubblicitari a pagamento in internet e media vari è di tale portata a livello nazionale che nessun ente, per quanto ricco, è in grado di contrastare; se invece pensiamo ad azioni capillari e virali in termini preventivi, soprattutto da avviare nei luoghi di ritrovo di giovani e anziani (scuole e centri sociali), possiamo dire che:
1) è operativa da alcuni mesi l'equipe di prevenzione delle dipendenze nei locali notturni, che sta già facendo opera di sensibilizzazione ai rischi del gioco, laddove vengano esplicitate situazioni di difficoltà;
2) da settembre partiràa cura del Settore Salute Sporte e Città sane il nuovo intervento di prevenzione nelle scuole secondarie di primo grado di Bologna, che avrà ad oggetto anche la dipendenza da tecnologia e il gioco d'azzardo;
3) si stanno aprendo contatti (Università di Bologna, AUSL, Regione, Centri sociali, Associazioni di categoria, Codacons per citare alcuni esempi) per allargare il tavolo di lavoro sulla prevenzione delle dipendenze da sostanze legali e illegali, già operativo, anche al tema del gioco d'azzardo e della dipendenza da internet e social network vari.
A questo proposito, però, occorre dire che si è volutamente atteso il disegno di legge regionale per comprenderne input e linee guide, in modo da poter avviare un confronto davvero efficace e efficiente sul territorio, di concerto con i partner storici di intervento sul tema dipendenze (in primis AUSL).
Per quanto alla seconda parte del quesito:
pubblicizzare un obbligo già previsto dalla Legge nazionale e già ampiamente pubblicizzato dalla Regione e dalla AUSL Bologna non appare opportuno; appare invece necessario avviare efficaci controlli su chi non adempie all'obbligo.
Per esaustività della risposta riportiamo comunque le previsioni di legge e tutti i siti da cui è scaricabile materiale informativo già validato da chi di competenza.
L’obbligo di esporre materiali informativi sui rischi connessi al gioco e sui relativi servizi di cura è stabilito dalla legge 189/2012 (conversione in legge del decreto legge 158/2012, il “decreto Balduzzi”).
I gestori di sale da gioco o di altri luoghi dove vi sia offerta di giochi devono quindi esporre tale materiale, messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna insieme alle Aziende Usl (in formato A4 e in formato 35x50cm) e scaricabile dal portale del Servizio sanitario regionale (www.saluter.it/giocodazzardo ) e dai portali di tutte le Aziende Usl dell’Emilia-Romagna (i cui indirizzi web sono consultabili anche dalla homepage di Saluter ( www.saluter.it bottone “Aziende sanitarie”).
“Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che si può curare” viene esplicitato nella locandina che fornisce i riferimenti utili per chi ha bisogno di aiuto: il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 a cui ci si può rivolgere per avere indirizzi e orari dei servizi dedicati a questa patologia che offrono assistenza gratuita e, se richiesto, anche in anonimato, e l’Associazione giocatori anonimi- telefono 3381271215 – che opera anche in collaborazione con le Aziende Usl.
Il comparto del gioco pubblico in Italia è regolato dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) cui spetta la verifica dell'operato dei concessionari e il contrasto delle irregolarità. L' AAMS organizza le Giornate Nazionali Controllo Videogiochi che vengono effettuate in concorso con tutte le forze di Polizia ed alle quali partecipa attivamente anche la Polizia Municipale. Durante il 2012 tali tipi di controlli sono stati effettuati nelle giornate del 29 e 30 marzo e nelle giornate del 5 e 6 luglio. Il controllo del Corpo di Polizia Municipale consiste nel mero accertamento del tipo e numero di macchine presenti nelle attività controllate, tali dati vengono poi inoltrati ad AAMS per i controlli di sua esclusiva competenza e cioè la verifica di conformità delle macchine e il rispetto del contingentamento. Tali controlli avvengono inoltre anche nel corso della normale attività di accertamento degli operatori della PM. Durante l'anno 2012 sono state controllate un totale di 37 attività aventi in uso videogiochi di cui all'art. 110 comma 6 R.D. 773/31 (TULPS): 22 nell'ambito di normali controlli e 15 nell'ambito delle Giornate Nazionali Controllo Videogiochi.
Oltre alle sale giochi vi sono le "sale video lottery terminal" e cioè locali attrezzati esclusivamente con videogiochi di cui all'art. 110 comma 6, ma queste sono autorizzate dalla Questura competente per territorio e non vi è alcuna competenza del Corpo di Polizia Municipale per quanto riguarda i controlli al loro interno.
La valutazione che sta facendo la pubblica amministrazione è quella di chiedere al momento della stipula del contratto di locazione, l’esclusione di qualsiasi tipo di apparecchiature da gioco, con lo scopo di disincentivarlo anche a fronte di un abbattimento del canone, anche ai sensi della LR 4/2013.
Una delle possibilità è l’abbassamento del canone oppure un restringimento delle utenze. IL Comune ha sottoscritto pochi contratti di locazione di bar direttamente (associazioni, circoli, centri anziani)
La maggiorparte fa capo ad Acer. In ogni caso il lavoro sarà intersettoriale, coinvolgerà più enti, soggetti, ma è indubbio che in tal modo intendiamo procedere, così come sulla valutazione di concedere sgravi fiscali agli esercizi commerciali che decidano di non installare all'interno le apparecchiature VLT.
Posso infine, con molta serenità, affermare che l’Amministrazione non ha per nulla tergiversato, il disegno di legge regionale è stato decisivo per comprenderne input e linee guide, in modo da poter avviare un confronto davvero efficace e efficiente sul territorio, di concerto con i partner storici di intervento sul tema dipendenze (in primis AUSL). Non è che il Comune si è accorto ora, dimenticate le innumerevoli commissioni fatte in questi due anni, tutto ciò che è in nostro potere fare, è stato fatto. Attività di prevenzione le ho ricordate prima, ma ricordo anche Azioni di formazione-informazione dirette ad operatori del Comune, Amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria/ operatori commerciali, le scuole all’interno del progetto “Fai la Cosa Giusta”.
ARCI Libera; Avviso Pubblico; Giovanni XXIII: percorso di in-formazione “Giocare è una cosa seria”: modulo di 2 giornate ( previsti n. 2 moduli) Azioni di formazione dirette alla popolazione giovanile scolastica:
Associazione ANNI IN TASCA: attività di formazione in alcune scuole superiori (modulo formativo sulla ludodipendenza utilizzando la proiezione di film sul tema e successiva rielaborazione); l’azione si collega, inoltre, all’attività formativo-educativa del proseguimento del “Fai la Cosa Giusta”; moduli di due ore nelle classi (ipotesi avvio: Ottobre 2013 con proseguimento durante l’a.s. 2013-2014) definiremo con l’associazione i moduli formativi in base all’inserimento degli stessi nei POF a seguito delle scelte che perverranno dagli istituti scolastici".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"La notizia della proposta di legge regionale dell'Emilia Romagna sul gioco d'azzardo è arrivata a livello nazionale e anche la radio ne ha parlato stamattina lodando i gestori "virtuosi" che decidano di non installare le slot all'interno dei loro locali; dal momento che a livello locale si può agire unicamente sulla prevenzione del fenomeno e su un'ampia pubblicizzazione delle possibili conseguenze del gioco che può divenire compulsivo, sopratutto per i più deboli.
Chiedo al Sindaco e alla Giunta se non ritengano doveroso, oltre a favorire coloro che non intendono utilizzare nel loro locale le slot, contemporaneamente mettere mano alla dislocazione delle stesse e non ritenerli due interventi separati nel tempo;
se non ritenga opportuno pubblicizzare, con adeguati mezzi, gli effetti che il gioco può avere, soprattutto sulle fasce deboli (giovani e anziani) e, altresì, pubblicizzare con gli esercenti degli esercizi quali, per esempio, tabaccherie e vlt, l'obbligo di esporre le locandine sulla ludopatia create dall'ASL;
se non creda necessario un aumento dei controlli sul territorio;
se non ritengano necessario trovare una soluzione affinchè nei locali di proprietà pubblica non vengano installate le slot e
infine perchè solamente ora si sia deciso di iniziare a studiare modalità per concedere sgravi fiscali agli esercizi commerciali che decidano di non mettere all'interno le slot e se non ritengano che questo tergiversare dell'Amministrazione non abbia fatto solo perdere tempo prezioso nella lotta al gioco".
La risposta dell'assessore alla Legalità Nadia Monti:
"Il vuoto legislativo non dà possibilità di intervenire sulla dislocazione, in assenza di leggi nazionali che limitino le sale giochi, i provvedimenti in tal senso sono stati impugnati al TAR. Se è vero che il decreto Balduzzi introduce nei LEA la ludopatia riconoscendo la gravità di questa dipendenza patologica, allo stesso tempo Il decreto infatti non prevede alcuno stanziamento di fondi, né è stato reso attuativo sui limiti e sulle dislocazioni.
Con l’adesione al MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO della giunta di martedì 9 luglio, e che verrà sottoposto al Consiglio, l’Amministrazione valuterà tutte le possibilità di intervento - a partire di questioni di sua competenza fino a proposte di modifiche legislative.
Il Manifesto include proprio queste azioni:
Chiedere UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE, fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura;
Chiedere che SIA CONSENTITO IL POTERE DI ORDINANZA DEI SINDACI per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il PARERE PREVENTIVO e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo.
Sindaci si organizzano in RETE consapevoli che insieme si è più forti e si può contrastare la diffusione del gioco d’azzardo.
Costruiscono RETI NEI TERRITORI con associazioni, volontari, polizia locale e forze dell’ordine per attivare iniziative culturali, attività di controllo, di prevenzione e di contrasto.
Costruiscono RETI SOVRATERRITORIALI con le ASL e con Prefettura, Questura e Dia per monitorare, prevenire, contrastare il gioco d’azzardo e curare i giocatori patologici.
Si impegnano per la FORMAZIONE propria, degli esercenti e dei cittadini, consapevoli del ruolo insostituibile della cultura per conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità, recuperare i valori fondanti delle nostre società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.
Ritengono di poter intervenire su:
- gli STATUTI comunali
REGOLAMENTI (di Polizia locale, del Commercio, della Pubblicità, delle Sale gioco)
ORDINANZE basate sulla necessità di proteggere i più deboli e garantire la sicurezza urbana
CONTROLLI della Polizia locale sulle sale gioco e su coloro che le frequentano, ai fini della prevenzione nei confronti della malavita organizzata
STRUMENTI E MODELLI OPERATIVI INFORMATICI per conoscere sempre meglio il territorio e i fenomeni che vi si manifestano
sviluppare Azioni di sensibilizzazione, attraverso una campagna di informazione e formazione, sui rischi del gioco, coinvolgendo tutte le istituzioni, le associazioni del terzo settore e le agenzie educative presenti sul territorio;
promuovere una forte integrazione delle politiche pubbliche rivolte alla prevenzione, alla presa in carico e alla cura di chi è vittima della ludopatia;
rafforzare gli interventi legislativi rivolti ad arginare la proliferazione del gioco.
Sul versante organizzativo
é stato redatto un programma di lavoro che, entro un mese, dovrebbe essere assunto, dagli assessori regionali e dal nostro coordinamento, come base comune per un confronto da sviluppare a livello regionale con i diversi soggetti ( USR, associazioni, organizzazioni sindacali ecc. )
Sul versante legislativo
con la Regione hanno condiviso l’esigenza di sviluppare un’iniziativa congiunta di coinvolgimento dei parlamentari del territorio, per una legge quadro che rafforzi il ruolo degli enti locali nel sistema delle autorizzazioni all’insediamento delle sale gioco e per inserire la ludopatia all’interno del decreto di revisione dei LEA.
Sempre sul versante legislativo il coordinamento ha partecipato all’udienza conoscitiva sui progetti di legge regionale presentati presso l’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna
La legge regionale è stata approvata il 4 luglio ed è già nel Bollettino Ufficiale. Entro 60 giorni, la Regione deve approvare il Piano Integrato previsto, in linea con le leggi regionali 24/2003 (quella dei bandi sulla sicurezza) e 3/2011 (quella sulla prevenzione del crimine mafioso e la promozione della legalità).
Prevenzione, riduzione del rischio e contrasto alla dipendenza dal gioco d'azzardo con azioni di:
educazione e sensibilizzazione nei confronti dei minori; rafforzamento della cultura del gioco responsabile, il contrasto, la prevenzione del rischio della dipendenza da gioco
Definizione di sala da gioco
Promozione della partecipazione e di iniziative in collaborazione con enti locali, istituzioni scolastiche, AUSL, altri soggetti (associazioni e organizzazioni di volontariato, promozione sociale, etc.) e altri enti pubblici o privati (articolo 1, comma 3)
AZIONI PREVISTE
PIANO INTEGRATO PER IL CONTRASTO, LA PREVENZIONE E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA DIPENDENZA DAL GIOCO PATOLOGICO (triennale) Entro 60 giorni dall'approvazione della legge l'Assemblea legislativa approva il Piano Integrato di durata triennale per promuovere:
a) interventi di prevenzione mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione ed informazione ;
b) interventi di formazione rivolti a esercenti, operatori dei servizi pubblici e della polizia locale, anche in modo congiunto con gli enti locali, le forze dell'ordine, le organizzazioni del volontariato e la "Scuola interregionale di Polizia locale;
c) l'implementazione di un numero verde regionale per fornire un primo servizio di ascolto e assistenza;
d) attività di progettazione territoriale socio-sanitaria sul fenomeno anche in collaborazione con Ausl ed enti locali;
e) la predisposizione di materiale informativo;
f) forme di premialità per coloro che espongono il marchio "Slot freE-R"
g) interventi finalizzati alla formazione degli operatori sociali e socio-sanitari.
Per l'attuazione degli interventi previsti, la Regione o i soggetti attuatori del piano integrato possono stipulare convenzioni e accordi con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 3.
OSSERVATORIO REGIONALE
Sono previste, per la Regione, le funzioni di Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo al fine di monitorarne gli effetti, con varie attività (monitoraggio, buone prassi, etc.), anche in collaborazione con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 3.
DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ESERCIZI COMMERCIALI
Confermando il rispetto della normativa autorizzatoria vigente si prevede che i Comuni possano dettare, nel rispetto delle pianificazioni del D.L. 158/2012, previsioni urbanistico-territoriali in ordine alla localizzazione delle sale da gioco e disciplinare, gli elementi architettonici e dimensionali delle stesse. Si prevede inoltre che il personale operante nelle sale da gioco e gli esercenti siano tenuti a frequentare appositi corsi di formazione predisposti dalle AUSL e che all'interno delle sale da gioco siano esposti: un test di verifica predisposto dalla Ausl, per una autovalutazione del rischio di dipendenza, e materiale informativo. Sono previste sanzioni amministrative, applicate dall'Ausl, in caso di inosservanza.
MARCHIO REGIONALE
Il marchio "Slot freE-R" verrà rilasciato dalla Regione agli esercizi commerciali, circoli privati e altri luoghi d'intrattenimento che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d'azzardo. I Comuni istituiranno un pubblico elenco degli esercizi in possesso del marchio.
Occorre poi comprendere cosa intendiamo quando parliamo di "adeguati mezzi per pubblicizzare gli effetti del gioco d'azzardo"; se stiamo parlando di mezzi di comunicazione classici, possiamo dire fin d'ora che la partita è persa in partenza, perché il fronte di comunicazione attivato per favorire il gioco su televisioni, radio, spot pubblicitari a pagamento in internet e media vari è di tale portata a livello nazionale che nessun ente, per quanto ricco, è in grado di contrastare; se invece pensiamo ad azioni capillari e virali in termini preventivi, soprattutto da avviare nei luoghi di ritrovo di giovani e anziani (scuole e centri sociali), possiamo dire che:
1) è operativa da alcuni mesi l'equipe di prevenzione delle dipendenze nei locali notturni, che sta già facendo opera di sensibilizzazione ai rischi del gioco, laddove vengano esplicitate situazioni di difficoltà;
2) da settembre partiràa cura del Settore Salute Sporte e Città sane il nuovo intervento di prevenzione nelle scuole secondarie di primo grado di Bologna, che avrà ad oggetto anche la dipendenza da tecnologia e il gioco d'azzardo;
3) si stanno aprendo contatti (Università di Bologna, AUSL, Regione, Centri sociali, Associazioni di categoria, Codacons per citare alcuni esempi) per allargare il tavolo di lavoro sulla prevenzione delle dipendenze da sostanze legali e illegali, già operativo, anche al tema del gioco d'azzardo e della dipendenza da internet e social network vari.
A questo proposito, però, occorre dire che si è volutamente atteso il disegno di legge regionale per comprenderne input e linee guide, in modo da poter avviare un confronto davvero efficace e efficiente sul territorio, di concerto con i partner storici di intervento sul tema dipendenze (in primis AUSL).
Per quanto alla seconda parte del quesito:
pubblicizzare un obbligo già previsto dalla Legge nazionale e già ampiamente pubblicizzato dalla Regione e dalla AUSL Bologna non appare opportuno; appare invece necessario avviare efficaci controlli su chi non adempie all'obbligo.
Per esaustività della risposta riportiamo comunque le previsioni di legge e tutti i siti da cui è scaricabile materiale informativo già validato da chi di competenza.
L’obbligo di esporre materiali informativi sui rischi connessi al gioco e sui relativi servizi di cura è stabilito dalla legge 189/2012 (conversione in legge del decreto legge 158/2012, il “decreto Balduzzi”).
I gestori di sale da gioco o di altri luoghi dove vi sia offerta di giochi devono quindi esporre tale materiale, messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna insieme alle Aziende Usl (in formato A4 e in formato 35x50cm) e scaricabile dal portale del Servizio sanitario regionale (www.saluter.it/giocodazzardo ) e dai portali di tutte le Aziende Usl dell’Emilia-Romagna (i cui indirizzi web sono consultabili anche dalla homepage di Saluter ( www.saluter.it bottone “Aziende sanitarie”).
“Il gioco d’azzardo patologico è una malattia che si può curare” viene esplicitato nella locandina che fornisce i riferimenti utili per chi ha bisogno di aiuto: il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 a cui ci si può rivolgere per avere indirizzi e orari dei servizi dedicati a questa patologia che offrono assistenza gratuita e, se richiesto, anche in anonimato, e l’Associazione giocatori anonimi- telefono 3381271215 – che opera anche in collaborazione con le Aziende Usl.
Il comparto del gioco pubblico in Italia è regolato dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) cui spetta la verifica dell'operato dei concessionari e il contrasto delle irregolarità. L' AAMS organizza le Giornate Nazionali Controllo Videogiochi che vengono effettuate in concorso con tutte le forze di Polizia ed alle quali partecipa attivamente anche la Polizia Municipale. Durante il 2012 tali tipi di controlli sono stati effettuati nelle giornate del 29 e 30 marzo e nelle giornate del 5 e 6 luglio. Il controllo del Corpo di Polizia Municipale consiste nel mero accertamento del tipo e numero di macchine presenti nelle attività controllate, tali dati vengono poi inoltrati ad AAMS per i controlli di sua esclusiva competenza e cioè la verifica di conformità delle macchine e il rispetto del contingentamento. Tali controlli avvengono inoltre anche nel corso della normale attività di accertamento degli operatori della PM. Durante l'anno 2012 sono state controllate un totale di 37 attività aventi in uso videogiochi di cui all'art. 110 comma 6 R.D. 773/31 (TULPS): 22 nell'ambito di normali controlli e 15 nell'ambito delle Giornate Nazionali Controllo Videogiochi.
Oltre alle sale giochi vi sono le "sale video lottery terminal" e cioè locali attrezzati esclusivamente con videogiochi di cui all'art. 110 comma 6, ma queste sono autorizzate dalla Questura competente per territorio e non vi è alcuna competenza del Corpo di Polizia Municipale per quanto riguarda i controlli al loro interno.
La valutazione che sta facendo la pubblica amministrazione è quella di chiedere al momento della stipula del contratto di locazione, l’esclusione di qualsiasi tipo di apparecchiature da gioco, con lo scopo di disincentivarlo anche a fronte di un abbattimento del canone, anche ai sensi della LR 4/2013.
Una delle possibilità è l’abbassamento del canone oppure un restringimento delle utenze. IL Comune ha sottoscritto pochi contratti di locazione di bar direttamente (associazioni, circoli, centri anziani)
La maggiorparte fa capo ad Acer. In ogni caso il lavoro sarà intersettoriale, coinvolgerà più enti, soggetti, ma è indubbio che in tal modo intendiamo procedere, così come sulla valutazione di concedere sgravi fiscali agli esercizi commerciali che decidano di non installare all'interno le apparecchiature VLT.
Posso infine, con molta serenità, affermare che l’Amministrazione non ha per nulla tergiversato, il disegno di legge regionale è stato decisivo per comprenderne input e linee guide, in modo da poter avviare un confronto davvero efficace e efficiente sul territorio, di concerto con i partner storici di intervento sul tema dipendenze (in primis AUSL). Non è che il Comune si è accorto ora, dimenticate le innumerevoli commissioni fatte in questi due anni, tutto ciò che è in nostro potere fare, è stato fatto. Attività di prevenzione le ho ricordate prima, ma ricordo anche Azioni di formazione-informazione dirette ad operatori del Comune, Amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria/ operatori commerciali, le scuole all’interno del progetto “Fai la Cosa Giusta”.
ARCI Libera; Avviso Pubblico; Giovanni XXIII: percorso di in-formazione “Giocare è una cosa seria”: modulo di 2 giornate ( previsti n. 2 moduli) Azioni di formazione dirette alla popolazione giovanile scolastica:
Associazione ANNI IN TASCA: attività di formazione in alcune scuole superiori (modulo formativo sulla ludodipendenza utilizzando la proiezione di film sul tema e successiva rielaborazione); l’azione si collega, inoltre, all’attività formativo-educativa del proseguimento del “Fai la Cosa Giusta”; moduli di due ore nelle classi (ipotesi avvio: Ottobre 2013 con proseguimento durante l’a.s. 2013-2014) definiremo con l’associazione i moduli formativi in base all’inserimento degli stessi nei POF a seguito delle scelte che perverranno dagli istituti scolastici".
A cura di
Piazza Maggiore, 6