QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUGLI AUMENTI TARIFFARI DEL TRASPORTO PUBBLICO
L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella (PdL), Lucia Borgonzoni (Lega Nord), Marco Piazza (M5S), Paola Francesca Scarano (Lega Nord), sugli aumenti tariffari del trasporto pub...
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L'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Daniele Carella (PdL), Lucia Borgonzoni (Lega Nord), Marco Piazza (M5S), Paola Francesca Scarano (Lega Nord), sugli aumenti tariffari del trasporto pubblico.
Domanda del consigliere Carella:
"In merito agli annunciati aumenti tariffari del trasporto pubblico, riportati dalla stampa locale, si chiede all' Amministrazione quale sia la ratio con la quale si sono determinati gli aumenti per le varie tipologie di titoli di viaggio ovvero, a titolo di esempio, dell'8% circa per il titolo orario e del 25% per quello giornaliero. La domanda riguarda tutti i titoli di viaggio, compresi quelli a zone, extra urbani".
Domanda della consigliera Borgonzoni.
Visto l'articolo di stampa relativo all'aumento del costo del biglietto di corsa semplice, si chiede al signor Sindaco e alla Giunta:
-. se l'aumento del biglietto di corsa semplice deciso dai soci di TPER (Comune Provincia Regione) è da imputarsi all'adeguamento del costo della vita e non ad altre motivazioni;
- per quale motivo altri Comuni, cercano soluzioni alternative o quanto meno stanno cercando di coinvolgere maggiormente la cittadinanza su questo argomento mentre il Comune di Bologna, non ha cercato nemmeno un confronto con i Sindacati;
- se non ritenga che in un particolare momento di crisi come quello attuale, decidere l'aumento delle tariffe, vuol dire non incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico.
- se tale aumento verrà a sua volta investito in un adeguamento dei mezzi - in particolare per quanto riguarda la presenza di aria condizionata o ad emissione zero di fattori inquinanti considerato che attualmente la flotta Tper risulta carente".
Domanda del consigliere Piazza:
"Visto che in un articolo si legge: "Il sindaco Tiziano Tagliani vuole trovare un accordo con l'azienda di trasporti prima di portare i biglietti da 1,20 a 1,30 euro. Sotto le Due Torri invece si pagherà di più già dal primo agosto" e "La giunta di centro sinistra del sindaco Tiziano Tagliani per ora ha “congelato” i rincari, in attesa di trovare un accordo con l’azienda "
Chiede al Sindaco e alla Giunta: perchè questo e altri articoli danno per certo l'aumento dei biglietti di TPL a Bologna se la delibera non è ancora stata approvata dal Consiglio Comunale?; a Bologna il contratto di servizio prevede l'adeguamento biennale all'inflazione e all'articolo 12bis si specifica che la data del primo adeguamento è il 1 agosto 2013. E' possibile fare un confronto tra Ferrara e Bologna come si fa in questo articolo?; può l’Amministrazione congelare gli aumenti tariffari seguendo l’esempio del Sindaco di Ferrara che ha intenzione di ridefinire gli accordi Tper-Comune? cosa accadrebbe se l'amministrazione di Bologna decidesse di rimandare gli adeguamenti tariffari previsti dal contratto di servizio per cercare altri accordi e forme di compensazione dell'inflazione?"
Domanda della consigliera Scarano:
"Con riferimento all'articolo relativo alla probabile soppressione della linea 93, si chiede al signor Sindaco e alla Giunta: se la notizia apparsa risulta corrispondere al vero ed in caso di risposta affermativa, quali saranno le soluzioni alternative che verranno proposte ai cittadini che utilizzano tale linea; se non ritenga che prima di sopprimere una linea di bus non si debba fare una seria ricognizione dei costi delle linee esistenti e della necessità di rendere un servizio alla cittadinanza che è pur sempre "pubblico" e se si stia valutando l'appalto della linea ad un "privato"; e, in caso contrario, se non si appalti a un privato quali siano le alternative; per quale motivo si tagliano le linee di pianura e non quelle di montagna; se non credano che, nel caso in cui si tratti solo di costi, l'azienda Tper potrebbe tagliare il costo dei propri dirigenti, che sono in numero sproporzionato rispetto alle esigenze dell'azienda; come ritengano che si possa garantire la pulizia e il decoro dei mezzi di trasporto che sono, sovente, luridi; e, infine, se non credano corretto continuare, con perseveranza, la realizzazione del progetto di sensibilizzazione degli utilizzatori dei bus per stimolare anche quelle forme di educazione e rispetto civico ora lasciate ai cartelli accanto ai posti riservati, spesso occupati da persone che non hanno nulla a che fare con la riserva del posto".
Risposta dell'assessore Andrea Colombo:
"Innanzitutto tengo a chiarire nuovamente, per la prima volta in questa sede di Question time, che questa manovra tariffaria non costituisce una scelta volontaria del Comune di Bologna, né un modo improprio di ripianare perdite di TPER. E' un adeguamento inflattivo previsto dal contratto di servizio a scadenza biennale, per la copertura dei maggiori costi di gestione legati alla variazione dell'indice Istat che registra tali incrementi di spesa. Adeguamento inflattivo che sarebbe dovuto anche qualora l'azienda avesse chiuso per ipotesi il bilancio 2012 in utile. Questo perché nell'ambito del contratto di servizio sottoscritto nel febbraio del 2011, quindi verso la fine del periodo di commissariamento, è stato previsto come uno degli elementi di mantenimento di salvaguardia dell'equilibrio economico-finanziario della gestione del servizio di trasporto pubblico, anche appunto, un adeguamento su base biennale in base alla variazione dell'indice Istat. Per altro si tratta dell'indice Istat generale, famiglie, operai e impiegati, che ha un andamento più contenuto rispetto, ad esempio, a quello del settore trasporti, che ha avuto un trend molto più in crescita considerate le caratteristiche strutturali del settore. Si tratta di un adeguamento obbligatorio, che nulla ha a che fare con le perdite di bilancio, che per altro lo voglio ricordare, sono dovute essenzialmente a due fattori. Il primo, alcune spese di carattere straordinario, una tantum, di start up della fusione. Il secondo, soprattutto dal punto di vista quantitativo, le perdite sono rappresentate da accantonamenti su base fortemente prudenziale che gli amministratori della società hanno ritenuto di fare per rischi relativi, ad esempio, a contenziosi od a partite fiscali che non è detto, anzi, speriamo non sia così, si concludano negativamente per la società. Potrebbero concludersi con esito favorevole per la società, e quindi gli accantonamenti potranno essere liberati e quindi la perdita conseguentemente ridursi. L'indice inflattivo Istat è collegato a costi crescenti del trasporto pubblico, su cui come potete immaginare influisce in maniera assolutamente determinante una serie di fattori di produzione, che negli ultimi mesi e anni hanno avuto aumenti eccezionali. Basti pensare quanto su qualunque servizio di trasporto, sia esso pubblico o privato, incide la dinamica dei costi del carburante piuttosto che quella dei costi delle assicurazioni.
Questo dunque è l'unico presupposto che guida l'adeguamento. L'Amministrazione comunale ha ritenuto però di non limitarsi ad applicare il contratto, per così dire, in maniera acritica, ma ha ritenuto di dover accompagnare un ineludibile rispetto di un vincolo contrattuale con alcune scelte di fondo, li si politiche e non tecniche, su come impostare questa manovra. E queste scelte di fondo sono riconducibili essenzialmente in primo luogo alla volontà di garantire un blocco per i prossimi tre anni di tutte le tariffe, che rappresenta, per così dire, anche una misura anticrisi, pensata per accompagnare nei prossimi anni quella nuova fase di ripresa economiche e di sviluppo che speriamo possa interessare al più presto anche il nostro territorio, e quindi garantire a famiglie, lavoratori e imprese che non ci saranno nuovi aumenti tariffari per un periodo certo e di durata significativa. La seconda scelta di fondo è stata quella di non limitarsi ad una manovra sulle tariffe, ma di agire anche sul tema della rimodulazione dei servizi, e quindi di creare un mix fra aumenti tariffari e revisioni dei servizi di trasporto pubblico locale che consenta di calmierare la manovra. La seconda leva, obbligatoria per la spending review nazionale, è stata utilizzata per calmierare gli aumenti delle tariffe, perché sennò il biglietto di corsa semplice sarebbe andato a 1,50 euro e non a 1,30 euro, e anche gli altri titoli di viaggio avrebbero subito incrementi maggiori. La terza scelta è quella di applicare, se pur non totalmente in quello che finora ci è stato consentito, un principio di salvaguardia e di tutela degli utenti più fidelizzati, premiando scelte virtuose di mobilità sostenibile fatte da quei cittadini che tutti i giorni utilizzano l'autobus per i propri spostamenti di lavoro, di studio e di tempo libero. Questo principio si è tradotto in particolare nel blocco dell'attuale prezzo dell'abbonamento annuale personale a 300 euro.
Per altro questa manovra deve tenere conto di quella che è la situazione nel panorama nazionale. Probabilmente mi avete sentito già in commissione fare questo ragionamento, ma credo sia opportuno richiamarlo anche in questa sede. Il confronto con le maggiori città metropolitane italiane, categoria a cui come noto anche Bologna appartiene, si può fare su vari parametri. Il primo è quello degli aumenti tariffari. E' già dal 2011 che il biglietto orario di corsa semplice è stato aumentato a 1,50 euro a Torino, Milano, Genova, Roma, certo talvolta con validità maggiore rispetto ai 60 minuti di Bologna, tenendo anche conto però della rilevante differenza che c'è nelle dimensioni di queste città, e quindi conseguentemente dei tempi medi di percorrenza. In molte realtà simili alle nostra sono stati effettuati pesanti tagli ai servizi con cali nell'ordine del 15% in meno dei chilometri percorsi dagli autobus. Sono state decise importanti cessioni di quote societarie a privati, così è stato già a Firenze, così sarà, visto che la gara è in corso, a Torino. Mentre di recente qui Regione, Provincia, e Comune hanno confermato di voler mantenere la propria partecipazione e il controllo pubblico di TPER. E ancora, in altre aziende di trasporto pubblico locale sono stati avviati percorsi ai limiti del drammatico sul fronte della riorganizzazione del personale, con cassa integrazione, mobilità, esuberi di centinaia di lavoratori, 200 a Firenze, 500 a Genova, mentre qui la prospettiva è quella di una continuità degli attuali posti di lavoro. Credo opportuno che il Consiglio abbia un quadro del contesto dentro cui ci muoviamo.
Credo si possono aggiungere ancora alcune riflessioni anche per andare più nel merito delle singole domande che sono state poste dei consiglieri. Ho già chiarito rispetto alle domande della consigliera Borgonzoni che questo adeguamento è da imputarsi esclusivamente a quanto previsto dal contratto di servizio e non da altre motivazioni. Siamo consapevoli che il riequilibrio delle condizioni economiche e finanziarie complessive dell'azienda debba essere assolutamente portato avanti, anche tramite leve diverse da quelle previste dal contratto. Una per tutte, su cui abbiamo non a caso voluto cominciare a dare segnali chiari e netti, come non si vedeva da tempo in questa città, è quella del forte recupero di risorse dalla evasione tariffaria. Questo si è tradotto a partire dallo scorso ottobre in una campagna d controlli che non si era mai vista a Bologna. Chi frequenta gli autobus quotidianamente avrà nettamente percepito questa intensificazione di verifiche, che ha portato in pochi mesi già ad importanti risultati, ad un calo dall'8,5% al 6% del tasso di evasione, e soprattutto, ed è la parte più interessante proprio ai fini del recupero di risorse per il bilancio di TPER, da chi non pagava il biglietto, il recupero di una maggiore quantità di vendita di titoli di viaggio. Questi ultimi sono aumentati in una dinamica nazionale in cui i passeggeri e le vendite de titoli di viaggio calano. Gli acquisti dei biglietti semplici sono aumentati del 2,5%, quelli dei citypass del 3%, e questo trend è stato confermato anche nei mesi successivi. Noi abbiamo assolutamente bisogno di agire sul fronte dell'evasione tariffaria, per dire che prima di imporre aumenti ai cittadini onesti che il biglietto lo pagano bisogna andare a recuperare risorse da chi non lo paga, e questo non a casi si è cominciato a farlo partire dallo scorso ottobre.
Sempre per stare ad uno dei quesiti della consigliera Borgonzoni, non c'è dubbio che questo adeguamento, che è dovuto per mantenere un equilibrio gestionale complessivo del servizio di trasporto pubblico, lo ricordava anche ieri nella commissione congiunta che avete avuto in Provincia il direttore di TPER Ferrari, è determinante per poter dare anche la possibilità all'azienda di recuperare una capacità di investimento e miglioramento della flotta di mezzi e della qualità del servizio. Alcuni dati li metto a disposizione immediatamente. Per quanto riguarda il dato di eco-compatibilità della flotta, al 31 dicembre 2012 il 72% dei parco veicolare è costituito da veicoli a compatibilità ambientale da euro 3 in su, ovviamente si può e si deve fare meglio. Oltre ad un recupero di capacità di investimento che l'azienda potrà avere con un migliore equilibrio di gestione, c' è da considerare anche l'apporto positivo fondamentale che potrà venire soprattutto in termini quantitativi, dai fondi ex metrò, 55 nuovi filobus, e dal progetto ex Civis, 49 nuovi filobus. Mentre sul tema dell'area condizionata a bordo i dati forniti da TPER indicano l'anno scorso in media nei tre mesi di giugno luglio e agosto 2012, circa l'87% di corse sono concretamente state effettuate con mezzi dotati di aria condizionata. Ovviamente c'è bisogno di fare di più anche su questo, e anche per questo, l'adeguamento, garantendo un recupero di maggiori costi, consente una capacità di investimento anche per migliorare la dotazione della flotta TPER.
Per quanto riguarda il tema di Ferrara, che veniva sollevato sia dalla consigliera Borgonzoni che dal consigliere Piazza, ci tengo innanzitutto a precisare che, come il consigliere Piazza stesso ipotizzava, i contratti di servizio del bacino di Bologna e del bacino di Ferrara sono due contratti separati. Una delle più importanti e rilevanti differenze è che il contratto di servizio di Bologna scade nel 2019, mentre quello di Ferrara scade quest'anno e quindi non sarebbero stati previsti adeguamenti tariffari che si sono fatti secondo determinate scadenze negli anni passati. A Ferrara, pur essendo ormai concluso il periodo contrattuale, gli enti locali hanno ritenuto che oggettivamente c'è uno squilibrio piuttosto accentuato tra costi di produzione del servizio di trasporto pubblico e ricavi, e quindi che sia indispensabile riconoscere un adeguamento a TPER, secondo la medesima filosofia che orienta il nostro contratto di servizio. La Provincia e il Comune di Ferrara stanno interloquendo con TPER da questo punto di vista pur essendo diversi i vincoli contrattuali rispetto a quelli di Bologna. Da questo punto di vita mi risulta che anche Ferrara comunque a breve interverrà su questi temi. Al di la del caso di Ferrara, ribadisco che la condizione nazionale, anche in realtà più paragonabile alla nostra, ha visto ormai già dal 2011 operazioni molto più incisive di quelle che si arrivano a fare nel 2013, cioè aumenti tariffari con biglietti portati a 1,5 euro, spesso con aumento anche degli abbonamenti. E non è bastato quello che altre città hanno fatto nel 2011, perché mi risulta che Milano a breve dovrà ritoccare gli abbonamenti sia annuali che mensili. Quindi c'è una situazione generalizzata di difficoltà nei conti delle aziende di trasporto pubblico dovute evidentemente da un lato ad una dinamica dei costi di gestione del servizio che è in aumento, e dall'altra viceversa da una riduzione rilevante di contributi statali al trasporto pubblico locale che non può che riperquotersi sugli enti locali e soprattutto sulle aziende che tali servizi gestiscono.
Sempre a proposito di contratto viene richiesto cosa succederebbe se l'Amministrazione decidesse di rimandare gli adeguamenti tariffari previsti dal contratto di servizio. La risposta è semplice, nel senso che essendo adeguamenti dovuti e determinati anche quantitativamente, ogni giorno in cui questi aumenti non fossero apportati l'Amministrazione dovrebbe poi a posteriori riconoscere nelle forme opportune una compensazione di quanto non introitato dall'azienda. Tradotto, dovrebbe o mettere in atto una manovra sulle tariffe maggiore di quella attualmente ipotizzata, o maggiori tagli ai servizi per compensare quanto dovuto, o un contributo da bilancio per compensare nuovamente quanto dovuto e non versato per ogni giorno, settimana o mese di mancato adeguamento.
Sul tema del consigliere Carella, di una incentivazione alla fidelizzazione dell'utenza, fatemi dire che qeusto è un principio assolutamente riconosciuto e condiviso dall'Amministrazione comunale e anche dall'azienda, che non a caso dall'anno scorso è ritornata anche ad investire su una campagna di comunicazione sul tema degli abbonamenti. Questo anche con alcuni messaggi, io credo culturalmente giusti e da provare a far passare nell'opinione pubblica, perché i servizi pubblici essenziali costano ed è indispensabile, oltre alla contribuzione pubblica, all'efficentamento aziendale, anche una compartecipazione da parte dell'utenza. Quanto alla misura di tale compartecipazione un messaggio importante che si è voluto dare è che i 300 euro del costo dell'abbonamento annuale, che per altro questa manovra tiene fermo, equivalgono a circa 3 pieni di benzina per una macchina di media cilindrata, senza considerare tutti gli altri costi connessi al mantenimento di un auto privata come possono essere bollo, assicurazioni, manutenzione, mute e costi di sosta e di parcheggio, e via dicendo. Quindi una competitività delle forme di fidelizzazione del trasporto pubblico locale che l'azienda stessa con pieno sostegno degli enti locali ha voluto evidenziare. Questo principio abbiamo provato ad applicarlo progressivamente nei termini in cui è consentito, mi permetto di dire, anche rispetto alle valutazioni che faceva il consigliere Carella, cercando di centrare soprattutto i titoli di viaggio più utilizzati. E' vero che nel giornaliero non è stata trovata una possibilità di applicazione di questo principio di neutralizzazione degli aumenti sui titoli fidelizzanti, ma anche perché i numero dei titoli giornalieri, in termini di quantità di titoli venduti, sono ben inferiori rispetto agli abbonamenti annuali. Quindi avendo la possibilità limitata e non assoluta di evitare aumenti su titoli fidelizzanti, siamo partiti e ci siamo concentrati su quello più conveniente e fidelizzante di tutti, che è quello annuale, più che altro perché si riesce a salvaguardare, tutelare, incentivare evitando gli aumenti, una platea più ampia di cittadini. Credo che nonostante l'applicazione non sia completa, sul principio di tutela e incentivo della fidelizzazione ci può essere una grande condivisione anche in quest'aula e all'esterno di essa.
Mi rimane ancora da dire qualcosa su tema delle rimodulazioni dei servizi su cui chiedeva in particolare la consigliera Scarano, ad oggi non ci sono ipotesi già definite, al di la di alcune legittime ipotesi di carattere strettamente giornalistico. Le chiamiamo rimodulazioni e non tagli, voglio dirlo con chiarezza, non per una qualche forma di ipocrisia linguistica, ma per un semplice motivo: per noi i tagli sono riduzioni generalizzate, lineari ai servizi, come purtroppo altre città si sono trovate fare con soppressioni di linee e tagli lineari, quel 15% che ricordavo prima. Le chiamiamo rimodulazioni perché stiamo parlando di operazioni assolutamente selettive, con il minimo impatto possibile sull'utenza, e di dimensione quantitativa, per darvi un ordine di grandezza, di oltre 10 volte meno di quello che hanno fatto altre città. Quindi lavoreremo essenzialmente sul tema di verificare se ci sono sovrapposizioni fra linee su gomma, ma anche su gomma e ferro. Questa rimodulazione per altro è dovuta in base alla spending review nazionale, perché entro settembre ciascuna regione dovrà presentare al Governo un piano di revisione dei servizi di trasporto pubblico locale nel suo territorio, che ovviamente sarà fatto sulla base di operazioni che gli enti locali faranno sui propri territori. Cogliamo dunque l'occasione di fare un'operazione di revisione della spesa imposta dallo Stato, per trasformarla in una operazione di rimodulazione nella logica di integrazione fra ferro e gomma, anche utilizzandola come leva per calmierare l'aumento tariffario, che sennò sarebbero stato maggiore. Verificheremo dove ci sono eventuali doppioni che non sono più sostenibili e dove si può positivamente fare integrazione fra i servizi ferroviari e quelli su gomma.
Da ultimo tengo il tema delle relazioni complessive su questa manovra, al di la di come le cose vengono riportate sulla stampa. L'iter seguito dall'Amministrazione è quello ordinario e cioè l'avvenuta approvazione in sede di Giunta di una proposta di manovra in base al contratto di servizio, che spetta ovviamente al Consiglio comunale alla fine approvare. Chiaro che c'è stata una comunicazione di questa proposta e ci sarebbe stata comunque in quanto la delibera era oggetto di istruttoria in sede di commissione, ed era appunto stata adottata in via propedeutica dalla Giunta. Come anche ieri il sindaco ha ricordato, in esito all'incontro che abbiamo avuto insieme ai sindacati confederali, che lo avevano chiesto, ed ai gruppi consiliari di maggioranza, il nostro impegno da qui a lunedì è di aprire una discussione che permetta di verificare quali margini di miglioramento ulteriori della manovra si possano mettere in campo. Crediamo che ci siano alcuni obiettivi assolutamente condivisi da maggioranza, opposizione, enti locali, sindacati, azienda, che sono gli obiettivi di miglioramento della qualità del servizio, di contenimento dell'entità degli aumenti, di miglioramento dell'organizzazione della qualità del lavoro all'interno di quell'azienda. E su tutti questi obiettivi ci sarà una discussione per vedere quale può essere il possibile punto di incontro, tenendo in considerazione che è ben conosciuta la situazione di bilancio difficile, e quindi una discussione si a tutto campo, ma entro quelle compatibilità economiche ineludibili di cui tutti dobbiamo inevitabilmente assumerci la responsabilità, per potenziare ulteriormente quegli obiettivi generali che ricordavo e che in parte sono contenuti nella manovra, che sono il contenimento massimo possibile degli aumenti, incentivo massimo della fidelizzazione, miglioramento della qualità dei servizi, rimodulazione delle corse con minore impatto possibile sull'utenza. Credo che nell'ambito della discussione consiliare ci sarà ulteriormente modo per condividere informazioni, chiarimenti, e aggiornamenti in merito a questa manovra".
Domanda del consigliere Carella:
"In merito agli annunciati aumenti tariffari del trasporto pubblico, riportati dalla stampa locale, si chiede all' Amministrazione quale sia la ratio con la quale si sono determinati gli aumenti per le varie tipologie di titoli di viaggio ovvero, a titolo di esempio, dell'8% circa per il titolo orario e del 25% per quello giornaliero. La domanda riguarda tutti i titoli di viaggio, compresi quelli a zone, extra urbani".
Domanda della consigliera Borgonzoni.
Visto l'articolo di stampa relativo all'aumento del costo del biglietto di corsa semplice, si chiede al signor Sindaco e alla Giunta:
-. se l'aumento del biglietto di corsa semplice deciso dai soci di TPER (Comune Provincia Regione) è da imputarsi all'adeguamento del costo della vita e non ad altre motivazioni;
- per quale motivo altri Comuni, cercano soluzioni alternative o quanto meno stanno cercando di coinvolgere maggiormente la cittadinanza su questo argomento mentre il Comune di Bologna, non ha cercato nemmeno un confronto con i Sindacati;
- se non ritenga che in un particolare momento di crisi come quello attuale, decidere l'aumento delle tariffe, vuol dire non incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico.
- se tale aumento verrà a sua volta investito in un adeguamento dei mezzi - in particolare per quanto riguarda la presenza di aria condizionata o ad emissione zero di fattori inquinanti considerato che attualmente la flotta Tper risulta carente".
Domanda del consigliere Piazza:
"Visto che in un articolo si legge: "Il sindaco Tiziano Tagliani vuole trovare un accordo con l'azienda di trasporti prima di portare i biglietti da 1,20 a 1,30 euro. Sotto le Due Torri invece si pagherà di più già dal primo agosto" e "La giunta di centro sinistra del sindaco Tiziano Tagliani per ora ha “congelato” i rincari, in attesa di trovare un accordo con l’azienda "
Chiede al Sindaco e alla Giunta: perchè questo e altri articoli danno per certo l'aumento dei biglietti di TPL a Bologna se la delibera non è ancora stata approvata dal Consiglio Comunale?; a Bologna il contratto di servizio prevede l'adeguamento biennale all'inflazione e all'articolo 12bis si specifica che la data del primo adeguamento è il 1 agosto 2013. E' possibile fare un confronto tra Ferrara e Bologna come si fa in questo articolo?; può l’Amministrazione congelare gli aumenti tariffari seguendo l’esempio del Sindaco di Ferrara che ha intenzione di ridefinire gli accordi Tper-Comune? cosa accadrebbe se l'amministrazione di Bologna decidesse di rimandare gli adeguamenti tariffari previsti dal contratto di servizio per cercare altri accordi e forme di compensazione dell'inflazione?"
Domanda della consigliera Scarano:
"Con riferimento all'articolo relativo alla probabile soppressione della linea 93, si chiede al signor Sindaco e alla Giunta: se la notizia apparsa risulta corrispondere al vero ed in caso di risposta affermativa, quali saranno le soluzioni alternative che verranno proposte ai cittadini che utilizzano tale linea; se non ritenga che prima di sopprimere una linea di bus non si debba fare una seria ricognizione dei costi delle linee esistenti e della necessità di rendere un servizio alla cittadinanza che è pur sempre "pubblico" e se si stia valutando l'appalto della linea ad un "privato"; e, in caso contrario, se non si appalti a un privato quali siano le alternative; per quale motivo si tagliano le linee di pianura e non quelle di montagna; se non credano che, nel caso in cui si tratti solo di costi, l'azienda Tper potrebbe tagliare il costo dei propri dirigenti, che sono in numero sproporzionato rispetto alle esigenze dell'azienda; come ritengano che si possa garantire la pulizia e il decoro dei mezzi di trasporto che sono, sovente, luridi; e, infine, se non credano corretto continuare, con perseveranza, la realizzazione del progetto di sensibilizzazione degli utilizzatori dei bus per stimolare anche quelle forme di educazione e rispetto civico ora lasciate ai cartelli accanto ai posti riservati, spesso occupati da persone che non hanno nulla a che fare con la riserva del posto".
Risposta dell'assessore Andrea Colombo:
"Innanzitutto tengo a chiarire nuovamente, per la prima volta in questa sede di Question time, che questa manovra tariffaria non costituisce una scelta volontaria del Comune di Bologna, né un modo improprio di ripianare perdite di TPER. E' un adeguamento inflattivo previsto dal contratto di servizio a scadenza biennale, per la copertura dei maggiori costi di gestione legati alla variazione dell'indice Istat che registra tali incrementi di spesa. Adeguamento inflattivo che sarebbe dovuto anche qualora l'azienda avesse chiuso per ipotesi il bilancio 2012 in utile. Questo perché nell'ambito del contratto di servizio sottoscritto nel febbraio del 2011, quindi verso la fine del periodo di commissariamento, è stato previsto come uno degli elementi di mantenimento di salvaguardia dell'equilibrio economico-finanziario della gestione del servizio di trasporto pubblico, anche appunto, un adeguamento su base biennale in base alla variazione dell'indice Istat. Per altro si tratta dell'indice Istat generale, famiglie, operai e impiegati, che ha un andamento più contenuto rispetto, ad esempio, a quello del settore trasporti, che ha avuto un trend molto più in crescita considerate le caratteristiche strutturali del settore. Si tratta di un adeguamento obbligatorio, che nulla ha a che fare con le perdite di bilancio, che per altro lo voglio ricordare, sono dovute essenzialmente a due fattori. Il primo, alcune spese di carattere straordinario, una tantum, di start up della fusione. Il secondo, soprattutto dal punto di vista quantitativo, le perdite sono rappresentate da accantonamenti su base fortemente prudenziale che gli amministratori della società hanno ritenuto di fare per rischi relativi, ad esempio, a contenziosi od a partite fiscali che non è detto, anzi, speriamo non sia così, si concludano negativamente per la società. Potrebbero concludersi con esito favorevole per la società, e quindi gli accantonamenti potranno essere liberati e quindi la perdita conseguentemente ridursi. L'indice inflattivo Istat è collegato a costi crescenti del trasporto pubblico, su cui come potete immaginare influisce in maniera assolutamente determinante una serie di fattori di produzione, che negli ultimi mesi e anni hanno avuto aumenti eccezionali. Basti pensare quanto su qualunque servizio di trasporto, sia esso pubblico o privato, incide la dinamica dei costi del carburante piuttosto che quella dei costi delle assicurazioni.
Questo dunque è l'unico presupposto che guida l'adeguamento. L'Amministrazione comunale ha ritenuto però di non limitarsi ad applicare il contratto, per così dire, in maniera acritica, ma ha ritenuto di dover accompagnare un ineludibile rispetto di un vincolo contrattuale con alcune scelte di fondo, li si politiche e non tecniche, su come impostare questa manovra. E queste scelte di fondo sono riconducibili essenzialmente in primo luogo alla volontà di garantire un blocco per i prossimi tre anni di tutte le tariffe, che rappresenta, per così dire, anche una misura anticrisi, pensata per accompagnare nei prossimi anni quella nuova fase di ripresa economiche e di sviluppo che speriamo possa interessare al più presto anche il nostro territorio, e quindi garantire a famiglie, lavoratori e imprese che non ci saranno nuovi aumenti tariffari per un periodo certo e di durata significativa. La seconda scelta di fondo è stata quella di non limitarsi ad una manovra sulle tariffe, ma di agire anche sul tema della rimodulazione dei servizi, e quindi di creare un mix fra aumenti tariffari e revisioni dei servizi di trasporto pubblico locale che consenta di calmierare la manovra. La seconda leva, obbligatoria per la spending review nazionale, è stata utilizzata per calmierare gli aumenti delle tariffe, perché sennò il biglietto di corsa semplice sarebbe andato a 1,50 euro e non a 1,30 euro, e anche gli altri titoli di viaggio avrebbero subito incrementi maggiori. La terza scelta è quella di applicare, se pur non totalmente in quello che finora ci è stato consentito, un principio di salvaguardia e di tutela degli utenti più fidelizzati, premiando scelte virtuose di mobilità sostenibile fatte da quei cittadini che tutti i giorni utilizzano l'autobus per i propri spostamenti di lavoro, di studio e di tempo libero. Questo principio si è tradotto in particolare nel blocco dell'attuale prezzo dell'abbonamento annuale personale a 300 euro.
Per altro questa manovra deve tenere conto di quella che è la situazione nel panorama nazionale. Probabilmente mi avete sentito già in commissione fare questo ragionamento, ma credo sia opportuno richiamarlo anche in questa sede. Il confronto con le maggiori città metropolitane italiane, categoria a cui come noto anche Bologna appartiene, si può fare su vari parametri. Il primo è quello degli aumenti tariffari. E' già dal 2011 che il biglietto orario di corsa semplice è stato aumentato a 1,50 euro a Torino, Milano, Genova, Roma, certo talvolta con validità maggiore rispetto ai 60 minuti di Bologna, tenendo anche conto però della rilevante differenza che c'è nelle dimensioni di queste città, e quindi conseguentemente dei tempi medi di percorrenza. In molte realtà simili alle nostra sono stati effettuati pesanti tagli ai servizi con cali nell'ordine del 15% in meno dei chilometri percorsi dagli autobus. Sono state decise importanti cessioni di quote societarie a privati, così è stato già a Firenze, così sarà, visto che la gara è in corso, a Torino. Mentre di recente qui Regione, Provincia, e Comune hanno confermato di voler mantenere la propria partecipazione e il controllo pubblico di TPER. E ancora, in altre aziende di trasporto pubblico locale sono stati avviati percorsi ai limiti del drammatico sul fronte della riorganizzazione del personale, con cassa integrazione, mobilità, esuberi di centinaia di lavoratori, 200 a Firenze, 500 a Genova, mentre qui la prospettiva è quella di una continuità degli attuali posti di lavoro. Credo opportuno che il Consiglio abbia un quadro del contesto dentro cui ci muoviamo.
Credo si possono aggiungere ancora alcune riflessioni anche per andare più nel merito delle singole domande che sono state poste dei consiglieri. Ho già chiarito rispetto alle domande della consigliera Borgonzoni che questo adeguamento è da imputarsi esclusivamente a quanto previsto dal contratto di servizio e non da altre motivazioni. Siamo consapevoli che il riequilibrio delle condizioni economiche e finanziarie complessive dell'azienda debba essere assolutamente portato avanti, anche tramite leve diverse da quelle previste dal contratto. Una per tutte, su cui abbiamo non a caso voluto cominciare a dare segnali chiari e netti, come non si vedeva da tempo in questa città, è quella del forte recupero di risorse dalla evasione tariffaria. Questo si è tradotto a partire dallo scorso ottobre in una campagna d controlli che non si era mai vista a Bologna. Chi frequenta gli autobus quotidianamente avrà nettamente percepito questa intensificazione di verifiche, che ha portato in pochi mesi già ad importanti risultati, ad un calo dall'8,5% al 6% del tasso di evasione, e soprattutto, ed è la parte più interessante proprio ai fini del recupero di risorse per il bilancio di TPER, da chi non pagava il biglietto, il recupero di una maggiore quantità di vendita di titoli di viaggio. Questi ultimi sono aumentati in una dinamica nazionale in cui i passeggeri e le vendite de titoli di viaggio calano. Gli acquisti dei biglietti semplici sono aumentati del 2,5%, quelli dei citypass del 3%, e questo trend è stato confermato anche nei mesi successivi. Noi abbiamo assolutamente bisogno di agire sul fronte dell'evasione tariffaria, per dire che prima di imporre aumenti ai cittadini onesti che il biglietto lo pagano bisogna andare a recuperare risorse da chi non lo paga, e questo non a casi si è cominciato a farlo partire dallo scorso ottobre.
Sempre per stare ad uno dei quesiti della consigliera Borgonzoni, non c'è dubbio che questo adeguamento, che è dovuto per mantenere un equilibrio gestionale complessivo del servizio di trasporto pubblico, lo ricordava anche ieri nella commissione congiunta che avete avuto in Provincia il direttore di TPER Ferrari, è determinante per poter dare anche la possibilità all'azienda di recuperare una capacità di investimento e miglioramento della flotta di mezzi e della qualità del servizio. Alcuni dati li metto a disposizione immediatamente. Per quanto riguarda il dato di eco-compatibilità della flotta, al 31 dicembre 2012 il 72% dei parco veicolare è costituito da veicoli a compatibilità ambientale da euro 3 in su, ovviamente si può e si deve fare meglio. Oltre ad un recupero di capacità di investimento che l'azienda potrà avere con un migliore equilibrio di gestione, c' è da considerare anche l'apporto positivo fondamentale che potrà venire soprattutto in termini quantitativi, dai fondi ex metrò, 55 nuovi filobus, e dal progetto ex Civis, 49 nuovi filobus. Mentre sul tema dell'area condizionata a bordo i dati forniti da TPER indicano l'anno scorso in media nei tre mesi di giugno luglio e agosto 2012, circa l'87% di corse sono concretamente state effettuate con mezzi dotati di aria condizionata. Ovviamente c'è bisogno di fare di più anche su questo, e anche per questo, l'adeguamento, garantendo un recupero di maggiori costi, consente una capacità di investimento anche per migliorare la dotazione della flotta TPER.
Per quanto riguarda il tema di Ferrara, che veniva sollevato sia dalla consigliera Borgonzoni che dal consigliere Piazza, ci tengo innanzitutto a precisare che, come il consigliere Piazza stesso ipotizzava, i contratti di servizio del bacino di Bologna e del bacino di Ferrara sono due contratti separati. Una delle più importanti e rilevanti differenze è che il contratto di servizio di Bologna scade nel 2019, mentre quello di Ferrara scade quest'anno e quindi non sarebbero stati previsti adeguamenti tariffari che si sono fatti secondo determinate scadenze negli anni passati. A Ferrara, pur essendo ormai concluso il periodo contrattuale, gli enti locali hanno ritenuto che oggettivamente c'è uno squilibrio piuttosto accentuato tra costi di produzione del servizio di trasporto pubblico e ricavi, e quindi che sia indispensabile riconoscere un adeguamento a TPER, secondo la medesima filosofia che orienta il nostro contratto di servizio. La Provincia e il Comune di Ferrara stanno interloquendo con TPER da questo punto di vista pur essendo diversi i vincoli contrattuali rispetto a quelli di Bologna. Da questo punto di vita mi risulta che anche Ferrara comunque a breve interverrà su questi temi. Al di la del caso di Ferrara, ribadisco che la condizione nazionale, anche in realtà più paragonabile alla nostra, ha visto ormai già dal 2011 operazioni molto più incisive di quelle che si arrivano a fare nel 2013, cioè aumenti tariffari con biglietti portati a 1,5 euro, spesso con aumento anche degli abbonamenti. E non è bastato quello che altre città hanno fatto nel 2011, perché mi risulta che Milano a breve dovrà ritoccare gli abbonamenti sia annuali che mensili. Quindi c'è una situazione generalizzata di difficoltà nei conti delle aziende di trasporto pubblico dovute evidentemente da un lato ad una dinamica dei costi di gestione del servizio che è in aumento, e dall'altra viceversa da una riduzione rilevante di contributi statali al trasporto pubblico locale che non può che riperquotersi sugli enti locali e soprattutto sulle aziende che tali servizi gestiscono.
Sempre a proposito di contratto viene richiesto cosa succederebbe se l'Amministrazione decidesse di rimandare gli adeguamenti tariffari previsti dal contratto di servizio. La risposta è semplice, nel senso che essendo adeguamenti dovuti e determinati anche quantitativamente, ogni giorno in cui questi aumenti non fossero apportati l'Amministrazione dovrebbe poi a posteriori riconoscere nelle forme opportune una compensazione di quanto non introitato dall'azienda. Tradotto, dovrebbe o mettere in atto una manovra sulle tariffe maggiore di quella attualmente ipotizzata, o maggiori tagli ai servizi per compensare quanto dovuto, o un contributo da bilancio per compensare nuovamente quanto dovuto e non versato per ogni giorno, settimana o mese di mancato adeguamento.
Sul tema del consigliere Carella, di una incentivazione alla fidelizzazione dell'utenza, fatemi dire che qeusto è un principio assolutamente riconosciuto e condiviso dall'Amministrazione comunale e anche dall'azienda, che non a caso dall'anno scorso è ritornata anche ad investire su una campagna di comunicazione sul tema degli abbonamenti. Questo anche con alcuni messaggi, io credo culturalmente giusti e da provare a far passare nell'opinione pubblica, perché i servizi pubblici essenziali costano ed è indispensabile, oltre alla contribuzione pubblica, all'efficentamento aziendale, anche una compartecipazione da parte dell'utenza. Quanto alla misura di tale compartecipazione un messaggio importante che si è voluto dare è che i 300 euro del costo dell'abbonamento annuale, che per altro questa manovra tiene fermo, equivalgono a circa 3 pieni di benzina per una macchina di media cilindrata, senza considerare tutti gli altri costi connessi al mantenimento di un auto privata come possono essere bollo, assicurazioni, manutenzione, mute e costi di sosta e di parcheggio, e via dicendo. Quindi una competitività delle forme di fidelizzazione del trasporto pubblico locale che l'azienda stessa con pieno sostegno degli enti locali ha voluto evidenziare. Questo principio abbiamo provato ad applicarlo progressivamente nei termini in cui è consentito, mi permetto di dire, anche rispetto alle valutazioni che faceva il consigliere Carella, cercando di centrare soprattutto i titoli di viaggio più utilizzati. E' vero che nel giornaliero non è stata trovata una possibilità di applicazione di questo principio di neutralizzazione degli aumenti sui titoli fidelizzanti, ma anche perché i numero dei titoli giornalieri, in termini di quantità di titoli venduti, sono ben inferiori rispetto agli abbonamenti annuali. Quindi avendo la possibilità limitata e non assoluta di evitare aumenti su titoli fidelizzanti, siamo partiti e ci siamo concentrati su quello più conveniente e fidelizzante di tutti, che è quello annuale, più che altro perché si riesce a salvaguardare, tutelare, incentivare evitando gli aumenti, una platea più ampia di cittadini. Credo che nonostante l'applicazione non sia completa, sul principio di tutela e incentivo della fidelizzazione ci può essere una grande condivisione anche in quest'aula e all'esterno di essa.
Mi rimane ancora da dire qualcosa su tema delle rimodulazioni dei servizi su cui chiedeva in particolare la consigliera Scarano, ad oggi non ci sono ipotesi già definite, al di la di alcune legittime ipotesi di carattere strettamente giornalistico. Le chiamiamo rimodulazioni e non tagli, voglio dirlo con chiarezza, non per una qualche forma di ipocrisia linguistica, ma per un semplice motivo: per noi i tagli sono riduzioni generalizzate, lineari ai servizi, come purtroppo altre città si sono trovate fare con soppressioni di linee e tagli lineari, quel 15% che ricordavo prima. Le chiamiamo rimodulazioni perché stiamo parlando di operazioni assolutamente selettive, con il minimo impatto possibile sull'utenza, e di dimensione quantitativa, per darvi un ordine di grandezza, di oltre 10 volte meno di quello che hanno fatto altre città. Quindi lavoreremo essenzialmente sul tema di verificare se ci sono sovrapposizioni fra linee su gomma, ma anche su gomma e ferro. Questa rimodulazione per altro è dovuta in base alla spending review nazionale, perché entro settembre ciascuna regione dovrà presentare al Governo un piano di revisione dei servizi di trasporto pubblico locale nel suo territorio, che ovviamente sarà fatto sulla base di operazioni che gli enti locali faranno sui propri territori. Cogliamo dunque l'occasione di fare un'operazione di revisione della spesa imposta dallo Stato, per trasformarla in una operazione di rimodulazione nella logica di integrazione fra ferro e gomma, anche utilizzandola come leva per calmierare l'aumento tariffario, che sennò sarebbero stato maggiore. Verificheremo dove ci sono eventuali doppioni che non sono più sostenibili e dove si può positivamente fare integrazione fra i servizi ferroviari e quelli su gomma.
Da ultimo tengo il tema delle relazioni complessive su questa manovra, al di la di come le cose vengono riportate sulla stampa. L'iter seguito dall'Amministrazione è quello ordinario e cioè l'avvenuta approvazione in sede di Giunta di una proposta di manovra in base al contratto di servizio, che spetta ovviamente al Consiglio comunale alla fine approvare. Chiaro che c'è stata una comunicazione di questa proposta e ci sarebbe stata comunque in quanto la delibera era oggetto di istruttoria in sede di commissione, ed era appunto stata adottata in via propedeutica dalla Giunta. Come anche ieri il sindaco ha ricordato, in esito all'incontro che abbiamo avuto insieme ai sindacati confederali, che lo avevano chiesto, ed ai gruppi consiliari di maggioranza, il nostro impegno da qui a lunedì è di aprire una discussione che permetta di verificare quali margini di miglioramento ulteriori della manovra si possano mettere in campo. Crediamo che ci siano alcuni obiettivi assolutamente condivisi da maggioranza, opposizione, enti locali, sindacati, azienda, che sono gli obiettivi di miglioramento della qualità del servizio, di contenimento dell'entità degli aumenti, di miglioramento dell'organizzazione della qualità del lavoro all'interno di quell'azienda. E su tutti questi obiettivi ci sarà una discussione per vedere quale può essere il possibile punto di incontro, tenendo in considerazione che è ben conosciuta la situazione di bilancio difficile, e quindi una discussione si a tutto campo, ma entro quelle compatibilità economiche ineludibili di cui tutti dobbiamo inevitabilmente assumerci la responsabilità, per potenziare ulteriormente quegli obiettivi generali che ricordavo e che in parte sono contenuti nella manovra, che sono il contenimento massimo possibile degli aumenti, incentivo massimo della fidelizzazione, miglioramento della qualità dei servizi, rimodulazione delle corse con minore impatto possibile sull'utenza. Credo che nell'ambito della discussione consiliare ci sarà ulteriormente modo per condividere informazioni, chiarimenti, e aggiornamenti in merito a questa manovra".
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Piazza Maggiore, 6