QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'EMERGENZA MALATTIE INFETTIVE
L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'emergenza malattie infettive.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocc...
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L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo, ha risposto oggi, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sull'emergenza malattie infettive.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Vista la recente notizia riportata dalla stampa relativa al fatto che un agente di polizia penitenziaria è stato trovato positivo al test della TBC, si chiede allìAmministrazione se la Conferenza socio-sanitaria ha affrontato, durante le proprie sedute, le problematiche legate all'emergenza malattie infettive in particolare ai dati inerenti la TBC, considerato che è una malattia lungi dall'essere debellata e che presenta ceppi antibiotico-resistenti, ossia resistenti a qualsiasi tipo di antibiotico conosciuto;
quali siano le misure che vengono adottate in ambienti circoscritti, promiscui ed ad alta densità di concentrazione di persone, quali appunto le carceri, i CIE, ma anche gli ospizi, i dormitori pubblici, gli ospedali e le scuole, al fine di tutelare coloro che frequentano questi luoghi;
il motivo per cui gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso le case circondariali, devono provvedere a proprie spese e nel proprio tempo libero, ad effettuare i relativi controlli sanitari per scongiurare malattie infettive derivanti dallo svolgimento della loro professione, come riporta il Dr Durante segretario generale del Sappe".
La risposta dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo:
"Grazie presidente, ritorniamo su una materia che abbiamo già avuto modo di dibattere all'interno di quest'Aula in diverse occasioni, sempre per l'ordine del giorno a cui faceva riferimento la consigliera Cocconcelli. Avevo già avuto modo di segnalare come la presenza di casi di TBC nel Comune di Bologna sia una presenza, ovviamente non completamente scongiurata, ma in linea con i dati nazionali.
Ritorno sul tema con i dati che mi ha fornito l'Azienda sanitaria, precisando che a Bologna La TBC rappresenta un andamento endemico che si è attestato nel decennio 2000-2009, rispetto a cui abbiamo i dati epidemiologici, con una media di 131 casi anno, con un picco massimo di 165 casi nel 2006 ed un minimo di 96 nel 2003. L'oscillazione massima rispetto la media è stata quindi di 34 casi in più e di 35 casi in meno vale a dire più o meno 27%. Si tratta di fluttuazioni fisiologiche, in quadro caratterizzato da un leggerissimo eccesso rispetto la media nazionale, sostanzialmente una corrispondenza di casi pari q quella che è la media nazionale.
Detto questo riguardo alla prevenzione della malattia negli istituti di pena sono utilizzate per affrontarla le direttive regionali del 2011, che prevedono l'applicazione di un protocollo che sostituisce la consuetudine in essere di effettuare a tutti i nuovi ingressi una radiografia del torace. Nello specifico sono introdotti alcuni concetti innovativi come la classificazione del rischio della struttura in base al numero di casi diagnosticati l'anno precedente tra i detenuti, il numero dei detenuti con fattori di rischio per la compresenza di patologie del sistema immunitario o per provenienza da zone con alta endemia, o per l'aumento di cuti positivi. Ogni soggetto che entra in penitenziario per scontare una pena viene sottoposto a visita medica ed a una anamnesi specifica per TBC, che porta poi ad assumere decisioni operative secondo il diagramma che mi hanno fornito, che distingue tra una anamnesi mirata ai sintomatici e una anamnesi mirata ai soggetti asintomatici.
Relativamente invece al personale di vigilanza, è compito del datore di lavoro, attraverso il medico competente, predisporre i controlli con le visite periodiche di legge, nonché produrre protocolli comportamentali per minimizzare il rischio e fornire dispositivi di protezione individuale, questo come avviene in tutti i contesti lavorativi. La responsabilità ed i compiti di vigilanza su queste patologie sono in campo al datore di lavoro".
La consigliera Mirka Cocconcelli si è dichiarata non soddisfatta.
La domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord):
"Vista la recente notizia riportata dalla stampa relativa al fatto che un agente di polizia penitenziaria è stato trovato positivo al test della TBC, si chiede allìAmministrazione se la Conferenza socio-sanitaria ha affrontato, durante le proprie sedute, le problematiche legate all'emergenza malattie infettive in particolare ai dati inerenti la TBC, considerato che è una malattia lungi dall'essere debellata e che presenta ceppi antibiotico-resistenti, ossia resistenti a qualsiasi tipo di antibiotico conosciuto;
quali siano le misure che vengono adottate in ambienti circoscritti, promiscui ed ad alta densità di concentrazione di persone, quali appunto le carceri, i CIE, ma anche gli ospizi, i dormitori pubblici, gli ospedali e le scuole, al fine di tutelare coloro che frequentano questi luoghi;
il motivo per cui gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso le case circondariali, devono provvedere a proprie spese e nel proprio tempo libero, ad effettuare i relativi controlli sanitari per scongiurare malattie infettive derivanti dallo svolgimento della loro professione, come riporta il Dr Durante segretario generale del Sappe".
La risposta dell'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo:
"Grazie presidente, ritorniamo su una materia che abbiamo già avuto modo di dibattere all'interno di quest'Aula in diverse occasioni, sempre per l'ordine del giorno a cui faceva riferimento la consigliera Cocconcelli. Avevo già avuto modo di segnalare come la presenza di casi di TBC nel Comune di Bologna sia una presenza, ovviamente non completamente scongiurata, ma in linea con i dati nazionali.
Ritorno sul tema con i dati che mi ha fornito l'Azienda sanitaria, precisando che a Bologna La TBC rappresenta un andamento endemico che si è attestato nel decennio 2000-2009, rispetto a cui abbiamo i dati epidemiologici, con una media di 131 casi anno, con un picco massimo di 165 casi nel 2006 ed un minimo di 96 nel 2003. L'oscillazione massima rispetto la media è stata quindi di 34 casi in più e di 35 casi in meno vale a dire più o meno 27%. Si tratta di fluttuazioni fisiologiche, in quadro caratterizzato da un leggerissimo eccesso rispetto la media nazionale, sostanzialmente una corrispondenza di casi pari q quella che è la media nazionale.
Detto questo riguardo alla prevenzione della malattia negli istituti di pena sono utilizzate per affrontarla le direttive regionali del 2011, che prevedono l'applicazione di un protocollo che sostituisce la consuetudine in essere di effettuare a tutti i nuovi ingressi una radiografia del torace. Nello specifico sono introdotti alcuni concetti innovativi come la classificazione del rischio della struttura in base al numero di casi diagnosticati l'anno precedente tra i detenuti, il numero dei detenuti con fattori di rischio per la compresenza di patologie del sistema immunitario o per provenienza da zone con alta endemia, o per l'aumento di cuti positivi. Ogni soggetto che entra in penitenziario per scontare una pena viene sottoposto a visita medica ed a una anamnesi specifica per TBC, che porta poi ad assumere decisioni operative secondo il diagramma che mi hanno fornito, che distingue tra una anamnesi mirata ai sintomatici e una anamnesi mirata ai soggetti asintomatici.
Relativamente invece al personale di vigilanza, è compito del datore di lavoro, attraverso il medico competente, predisporre i controlli con le visite periodiche di legge, nonché produrre protocolli comportamentali per minimizzare il rischio e fornire dispositivi di protezione individuale, questo come avviene in tutti i contesti lavorativi. La responsabilità ed i compiti di vigilanza su queste patologie sono in campo al datore di lavoro".
La consigliera Mirka Cocconcelli si è dichiarata non soddisfatta.
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Piazza Maggiore, 6