CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA COMUNALE MARIARAFFAELLA FERRI (PD) SULLA COMPAGNA "UN ANNO CONTRO LO SPRECO"
Si trasmette il testo dell'intervento della consigliera comunale Mariaraffaella Ferri (Pd) sulla campagna contro lo spreco alimentare "Un anno contro lo spreco".
"Sabato scorso, 19 gennaio, ha compiuto un anno la Risoluzione approvat...
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Si trasmette il testo dell'intervento della consigliera comunale Mariaraffaella Ferri (Pd) sulla campagna contro lo spreco alimentare "Un anno contro lo spreco".
"Sabato scorso, 19 gennaio, ha compiuto un anno la Risoluzione approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo su “come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE”, di cui è stato relatore l'europarlamentare bolognese Salvatore Caronna. Con tale Risoluzione il Parlamento ha dato mandato alla Commissione Europea di promuovere le iniziative legislative necessarie a richiamare gli Stati membri - e tutti gli attori della catena agroalimentare - ad affrontare le problematiche dello spreco alimentare che, per le dimensioni assunte, sono ormai di scala mondiale. E per rinforzare ulteriormente l’impellenza d’iniziativa politica per affermare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, il Parlamento Europeo ha proclamato il prossimo 2014 “Anno europeo contro lo spreco alimentare”, con l’intento di promuovere in modo diffuso l’informazione e la sensibilizzazione alla cittadinanza sull’importanza della materia.
Alcuni dati sintetici del fenomeno: si stima che in Europa si perde lungo tutta la catena agroalimentare, dalla produzione fino alla vendita ed al consumo, circa il 50% di cibo sano e commestibile. La quantità di rifiuti alimentari prodotta nei 27 Paesi dell’Unione raggiunge circa 89 milioni di tonnellate l’anno (una media di 179 kg pro capite) e se non verranno adottate misure preventive supplementari, è una stima destinata a crescere. Occorre dire che a fronte di tale spreco, sono 79 milioni di persone in Europa vivono sotto la soglia della povertà, con un reddito inferiore al 60% del reddito medio del Paese di residenza, e di queste, circa 16 milioni hanno beneficiato di aiuti alimentari grazie all’intervento di Enti ed Organizzazioni benefiche. A livello mondiale la FAO denuncia che sono quasi un miliardo le persone a rischio di denutrizione e segnala quindi che siamo ben lontani dal raggiungere i famosi Obiettivi del Millennio, incluso quello di dimezzare la fame e la povertà entro il 2015. Gli studi più recenti ci dicono che si potrebbero coprire i tre quinti dell’aumento della produzione alimentare, necessario entro il 2050, semplicemente smettendo di sprecare cibo e sottolineano come il minor spreco di prodotti commestibili consentirebbe un più efficiente utilizzo dei terreni, ed una migliore gestione delle risorse idriche, con ricadute benefiche su tutto il comparto agricolo mondiale. A ben vedere lo spreco alimentare ha quindi conseguenze enormi non solo a livello economico, ma anche a livello etico, sociale, sanitario ed ambientale; le proposte legislative e le strategie che saranno messe in campo per migliorare l’efficienza della catena alimentare dovranno inevitabilmente riguardare trasversalmente il settore agricolo, il commercio e la distribuzione dei prodotti e prevedere azioni ed investimenti nel campo della ricerca, come in quello della scienza, della tecnologia, dell’istruzione, della divulgazione e dell’innovazione. Un capitolo altrettanto importante sarà quello riservato alla sensibilizzazione ed all’educazione dei consumatori, per far crescere, a partire dai bambini, la consapevolezza e la responsabilità di propri comportamenti nel prevenire gli spechi di cibo.
Noi non siamo certo l’anno zero su questa materia ed anzi proprio da Bologna e dall’Emilia Romagna sono partite alcune delle migliori pratiche, espresse a livello nazionale, in merito al contrasto ed alla prevenzione dello spreco (un esempio per tutti il Last minut market) ed inoltre vantiamo una rete diffusa di progetti, associazioni, gruppi di volontari che a livello locale sviluppano pregevoli iniziative solidali ed antispreco, con particolare riferimento a quelle che si rivolgono a fasce di popolazione a rischio o in situazione di povertà o allo sviluppo dei gruppi d’acquisto solidale. Sarà anche nostro compito, compito di questo Consiglio Comunale, sostenere e valorizzare questo grande patrimonio cittadino, come del resto abbiamo già iniziato a fare nelle Commissioni competenti ed in Aula, con approvazioni di Odg d'interesse, e lo sarà ancor di più, in vista del prossimo Anno Europeo contro gli sprechi alimentari, quando saremo chiamati ad elaborare orientamenti e ad indirizzare proposte efficaci e concrete perché Bologna svolga sempre più un ruolo di eccellenza contro lo spreco alimentare e l’uso virtuoso delle risorse".
"Sabato scorso, 19 gennaio, ha compiuto un anno la Risoluzione approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo su “come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE”, di cui è stato relatore l'europarlamentare bolognese Salvatore Caronna. Con tale Risoluzione il Parlamento ha dato mandato alla Commissione Europea di promuovere le iniziative legislative necessarie a richiamare gli Stati membri - e tutti gli attori della catena agroalimentare - ad affrontare le problematiche dello spreco alimentare che, per le dimensioni assunte, sono ormai di scala mondiale. E per rinforzare ulteriormente l’impellenza d’iniziativa politica per affermare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, il Parlamento Europeo ha proclamato il prossimo 2014 “Anno europeo contro lo spreco alimentare”, con l’intento di promuovere in modo diffuso l’informazione e la sensibilizzazione alla cittadinanza sull’importanza della materia.
Alcuni dati sintetici del fenomeno: si stima che in Europa si perde lungo tutta la catena agroalimentare, dalla produzione fino alla vendita ed al consumo, circa il 50% di cibo sano e commestibile. La quantità di rifiuti alimentari prodotta nei 27 Paesi dell’Unione raggiunge circa 89 milioni di tonnellate l’anno (una media di 179 kg pro capite) e se non verranno adottate misure preventive supplementari, è una stima destinata a crescere. Occorre dire che a fronte di tale spreco, sono 79 milioni di persone in Europa vivono sotto la soglia della povertà, con un reddito inferiore al 60% del reddito medio del Paese di residenza, e di queste, circa 16 milioni hanno beneficiato di aiuti alimentari grazie all’intervento di Enti ed Organizzazioni benefiche. A livello mondiale la FAO denuncia che sono quasi un miliardo le persone a rischio di denutrizione e segnala quindi che siamo ben lontani dal raggiungere i famosi Obiettivi del Millennio, incluso quello di dimezzare la fame e la povertà entro il 2015. Gli studi più recenti ci dicono che si potrebbero coprire i tre quinti dell’aumento della produzione alimentare, necessario entro il 2050, semplicemente smettendo di sprecare cibo e sottolineano come il minor spreco di prodotti commestibili consentirebbe un più efficiente utilizzo dei terreni, ed una migliore gestione delle risorse idriche, con ricadute benefiche su tutto il comparto agricolo mondiale. A ben vedere lo spreco alimentare ha quindi conseguenze enormi non solo a livello economico, ma anche a livello etico, sociale, sanitario ed ambientale; le proposte legislative e le strategie che saranno messe in campo per migliorare l’efficienza della catena alimentare dovranno inevitabilmente riguardare trasversalmente il settore agricolo, il commercio e la distribuzione dei prodotti e prevedere azioni ed investimenti nel campo della ricerca, come in quello della scienza, della tecnologia, dell’istruzione, della divulgazione e dell’innovazione. Un capitolo altrettanto importante sarà quello riservato alla sensibilizzazione ed all’educazione dei consumatori, per far crescere, a partire dai bambini, la consapevolezza e la responsabilità di propri comportamenti nel prevenire gli spechi di cibo.
Noi non siamo certo l’anno zero su questa materia ed anzi proprio da Bologna e dall’Emilia Romagna sono partite alcune delle migliori pratiche, espresse a livello nazionale, in merito al contrasto ed alla prevenzione dello spreco (un esempio per tutti il Last minut market) ed inoltre vantiamo una rete diffusa di progetti, associazioni, gruppi di volontari che a livello locale sviluppano pregevoli iniziative solidali ed antispreco, con particolare riferimento a quelle che si rivolgono a fasce di popolazione a rischio o in situazione di povertà o allo sviluppo dei gruppi d’acquisto solidale. Sarà anche nostro compito, compito di questo Consiglio Comunale, sostenere e valorizzare questo grande patrimonio cittadino, come del resto abbiamo già iniziato a fare nelle Commissioni competenti ed in Aula, con approvazioni di Odg d'interesse, e lo sarà ancor di più, in vista del prossimo Anno Europeo contro gli sprechi alimentari, quando saremo chiamati ad elaborare orientamenti e ad indirizzare proposte efficaci e concrete perché Bologna svolga sempre più un ruolo di eccellenza contro lo spreco alimentare e l’uso virtuoso delle risorse".
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Piazza Maggiore, 6